Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |      
Autore: Andy_914    22/01/2007    16 recensioni
Salve a tutti! Questa è una storia abbastanza triste sulla coppia Ron/Hermione... Hermione è in ospedale dopo una violenta battaglia, ed è in fin di vita... Cosa dire di più? Se leggete e lasciate un commentino mi farete felice!
Genere: Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Ron/Hermione
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

A heart for life

- Shopping domani pomeriggio, Herm? - Mi chiede Ginny a gran voce dalla sua macchina.

- Vediamo! rispondo io, cercando le chiavi nella borsa.

Apro la porta ed entro in casa. Silenzio. Mi tolgo il cappotto, passo in cucina e prendo una vaschetta di gelato dal freezer. Dopo di che torno in salotto, mi butto sul divano e accendo la tv. Fanno un film abbastanza vecchio, in bianco e nero. Ma daltronde, cosa posso trovare in tv a mezzanotte e mezza?

Sono appena tornata dal cinema. Ginny ha insistito tanto! Dice che devo svagarmi. Cosi mi fa uscire quasi ogni sera, da qualche tempo. Dolce Ginny si preoccupa per me. Anche se ha una famiglia a cui badare, trova del tempo per me.

- Sei cosi cara per me, Maddalen! Ti amo con tutta la mia anima, sei come il sole che millumina il cammino! esclama un tizio in calzamaglia in televisione.

Scoppio a ridere a quellaffermazione cosi stupida. Come potevano essere così sciocchi a quel tempo? Lamore non esiste. Chi si ama davvero non avrà mai il tempo di stare insieme. Chi si ama davvero non accetterà mai i propri sentimenti, e per un motivo o per laltro li terrà in fondo al suo cuore, non li farà uscire mai. Lamore non trionferà mai come nei libri o nei film.

- Oh Ronald, vale lo stesso per me! risponde la protagonista.

Ronald. Quel nome. Odio quel nome. Odio quella persona che portava quel nome. Io odio Ronald Weasley. Lo odio per quello che ha fatto.

Una lacrima scende lenta sul mio viso, arrivando al collo. E involontariamente il ricordo ritorna alla mia mente.

 

= Flashback =

Bip. Bip. Bip.

Un rumore regolare si infiltra nella mia mente. Mi sveglio per quel suono insistente, quasi assordante.

- Ciao – mi dice una voce calda.

I miei occhi scrutano la stanza, per poi posarsi sulla persona che aveva parlato. Ron.

- Ciao… dove sono? – gli chiedo. Parlo a fatica, sottovoce, avverto il peso di un respiratore sulla mia bocca. Le forze diminuiscono improvvisamente, non mi ero mai sentita così.

- Sei in ospedale, Hermione… Non parlare se non ce la fai. Sei ancora molto debole, non è da tutti prendere 6 cruciatus in pieno petto ed essere ancora viva -.

Ecco, ora so spiegarmi quel Bip. Sono le macchine a cui sono "connessa". Ma che ci faccio io in ospedale?

Ad un tratto mi ricordo quello che era successo: la guerra contro Voldemort, lo scontro con i Mangiamorte fuori dal castello… Fenrir Greyback che mi lancia i cruciatus… devo essere svenuta.

Improvvisamente mi ricordo di Harry. Ron sembra leggermi nel pensiero ed esclama subito – Sta bene, Hermione. L’abbiamo sconfitto. Ora lui è alla Tana, era stanco… -.

- Da quanto dormo? – dico, sempre più a fatica.

- Da tre giorni -

- E che ore sono? –

- Le 23 e 30. –

- E da quanto tempo sei qui? –

- Da quando ti abbiamo portato qui. Non ti ho mai lasciato sola nemmeno un momento. – mi dice serio.

Poi mi sorride, un sorriso accogliente e caldo, per quanto i suoi occhi reclamano stanchezza. Mi tiene la mano. Lo amo tantissimo, e non vedo l’ora di uscire da qui per stare insieme e goderci la vita.

Ma bussano alla porta. La maniglia si abbassa velocemente, ed entra un dottore che mi rivolge uno sguardo triste. Poi si rivolge a Ron.

- Signor Weasley, potrei parlarle un momento? –

- C-certo… - dice lui, si alza dalla sedia, mi da un bacio sulla fronte e mi dice – Aspettami, torno subito -. Annuisco in silenzio e li guardo allontanarsi.

Si fermano appena fuori la porta. Il dottore comincia a parlare.

- Signor Weasley… sono venuto qui per parlarle della paziente che segue ogni giorno, la signorina Granger -.

- Si… si è svegliata no? Quando potrà tornare a casa? –

- Purtroppo mai. I cruciatus hanno avuto luogo sul petto, in corrispondenza del cuore. E appunto il cuore… non ce l’ha fatta. Signor Weasley noi crediamo che la ragazza potrebbe decedere da un momento all’altro –

- C-come decedere? Muore? –

- Purtroppo si… mi dispiace. –

- Ma non c’è niente che possa guarirla? –

- Noi abbiamo fatto il possibile, nonché il massimo. L’unica cosa che potrebbe salvarla è un cuore nuovo. E noi al momento ne siamo a corto. –

- Io… Ma siete sicuri? –

- Sicurissimi signor Weasley. Mi dispiace. Arrivederci. –

Una lacrima mi riga le guance, arriva al respiratore. Avevano lasciato la porta aperta, ho sentito tutto, anche il rumore del corpo di Ron che si accascia per terra e qualche suo singhiozzo. I miei sogni vanno in frantumi. Non potremmo mai vivere la nostra storia d’amore!

=======

Dopo una mezz’ora circa, Ron rientra in stanza.

- Che ti ha detto il dottore? – chiedo, sperando che lui mi dica la verità, che sia sincero almeno nelle mie ultime ore di vita.

- Niente… niente di importante. – mi dice sedendosi, anche se ha lo sguardo triste.

- Qualcosa mi dice che non sei sincero, Ron. Voglio che tu lo sia, almeno in questi ultimi attimi che mi rimangono -.

Mi guarda sorpreso, con gli occhi lucidi; ha come uno scatto, si alza dalla sedia, si china su di me, mi sfiora la fronte con le sue labbra.

- Non ti lascerò morire – mi sussurra all’orecchio, prima di andare via, lasciandomi sola a rimuginare sui miei rimpianti, angosce e paure, e dopo un po’, mi addormento.

=======

Una miriade di persone accorrono nella mia stanza svegliandomi dal mio dormiveglia, mi iniettano qualcosa. Non capisco più niente… solo un ultimo sguardo alla stanza per incrociare lo sguardo del mio Ron, ma lui non c’è, e subito dopo realizzata l’idea, l’anestesia fa il suo dovere e mi addormento.

=======

Mi sono appena svegliata. Ci sono un sacco di persone nella stanza: I Weasley, i miei genitori, l’Ordine, Harry. Ma lui… dov’è lui?

- Dov’è Ron? – dico con flebile voce.

Molly abbassa lo sguardo portandosi un fazzoletto agli occhi, e Lupin mi si avvicina.

- Ciao Hermione… Come stai? – mi chiede.

- Dov’è Ron? – chiedo ancora.

- Stai bene? Tutto a posto? Visto, qualcuno ha donato un cuore per te… l’intervento è andato bene, il dottore ha detto che ti rimetterai presto… - continua Lupin.

- Dov’è Ron? – ripeto. Perché nessuno vuole rispondermi?

- Hermione… Lo devi capire – mi dice Harry.

- Capire cosa? –

Harry mi indica un mazzo di rose rosse sul comodino. C’è un biglietto. Riconosco subito la calligrafia di Ron. C’è scritto:

 

TI AVEVO DETTO CHE NON TI AVREI LASCIATO MORIRE…

ORA IL MIO CUORE BATTE DENTRO DI TE!

TI AMO HERMIONE…

ADDIO

RON

Le lacrime scendono copiose sul mio viso. Non può aver fatto una cosa del genere, non può…

- Hermione… Ron mi ha detto di dirti che lo ha fatto perché ti amava troppo e non poteva lasciarti morire, così si è sacrificato… - mi dice Harry.

- Non doveva – dico singhiozzando. Tutti sono commossi.

- Non doveva farlo! Lo odio! Lo odio con tutta me stessa! – grido disperata.

Rimangono tutti sconvolti a quell’affermazione tanto che Harry si fa avanti cauto cercando di farmi ragionare.

- Hermione… -

- Vai via Harry! Vai via! Andatevene tutti! Voglio restare sola… - grido impulsivamente contro Harry.

Tutti capiscono e Ginny esce per prima, dando il buon esempio agli altri. Rimasta sola crollo nel letto a piangere ininterrottamente per una buona mezz’ora. – Sei uno stupido Ronald Weasley… sei uno stupido! – esclamo, prima di riaddormentarmi stremata dal pianto.

=======

Il mio sonno viene interrotto poco dopo da un’infermiera con una cartella in mano.

- Signorina Granger… ho una notizia per lei… -.

 

= Fine Flashback =

 

- Mamma? –

Una vocina flebile e assonnata mi risveglia dai miei pensieri. La notizia dell’infermiera è li, davanti a me, con i capelli rossi scompigliati e un’orsacchiotto di peluche in mano, che si strofina un’occhio teneramente. Ha 4 anni la mia notizia.

- Ron, amore… che succede? –

- Ho fatto un sogno brutto… Nonna è già andata via? Vieni nel lettone con me? –

- Ma certo piccolo… andiamo. – dico spegnendo la tv.

Prendo in braccio il mio "batuffolo" e lo porto nel lettone. Ci mettiamo sotto le coperte, e si addormenta poco dopo con la testa sul mio ventre. Mi ricorda tanto suo padre quando, pochi giorni prima della battaglia, in Sala Comune, si era accoccolato allo stesso modo. Assomiglia molto al suo papà, il mio "batuffolo". Al papà che non ha mai avuto, a quello che conosce solo nei miei racconti. E per quanto io potessi raccontargli che era un eroe, in lui vedo la voglia di conoscerlo, la curiosità di "sapere come doveva essere avere un padre ‘eroe’, o anche solo avere un padre". A volte non ci crede a quello che gli racconto, a volte ne è affascinato e a volte triste per non aver potuto avere l’opportunità di stargli accanto. Proprio come suo padre. E anche se sono ancora profondamente arrabbiata con il suo papà… io amo il suo papà. Si, amo ancora Ronald Weasley. E gli sarò per sempre grata del meraviglioso regalo che mi ha fatto: mi ha regalato la vita.

 

 

Fine

  
Leggi le 16 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Andy_914