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Autore: Sheylen    08/07/2012    3 recensioni
-Storia in fase di sistemazione, chiedo scusa per la lunga attesa, ma prima o poi riprenderò-
Una stirpe perseguitata dalle Grandi Potenze. Costretta a vivere nei boschi, nascondendosi dalle superstizioni e dai Cacciatori.
Una bambina perseguitata dal proprio sangue. Costretta a sopportare gli sguardi maligni, nascondendosi dalle sue origini.
Dal 6° capitolo:
-Ci hanno chiamato in molti modi nel corso dei secoli, piccola Anne. Abbiamo prestato le nostre conoscenze mediche a questo mondo arretrato, e ci hanno benedette chiamandoci Salvatrici e Guaritrici. Abbiamo offerto a molti la nostra fede nella Natura e nella Dea, e i più colti ci hanno esaltato come Sacerdotesse e Profetesse. Poi è arrivata la Disgrazia Nera, e le Grandi Potenze dovevano pur condannare qualcuno per questo male sconosciuto e letale. È da allora che siamo conosciute come tu sai…-
[…]
Una ventina di voci femminili terminarono la frase all’unisono, dando voce ai pensieri di Anne.
-Noi siamo Streghe.-
-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-
Questo è il mio primo racconto qui, spero che vi piaccia ;) aspetto con ansia le vostre recensioni!!
Genere: Drammatico, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Morirò”
Era l’unico pensiero sensato che la sua mente agitata riusciva a comporre.
La figura aveva allargato le braccia, distendendole lungo l’asse delle spalle, più o meno come l’uomo scolpito sui crocifissi. Il suo cono era caduto a terra, aveva rotolato per un po’ sull’erba e poi si era fermato vicino al piede di Anne.
-Non avere paura…- mormorò la figura, le braccia ancora aperte.
Ah, bella questa. In piena notte, in un bosco pericoloso, circondata da figure nere, le si diceva di non avere paura. Umorismo puro, davvero.
Anne guardò con timore le braccia e le mani della figura: sicuramente erano armate di artigli affilatissimi, che avrebbero dilaniato la sua carne.
L’immagine che si era creata nella sua mente la sconvolse, le lacrime che le rigavano ormai il volto, e agì d’istinto.
Fino ad un momento prima, non riusciva neppure a pensare di contrarre un muscolo. Ora il suo corpo era incontrollabile.
Si staccò dal tronco, gettandosi sulla figura scura.
Non le importava più nulla, tanto sarebbe morta comunque.
Agitò le braccia e le gambe, chiuse i pugni e con le sue minuscole braccia tentò di colpire quell’essere nero.
Era lei contro tutti. Sarebbe morta. In ogni caso.
Riuscì a raggiungere la testa della figura, e immaginò le sue mani che attaccavano un muso animale con zanne affilate e squame al posto della pelle.
Invece, sotto i suoi polpastrelli sentì per qualche secondo delle guance morbide, delicate, quasi fragili, graffiate dalle sue piccole unghie di bambina.
La figura ebbe un attimo di incertezza, poi allontanò la piccola con le braccia, difendendosi istintivamente.
Anne finì a terra, in ginocchio.
I suoi occhi corsero lungo la figura davanti a lei, ricapitolando in un attimo di lucidità ciò che aveva sentito nel momento del contatto.
Niente squame. Niente artigli. Niente zanne.
Un petto morbido, come quello della mamma. Una pelle umana. Dei lunghi capelli ricci che l’avevano sfiorata per alcuni istanti.
Un’altra figura si mosse davanti a lei, muovendosi verso quella che lei aveva attaccato come per aiutarla, ma fu fermata da un gesto di quest’ultima.
-Non è grave.-
Anne annuì impercettibilmente. Lo sapeva anche lei di non aver fatto tanto danno: le sue unghie mangiucchiate non potevano certo considerarsi pericolose.
L’adrenalina che scorreva nel suo corpo le rese più limpidi i ragionamenti, mentre si alzava in piedi per mettersi ancora una volta in posizione di difesa.
-State lontani! Non vi avvicinate o…-
-O cosa? Ci prenderai tutte ad unghiate? domandò ridendo una figura poco più alta di lei, con una voce abbastanza acuta.
Altre figure ridacchiarono, per poi tornare silenziose. La bambina si accorse che si erano zittite quando la persona davanti a lei aveva alzato la mano destra.
-Non umiliatela. È solo spaventata.-
Anne abbassò lo sguardo, pensando a cosa fosse meglio fare. Incredibilmente, la figura che aveva attaccato sembrava essere dalla sua parte… forse però lo faceva solo per farle abbassare la guardia per poi aggredirla.
Eppure, quelle non erano bestie, non erano creature malvagie inviate dal diavolo per ucciderla, una vocina nella sua testa glielo confermava silenziosamente.
La piccola esitò, ancora timorosa. Dieci anni non sono poi così tanti. Anche se in molte occasioni si era sentita grande e degna di responsabilità, in realtà era poco più che una mocciosetta.
-Che cosa volete da me?-
Le figure intorno a lei sembrarono rilassarsi, come capendo che ormai avevano avuto la meglio.
Quella che Anne aveva capito essere il capo si avvicinò di un altro passo.
-Ti abbiamo trovato sola nella foresta, piccola Anne, vogliamo solo proteggerti dai pericoli della Dama delle Ombre, della notte che priva ogni cosa della luce del Sole e che ammanta con il suo velo nero anche questa selva. Gli alberi hanno percepito la tua presenza, il vento ha cantato trasportando il tuo profumo attraverso i sentieri di questo luogo e ci ha condotte a te prima che qualche fiera potesse attaccarti..-
Anne guardò attonita la figura, analizzando le sue parole.
Erano lì per aiutarla. Volevano salvarla dalle bestie feroci della foresta.
Ma quella figura aveva detto delle parole che l’avevano toccata nel profondo.
Gli alberi. Il canto del vento.
Quelle figure…
-Voi siete…- le mancò il coraggio quando cercò di terminare la frase.
La figura davanti a lei sembrò gonfiare il petto d’orgoglio, diventando più alta ed imponente.
Raccolse il suo cono da terra, portandolo all’altezza del busto. Con la mano libera toccò qualcosa che le era appeso al fianco, poi passò la mano sopra al cono.
Improvvisamente un fuoco azzurro illuminò la figura, e spezzò il respiro di Anne.
Quella che fino a poco prima era solo una sagoma scura, ora era una bellissima donna vestita di un lungo abito blu. I capelli rossi le ricadevano in stupendi boccoli sulle spalle, ornando il delicato viso come una corona di fiori cremisi. Gli occhi sembravano di ghiaccio, davanti a quel fuoco che splendeva su un bastone a forma conica, fatto di rampicanti intrecciati e radici nodose ornate da nastri e fiori.
La donna alzò leggermente il mento, mantenendo lo sguardo fiero fisso sulla bambina.
-Ci hanno chiamato in molti modi nel corso dei secoli, piccola Anne. Abbiamo prestato le nostre conoscenze mediche a questo mondo arretrato, e ci hanno benedette chiamandoci Salvatrici e Guaritrici. Abbiamo offerto a molti la nostra fede nella Natura e nella Dea, e i più colti ci hanno esaltato come Sacerdotesse e Profetesse. Poi è arrivata la Disgrazia Nera, e le Grandi Potenze dovevano pur condannare qualcuno per questo male sconosciuto e letale. È da allora che siamo conosciute come tu sai…-
Tutte le figure fecero comparire una alla volta un fuoco azzurro sulle loro torce, rivelando a turno il loro volto e il loro corpo, mentre la donna dai ricci rossi ancora parlava.
Man mano che procedevano, come in un rituale, il bosco intorno ad Anne si tingeva di sfumature blu ed azzurre, mentre un’atmosfera antica e potente si faceva spazio nell’aria.
Quando la donna iniziò l’ultima frase, ormai tutti i fuochi erano accesi nel buio della notte.
Una ventina di voci femminili terminarono la frase all’unisono, dando voce ai pensieri di Anne.
-Noi siamo Streghe.-
 
 
-Piccolo mio…- sussurrò la donna, ancora china sul figlio.
François, piccolo angelo cieco… perché il tuo sonno non ha ancora avuto fine?
Accarezzò i capelli scuri del suo bambino, poi alzò lo sguardo.
L’altro mio angelo però riposa ancora al sicuro, protetta fra le braccia delicate della Dea…pensò rassicurandosi, cercando il bel viso della sua adorata piccola.
Dove ti sei accucciata, tesoro mio? si domandò, osservando gli alberi intorno a lei.
Forse Anne nel sonno si era rotolata sull’erba, finendo nascosta in qualche cespuglio.
Piccola imbranata…commentò con un sorriso, appoggiando per un momento François sull’erba per capire dove stava dormendo sua figlia.
Iniziò a camminare per la radura sussurrando con dolcezza il nome della bambina, aspettandosi di trovarla da un momento all’altro sdraiata da qualche parte addormentata.
-Bimba mia dove ti sei cacciata?-
Alzò per l’ennesima volta le fronde di un cespuglio, cercando un segno che la potesse aiutare.
Anne dove sei…?
Frugò fra le piante e le sterpaglie, l’apprensione che man mano cresceva.
-Anne? Anne?-
Sua figlia.
La sua bambina.
Era sparita.
-Anne!-
 
 
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Piccolo angolo dell’autrice
Ehy :D eccoci al settimo capitolo, dopo un intero mese dall’uscita del sesto u.u scusate, linciatemi pure perché ne avete il diritto, ma se lo fate poi non saprete come andrà a finire muahahaha xD
Allora, che ne dite di questo capitoletto? :3 e così la piccola e timorosa Anne, che odia il paganesimo con tutta se stessa per ciò che le ha fatto passare, si trova ad avere a che fare con delle vere e proprie streghe u.u
E la sua cara mammuzza si è appena accorta che le manca un pezzo di prole. (contenta camomilla? XD) A quanto pare non è poi così indifferente alla sua bambina, insomma è sua figlia dai! Se l’ha schiaffeggiata è solo perché era un po’… come dire?.. scossa u.u
Adesso inizia la parte più esoterica della storia (my favourite **) quindi per chi non sopporta simboli magici, riferimenti alla religione celtica e sabba, può tranquillamente abbandonare la storia. A chi invece interessano queste cose, beh, può fare quello che vuole ;)
Le Grandi Potenze di cui parla Capo Donna Dai Capelli Rossi, dovevano teoricamente essere i regnanti dell’epoca e, ovviamente, il Vaticano dell’epoca, che come sapete condannò la stregoneria e mandò al rogo oltre 50.000 (alcuni storici parlano di 5 milioni, ma le cifre nella storia sono sempre state un grosso interrogativo) donne innocenti, chiamandole Streghe ed Amanti del Diavolo. In questo racconto però si parlerà solo di Grandi Potenze, non ho intenzione di specificare…
Siamo arrivati al classico angolo dei ringraziamenti, e come le altre volte ringrazio camomilla 17, Deilantha ed Aldibah ma inserisco nell’elenco due “nuovi” nomi:
Aryna, a cui devo la prima recensione di questo racconto e che è gloriosamente ricomparsa nel sito (grazieeee! :D)
E terry5, che ha inserito la storia nelle ricordate e nelle seguite :3 grazie per il tuo silenzioso sostegno, mi fa molto piacere sapere che hai apprezzato questa umile storiella ^-^
Detto questo, termino di rompervi le scatole che sono logorroica mi sa xD
Ciao a tutti, alla prossima!
 
  
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