Libri > Hunger Games
Ricorda la storia  |       
Autore: Shannonwriter    08/07/2012    3 recensioni
La storia di come Finnick ed Annie si sono conosciuti e innamorati secondo me. Mi secca un pò che non ci sia stato raccontato qualcosa di più su di loro quindi ho deciso di mettermici io :) Dal primo capitolo: "Ammetto di essere rimasto meravigliato da quelle sue parole e dalla luce nei suoi occhi mentre mi raccontava quanto amasse il Distretto 4, nonostante tutto, e di quanto non volesse lasciarlo. Ma non piangeva come avrebbe fatto qualunque altra ragazza vicina alla mietitura, non puntava i piedi, lo accettava e basta. Ebbi la netta sensazione che Annie Cresta fosse diversa da ogni altra ragazza che avessi mai incontrato."
Genere: Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Annie Cresta, Finnick Odair
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Non la fanno uscire. La tengono chiusa in casa come un animale in gabbia, così mi hanno detto. Quello psichiatra da Capitol City si prende il gravoso disturbo di salire su un treno e venirla a vedere ogni settimana, per un'ora. Lo pagano bene per quell'unica, misera ora. È troppo poco ma a essere sincero non so se aumentare il tempo che richiede la sua riabilitazione servirebbe a qualcosa. Si riabiliterà mai, poi? Tutte quelle chiacchiere, tutto quel parlare e riparlare di come si sente le serviranno mai a dimenticare l'immagine della testa mozzata di Tray che rotola ai suoi piedi in mezzo all'erba? Un Tray che fino a due minuti prima le sorrideva incoraggiante rassicurandola che sarebbe andato tutto bene, che almeno uno dei due doveva vincere. Beh, aveva ragione. Dubito però che sia stata una scelta di Annie. È sopravvissuta, punto e basta. E come l'anno scorso io ero qui a osservare tutto e non potevo fare nulla. Nessun paracadute le avrebbe liberato la mente da quello shock, non c'erano parole di conforto che potessi inviarle, questo proprio non si può, per carità! Quando è tornata non era più la Annie spensierata e un po' imbranata che avevo conosciuto due estati dopo aver vinto i miei Hunger Games. Gli occhi vitrei fissi su un punto nel vuoto, il viso pallido e le profonde occhiaie di chi ne ha viste troppe e non è riuscito a trovare riposo mai, mai. Quel giorno l'avrei voluta abbracciare d'istinto, nella hall dell'albergo. “Perché è la prima a vincere sotto la mia guida, perché quest'anno posso concedermi il lusso di rivedere una persona che ero convinto di aver salutato per sempre” mi sono ripetuto. Perché io al posto suo l'avrei voluto un abbraccio. Ma lei non mi ha neanche visto. Dov'era andata Annie? Poche cose mi hanno sconvolto nella vita ma la vista di quella piccola, fragile ragazza privata di tutta la sua gioia di vivere è un'immagine che difficilmente potrò cancellare dalla mia mente. Non so bene per quale motivo ma mentre ci ripenso in questa stanza d'albergo 5 stelle, rimasto solo e con l'accappatoio morbido che mi avvolge non riesco a non desiderare che il mio tempo qui finisca alla svelta. Non riesco a non voler tornare a casa ed è una bella novità perché da quando sono diventato un vincitore il Distretto 4 non lo sento più come casa, non come prima. E come potrei? Non mi sopporta più nessuno, là. Tutti a guardarmi come una persona disgustosa per quello che faccio ogni anno con la gente di qui con il sorriso sulle labbra ma il vuoto nel cuore. Non mi posso rifiutare, faccio questa vita per loro ma dirglielo sarebbe atroce per tutti. Meglio che la mia famiglia non lo sappia, molto meglio fargli intendere che Capitol City mi abbia affascinato e convertito al suo stile. Per qualche miracolo comunque mi è rimasta Mags, lei sa e capisce. Lei c'è per me e mi fa ancora trovare la voglia di prendere la barca e fare un giro sul mare azzurro per rischiarirmi le idee, per ricordare che in qualche modo il sole che irradia il mio volto me lo sono guadagnato. Ma se non fosse per lei, forse non avrei nemmeno quei momenti a cui aggrapparmi e il Distretto lo saluterei per sempre. Ma oggi è diverso. Oggi penso ad Annie, ad andare là e vedere come sta dopo un mese. A tenerle la mano e dirle che migliorerà, perché il tempo cura tutte le ferite, il tempo ci cambia. Sono piccoli mantra, ma dubito che un qualsiasi vincitore riesca ad andare avanti senza. Per qualche motivo non mi fido tanto del dottore e credo che quelle parole suonerebbero più convincenti dette da me che ci sono passato. Devo resistere e sforzarmi di non pensare a queste cose, ci provo davvero ma diventa inutile quando mi addormento e sogno del giorno prima della sua mietitura.

 

~

 

Mags mi aveva guardato con disapprovazione quella mattina e scuotendo la testa mi aveva fatto una bella ramanzina. “Troppo magro, figliolo, troppo sciupato! Non ti danno abbastanza da mangiare a Capitol City?”. Lei non ci viene quasi più tranne quando è obbligata dagli Hunger Games, anche perché essendo ormai avanti con l'età non è più un'attrazione per la gente e con la sua salute che attraversa alti e bassi non so per quanto ancora continuerà a fare da mentore. Quella mattina mi aveva offerto da mangiare della trota affumicata e un po' di pane secco dopodiché mi aveva spedito quasi a spintoni fuori da casa sua. Insisteva che avevo bisogno di aria pulita, aria di casa. Così alla fine l'avevo ascoltata e me ne ero andato a fare un giro. Di passare per il centro non ci pensavo neanche, beccarmi altri sguardi curiosi dai miei concittadini non mi avrebbe certo giovato, così decisi semplicemente di andare alla spiaggia a vedere il mare. Non ricordo nemmeno perché mi sembrò una buona idea ma presi una scorciatoia che non prendevo mai, una cosa insolita per me. Un sentiero cosparso di sassolini ed erbetta fine mi aveva condotto alla Spiaggia Delle Conchiglie (così la chiamiamo tutti). È sempre stata la mia preferita non che l'unica dove tutti possono andare per fare qualcosa di diverso dal pescare per riempire la nostra pancia e quella dei cittadini di Capitol City. Mi sorpresi nello scoprire che non ero l'unico a trovarmi lì. C'era una ragazza seduta sui talloni, la testa china e le mani che rovistavano tra i sassolini. Mi avvicinai un po' di più con cautela per non farmi sentire e aguzzai la vista su quei lunghi capelli scuri. Mi sembrò familiare, poi lei si voltò verso di me e la riconobbi. Annie Cresta. Sorrise e parve sorpresa quanto me di vedermi lì. “Finnick! Sei a casa!” mi salutò con la sua voce cristallina alzandosi da terra.

Venni preso in contropiede per un attimo. Annie. Ci siamo conosciuti un'estate su un'altra spiaggia, lei aveva tredici anni e veniva presa in giro senza pietà da un gruppo di ragazzini perché non riusciva a pescare bene come loro. Mosso da compassione e da quegli occhi grandi che faticavano a trattenere le lacrime mi ero fatto avanti e l'avevo difesa da quegli idioti. Ovviamente avendo vinto i giochi ero piuttosto rispettato nel Distretto 4 e non fu esattamente difficile farli smammare, senza contare che Capitol City non mi stava ancora usando. Non mi sembrò un gesto colossale quando lo feci, ma per Annie fu qualcosa di importante perché ricordo perfettamente lo sguardo pieno di gratitudine che mi rivolse subito dopo, come se fossi stato il primo in assoluto a farle una gentilezza. Da lì mi chiese per favore di insegnarle a pescare come si deve, anche per poter aiutare la sua famiglia a portare a casa qualcosa in più da mangiare; infatti sebbene il nostro distretto sia tra i più ricchi la povertà si trova ovunque ed Annie apparteneva a questa categoria purtroppo visto che il padre era gravemente malato da tempo, ecco spiegato perché non sapeva pescare alla perfezione come tutti gli altri bambini. Ora, non è che io morissi dalla voglia di perdere tempo con quella ragazzina ma in qualche modo lei riuscì a convincermi. Ci vollero due settimane e tanta pazienza per insegnarle quali fossero le esche giuste da usare e come costruirle in caso di bisogno ma alla fine ce l'aveva fatta. Era così soddisfatta di sé e, ancora una volta, riconoscente verso di me. Mi chiese più volte cosa volessi in cambio ma io rifiutai categoricamente di ricevere una ricompensa, per così poco. Forse, perché alla fin fine non mi era sembrato tempo sprecato ma piuttosto un modo piacevole per non pensare all'arena. Dopo quelle due settimane la mia vita cambiò, il presidente Snow decise che ero diventato abbastanza grande da poter cominciare a occuparmi di “altre faccende” come le chiamava lui e così non vidi più Annie se non di sfuggita. Per questo quella volta alla spiaggia mi ero soffermato su di lei. Senza dubbio era cresciuta ed era diventata più carina, meno bambina e più donna anche nei suoi sedici anni. Non so perché mi stupì tanto constatare quel cambiamento.

Annie. Ciao.” le dissi nel tono più naturale possibile.

Finalmente ti manca il nostro mare?” mi chiese lei con disinvoltura proprio come se fossimo stati vecchi amici.

Credo sia la parte migliore del nostro distretto.” le risposi. Ed era la verità. “Tu che fai?”

Prese un respiro e allungò un pugno chiuso verso di me. “Cerco conchiglie” disse aprendo la mano riempita con un paio di esse, piccole e grigio-bianche.

Ridacchiai. “Beh, sei sicuramente nel posto giusto. A che ti servono?”

Scrollò le spalle. “Portafortuna.” rispose laconica.

Le serve fortuna? Fortuna per cosa? Oh, è vero.

Hai paura per domani?” le chiesi con cautela. Che stupido a dimenticare che in quanto sedicenne aveva una possibilità di essere estratta durante la mietitura.

Tu non ne avevi?”

Certo che ne avevo, tutti hanno paura degli Hunger Games, a parte forse quegli automi che crescono con in mente solo di uccidere a destra e a manca, già pronti per l'arena quando non sanno ancora contare fino a dieci. Così risposi sinceramente “Si, ovvio. È normale.”

Annie fece un cenno con la testa, assorbendo le mie parole. Improvvisamente sentii di aver sbagliato qualcosa. Visto che avevo vinto dovevo mostrarmi più spavaldo? Ostentare sicurezza? L'avrebbe aiutata di più? Provai a fare marcia indietro.

Ma anche stare tutto il tempo a preoccuparsi non va bene, sai? In fondo quante possibilità hai di essere estratta?” tentai di minimizzare.

La vidi storcere il naso. “Sei.” disse guardandosi i sandali, sporchi di sabbiolina grigia.

Beh sei non sono tante, pensa positivo.” ma perché diavolo mi sembrava di stare dicendo qualcosa di intelligente? Io ne avevo quattro.

Rise. “Può capitare a chiunque, Finnick, anche a chi ha solo una strisciolina col suo nome sopra.”

Vero, ma altamente improbabile. “E così credi che una conchiglia possa salvarti la vita?” le chiesi ritornando all'argomento principale.

No. Ma mi piace l'idea di avere qualcosa con me che mi ricordi casa. Amo le conchiglie e la spiaggia e...questo mare.” mi spiegò aprendosi in un gran sorriso con un ampio gesto del braccio verso la distesa azzurra di fronte a noi. Ammetto di essere rimasto meravigliato da quelle sue parole e dalla luce nei suoi occhi mentre mi raccontava quanto amasse il Distretto 4, nonostante tutto, e di quanto non volesse lasciarlo. Ma non piangeva come avrebbe fatto qualunque altra ragazza vicina alla mietitura, non puntava i piedi, lo accettava e basta. Ebbi la netta sensazione che Annie Cresta fosse diversa da ogni altra ragazza che avessi mai incontrato. Siccome non rispondevo lei fece un passo verso di me, circospetta e concentrata sul mio viso. “Finnick? Ho detto qualcosa che non va?”

Tornai di colpo sulla terra. “No, no.” Mi affrettai a rispondere. “hai bisogno di aiuto a cercare quelle conchiglie?” le proposi senza nemmeno pensarci.

Mi sorrise, un po' come quando mi ringraziò per averle insegnato a pescare. “Certo.”

E così entrambi ci chinammo a cercare la conchiglia più grande e più bella che potessimo trovare. Dopo un po' che stavamo lì in silenzio, fu Annie a riattaccare bottone. ”E comunque, sono in buone mani giusto?”

Mi bloccai e aggrottai la fronte. “In che senso?”

Saresti il mio mentore. Ci pensi tu a non farmi morire di fame.”

Beh, si quella era una cosa che potevo fare. “Mettici del tuo anche tu però.” dissi come se nulla fosse ma in realtà mi dava piuttosto fastidio che stessimo parlando di quella possibilità, della piccola Annie Cresta che sfrutta le tecniche di pesca che le ho insegnato per riportare a casa la pelle. No, decisamente non volevo sentire il suo nome l'indomani.

Annie ridacchiò. “Ok.”

E rimanemmo lì ancora per qualche minuto finché non trovai una conchiglia bianca e screziata di nero che poteva fare al caso nostro, cioè al caso suo. Glie la porsi e le chiesi se poteva andare bene. Si illuminò. “Si, questa è perfetta. Grazie Finnick.”

Ricambiare quel sorriso non fu difficile e fu anche la prima volta che me ne usciva uno sincero e non forzato, se non contiamo quelli che mi strappa Mags. Al momento di salutarci protese la sua mano verso di me. Non avevo capito subito il significato di quel gesto ma automaticamente accettai di stringere quella mano nella mia. Durante quella manciata di secondi gli occhi verdi e limpidi di Annie erano fissi sui miei. Cosa vedeva? Ogni tanto me lo domando.

Ci vediamo domani.” mi salutò.

Speriamo di no” mi uscì fuori.

Rise sommessamente della mia mezza battuta e dopo un'ultima stretta lasciò andare la mia mano. Anche ora mentre la rivedo che si allontana tranquilla con la sua conchiglia portafortuna mi chiedo se avrei potuto fare o dire qualcosa di più per prepararla a quello che l'aspettava. Avrei potuto proteggerla? Probabilmente no ma è bello illudersi.

 

Note: Ok, qui bisogna puntualizzare un bel pò di cose! Intanto mi sono inventata di sana pianta tutto quello che non si trova nel libro o sul fantastico wikia di THG. Il nome del tributo che ha partecipato con Annie, la sua età quando ha fatto i giochi, la sua situazione fimiliare così come quella di Finnick. Si è detto che Mags ha avuto un ictus o qualcosa del genere ma non quando quindi facciamo che qui non le era ancora successo. Ah, lo so che Annie non è proprio matta da legare in Mockingjay ma ho pensato che il processo che la porta a stare piuttosto bene sia un pò lungo e che quindi Finnick abbia contribuito. Per qualsiasi cosa messaggiatemi (e magari lasciate un recensione..? please?).

   
 
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Hunger Games / Vai alla pagina dell'autore: Shannonwriter