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Autore: SamanthaMcQueen    08/07/2012    8 recensioni
La mia prima storia Larry.
Spero vi piaccia. :)
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 7.

I can see in your eyes.

 

Il resto della mattinata fu un’agonia totale. Ero agitato, troppo agitato.
Quel bacio era stato.. diverso, da tutto quello che mai avevo provato con una ragazza nella mia vita,  e ne avevo provate, di ragazze. In tutti i sensi.
Sentivo ancora le sue labbra carnose premere contro le mie, e poi.. qualcosa di più. La sua lingua, tanto esperta giocava con la mia, intrecciandosi così bene, così perfettamente che sembravano essere fatte l’una per l’altra. E poi sentirlo così vicino, i nostri respiri un tutt’uno.. volevo morire. Stavo morendo, in effetti, ma davanti a lui non potevo permettermi di cedere più di quanto io non avessi già fatto.
Non potevo credere di aver ricambiato il suo bacio. Ero stato così idiota, mi ero ripetuto per due giorni quanto lo odiassi per poi saltargli al collo?
Scossi la testa, cercando di entrare quasi in simbiosi con il libro di biologia, ma la cosa mi risultò alquanto difficile, data la noia mortale della materia. Non poteva capitarmi una materia più interessante proprio ora?
Sbuffai, rileggendo per la quindicesima volta la teoria evoluzionista di Darwin, non capendoci una mazza per la quindicesima volta. Non ero convinto se la mia stupidità in quel momento era data dalla mia scarsa concentrazione o se era proprio l’argomento ad essere una palla mortale.
In quel momento ero veramente indeciso sulle due cose.
-Pss…- Mi voltai, trovandomi Zayn che faceva strani gesti nella mia direzione, probabilmente stava cercando di attirare l’attenzione. Io rimasi a guardarlo un attimo, per poi passarmi una mano davanti alla bocca per non ridere.
Avevo i nervi a fior di pelle, e in quel momento era come se vedessi tutto in maniera esagerata.
Il moro mi guardò alzando un sopracciglio irritato, poi mi lanciò un bigliettino di carta sul banco, stando ben attento a non farsi beccare dall’insegnante.
‘’Allora, che voleva il vecchio?’’ io sorrisi e stracciai il bigliettino, dicendogli piano, con aria più seria –Ti spiego dopo.-
Il resto della lezione la passai a pensare ad un qualunque modo per evitare di passare le ore scolastiche con Louis, oppure ad un modo per convincere mia madre a farmi smettere di andare a scuola. Entrambe mi sembravano due idee impossibili, non avrei trovato una scusa abbastanza valida per evitare quell’idiota, non ero nemmeno in grado di inventarmi una scusa convincente perché il prof mi lasciasse andare in bagno.
Sospirai rumorosamente, forse un po’ troppo, perché tutti, insegnante compreso, si voltarono verso di me a fissarmi. Sentii anche qualche risatina dagli ultimi banchi in fondo, ma ben presto la lezione ricominciò senza che nessuno mi riprendesse, per mia fortuna.
Al suono della campanella, mai amato tanto come quella mattina, presi Zayn per mano e volai fuori dall’aula.
Uscimmo fuori in cortile, sul nostro solito muretto che da tanto per colpa di Louis non avevo più visto.
-Allora? Dai, sono curioso. Racconta!- mi intimò Zayn.
Io sospirai, per poi allungargli un foglietto. Lui lo aprì, e lo lesse attentamente, per poi guardarmi incuriosito. –Che diavolo è? Cambi sezione?-
-No..- cominciai io. –Questo me l’ha dato la segretaria prima che tornassi in classe. Sono gli orari di lezione di Louis.- confessai alla fine, sospirando nuovamente.
-C-come hai detto scusa? E che ci vuoi fare?-
-Il preside.. ha detto che visto che sono il suo unico conoscente qui, devo aiutarlo ad ambientarsi.-
Zayn mi guardò esterrefatto, non credendo alle mie parole.
-Assurdo, e come fai con le lezioni? E poi non può ambientarsi da solo?-
Io lo guardai e poi sorrisi. –Non so se hai notato, ma la famiglia di Louis tra poco li caga i soldi. Ne hanno talmente tanti che sicuramente i genitori avranno fatto un bel discorso al preside, e poi lui vorrà sicuramente che persone così facoltose parlino bene della scuola, sai, per pubblicità e scemate varie. Che vuoi che gli importi di un poveraccio come me?-
-Quell’uomo sì che è un vero idiota.- Si limitò a dire Zayn, per poi accendersi una sigaretta frettolosamente.
-Danne una anche a me.- Gli dissi prendendomi il suo pacchetto ed estraendone una.
-Tu odi il fumo, Harry.- Puntualizzò lui.
Io mi limitai ad alzare spallucce e mi accesi la sigaretta. Ero talmente nervoso che almeno quella mi avrebbe aiutato a calmarmi, speravo.
Più tentavo di stare calmo, e più mi tornava in mente l’immagine di poche ora prima. Le sensazioni, più che altro. Erano state talmente forti che sentivo ancora il mio corpo tremare. Possibile che davvero Louis non avesse sentito niente? Ero così maledettamente insignificante per lui?
Mi passai una mano fra i capelli distrattamente con la mano libera, guardando delle ragazze vicino al portone d’entrata principale che ci indicavano ridendo. Che oche.
Ero seriamente troppo instabile per sopportarle oggi, anche se normalmente mi avrebbe fatto molto più che piacere avere gli sguardi di povere bimbe arrapate su di me.
-Allora, volete sparire?!- Dissi irritato guardandole.
Loro mi fissarono leggermente intimidite e corsero all’interno dell’edificio in una frazione di secondo. Beh, almeno a spaventare la gente ero bravo.
-Hey, ma che ti prende?-
Lo guardavo scocciato, sembravo allergico pure all’aria, mi dava tutto fastidio. Il ragazzo mi diede una pacca confortevole sulla spalla, sorridendomi come faceva solitamente per tirarmi su di morale, ma non funzionava.
-Zayn, io..- iniziai, ma non sapevo cosa dire. O meglio, lo sapevo, ma non avevo idea di come dirglielo. Era il mio migliore amico, con chi potevo confidarmi se non con lui? Non riuscivo più a tenermi questa cosa dentro, dovevo parlarne con qualcuno o sarei esploso.
Lui capì che ero in difficoltà, e si sedette a terra, tranquillo, facendomi cenno di continuare.
Mi sedetti accanto a lui e presi un respiro profondo.
-Beh ecco… sinceramente non credo di farcela. Non dopo quel bacio, ecco io..- non sapevo come continuare, mi sentivo così impacciato per la prima volta in vita mia.
In questo genere di cose ero sempre stato molto deciso e diretto, invece ora il solo pensiero di cosa poter fare mi faceva girare la testa.
Mi voltai verso Zayn non sentendo alcuna risposta, nessuna parola di conforto, e lo trovai che mi squadrava torvo, stranito quasi.
-Scusa, che hai detto?-
Io lo guardai un attimo, cominciando a credere di aver soltanto mosso le labbra senza averne fatto uscire alcun suono.
-Beh, ho detto che..- partii io, intento a ripetere (possibilmente in modo più comprensibile sta volta) tutto d’accapo, ma lui mi fece cenno di stare zitto.
-Non puoi esserti fatto raggirare in questo modo. Com’è successo?-
Si prudeva le mani insistentemente, sembrava volesse raschiare via la pelle, al che gliele afferrai delicatamente, tentando di farlo smettere.
-Lo so lo so, sono stato un idiota, non l’ho fatto apposta! Cioè.. un attimo prima lui era là.. e poi…- rieccomi con la mia spiegazione balbettante. Era comprensibile se non ci capisse una mazza di quel che dicevo.
-Non ti preoccupare Harry, troveremo una soluzione.- Mi disse il moro, rassegnato quasi.
-Il fatto è che… Zayn. Mi è piaciuto.. e tanto.- ammisi alla fine io. Avevo pur il bisogno di buttare fuori le mie emozioni. Se non con lui, con chi?
Lui annuì con il capo, come se non fosse una novità.
-Troveremo una soluzione anche a questo.-
In quel momento suonò la campanella, e io e Zayn ci affrettammo a rientrare in aula, non prima di esserci trovati davanti proprio la persona che meno al mondo avrei voluto vedere.
Ci fu qualche attimo di silenzio, in cui il moro passò davanti a me con fare protettivo, sfidando Louis con lo sguardo.
Non riuscivo a capire come facesse lui ad essere più arrabbiato di me per tutta quella faccenda, in fondo lui non centrava nulla.
-E’ inutile che continui a sperare, non capirà mai niente. E poi lui è mio.- Disse Louis spezzando il silenzio che si era creato, mostrando poi quel suo sorrisetto strafottente, che in fondo in fondo mi attirava non poco.
Zayn al contrario aveva la mascella serrata, stringeva i pugni. Vedevo quando si stava sforzando nel tentativo di non saltargli addosso.
Eppure non controbatteva. Non diceva niente, come se fosse impotente davanti alle sue parole.
Io invece non capivo una mazza. Non che di solito di capissi molto, ma quei discorsi proprio non riuscivo a seguirli, a parte le ultime parole. ‘’Lui è mio’’. Arrossii notevolmente, anche se un po’ mi ritenevo offeso, parlare di me come se fossi un oggetto era più un insulto che un complimento.
-Beh, noi andiamo.- Disse Zayn, trasformando quella sua specie di ringhio in un sorrisetto, prendendomi per mano e trascinandomi in classe.
Louis invece rimase lì, fermo.
Quei due erano veramente bizzarri, non c’è che dire.
Le ultime, noiose ore di lezione Zayn si isolò in un mondo a parte, nei suoi pensieri, rimanendo a fissare fuori dalla finestra tutto il tempo. Non mi rivolse nemmeno uno sguardo, sembrava così.. triste.
Ero preoccupato per lui, così decisi di invitarlo da me per una serata tra play e pizza. Sapevo che lo facevano stare meglio.
Così quando suonò l’ultima ora, lo seguii fuori dall’aula.
-Hey hey, aspetta.- Dovetti afferrarlo per un braccio, visto che sembrava non volersi fermare. –Che ti prende?-
Lui alzò lo sguardo verso il mio, rimanendo immobile. Aveva gli occhi leggermente lucidi, se non lo conoscessi da sempre avrei detto che stava per piangere.
Istintivamente portai una mano sulla sua guancia, allungando il pollice verso l’occhio, ma lui non me lo permise. Si voltò e riprese a camminare, come niente fosse.
Così gli andai dietro, riprendendo i piani per quella serata.
-Beh, vuoi venire da me sta sera? Una pizza in camera mia, ci stai?-
Lui continuava a fissarmi, senza parlare. Ad un certo punto sembrò individuare qualcuno tra la folla, e si rilassò. Notai che Liam ci stava guardando dal fondo del cortile, accigliato.
-Scusami, sta sera ho da fare.-
E cominciò a camminare infilandosi nella mischia, schivando agilmente tutti quelli che gli venivano addosso, fino ad arrivare a Liam, che afferrò per un braccio, sembrava quasi volesse staccarglielo, e lo portò via.
Io rimasi fermo invece, a guardarli. Non sapevo cosa mi stava prendendo, ma era come se per la prima volta il mio migliore amico mi avesse scaricato. Forse era proprio quello che aveva fatto, alla fine.
Mi aveva lasciato lì, solo, quando lui era l’unica persona di cui avessi bisogno in quel momento. Quasi, l’unica.
Corsi alla macchina, non vedevo l’ora di tornare a casa. Nel viaggio di ritorno Gemma non  proferì parola, per mia grande fortuna. Forse aveva intuito qualcosa dalla mia faccia, non era poi così difficile capire che ero arrabbiato.
A casa non mangiai neanche a cena, non avevo fame. Quella giornata mi aveva stancato la mente, la sentivo affaticata e confusa.
Mi chiusi come sempre nella mia amata camera, e svestendomi velocemente mi ficcai sotto le lenzuola, addormentandomi in poco tempo.
 
 
La giornata successiva fu un inferno.
Arrivato a scuola Zayn mi degnava di poche attenzioni, continuava a parlare con Liam. Cioè, non sembrava arrabbiato con me, solo non mi considerava come al solito. Sembrava quasi non ci fossi, per lui.
Questo già mi bastava a rovinarmi il pomeriggio, ma non era ancora tutto.
Dopo la prima ora dovetti correre in quella di Louis in tempo, dall’altra parte dell’edificio. Visto che non avevano abbastanza banchi, poi, dovetti anche dividerlo con lui, e dire che si approfittò della cosa era dire poco.
Continuava a…toccarmi. Ovunque poteva.
Ogni volta che il professore si voltava non perdeva tempo a mettermi una mano sulla gamba, strofinandola avanti e indietro, oppure prendermi l’orlo dei pantaloni, cercando di arrivare alla mia pelle, che a contatto con le sue dita fredde mi faceva sussultare ogni volta.
Insomma, non fu per niente facile stare in quell’aula senza dover urlargli di smetterla nemmeno una volta. Eppure il signor Louis-sono-un-riccone-Tomlinson non perdeva l’occasione per farmi saltare i nervi. Lo trovava divertente, lui.
Però io ero concentrato su altro. Forse era per quello che non cedevo alle sue provocazioni.
Continuavo a pensare a Zayn, era strano, ed ero preoccupato. Avevo paura di aver fatto qualcosa che lo avesse fatto arrabbiare, e non volevo perdere la sua amicizia.
Quando rinvenni improvvisamente dalla mia trans mi accorsi che finalmente quell’idiota bellissimo aveva smesso di stuzzicarmi.
Anzi, ora aveva un’aria seria, al contrario di prima. Sembrava arrabbiato, o almeno pensavo, anche perché far arrabbiare Louis Tomlinson sembrava un’impresa veramente ardua.
Guardando quel faccino imbronciato non riuscii a trattenere un sorriso. Era così bello, perfetto. Sembrava tenero, e la cosa era alquanto strana.
Lui ricambiò il mio sorriso, ma non con uno di quei soliti sorrisetti furbi che mi facevano irritare, ma bensì uno di quei sorrisi che gli avevo visto solo la prima volta che ci eravamo incontrati. Illuminava la stanza.
Arrossii, e mi voltai a guardare la lavagna.
Alla fine dell’ora cambiammo aula, andando nel laboratorio di chimica, e passammo tutti e i 60 minuti a parlare, un po’ come avevamo fatto il primo giorno.
Era strano perché non sembrava più quell’arrogante di un’ora prima, qualcosa gli aveva fatto cambiare umore, o semplicemente era lunatico e cambiava a seconda del tempo.
Non ne avevo idea, ma mi piaceva. Sembrava sincero, gentile, i suoi modi di fare erano cambiati e scoprii che quando voleva poteva essere divertente, ma divertente davvero.
Era un po’ un pagliaccio in fondo.
Dopo qualche strigliate da parte del professore e molte, molte risate dovetti tornare in classe, visto che l’ultima ora la dovevo passare nella mia, di aula.
Quando uscimmo dal laboratorio feci per andare verso le scale, ma la sua voce mi fermò, facendomi voltare, sentendomi chiamato per nome.
-Ci vediamo domani.- disse semplicemente lui, e mi diede un bacio sulla guancia.
Arrossii e corsi giù per le scale, notando che tutti gli studenti della sua classe ci stavano guardando.
Lui rise divertito e tornò al suo banco, mentre io corsi in classe rosso come un peperone.
In fondo capii che c’era qualcosa che forse non avevo visto in lui, o che forse io e soltanto io avevo visto fin dall’inizio ma che teneva nascosto a tutti.
Sorrisi tra me e me, realizzando che Louis Tomlinson non era il mostro che mi aspettavo.
Avrei presto fatto una chiacchieratina con Lottie, volevo saperne di più. Sempre di più.
 
 
 
 




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Ed eccomi qua! Lo so, c’ho messo un po’ ad aggiornare, ma non sapevo bene come mettere questo capitolo, infatti l’ho messo di cacca.(?)
No serio, questo proprio non mi piace, non so se è perché a me non piace niente di quello che scrivo o perché veramente fa pietà, comunque pazienza D:
Spero che a voi piaccia :3
Nel prossimo capitolo scopriremo qualcosa si assolutamente DECISIVO che porterà il nostro Hazza a capirci qualcosa finalmente. Ma su chi? Su Zayn o su Lou?
Chisssssssà.
Prometto che il prossimo lo metterò più in fretta u.u
e… niente, grasie per le 7 recensioni dello scorso capitolo, spero possiate scrivermene altrettante pure per questo capitolo, giuro mi riempite il cuore.<3
 
Ricordo sempre (LOL)
Il mio account twitter, per chi mi volesse seguire, basta che poi mi scrive qualcosa e lo seguo volentieri :3 :
https://twitter.com/#!/SynysterHoran_
La mia pagina face book LARRY: http://www.facebook.com/pages/Larry-Stylinson-is-the-way/287801831290301
 
Alla prossima!
°Sam.

  
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