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Autore: Roxanne1236    08/07/2012    0 recensioni
Salve a tutti. Questo è un piccolo raccontino, del tutto immaginario; i titoli dei capitoli saranno tutti "Brachilogia", con accanto il numero del capitolo, ed hanno un perché. Infatti, come vedrete in questo capitolo e quando leggerete i capitoli successivi, sono tutti estremamente brachilogici, appunto. Onestamente, sono brevi perché nel periodo in cui li scrissi iniziava il mio lento decadere verso il nulla che ora vige nel mio cervello; ciononostante spero che comunque siano graditi perché anche in avvenimenti banali è racchiuso un mondo, almeno per me. Perchè la banalità alle volte non è poi così scontata. Buona lettura a tutti.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Resosi conto di quel che aveva fatto, quasi fosse tornato alla realtà, Jèremy si alzò di scatto e fece per andarsene. 
Non andare. Non andare, Jèremy. Ti supplico. 
Mentre Roxanne bramava il suo ritorno, Jèremy era già vicino al treno; doveva osare, Roxanne. Niente aveva più importanza di quel momento; non era mai stata brava nel ballo, ma quel tango andava ballato fino in fondo. Mai declinare l'invito di un angelo, mai, specie se è per un ballo come quello. Niente aveva più importanza in quel momento. 
Vai, Roxanne. Corri contro il tempo e parla con Jèremy. Daniel capirà, è il tuo futuro. 
"Jèremy!" Urlò Roxanne appena salita sulla banchina; il treno era quasi arrivato, e la ragazza correva fin quando non raggiunse la figura esile ed angelica di Jèremy; gli prese la mano e tirò un respiro profondo. 
"Lasciami parlare." Esordì. "Tu sai quel che ho penato per te, fin da quando ero ancora al secondo anno, e se ti devo dire la verità, ammetto che un certo effetto me lo fai ancora adesso; fino a poco tempo fa non credevo di poter rivivere quelle sensazioni che ho provato in silenzio per te, e che ti ho taciuto finora. Ma mi sbagliavo, e di grosso: è arrivato quasi come per una seconda chance del destino Daniel, ed ho riscoperto me stessa ed il fatto che ho un cuore che non è solo un muscolo pulsatore ma che desidera amare ed abbandonarsi ad un altro cuore pronto ad accoglierlo. Sembra strano, lo sembrava anche a me, ma è stranamente fantastico ed, in parte a malincuore, devo andar via da te e devo proseguire per la mia strada, ormai lontana da te. Il mio cuore ora appartiene ad un altro e perdere Daniel ora sarebbe uno dei più grandi sbagli, e non me lo perdonerei mai."
"Ma allora che senso ha questa conversazione? Perchè mi hai inseguito e non mi hai lasciato andare se dici che devi andar via da me?"
"Jèremy, sto facendo uno sbaglio, e ne sono pienamente cosciente, ma gli addii non sono mai una cosa giusta." 
"E allora..?" 
Roxanne non volle ascoltarlo, e lasciandogli la mano fece per andarsene; Jèremy non glielo permise, le bloccò bruscamente il polso e la tirò a sè. Ella andò a sbattere contro il suo torace ed imbarazzatissima si ritrasse, come se avesse provato il più bello e proibito dei piaceri. 
"Questo però devi concedermelo, e glielo posso spiegare anche io al tu ragazzo, ma se proprio deve essere un addio, che sia un addio degno di tale nome."  Le stampò un bacio sulle labbra tremanti, dopodichè con la sua aria angelica si avviò verso il treno fermo e andò via da lei. 
Roxanne rimase a guardare il treno sulla banchina, sforzandosi di pensare lucidamente e di odiare lui e quel maledetto gesto che l'aveva fatta impazzire; ma era più forte di lei non odiarlo, non avrebbe mai potuto, ed era inutile mentire a se stessa. Di una cosa era certa, che non amò quel gesto quanto amava Dan.
Dan! Ed ora come faccio? Possibile che combino sempre casini?! Sono sempre la solita, e sto anche facendo tardi. 
Uscendo dalla stazione memore di quel che era successo, quasi sconvolta, non riuscendo ancora a crederci, Roxanne corse a casa; sfiorava ancora quelle labbra immolate, che realizzarono il suo più grande desiderio latente. 
A Daniel penserò quando torno, ora è troppo tardi. 
Era in trance, ma andò via. Lasciò quella stazione, ed insieme ad essa, una parte del suo cuore che le pesava troppo per poter stare in mezzo alla gabbia toracica. Mandò via quel demone angelico che aveva posseduto il suo cuore per troppo tempo. 
[6 Marzo, ore 19.20] 
  
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