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Autore: Ginny2301    09/07/2012    4 recensioni
Queste poche righe descrivono i sentimenti di Piton alla vista di Lily morta... la scena del film mi ha letteralmente strappato il cuore e questo è un mio omaggio ad essa... so che è una scena che si descrive da sola, non ha molto senso scriverci sopra vista la sua bellezza, ma era da tanto che tenevo questa fic archiviata nel pc e non mi sembrava male, quindi mi sono fatta coraggio... spero vi piaccia :D
Genere: Drammatico, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Lily Evans, Severus Piton
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Perchè proprio tu, Lily?


Questa ff è nata quando ho visto l'immagine di Severus Piton che piangeva tenendo tra le braccia il corpo esanime di Lily Evans. È come se avessi messo un STOP durante quella scena per descrivere i sentimenti di Piton.


Driiiiiin.



Driiiiin.



Un uomo dai capelli neri e unti e il naso adunco rispose al telefono.

-Sì?

La voce di Lucius Malfoy giunse dall'altro capo del ricevitore.

-Severus. Stanotte il Signore Oscuro è riuscito a trovare la dimora dei Potter.

Piton impallidì. Una pugnalata. Anzi, peggio. Fu come se qualcuno avesse preso il cuore di Piton e lo stesse stritolando.

-C-cosa?

-Il Signore Oscuro è stato bloccato dal figlio dei Potter. È scomparso, Severus!

-Ma che stai dicendo? Non è possibile!

-Sono addolorato anch'io. Ma la ragione per cui ti ho chiamato è che si vocifera che... i Potter...

Piton capì quello che Lucius voleva dirgli: …che i Potter siano morti.

-Io...devo andare- detto questo, Piton riattaccò il telefono.

No... no, Lily no! lei deve essere salva... James Potter non l'avrebbe mai lasciata morire!

Con la morsa sul cuore sempre più stretta, il fiato mozzo, e gli occhi appannati, Severus Piton girò su se stesso e si materializzò davanti a casa Potter, o quello che ne restava: una parte della casa era completamente ridotta in macerie. Si sentivano delle urla di un bambino che piangeva. Erano quanto di più triste Piton avesse mai sentito.

Barcollò fino all'entrata e aprì la porta. Lì, sul divano giaceva la bacchetta di James Potter. Il suo corpo, invece, era adagiato in una strana posizione sulle scale che portavano al piano di sopra.

No...

Piton salì le scale e percorrendo il corridoio a destra vide una culla. Era la parte della casa ridotta in pezzi.

No!

Davanti a lui, una donna dai capelli rossi era distesa per terra.

Non è lei! NON È LEI!

Piton le prese il volto tra le mani e riconobbe i tratti gentili e fieri di Lily Evans. Riconobbe quegli occhi d'un verde incredibile che guardavano il vuoto. Non brillavano più.

Non si sarebbero più illuminati.

Non si sarebbero mai più lasciati contagiare da un sorriso. Dal suo sorriso.

Severus Piton avrebbe voluto urlare. Avrebbe voluto gridare alla notte tutto il suo dolore, ma non aveva più fiato. La morsa di prima gli aveva completamente ridotto il cuore in una poltiglia fatta solo di sangue e brandelli di carne.

Lily, perchè proprio tu? Perchè non io? Tu che più di chiunque altro avevi il diritto di vivere, di gioire, di sorridere...

Ma ora quel diritto le è stato negato da niente di meno che te stesso,

Severus. Come ti senti, ora?

Il bambino, il figlio di Lily, piangeva.


Piton prese Lily tra le braccia e cominciò a dondolarsi avanti e indietro, cullandola per l'ultima volta.

-No...

Tutto questo non sarebbe successo se non fosse stato per te!

Harry piangeva.


-No, no... Lily. Oh, Lily... mi dispiace...

Per la prima volta da tanto tempo, Severus Piton piangeva. Calde, ma allo stesso tempo fredde lacrime gli solcavano il viso contratto da una smorfia che esprimeva più che semplice dolore. Erano le salate e amare testimoni di tutti i sentimenti repressi di Piton.

Cominciò ad emettere un flebile lamento. Un lamento simile a quello che Harry stava rivolgendo alla notte.

Il suo lamento cresceva e cresceva.

Era vero. Era stata tutta colpa sua... se non l'avesse chiama “Schifosa Mezzosangue”, o se avesse trovato un modo per restarle sempre e comunque vicino... quel pensiero faceva più male di qualsiasi ferita Piton avesse mai subìto.

Basta, non devo pensare... non devo più pensare.

Ma era inevitabile. Era inevitabile pensare che lui aveva ucciso Lily. La sua Lily... l'unica donna che avrebbe mai amato, l'unica che avrebbe dovuto tenersi stretto per poterla proteggere era morta per colpa sua.

Severus Piton aveva ucciso la sua unica ragione di vita.

Il lamento diventò un ululato. Un ululato colmo di un dolore senza fine. Colmo di tristezza e rimpianto.

Guardò quel bambino che piangeva disperato. Quel bambino orfano per colpa sua. Lui che più di Piton avrebbe dovuto avere il diritto di conoscere la meravigliosa Lily, era rimasto orfano. Non avrebbe mai compreso il calore di una madre.

Come intendi comportarti con lui quando avrà l'età per Hogwarts?

Era così simile a Potter...solo gli occhi erano di Lily. Decise che l'avrebbe disprezzato come disprezzava James. Sarebbe stato più facile vederlo come figlio di James, che come quello di Lily.

Mi dispiace. Ma è più facile disprezzarti vedendo il James che è in te. È meglio così per tutti.

D'un tratto si sentì un rombo di motore di una motocicletta. Sirius.

E così, Severus Piton guardò per l'ultima volta quegli occhi vuoti e ammirò quelle labbra perfette, ma proibite.

Pian piano avvicinò il viso di Lily al suo. Le baciò delicatamente la fronte e la ripose a terra, chiudendole gli occhi.

Fece un giro su se stesso e, senza fermare le lacrime, si lasciò alle spalle il cadavere di colei che avrebbe amato per tutta la vita.

  
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