Fanfic su artisti musicali > One Direction
Ricorda la storia  |       
Autore: o donnell    09/07/2012    7 recensioni
-Usciamo insieme-affermò Harry con nonchalance.
Io feci finta di non sentire quelle due mostruose parole, e uscii dalla palestra, seguita da lui. Quando ero arrivata vicino alla porta, mi ricordai di essermi scordata di prendere il cappotto, ma ormai era troppo tardi per tornare indietro.
-Non intendevo subito!-esclamò lui
-Forse non ci siamo capiti, io non ho nessuna intenzione di uscire con te.-gli dissi spietata
-Riuscirò a farti innamorare di me Tua! Vedrai!-mi disse pacato trapassandomi con lo sguardo. –Comunque, questo deve essere tuo- disse Harry porgendomi il cappotto. Ero sbigottita, non pensavo fosse così sveglio il ragazzo.
Genere: Comico, Commedia, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

PROLOGO

 

Merda. Ma quando imparerò a darmi il fondotinta? Probabilmente mai, pensai guardandomi allo specchio con la faccia piena di macchie arancioni.
Come avete potuto notare, non sono un’amante del make-up, e credo non lo diventerò mai. Nulla sarà mai abbastanza forte da coprire il mio pallore spettrale. Rassegnata me ne scesi di sotto, trascinando a calci il mio zaino di scuola.
-Elizabeth, scendi, andiamo a scuola!- gridò mia madre davanti alla porta di casa aperta, a braccia conserte con aria scocciata, aprendomi la macchina per farmi salire. Quell’oca di Elizabeth trascorreva ore intere in quel bagno, anche se lei non aveva nessun problema con il fondotinta, anzi, il make-up era la sua vita, la sua passione. Non c’era giorno in cui lei non sperimentasse qualche trucco nuovo. Ma nonostante tutti i suoi sforzi, non riusciva proprio a correggere quella faccia da culo che aveva.
-Eccomi!-strillò scendendo senza scomporsi Elizabeth. In quel preciso istante pregai il Signore di farla cadere dalle scale, ma, ovviamente ciò non accadde. Ovviamente, avevo chiesto troppo.

Avevo odiato quella ragazza, se così si può chiamare, fin dal primo istante che mia madre me l’aveva presentata, la vigilia di Natale di due ani fa. Sì esatto, erano due maledettissimi anni che la sopportavo, e non dava segno di volersene andare da casa mia.
-Mia, ti devo presentare due persone- esordì mia madre la mattina del 24 dicembre. Credevo che mi dovesse presentare due delle sue tante amiche del club di cucina del quale faceva parte, ma scendendo al piano di sotto, mi resi conto di sbagliarmi. -Buongiorno, tu devi essere Mia -disse George, un uomo sulla quarantina, con i capelli brizzolati -Esatto- gli risposi assonnata. Dietro di lui, si nascondeva timidamente una ragazza alta, con i capelli lisci e biondi e gli occhi castani. -Ciao, sono Elizabeth- mi disse pretendendo che le stringessi la mano. Già da quel primo momento la situazione era chiara: quei due estranei erano destinati a diventare rispettivamente il mio patrigno, e la mi sorellastra. Il primo periodo Elizabeth faceva di tutto per mettermi in cattiva luce, insomma, mia madre mi ripeteva sempre: “Vedi Mia? Prendi esempio da Elizabeth, vedi com’è carina? Come si veste bene? E’ sempre curata e fine. E in più aiuta in casa. Tu te ne stai sempre immersa in quei libri. Perché non esci con lei?“ Se solo mia madre avesse saputo che per essere “così carina” Elizabeth finiva un tubetto di fondotinta al giorno, se solo mia madre avesse capito che aiutava in casa solo per ricevere qualche spicciolo in più, se solo avesse aperto gli occhi e avesse visto chi portava a casa nei lunghi pomeriggi in cui diceva di dover fare ricerche con gli amici.
Diciamo che io e lei siamo come diavolo e acqua santa. Lei ovviamente è l’acqua santa. Solo perché si veste sempre di rosa, ha i capelli biondi, profuma di zucchero filato e ha diciannove anni. Ah dimenticavo, perché esce con Harry Styles.
I due si sono conosciuti in panetteria. Si esatto, in panetteria. Lui lavorava lì, e solo dopo un po’ capimmo perché da un mese a quella parte il pane era l’unica cosa che non mancava mai a casa nostra.

Ad ogni modo, adesso Harry, per mia fortuna, non è più qui, ad Holmes Chapel, perché ad x factor ha trovato altri quattro dementi come lui, e insieme hanno deciso di andare in giro per il mondo a far morire di infarto giovanile miliardi di teenager, anch’esse dementi. Se non di più. Seriamente, quando superò la prima fase di audizioni, non credevo mai fossimo arrivati addirittura ad andare a vedere lui e i suoi 4 amichetti alla finale di x factor. Non credevo fossero talmente dotati, da poter essere definiti i nuovi Beatles, né tantomeno cantanti. Ma forse è meglio sorvolare. Quest’anno, durante il quale lui se n’è andato a portare la sua “musica” in giro per il mondo, insieme con gli altri, è stato il più bello della mia vita, nel quale non vidi mai la sua stupida faccia in giro per il paese, e neanche per i corridoi della scuola.
Ma anche questa, come tutte le belle storie, ha una fine. Oggi. Infatti oggi Harry farà ritorno dal suo tour mondiale, e ovviamente Elizabeth sarà là, all’aeroporto ad aspettarlo, con tutta la mercanzia in mostra, nel caso possa fare colpo anche su uno di quegli altri ebeti.
Il loro ritorno è atteso per le 16. Abitando sotto il suo stesso tetto, sarei dovuta rientrare con lei, dopo la scuola e ciò voleva dire che io sarei dovuta andare all’aeroporto a fare la “hostess” con lei.

Insomma, ero stata così bene durante questo anno. Finalmente potevo andare in panetteria senza che tutti sapessero che ero la sorella della sua fidanzata, e che mi chiamavo Mia Shiver. Finalmente non dovevo più sostenere conversazioni ambigue con Harry al banco del pane, per fargli capire che tipo di baguette volessi. Mi ricordo ancora quel fottutissimo venerdì sera, in cui Elizabeth e Harry, sarebbero dovuti uscire, e la mamma mandò me a prendere il pane, perché Liz, come la chiama George, era troppo impegnata a ricoprire la sua faccia con una coltre di 10 cm di fondotinta. Appena entrai nel negozio, sentii la voce di Harry chiamarmi da dietro il bancone -Ah ma quale onore avere qui Mia, la mia futura cognatina! - disse con tono ironico. In un secondo ebbi tutti gli occhi dei clienti puntati addosso. Ovviamente io diventavo sempre più goffa. Inciampavo nelle borse delle persone e sbattevo contro gli scaffali. Tutto sotto gli occhi di mezza Holmes Chapel, e i suoi maledetti occhi verdi, che ora mandano in tilt milioni di ragazze. Cieche.
Lui mi aveva sempre trattata come una bambina piccola, da prendere in giro, solo perché avevo due anni meno di lui, e perché ovviamente avevo i capelli castano scuro, gli occhi blu spento, e un’espressione troppo intellettuale per lui. Insomma, perché non avevo una bella terza piazzata e un bel culo, come quelli di Elizabeth.
Quando poi, dopo mezz’ora di fila, finalmente era il mio turno, tra tanti commessi e commesse, lui serviva sempre me.
-Vorrei uno sfilatino da due etti e mezzo-gli chiesi con voce sicura.
-Quale tipo? Quello più lungo, o più corto?- chiese tradendo una risata
-Quello più corto-gli dissi arrossendo
-Ma sai, non è ben cotto, e poi più lungo è meglio è!-mi disse quasi urlando.
-Ok, fa come vuoi-gli risposi scocciata.
-Te lo incarto nella bustina di plastica oppure lo tieni in mano alla francese?- mi chiese passandosi la lingua sulle labbra
-Preferirei che lo incartassi, se ne sei capace-gli risposi scocciata.
-Come vuoi tu, Tua- giocava sempre col mio nome. Evidentemente era più forte di lui. Comprendere che mi chiamo Mia e che non è divertente sentirsi chiamare Tua era fuori da ogni logica per lui.

Ad ogni modo, dopo la buona dose quotidiana di figure di merda e discorsi imbarazzanti in panetteria, potevo uscire gloriosamente di lì, tornando a casa e sentirmi dire che, se avessi comprato anche un dolce, la cena sarebbe stata completa. Ma per quale oscuro motivo esisteva solo una panetteria a Holmes Chapel? Ero persino disposta a farlo io personalmente, a mano, quel dolce, pur di non rimettere piede in quella stupida panetteria. E infatti andò così. Modestamente ero molto abile in cucina, e sarei stata disposta ad imparare anche a fare il pane, pur di non rivedere la sua faccia di merda.



Questo prologo inizia e finisce con la stessa parola: MERDA. ahahah. Che dire di questa FF? Diciamo che questo prologo serviva solamente a presentare un po' i vari personaggi e poi volevo stuzzicare un po' la vostra curiosità. Sarà una storia diversa dalle altre che ho scritto in precedenza, meno depressa, e molto sarcastica, credo.
La storia è interamente dal punto di vista di Mia, che ha le sembianze di Zooey Deschanel ed è incentrata principalmente su Harry (si è capito che mi piace Harry?)                                                  Volevo inoltre aggiungere che sono scettica su questa storia, perché è una storia un po’ complicata, quindi mi affido a voi lettrici, sperando che mi diciate se una storia del genere potrebbe interessarvi o no. I don’t Know. 
Al prossimo (?)

old yellow bricks


  
Leggi le 7 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: o donnell