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Autore: HermLOL    09/07/2012    0 recensioni
La cosa più normale in lui era il nome: Daniel.
Genere: Drammatico, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Quella notte Giulia dormì male.
Aveva una strana sensazione.
Come se stesse per succedergli qualcosa di brutto spiegò concitatamente ad un assonnato zio Severino.
Giulia, la cosa più brutta che può succedere a mio nipote dov'è ora è essere assalito da ragazzine bulgare con ormoni a mille. E, fidati, non penso la cosa gli dispiaccia rispose pazientemente lui, trattenendo uno sbadiglio. Erano appena fuori la camera di Severino, e quest'ultimo era appoggiato mollemente allo stipite della porta, come usava fare sempre Daniel. Lei era in vestaglia, in messo al corridoio, quasi saltellando sul posto, le braccia incrociate al petto, con i capelli spettinati che le ricadevano sulle spalle in ciocche disordinate dalla coda mezza sciolta in cima alla testa e l'espressione preoccupata.
No, no, le dico che è una cosa seria! tentò di spiegare Giulia, impaziente. Lei, quando aveva una di quelle "sensazioni" non si sbagliava.
Giulia, sarai solo un po' agitata per quello che sta succedendo, andiamo in cucina, ti preparo una camomilla e poi torni a letto..
La ragazza lo guardò disperata: perché non capiva?
La camomilla non serve! Le dico che..
Giulia! Primo: quante volte devodirtelo di darmi del tu? Secondo: perché sei così sicura che gli stia accadendo qualcosa?  Severino iniziava a dubitare: se la ragazza era così agitata, doveva esserci un motivo. Lei inspirò profondamente.
Una volta, mio fratello, il più piccolo, era in campeggio, e io ero rimasta a casa perché malata. Non riuscii a dormire, ma la febbre non c'entrava nulla. Sentivo che gli era successo qualcosa. Nessuno mi credette, il giorno dopo ci chiamarono e ci dissero che l'avevano ricoverato per shock anafilattico. Se l'era passata brutta, ma stava migliorando.. la voce di Giulia andò spegnendosi man mano che finiva di raccontare, ma gli occhi erano fissi su quelli dell'uomo, e brillavano di una luce che lui non aveva mai visto. Stava dicendo la verità? Cosa nascondeva quella ragazza?
Proprio in quel momento, il telefono al piano inferiore squillò. I due si guardarono, poi nello stesso istante iniziarono a correre, quasi spintonandosi e facendo a gara per arrivare prima all'apparecchio, ma ebbero qualche problemino sulle scale: erano troppo strette per passarci in due camminando, figurarsi correndo! Quando finalmente arrivarono al telefono, quello già non squillava più, perché Jul -che aveva dormito sul divano perché era rientrata tardi- aveva già risposto, e li stava ammonendo con lo sguardo per il baccano che stavano facendo. Nessuno dei tre ebbe comunque il tempo di dire qualcosa, perché nel silenzio della notte, la voce di Peter, lo zio Bulgaro, risuonò perfettamente nella stanza, come la sua risata cattiva che seguì la frase Il vostro caro Daniel si è fatto arrestare. Non prendetevi il disturbo di venire, un po' di tempo dietro le sbarre non può fargli che bene!

 

   
 
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