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Autore: Resha91    23/01/2007    7 recensioni
Un Harry che non è conosciuto come il-bambino-che-è-sopravvissuto, un Harry che non è affatto conosciuto, un HArry che non è cresciuto con i Dursley, un Harry forse un pò più felice con nuovi segreti e nuovi problemi, un Harry che se la vedrà con la curiosità di un bellissimo serpeverde! Io la Fic l'ho pensata così, è un pò strane e particolare, ma che ci posso fare, se le cose non sono complicate non mi diverto!!!
Genere: Romantico, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash, Yaoi | Personaggi: Blaise Zabini, Draco Malfoy, Harry Potter, Hermione Granger | Coppie: Draco/Harry
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Ciao a tutti!!!! Mi presento, sono Resha e questa è la prima Fic su Harry Potter che scrivo!

L'ispirazione è venuta a me una sera e bè... la storia si è praticamente scritta da sola!

Ho intenzione di “modificare” un po' la storia partendo dal principio....

Fatemi sapere cosa ne pensate! Lasciatemi un commentino!^^

Bè buona lettura!


CAPITOLO I


31 Ottobre Godric Hallow


In una casa come tante, un uomo e una donna erano tranquillamente seduti su una poltrona di fronte al focolare, la donna dai capelli ramati e gli occhi verdi teneva tra le braccia un piccolo bambino che aveva i medesimi occhi.

L'uomo seduto lì accanto aveva folti capelli neri con un braccio avvolgeva le spalle della giovane donna, mentre guardava con tristezza il viso birichino del bambino, quest'uomo rispondeva al nome di James Potter e lì, accanto a lui, c'era tutto il suo mondo: la sua cara e dolce Lily, il suo cuore e la sua anima e il piccolo Harry, il figlioletto che aveva tutto il suo affetto e il suo amore ed appena un anno...


L -James... sarà la cosa giusta da fare?-

J -Non lo so tesoro, ma è l'unico modo per proteggerlo, Raphael sarà qui tra poco...-

L -E se si stesse sbagliando? Se tutto fosse un'errore? James io...-

Ma la donna fù interrotta da un forte rumore proveniente dall'esterno.

James fù subito in piedi, rapidamente scostò la tenda della piccola finestra, non appena mise a fuoco il cortile con voce bassa

J -Lily... sali sopra e porta con te Harry!-

L -James cosa?...-

J -Ci devono essere stati dei problemi! Il Lord è qui! Vai!-

L -Ma...-

J -Ora!!!!-


La donna con le lacrime agli occhi, dopo un'ultimo sguardo al marito corse frettolosamente per le scale tenendo stretto fra le braccia il piccolo Harry che la guardava con quegli occhi così simili ai suoi con una grande curiosità.

Lily arrivata al piano superiore entrò nella seconda porta a destra, quella era la cameretta di Harry, con molta premura la donna mise il figlioletto nella culla, poi si girò verso la scrivania e prese un piccolo quadernino dalla copertina verde e mentre le lacrime scorrevano libere sulle guancie pose l'oggetto in una tasca della tutina del bambino.


Dopo di chè lo riprese tra le braccia, proprio in quel momento dal piano di sotto si sentirono dei rumori.

Una forte esplosione seguita dalla voce di james che diceva

J -Cosa vuoi? Vattene via!-

? -Potter! Sai perfettamente cosa voglio!Dov'è?-

J -Ti ho detto di andartene!-

? -Povero sciocco! Avada Kedavra!-

Si sentì un forte tonfo e poi il silenzio.

Le lacrime sul volto di Lily aumenarono, poi questa con voce flebile disse

J -Harry... Piccolo mio, mi spiace tanto per te! Prova almeno tu ad essere felice... ricorda che la tua mamma e il tuo papà ti vogliono tanto bene...-

Con un'ultimo gesto mise al collo del ragazzo un piccolo ciondolo d'argento, al suo interno vi era una scritta in verde che recitava:



Che l'amore guidi sempre la tua strada

e la speranza illumini il tuo cammino piccolo Harry.

Con affetto

Mamma e Papà



Harry tendeva una mano verso di lei, come a voler cancellare le scie dorate sulle sue guance, Lily concesse al figlio un'ultima carezza al viso. Poi lo rimise nella culla sussurrandogli

L -Diventerai uno splendido uomo Harry... sono sicura che lo diventerai...-


Infine alzò fieramente la testa ed asciugò le lacrime che solcavano ancora il suo viso, in quel momento qualcuno spalancò la porta della camera

? -Donna, lasciami il bambino e avrai salva la vita!-

L -Mai... Preferisco la morte!-

? -Sarà questo che avrai allora! Avada Kedavra!-

Un lampo di luce verde invase la stanza ed andò a colpire il petto di Lily, che senza un lamento cadde a terra.

I lunghi capelli rossi sparsi attorno al viso facevano contrasto con il colorito cerulo del viso.


L'uomo che gli aveva appena tolto la vita, la superò senza esitazione, senza un tremito o una parola, quell'uomo indifferente alla morte aveva un ghigno beffardo che arricciava le sue labbra pallide con movimenti eleganti si avvicinò alla culla dalla quale usciva un piccolo respiro.

? -Patetico... e così saresti tu eh? La famosa arma è un piccolo moccioso di un anno... Ahahahahahaha!Avada Kedavra!-

Qualcosa però non andò per il verso giusto.

Anche questa volta il raggio verde illuminò la stanza, questo era indirizzato al bambino ormai piangente nella culla, ma invece di colpirlo gli rimbalzò addosso, il colore del raggio cambiò diventando argentato e infrangendosi sull'uomo che aveva scagliato inizialmente l'anatema.

L'uomo incappucciato aprì la bocca in un muto grido e improvvisamente una fiamma argentea l'inghiottì non lasciando neanchre una traccia dell'uomo.

Harry incurante di ciò che gli accadeva intorno, con l'egoismo tipico dei bambini piccoli, piageva rumorosamente cercando di richiamare qualcuno a sé...


Dopo poco, nel vialetto oscuro un'altra figura ammantellata fece la sua apparizione con un Pop.

Questi non era altro che un gioane uomo sui vent'anni che camminava mesto verso l'ingresso dell'abitazione, ma una volta che il suo sguardo cadde sulla porta distrutta il suo passo divenne una corsa.


Entrato nel soggiorno i suoi piedi toccarono un'asticella di legno, che altro non era se non una bacchetta, timoroso di portare il suo sguardo più in alto prese un respiro profondo alzò il viso, i suoi occhi si riempirono di una figura maschile accasciata a terra immobile.

Con passo tremante si avvicinò al corpo, non ci mise molto a riconoscere nel cadavere James Potter, si guardò a torno e notò che niente era fuori posto: il camino era ancora acceso, in alcune foto magiche sistemate su un mobile lì accanto l'uomo ormai senza vita davanti a lui con una scopa sul fianco lo salutava allegramente, in quella accanto era accanto ad una donna dai capelli ramati, entrambi sorridevano innamorati all'obbiettivo; nella cornice seguente la stessa donna di prima era comodamente sedutasu di una comoda poltrona verde immersa nella lettura di un grosso libro, questa di tanto in tanto alzava lo sguardo verso l'obbiettivo e salutava distratta per poi tornare al tomo.

Nell'ultima foto c'erano nuovamente le due persone assieme, ma questa volta fra loro c'era una terza figura: un piccolo bambino ancora in fasce che guardava curioso verso l'osservatore, la donna dai capelli rossi accarezzava con tenerezza la guancia del bambino, mentre l'uomo sorrideva orgogliosamente verso i due.

Alla visione di quest'ultima foto, l'uomo si riprese.


Con passo ancora tremante cominciò a salire la scala dapprima lentamente e con fatico, poi con maggiore convinzione e velocità, praticamente correndo corse verso l'unica stanza con la porta aperta da cui uscivano i singhiozzi rumorosi di un bambino.

Entrato nella stanza dovette appoggiarsi alla parete per non cadere a terra.

Lì sul pavimento un'altro corpo giaceva senza vita, il corpo di una donna....

Prepotentemente i lamenti del bambino lo riscossero nuovamente, con accortezza si avvicinò alla culla, lì un piccolo bambino con una cicatrice a forma di saetta sulla fronte piangeva, ma non appena i suoi occhi si legarono a quelli castani e affranti dell'uomo il pianto cessò.

Nonostante le braccia fossero pesanti come piombo il ragazzo prese il piccolo fagottino ormai silenzioso e lo strinse contro il petto.

Poi lo allontanò un po' per poterlo guardare in viso, mentre delle lacrime cominciarono a sgorgare libere sul suo, con voce un poco roca sussurrò

? -Ciao piccolo Harry... io sono Raphael sai? Sei proprio un bravo bambino, hai smesso già di piangere e invece io ho cominciato...-

il bambino avvicinò le piccole manine al volto del più grande tentando di toccargli il viso.

Ra -È una fortuna che tu non capisca cosa è successo oggi... mi spiace tanto piccolo, mi spiace da morire... tu non lo sai, ma tante persone ti devono tanto... oggi tu hai fatto sparire il più oscuro tra i maghi sai? Sei stato molto bravo piccolo...adesso però è meglio che andiamo...-


Raphael, con il bimo silenzioso tra le braccia, dopo aver gettato un'ultimo sguardo a Lily e James senza vita, uscì dalla casa.

Superando la porta d'ingresso, ad Harry cominciarono ad uscire delle piccole perle salate dagli occhi, come se qualcosa dentro di lui avesse capito che uscendo da quella casa diceva addio per sempre ai suoi genitori.

Anche Raphal piangeva silenziosamente, pian piano uscì dal cortiletto e si rivolse verso l'abitazione, cacciò dalla tasca una bacchetta, con voce rotta dai singhiozzi sussurrò.

Ra -James... Lily... Addio, è stato un onore pr me conoscervi, vi giuro sulla mia vita che proteggerò e aiuterò sempre il piccolo Harry... Addio!-

Poi con un movimento della bacchetta creò una fiamma scarlatta che spedì contro l'abitazione che in poco tempo fù completamente avvolta dal fuoco.

Raphael, con Harry fra le braccia, assistette con impotenza al macabro scenario.


Le fiamme facevano strani giochi di luce sulle sue guance rigate dalle lacrime, il tempo non sembrò passare mai, l'uomo si riprese solamente nel sentire il rumore delle sirene dei pompieri che accorrevano per domare le fiamme.

Con un Pop, sparì da Godric Hallow, pochi secondi dopo, riapparve di fronte ad un grande edificio fuori Londra, con passo lento si avvicinò al cancello di ferro battuto, attraversò il cortiletto e bussò ripetutamente alla grande porta di quercia.

Dopo un paio di minuti Raphael sentì dei passi al di là della porta, poco dopo una signora fece capolino in vestraglia e pantofole.

Non appena vide Raphale esclamò

? -Per dinci! Cosa ci fa qui a quest'ora della notte? Non sa che ci sono bambini che riposano qui?-

Ra -Lo so, e mi spiace averla svegliata a quest'ora. Ma ho un problema che solo lei può aiutarmia risolvere...- rispose facendo vedere il bambino addormentato fra le braccia.

La donna lo guardò con sguardo penetrante, e si soffermò sugli occhi ancora rossi dal pianto, si fece da parte e fece entrare l'uomo e il bambino.


Silenziosamente lì guidò in un piccolo studio, facendo sedere l'inaspettato ospite su una poltroncina di pelle.

? -Contro ogni ragione logica e razionale io l'ho fatta entrare qui... ma adesso deve dirmi cosa vuole.-

Ra -Lei è Margareth Smith, la direttrice dell'orfanotrofio vero?-

M -Si...-

Ra -Allora è a lei che dovrò chiedere aiuto...-

M -Questo lo ha già detto ragazzo mio... ma non capisco come e soprattutto perchè...-

Ra -Questa notte, i genitori di questo bambino sono stati uccisi da un'uomo...-

Margareth si portò le mani alla bocca.

Ra -Il suo nome è Harry... Harry James Potter... vorrei che lei si prendesse cura di Harry almeno fino ai suoi 10 anni...-

La donna lo guardò stupita, poi il suo sguardo si rivolse verso il bambino di appena un'anno che dormiva placidamente, ignaro di quello che gli accadeva intorno.


Quella notte, senza che nessuno sapesse come o perchè, Lord Voldemort, chiamato da tutti colui-che-non-deve-essere-nominato per il timore che il suo solo nome induceva, spariva senza lasciare traccia...


Tutti i suoi adepti sentirono immediatamente che il loro padrone oscuro non era più lì, il marchio da lui impresso sul braccio si era infatti sbiadito; da un nero brillante era diventato di un grigio più tenue.


Quella notte, nell'ufficio di Albus Silente entrò di corsa un uomo dai capelli corvini e gli occhi color onice, questi altri non era se non Severus Snape, master di pozioni.

S -Albus! Albus!-

Un uomo anziano dai capelli e la barba argentea fece capolino da una porta laterale, ed immediatamente il suo sguardo cristallino si fermò sull'uomo che aveva chiamato il suo nome.

A -Cosa succede Severus?-

S -Io... io non l'ho sò... ero nelle mie stanze quando ho sentito un intenso bruciore sul braccio, all'inizio pensavo fosse una Sua chiamata ma... era diverso! Quando mi sono controllato il tatuaggio questo era...-

Non sapendo spiegare cosa fosse accaduto, alzò la tunica scoprendo il braccio destro fino alla spalla.

Albus Silente, guardò con i proprio occhi il tatuaggio sbiadito, senza smettere di osservarlo chiese

A -Sai cosa è successo?-

S -Non lo sò... è come se Lui non ci fosse più-

A -Spiegati meglio-

S -L'Oscuro Signore è caduto questa notte...-


In tutta l'inghilterra, il giorno dopo, quando la notizia fù accertata in molti brindavano alla caduta dell'Oscuro Signore, in molti cercavano teorie sulla sua scoparsa, molti speravano nella sua morte, altri ne erano convinti, alcune persone erano scettiche, ma tutte erano sollevate.

I mangiamorte si sciolsero, alcuni vennero catturati, ma la maggior parte rimasero in libertà.

Per molti di loro quella fù la fine della schiavitù, per altri solo la distruzione di un'ideale.

Alcuni mangiamorte, tra i più fedeli, cominciarono a girare alla ricerca di qualche indizio sul loro Signore, altri cercavano un modo per riprendere in mano la propria vita.


In tantissimi non conoscevano il come e il perchè.

A troppi pochi interessava il come e il perchè.

Solo una cosa tutti sapevano: un'era oscura era terminata e la serenità sarebbe tornata nella loro vita, francamente alla maggior parte di loro, se non a tutti, interessava solamente questo.




  
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