Aspettavo seduto sopra la pietra che arrivassero. Dopo circa tre minuti di attesa le vidi entrare, erano tutte bellissime. Ma perché? Zeus non poteva scegliere un altro pastore, magari uno meno più sfortunato di me. ma ormai l’Onnipotente, colui che governa e custodisce i lampi e i tuoni aveva puntato il dito su di me. dovevo scegliere la più bella fra le tre, non ci riuscivo… mi avevano dato poco tempo e un si o un no, non mi avrebbe dato via di fuga, sarebbe scoppiata una guerra per colpa mia o peggio ancora chi non fosse stata la prescelta, avrebbe potuto uccidermi. E non capivo il perché, oltre al fatto che mi avevano messo contro una scelta difficile, dovessero mettere altre mille ostacoli. Mi avevano fatto delle proposte, Era mi aveva promesso di diventare ricco e potente e di avere in dono l’Asia Minore, questo non mi dispiaceva, visto che ero solo un povero pastore, ma la mia famiglia e soprattutto la mia intelligenza mi avevano insegnato a stare lontano dagli eccessi, in qualsiasi forma. Atena mi aveva promesso di diventare il più saggio degli uomini, ma questo neanche mi affiorava nella testa. Non volevo questo nella vita… l’ultima proposta era quella di Afrodite, lei mi aveva la moglie più bella di tutto l’Olimpo e poi come rifiutare un offerta del genere? E poi non è che le altre mi allettavano molto… quindi la mia scelta ricadde su di Lei, Afrodite. Si avvicinarono con passo fluido e leggero come le ali di una farfalla e mi fecero la domanda che aspettavo ormai da giorni interi ‘chi è la più bella, mio caro Paride’ chiese Era ‘che non me ne vogliate mie Onnipotenti bellezze, ma la più bella di tutto l’Olimpo è la dea Afrodite’ Poi ci fu solo silenzio… un silenzio che durò in eterno, troppo. E alla fine di questo silenzio assordante solo un urlo, l’urlo delle perdenti….