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Autore: il nasino di payne    10/07/2012    0 recensioni
I suoi abbracci,dio,mi facevano sentire a casa.Ero in paradiso quando mi stringeva a se,quando mi prendeva per mano e mi portava in qualche posto sconosciuto al resto del mondo.
Genere: Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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“Rachel,hai preso tutte le medicine di Liam?”
Lo conoscevo da quando eravamo piccoli così,lo ricordo come se fosse ieri. Stavo tornando a casa con mio padre,si fermò in un pub.
Un uomo altissimo gli si avvicinò,si strinsero la mano,ordinarono un caffè. Mi sentivo così piccola li dentro,ricordo ancora le sue parole “tesoro,finisco di parlare e poi andiamo,promesso”,mentre lo guardavo con una faccia annoiata.
Mi prese in braccio,e mi presentò al suo amico,sembrava molto gentile con me.D’un tratto mi rimisero a terra,e notai che dietro le gambe del signore c’era un bambino nascosto.Si vergognava da morire,pensai,ma quando mi vide uscì dal suo nascondiglio e gli sfoderai uno dei miei sorrisi migliori.Mi venne vicino e mi disse all’orecchio ‘fei belliffima’.Era un bambino stupendo,dal primo momento che lo vidi mi persi nei suoi occhi,e a volte mi succede tutt’oggi.
Ci incontrammo ancora,e ancora,e ancora.Ormai ci vedevamo praticamente tutti i giorni.E così legammo tantissimo,era il fratello che non avevo mai avuto..o meglio,che avevo,prima dell’incidente.Se ci ripenso,mi viene da piangere.Ma lui c’è sempre stato per me,ha svolto il ruolo da fratellone perfettamente.Mi ha sempre protetta,mi ha sempre difesa.E l’ho sempre fatto anch’io con lui.Me ne prendevo cura come se fossi sua madre,a volte mi sentivo anche troppo apprensiva.Ci siamo sempre voluti un gran bene,ma non lo abbiamo mai dato a vedere.
Ultimamente però eravamo uniti più che mai,passavamo giorno e notte insieme,stavo così bene con lui.I suoi abbracci,dio,mi facevano sentire a casa.Ero in paradiso quando mi stringeva a se,quando mi prendeva per mano e mi portava in qualche posto sconosciuto al resto del mondo,come nella casetta vicino al lago.Era il nostro posto segreto,nessuno sapeva dell’esistenza di quella vecchia baracca in legno.Andavamo li quando volevamo stare da soli,quando volevamo stare in pace,solo io e lui. A dir la verità,non ci andavamo da un bel po’..ma non ci avevo dato troppo peso.In fondo,era il mio migliore amico,cosa volevo di più.
“Insomma,Rachel Juliett Johnson,le hai prese tu quelle maledette medicine?!”
Il mio nome completo,la zia era nervosa.
“Si,ce le ho io!Sta tranquilla,non me ne dimentico!”,le urlai mentre infilavo le ultime cose nella mia borsa.
Scesi le scale velocemente,mentre sistemavo i capelli,e me lo trovai davanti.Puntualissimo,e io in ritardo,come al solito.
“Payne,ma come fai a prepararti in così poco tempo?sei incredibile”.
“Andiamo lumaca,altrimenti perdiamo il treno”.
“Zia,mamma,noi andiamo!vi chiamiamo quando arriviamo a Londra”,dissi mentre mi chiudevo la porta alle spalle.
“Finalmente ce l’hai fatta” ridacchiò Liam.
“Ehi,non sfottere,sono qui ora,è questo quello che conta”.
Arrivammo a piedi fino alla stazione,e ci sedemmo su una panchina mentre aspettavamo il nostro treno.
Dovevamo andare a Londra perché dopo due anni,il mio migliore amico si era deciso a fare i provini per X-Factor.
O meglio,ri-farli.. le parole che gli disse Simon Cowell quando aveva quattordici anni,lo avevano buttato giù in un modo incredibile.
Voleva lasciar perdere il canto,si era chiuso in se stesso.Ma finalmente ero riuscita a convincerlo,così avevo messo in testa ai suoi genitori di mandarci a Londra a ritentare,quest’anno.
Era emozionatissimo,lo leggevo nei suoi occhi.I suoi bellissimi occhi castani,così profondi,dove riuscivo a vedere ancora il suo sguardo da bambino.
Intanto arrivò il treno,e ci sedemmo nei nostri posti.Era così felice,sorrideva per ogni cosa,quasi senza motivo.Non volevo rovinargli il momento,non adesso..ma avevo deciso che dovevo parlargli.Il fatto di vederlo lontano da me,magari famoso,tra qualche anno..mi terrorizzava.Avevo una paura tremenda di rimanere sola,senza la persona più importante per me.Avevo paura che si dimenticasse di me.
E avevo anche paura di parlargliene.Lui mi conosce fin troppo bene,probabilmente l’aveva già intuito,sa che sono piena di paranoie e che mi preoccupo fin troppo.Comunque avevo deciso di tirare tutto fuori dopo il provino,per non mettergli altre pressioni addosso.
Sonnecchiammo entrambi durante il viaggio,con le cuffie nelle orecchie.Dopo circa tre ore eravamo arrivati.
Tirai fuori il cellulare e chiamai mia madre.
“Si,tranquilla.Non preoccuparti,ce la vediamo noi!Mi fai il favore di non rompere per le prossime 24 ore?Si,ti voglio bene anch’io.Ok ok,glielo dirò,ciao mamma”.
“Cosa devi dirmi?”
“Dice che tua mamma è molto orgogliosa di te,che le manchi,e che non vede l’ora di sapere l’esito del provino..”
“Questa donna mi mette un’ansia incredibile.Che ne dici se posiamo le valige in albergo e poi andiamo a fare un giro?ho bisogno di distrarmi”.
“Va bene piccolo Payne,ma il letto accanto alla finestra è mio!”
“Non puoi chiamarmi così,piccola Johnson,e il letto è mio!”
Correvo più veloce che potessi,ma lui mi raggiunse e mi bloccò da dietro.
“Dove pensi di scappare?”,mi sussurrò all’orecchio.
“Lontano da te,a prendere il mio lettino,uhuh”,dissi con una voce buffa.
Gli schioccai un bacio sulla guancia,mi divincolai,e a dir la verità ci misi un bel po’,ma poi ripresi a scappare.
Naturalmente,mi lasciò vincere,così sistemammo la nostra roba e uscimmo.
Per la prima volta,dopo tanto,mi sentivo felice per davvero.E lo aveva notato anche lui.
“Rach,sprizzi gioia da tutti i pori,è bellissimo vederti sorridere”,mi aveva detto mentre mi stringeva la mano.
“Ed è solo grazie a te,se sto così bene”,gli dissi sorridendo.
“Bene principessa,dove la porto?” mi disse mentre faceva un inchino.
Scoppiai a ridere,e lui riprese “Mia signora,non ridete di me,sto cercando di fare il gentiluomo”.
Mi prese una mano e la baciò “Allora,dove andiamo?”,sembrava più serio.
“Non lo so,io non ci sono mai stata qui,decidi tu”.
“Ti porto in un posto speciale,vedrai”.
Non so bene verso dove eravamo diretti,ma l’idea mi piaceva un sacco.
Alla fine mi ritrovai in un parco,in una panchina un po’ nascosta rispetto alle altre. Ci sedemmo,e notai che dall’albero che la copriva,passavano solo alcuni raggi di sole.Era bellissimo,così tranquillo.C’eravamo solo io e lui.
“Ma come hai fatto a trovare questo posto?Mi piace un casino”.
“Magia..qualche anno fa venivo qui con un amico,lui suonava la chitarra e io cantavo”.
“Figo”,fu tutto quello che riuscì a dire.Poi aggiunsi “E il tuo amico dov’è?”
“Sinceramente non ne ho idea,ora che mi ci fai pensare..Beh,non importa,ora ci sei tu con me”.
Sorrisi,mi conosceva meglio di chiunque altro,e mi faceva sentire speciale.
Ho sempre pensato che di persone fantastiche come lui non ce ne siano in giro,e che per questo me lo sarei dovuta tenere stretto.
E ora,con il provino..era come se qualcosa stesse cercando di portarlo via da me.
Dovevo parlargli,poco ma sicuro,non potevo perderlo.
  
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