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Autore: Kairi_chan    20/05/2004    8 recensioni
E' tutta dedicata a te,Julia-chan...un piccolo segno della mia amicizia! E' a capitolo unico perchè fondalmentalmente una cazzata,ma...una cosetta semplice semplice per la mia Julietta! Baci!
NdAmministrazione: secondo il regolamento, l'introduzione deve contenere un accenno alla trama o una citazione significativa ripresa dalla storia. L'autore deve perciò provvedere a modificare questa introduzione (può contemporaneamente cancellare in autonomia questo messaggio)
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Piccola fic one-shot dedicata alla piccola Julia e al suo piccolo mondo meraviglioso:lascia perdere chi sai tu,tesoruccio…ascolta il tuo cuore!

 

Kairi aprii lentamente gli occhi.

 

Lunedì.

 

L’inizio di un’altra settimana in quel manicomio che gli adulti solevano chiamare “scuola”.

 

“Che schifo” pensò Kairi,mentre andava in bagno e si lavava i denti (scusa,ma tu ti lavi i denti prima di colazione?ndtutti)(oh,non fate i pignoli pure qui ndkairi).

Odiava studiare,odiava fare i compiti,odiava i compiti in classe di matematica,in cui prendeva costantemente voti ignobili,odiava la voce monotona e strascicata della sua professoressa di tecnica che spiegava la conservazione degli alimenti.

La conservazione degli alimenti.

Esattamente l’ultimo dei suoi pensieri.

 

Dall’altra parte della casa,Julia si stiracchiava e sbadigliava sonoramente. Mentre guardava fuori per scoprire una deprimente giornata di pioggia battente,si chiedeva perché i giovani dovessero avere un’istruzione così pesante. Non sarebbe stata una cosa ragionevole eliminare matematica,fisica,probabilità,statistica e le simpatiche equazioni?

A chi sarebbero mancate?

A nessuno,di sicuro.

E anche se a qualcuno sarebbero mancate,lei avrebbe provveduto personalmente a torcergli il collo.

 

“Sveglia,pigrona!” gridò Kairi dal piano di sotto,mentre preparava il caffè. Ma,invece di scorgere l’amica in pigiama e capelli arruffati,vide Rei scendere le scale in modo che non confaceva proprio ad un agile e scattante felino.

Carino.

Molto carino.

Persino di mattino.

Con i capelli arruffati.

Molto arruffati.

“Miao” fece il cinese,sedendosi al tavolo della cucina e afferrando una fetta biscottata e la confezione della marmellata “latte e tanto zucchero,grazie” disse rivolto a Kairi,che lo guardava divertita mentre lui cercava di spalmare la polpa rossiccia sulla fetta. La mira gli faceva cilecca,di primo mattino.

 

Julia,dopo essersi sciaquata la faccia nel lavandino nel bagno (no,nella tazza del cesso…ma dai,ci siamo arrivati da soli che era il lavandino!ndtutti),scese le scale e corse in cucina (seee…io di prima mattina non ho nemmeno la forza di aprire gli occhi…ndjulia). Trovò un Rei pienamente soddisfatto di sé (era riuscito infatti a centrare la fetta biscottata con il coltellino della marmellata) e un’energica Kairi (io?di primo mattino?ma siamo tutti matti?ndkairi) che versava il caffè in quattro grandi tazze. Julia osservò Rei.

Carino.

Molto carino.

Persino di mattino.

Con i capelli arruffati.

Molto arruffati.

“Bau” disse la ragazza,accomodandosi accanto a Rei “perché quattro tazze?”

“Oltre ad essere totalmente suonata,soffri pure di amnesia” fece una voce rauca “ti ricordo che vivo anch’io in questa casa”

“Se doveva essere in tono minaccioso,Kei” ribattè la ragazza,senza nemmeno alzara il volto “mi sa che non ce l’hai fatta. Sembrava che tu stessi gracidando”

Kairi rise. Poteva benissimo immaginarsi Kei principe ranocchio.

“Che abbiamo oggi?” chiese Rei,a cui mancava poco per addormentarsi sulla fetta di pane e marmellata.

“Due ore di geometria,due di storia e due di tecnica” rispose Kairi con voce monotona,come se stesse ripetendo per la centesima volta l’orario scolastico “me l’hai già chiesto tre volte,Rei”

“Ah…” sospirò il cinese,guardando Julia “che bello…”

“Già” concordò lei,bevendo il suo caffè (ma come fa a bere e parlare contemporaneamente?ndtutti)(p-i-g-n-o-l-i ndkairi&julia) e squadrando Kei,che lottava con una confezione di biscotti che non voleva saperne di aprirsi.

“Dai qua” esclamò Kairi,stufa di sentirlo sbuffare e inveire contro la povera scatola.

“Se non ce la facci io,vorrei proprio sapere come ce la faresti tu” ribattè lui,e continuò ad armeggiare con i bordi.

Kairi lo guardò rassegnata,e Kei notò quello sguardo.

“Okay” le disse,porgendole la scatola “fai tu,visto che sei tanto brava”

Kairi afferrò l’oggetto e cominciò a svitarne il coperchio dalla parte opposta a quella di Kei. Il goloso contenuto della scatola si rivelò in un baleno,ma lei richiuse il coperchio e lo tornò al ragazzo che la guardava stupito.

“No,fai tu,visto che sei tanto idiota” fece Kairi,e si mise a ridere insieme a Julia e Rei. Kei si ritirò nel suo mutismo ma continuò ad ingozzarsi di biscotti.

 

“Cosa fa oggi di geomatria?” chiese Rei,ancora in stato catatonico.

“Interroga” rispose Kairi,piuttosto allegra.

“E di storia?”

“Interroga”

“E di tecnica?”

“Interroga”

“E allora perché continui a sorridere come un’idiota?”

“Semplicemente perché oggi sono esentata dalle interrogazioni”

“Mica giusto! Potrei sapere il perché?”

“Ieri ero all manifestazione organizzata dalla scuola fino a tardi,e visto che la nostra onorata preside era presente,mi ha visto e ha raccomandato agli insegnanti di lasciarmi fuori dalle interrogazioni”

“Che culo…” eclamò Kei,emergendo per un attimo dal suo silenzio e ripiombandoci immediatamente.

“Già J

 

Stessa scuola,stesso banco.

Stessa classe.

Stessi compagni idioti.

Microcefali.

Mononeuronici.

“Ciao Hamtaro”

“Ciao,elettrocardiogamma piatto”

Uno dei tipici saluti del mattino. Kairi odiava quella gente limitata,che pensava che guardare i cartoni animati a quell’età fosse una cosa estremamente infantile. Automaticamente voltò la testa verso Kei. Non che le paicesse,era orientata verso Rei,ma quel suo modo di fare così schivo era…intrigante.

Proprio così.

Intrigante.

Ridacchiò sommessamente,una risata che non sfuggì alla sua compagna di banco,che la guardò sorpresa.

“Che ti prende,Kairi?”

“Niente,Julietta,niente…”

“Che mi nascondi?”

“Niente!”

julia si avvicnò all’amica con fare complice.

“Eddai,lo sai che di me ti puoi fidare…”

“Stavo pensando a Kei. Non lo trovi intrigante,a volte?”

“Altrochè” ammise Julia,lanciando un’occhiata al russo “ma Rei è tutta un’altra storia…”

“Lo so” sospirò Kairi “ma Rei è tuo…”

“See…magari” julia si girò verso il cinese,che occupava lo stesso banco di Kei.

“Dovrò pur trovarmi un ragazzo,no? Kei mi sembra un ottimo candidato..”

“Bè…se non altro,non si può definire certo un cesso…”

“Magari ci sono lati nascosti del carattere tutti da scoprire”

“Che hai in mente,Kairi?”

“Eh eh…”

“kairi!vergogna!“

Le due amiche si misero a ridere sonoramente,ma smisero appena videro entrare il professore.

“Bene bene ragazzi. Oggi interroghiamo…Hiwatari!”

Kei sbiancò. Kairi sapeva che non aveva studiato. Il giorno prima era rimasto tutto il pomeriggio ad allenarsi con il suo Dranzer,e i libri erano rimasti lì,sul tavolo,a guardarsi rassegnati.

////////////////////////PICCOLO E STUPIDO INTERMEZZO////////////////

Julia: Kairi-chan,fammi vedere la faccia da libro rassegnato

Kairi: ehm…

Julia: eddai,smettila di scrivere certe cazzate!

/////////////////FINE DEL PICCOLO E STUPIDO INTERMEZZO//////////////

Kei non proferì parola durante tutta l’interrogazione. Rimase lì,a guardarsi le scarpe come se fossero la cosa più bella del mondo,e il professore lo rimandò a posto,dopo avergli assegnato un insufficiente (detto anche qui a trieste “picconaz schifoso”).

 

Dopo la scuola,il quartetto tornò a casa esausto. Rei era stato chiamato fuori a storia e se l’era cavata alla bel e meglio con il racconto sul razzismo e antisemitismo del regime Nazista di Hitler,mentre Julia aveva fatto la sua bella figura raccontando la conservazione per mezzo del calore alla professoressa di tecnica. Kairi infilò la chiave nella toppa e fece entrare gli altri. Poi richiuse la porta dietro di sé.

“Uff…finalmente a casa”

“Ma de che te lamenti,te? Non ti hanno nemmeno interrogato!” esclamò Kei,furibondo

“Ma devi sempre dare contro alle persone così? Si può sapere che cos’hai” ribattè Kairi

“Non sono affari tuoi! Antipatica che non sei altro!”

Questo era evidentemente troppo per Kairi,che cominciò ad inseguire Kei che scappava divertito su per le scale,lasciando Rei e Julia soli.

Quei due si piacevano.

Kairi se n’era accorta.

Ed era felice.

Molto felice.

Dopotutto Julietta se lo meritava.

E lei stava inseguendo Kei.

Ma Kei non la odiava.

Le rideva dioetro nmentre inciampava sui gradini di legno.

Mica male come giornata.

“ehm…” fece Rei

“ehm…” disse in risposta Julia

“bè…”

“ehm…”

“ecco…”

“…”

“io…”

“Saltale addosso,Rei!”

“Zitto,scemo! Lasciali in pace! J-U-L-I-A!J-U-L-I-A!”

“Ora lasciali in pace te,però!”

Rei e Julia sentirono delle risatine provenire dal piano di sopra.

“Si stanno divertendo,lassù…”

“Già…”

“Senti Julia,io…”

Prima che la ragazza potesse fare qualcosa,Rei si avvicinò e la baciò.

 

“Psssssssss…Kei,vieni via…lasciali soli…”

“Sono così carini…”

Kei?

Che dice carini?

Naaaa…

Allucinazioni uditive,probabilmente.

“Kei,eddai…lasciali stare in pace…”

“Va bene…ma te in cambio che mi dai?”

Kairi sgranò gli occhi.

“Non in quel senso,pervertita che non sei altro!(ce ne eravamo accorti ndtutti)”

Non in quel senso un corno.

Kei l’aveva presa e l’aveva baciata.

 

Non sapeva quanto tempo era passato,ma si erano staccati solo quando avevano sentito il campanello suonare. Andò Julia ad aprire e…

“Kouji?”

Kouji?

Che ci faceva qui il Kouji?

“Che cos’hai in mano?”

Oh no.

Oh nonono.

“UNA BOTTIGLIA???”

 

Fine! Tutta per te,Julia! È stupida lo so…perdonami! Ti voglio tanto bene!!!!

Ai lettori che non sono Julia (scusa,ma secondo te quante Julia amiche di Kairi_chan ci saranno in questo sito?ndtutti): era un piccolo ringraziamento per la mia Julietta…una cosetta stupida per lei…quindi niente che influisca sulle altre mie fic o che interrompa il Signore degli anellidi (e smettetela di nutrire false speranza che io leggo nel pensiero,sapete?)! baci a tutte! Ciao Julietta!

 

  
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