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Autore: Kiarachu    11/07/2012    4 recensioni
AU: e se Megamind ferma Minion quando hanno quella discussione? E se dice la verità a Roxanne? Che cosa accadrà?
Genere: Avventura, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: AU, Movieverse | Avvertimenti: Spoiler!
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L’alieno blu si fece avanti mestamente, e cominciò a parlare, “Voglio aiutarvi a fermare quel tizio superdotato. L’ho creato io, usando il DNA di Metro Man, per…far tornare tutto com’era prima. Ero stufo di “giocare” al Signore del Male, e volevo che tutto tornasse come quando Metro Man era ancora vivo.”
 
“Così ho estratto i suoi poteri, e per una casualità gli ho infusi in quest’uomo. L’ho anche allenato ad essere un vero eroe, ma non mi ero reso conto che non era il tipo giusto. E solo adesso mi sono reso conto che è pericoloso, e che io devo fermarlo. Dopo potete anche arrestarmi, ma adesso mi serve il vostro supporto per fermare Titan”, finì guardando tristemente il pavimento bagnato, con la pioggia che bagnava entrambi, creando un senso di tristezza nel cuore dell’alieno.
 
Il direttore si fece avanti, e coprì la coppia con un ombrello, appoggiando la mano sulla spalla dell’alieno blu.
“Io credo alle parole di Megamind! Lasciamolo fare, e poi vedremo la situazione. Ed io lo seguirò, per controllarlo, se a voi va bene”, affermò autorevolmente.
 
A quelle parole, i poliziotti abbassarono le pistole, e si scansarono.
Il direttore della prigione non era un loro superiore, ma aveva abbastanza autorità e conoscenza dell’alieno da fargli ubbidire.
 
Il genio tirò su la testa, per guardare il direttore della prigione, che era quasi una figura paterna per lui, anche se non l’avrebbe ammesso…per il momento.
Pensò ai primi anni della sua infanzia, e a quelli dopo, e sentì uno slancio d’affetto per quell’uomo.
 
“Grazie per la fiducia, direttore. Veramente. Dopo tutti quegli anni d’inferno che le ho fatto passare, pensavo che fosse il primo a voler ammanettarmi e trascinarmi a forza in cella”, l’alieno affermò, sorridendo caldamente, e poi ridacchiando.
 
L’uomo dalla capigliatura grigia fece un sorrisetto compiaciuto, e gli occhi che luccicavano maliziosamente.
 
“Beh, all’inizio la tentazione è stata forte, ma dopo aver ascoltato il tuo discorso, ho veramente fiducia in te. E voglio venire anche per vederti in azione. Sapevo che non eri veramente malvagio, e questo fatto lo dimostra!”, affermò sinceramente.
 
Megamind lo guardò in modo faceto, scuotendo la testa e facendo un mezzo sorriso.
 
“Ma allora, se sapeva che non ero così malvagio, perché continuava a ricordarmi che sarei stato sempre un criminale, e che non me ne sarei mai andato via dalla prigione?”, chiese curiosamente, inarcando un sopracciglio.
 
Il direttore rise alla sua domanda.
“Beh, diciamo che non era proprio una mia idea quella di dirti continuamente così. Hai mai sentito parlare di psicologia inversa? È stata tutta un’idea dello psicologo della prigione. Io non ero molto convinto, ma il medico era lui!”
 
L’alieno fece tanto d’occhi e rise, non una delle sue solite risate malvagie o forzate, ma una risata genuina, proprio come uno che si divertiva per qualcosa.
 
“E lo psicologo credeva veramente che sarei cascato in una cosa così elementare?”, chiese allegramente, indicando il suo testone.
 
Il responsabile della prigione rise a quella risposta.
“Hai ragione, ed in effetti, anch’io ero perplesso. A quanto pare c’è voluto l’amore per una donna, a farti cambiare idea, eh?”, finì guardando Roxanne, sorridendo sotto i baffi.
 
La brunetta sorrise in modo volpino, aggrappandosi al braccio di Megamind.
“A quanto pare si, e a me sta bene. Anche se dovremmo parlare di alcune cosette”, disse guardando maliziosamente l’alieno, finendo con un tono semiserio.
 
Megamind arrossì, tingendosi di viola, sia per l’affermazione del direttore, che per il gesto di Roxanne.
“Hm…beh, forse è meglio andare! Prima a casa di Roxanne, e poi al Covo Malvagio. Minion, vieni, non c’è più problema”, comunicò all’ittioide con l’orologio.
 
La reporter e il responsabile ridacchiarono alla sua reazione, ed aspettarono la macchina.
Poi salirono, e Minion fu stupito di vedere il direttore.
 
“Direttore! Viene anche lei? Beh, se al Capo va bene, a me sta bene!”, l’acquatico guardiano affermò allegramente.
A Minion bastava veramente poco per essere felice, e vedere il suo protetto comportarsi così lo rendeva estremamente contento.
 
Il direttore salì davanti, mentre la coppia si sedette dietro.
Roxanne vide la pistola usata per infondere Hal dei poteri di Metro Man, e la spostò con cautela, sedendosi vicino a Megamind.
 
L’alieno blu disse a Minion di andare prima a casa di Roxanne, e lui andò verso il condominio.
Poi Roxanne e Megamind entrarono, spaventando Carlos, ma la reporter lo calmò assicurandogli che era tutto a posto, e che gli avrebbe spiegato tutto dopo, che adesso non avevano tempo.
 
Il sudamericano annuì, shockato, ma si assicurò che se non c’era problema per Miss Ritchi, lui avrebbe aspettato e non avrebbe cercato di ostacolarli, anche perché aveva paura della reazione dell’alieno.
Salirono all’appartamento, e quando entrarono, Roxanne rimase senza fiato.
 
Apparentemente, Hal era andato lì e aveva distrutto tutto. I mobili erano per terra, i servizi inutilizzabili, perché aveva annodato i tubi, e c’erano bruciature dappertutto, probabilmente provocate dai raggi laser.
 
Anche Megamind era shockato, e s’incolpava anche di questo.
“Oddio, mi dispiace, Roxanne. Anche questo è colpa mia. Ti ripagherò tutto, te lo prometto!”, dichiarò seriamente.
 
Roxanne sorrise a quella sua gentilezza e preoccupazione nei suoi confronti.
 
“Non preoccuparti. Come ho detto prima, è anche colpa mia. E poi non è certo colpa tua, se Hal è un completo idiota, che non sa accettare un rifiuto da parte mia. Adesso aspetta, che vedo se ho qualcosa di più comodo”, affermò, massaggiandogli la parte di braccio che non era ricoperta di spuntoni, per confortarlo, e dirigendosi verso la sua camera da letto.
 
L’alieno si crogiolò in quelle attenzioni, sorridendo beatamente, contento di essere accettato da lei anche così.
 
La reporter entrò in camera, notando che anche quella era distrutta.
Fece un’espressione arrabbiata, stringendo i pugni, e digrignando i denti, e poi cercò qualcosa da mettersi.
 
Trovò una canotta bianca ed un paio di pantaloni di tuta aderenti grigi, che erano ancora mettibili ed abbastanza comodi.
Guardò fuori, e vide che aveva smesso di piovere, così indossò solo quegli indumenti, ed un paio di scarpe da tennis bianche.
 
Poi uscì dalla stanza, imbronciata, e Megamind notò la sua espressione.
 
“Che è successo? No, aspetta, non dirmelo: Hal ha distrutto anche la tua stanza. La pagherà! Te lo giuro! Fosse anche l’ultima cosa che faccio!”, affermò risolutamente.
 
Roxanne sorrise, andandogli incontro. Quando fu vicino a lui, gli diede un bacio sulla guancia, facendolo trattenere il fiato, ed arrossire come un matto.
 
“Grazie, caro. E spero che non sia l’ultima cosa che farai. Non ora che voglio conoscerti meglio. Ora è meglio andare, che ne dici, Mister Tipo Timido?”, chiese con un sorrisino, e uno scintillio furbesco negli occhi azzurri.
 
L’alieno sospirò in maniera sognante. Non era decisamente abituato a questo tipo di manifestazioni d’affetto, soprattutto se era Roxanne a fargliele, e fu contento di sentirle dire che voleva conoscerlo meglio.
 
“Eh…ah…si. Meglio andare. Non ho idea di cosa potrebbe fare quell’idiota con i poteri che si ritrova. Tremo al solo pensiero”, disse seriamente, imbronciandosi.
 
Mentre la coppietta era nell’appartamento, Minion e il direttore Gordon Hudson parlarono di alcune cose.
Il direttore credeva veramente nella redenzione del suo carcerato speciale, poiché Megamind lo avrebbe portato al Covo Malvagio.
 
“A quanto vedo, anche tu sei contento del cambio di fazione del tuo protetto, vero Minion?”, il rettore della prigione chiese all’ittioide.
 
 Minion era perso nei suoi pensieri, anche se aveva sentito la domanda, non rispose subito.
 
“Sì, io non ero mai stato convinto di quel “destino da criminale”, ma non l’ho mai espresso, perché la mia filosofia è sempre stata: “Se il Signore è contento, lo sono anch’io”. Abbiamo avuto una discussione solo adesso, per via di Miss Ritchi. Io pensavo che quello che stesse facendo – spacciarsi per qualcun altro per stare insieme con lei – fosse profondamente sbagliato, ma non avevo contato che si era veramente innamorato di lei.”
 
“Ero convinto che fosse un altro dei suoi piani astrusi, ma mi sbagliavo. Adesso sono veramente contento che voglia redimersi. Hm…spero che lei tenga conto anche di queste cose. Penso che ne soffrirebbe, se dovesse tornare in prigione, adesso che ha finalmente raggiunto l’amore e ha scoperto qual è il suo scopo di vita”, disse sorridendo.
 
Gordon annuì, e disse, “Non capisco questa storia di spacciarsi per qualcuno, ma son sicuro che Megamind e Roxanne racconteranno tutto alla polizia, una volta che questa faccenda sarà finita. E non preoccuparti per il tuo capo, io non ho intenzione di rimetterlo in cella. L’ho sempre saputo che questo era il suo “destino”, ed intendo fare tutto il possibile per coronare il suo sogno. E da quello che vedo, penso che anche Miss Ritchi ne soffrirebbe, se lui finisse di nuovo dentro, o sbaglio?”, finì con gli occhi che luccicavano ed un sorriso malizioso.
 
Il pescioide sorrise apertamente, sentendogli dire queste cose.
“Oh, grazie direttore! Penso che sarà felice di apprendere queste cose, ed anch’io penso che Miss Ritchi ne soffrirebbe.”
 
Intanto la coppietta era scesa di nuovo, e così salirono in macchina, e Minion si diresse verso il Covo Malvagio.
  
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