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Autore: Remeny    13/07/2012    2 recensioni
MATT/PADGE!
Long fic che racconta della tormentata storia tra Matt e Padge. Non si parla mai di questi due cuccioli, quindi lo faccio io, ecco!
“Sono davvero così orrendo?”, chiese offeso.
“No”, sospirò stanco. “Non lo sei affatto. Anzi, sei quanto di più bello abbia mai visto, davvero,ma facciamo parte della stessa band, non funzionerebbe. Ovviamente, questo è quello che ti direi se fossi gay.”
“Bene, a questo punto, sempre ipoteticamente, io direi che non me ne fotte poi molto se stiamo nello stesso gruppo e che in questo momento sto morendo dalla voglia di baciarti.”

[Tratto dal capitolo 1]
Genere: Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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The time has passed too fast singing broken melodies


Matt si era appena alzato, accanto a lui dormiva l’ennesimo ragazzo occasionale di quella notte.
Controllò il telefono: tre messaggi non letti e due chiamate senza risposta, per non parlare del cercapersone che non smetteva di vibrare. Forse era proprio per quello che si era svegliato.
Quel giorno i Bullet for my Valentine avevano una preziosa intervista,quella che avevano definito “L’intervista dei sogni”, no, non c’entra nulla il Titanic.
Forse sarebbero riusciti a sfondare nella musica, affermandosi così nello splendente cielo del metal,per tanto tempo ci avevano provato e ancora tutto quello che erano riusciti ad ottenere erano articoletti vari, nulla di più.

Si fece una doccia, non voleva mica puzzare come una capra il giorno dell’intervista, e lasciò un biglietto allo sconosciuto che dormiva beato nel suo letto.

“Appena ti svegli vattene da casa mia”, dopodiché uscì, senza farsi troppe domande su quello che era successo la notte prima, anche se non ricordava praticamente nulla, non ci voleva tanto a capire che si era divertito parecchio, con parecchie persone.
Tutti i membri del gruppo sapevano del suo variabile orientamento sessuale ma non facevano storie, l’importante era che la voce non ne risentisse.
Prese la macchina e andò direttamente allo studio di registrazione, dove si sarebbe svolta l’intervista.
Appena entrato, Padge andò a dargli un’affettuosa pacca sulla spalla e poi, insieme, raggiunsero Moose e Jay.
“Cos’hai fatto ieri? Non sei stato reperibile per tutta la fottuta serata”, disse Padge, con un tono a metà tra l’arrabbiato e il divertito.
“Mh. Mi sono ubriacato e stamattina mi sono svegliato con un ragazzino accanto, non so se l’unico della serata”, e sorrise flebilmente.
Non sapeva precisamente il perché ma, ogni volta, affrontare l’argomento “amore” con Padge era terribilmente complicato e per questo spesso evitava di parlargliene, trovando argomenti assurdi, come la riproduzione dei pesci.
Tutto pur di non dovergliene parlare.
“Ah. Che casino”, convenne semplicemente l’altro.
A Matt il suo tono di voce sembrò triste, forse la sera prima l’amico era andato in bianco.
Avrebbe chiesto dopo, in quel momento non poteva.
Non con una ragazza giovanissima, con le labbra rifatte e la gonna corta, che si avvicinava.
“Salve, io sono Cassie. Voi dovete essere i Bullet for my Valentine”, squittì.
“Si, piacere di conoscerti. Io sono Matt, il cantante del gruppo”, disse guardando Jay, che la stava puntando.
“Piacere signorina! Io sono Jay, bassista”, e fece un sorriso malizioso, che la ragazza ricambiò, oltre ogni previsione. Perché, Matt voleva bene a Jay, davvero, tuttavia tutto si poteva dire di lui ma non che fosse bello. Cioè, non era neanche guardabile. Il classico tipo di ragazzo con cui Matt non sarebbe mai stato.
“Oh, piacere mio Jay- e sorrise- Che dite ragazzi, vi va di cominciare l’intervista?”
“Si, è la cosa migliore”, rispose freddamente Padge, lasciando di sasso la povera Cassie.
“Perdonalo. Si sa che i chitarristi sono sempre un po’ nervosi alle interviste”, cercò di ironizzare Moose, trucidando l’amico con lo sguardo.
“Naturalmente- sorrise debolmente- Allora ragazzi, due giorni fa è uscito il vostro nuovo singolo, Tears don’t fall. Dimmi Matt, cosa ha ispirato questa canzone?”
“Bè…sai, c’è stato un periodo in cui sono andato a vivere con una ragazza, ero mille miglia lontano da casa, avevo lasciato tutto per lei, anche i miei compagni. Ma.. la cosa semplicemente non andò in porto e così mi lasciò,per intrattenere una storia con un certo Brian Haner, che poi diventò Synyster fuckin’ Gates,il famoso chitarrista degli Avenged Sevenfold. Insomma, Michelle mi lasciò e, lo ammetto,per un momento avrei voluto ucciderla ma,soprattutto, avevo voglia di tornare a casa. Sai, credo sia stato in quel preciso momento che è nata “Tears don’t fall”, concluse.
La bomba sarebbe scoppiata in 3…2…1.
“Michelle?! Quella Michelle? Non ci credo!”, strillò tutta eccitata. Probabilmente aveva appena trovato lo scoop della sua vita.
“Già, scommetto che non lo sapevi”, e rise di gusto.
Quella ragazza le stava simpatica,in fondo.
“Non ne avevo idea, infatti!”
Padge si schiarì la gola, quasi per riportarli all’ordine.
“Allora, componi le canzoni da solo?”
“Io e Padge insieme”, e guardò intensamente il compagno che non ne volle sapere.
“Quindi passate molto tempo insieme. Non avrete molto tempo da dedicare alle rispettive fidanzate!”
“Non credo siano affari che la riguardano”, interruppe Padge.

Che cazzo ti è preso?,pensò Matt.

“Certo, scusate. Bè… andiamo avanti. Avete altri singoli in programmazione oltre questo?”
“Ovviamente, due o tre sono anche conclusi ma, se non le dispiace, per adesso preferiremmo non rivelare nulla. Vorremmo mantenere l’effetto sorpresa”, s’intromise Jay, anche per richiamare l’attenzione su di sé.
“Capisco perfettamente. E quindi, quando uscirà il vostro nuovo album?”
“Il 3 ottobre”, rispose Moose che fino a quel momento non aveva aperto bocca.
“E come lo chiamerete? Se posso saperlo”
“The Poison”, rispose il batterista.
“ Wow, per conoscere il titolo, sicuramente avrete quasi tutti i brani pronti!”, ma nessuno rispose tranne che con un sorriso.
“E ditemi, mi riferisco a Matt e Padge, è tanto difficile comporre i brani?”
“Non molto. Io e Matt riusciamo a far coincidere idee e arrangiamenti, raramente ci troviamo in disaccordo e questo non può essere che un bene”, rispose Padge, senza quel tono strafottente. Finalmente.
“Come una coppietta”, commentò la ragazza, quasi assorta dai suoi pensieri.
Padge si voltò verso Matt di scattò e l’atro ricambiò l’occhiata. Si guardarono negli occhi.

Stupiti. Curiosi. Tentati.

Jay osservò attentamente quello scambio di sguardi e, capendoci qualcosa (anche se poco e niente, a suo solito), sviò il discorso. Così, dopo altre due domande, l’interviste venne ufficialmente dichiarata conclusa e Jay e Moose insistettero per accompagnare la signorina alla macchina, non volevano mica che tutte quelle parole andassero perse!
“Ci hanno teso una trappola,eh?”, buttò lì Matt dopo circa dieci minuti di silenzio.
“Così pare”, rispose gelido Padge.
“Non ne trovo il senso però”
“Sperano che io sia gay per mettermi con te, che coglioni”, concluse risentito.
“Non lo sei?”, domandò ad un tratto il cantante, piantando i suoi occhi in quelli del chitarrista.
“Non credo e, anche se lo fossi, non starei con te.”
“Sono davvero così orrendo?”, chiese offeso.
“No”, sospirò stanco. “Non lo sei affatto. Anzi, sei quanto di più bello abbia mai visto, davvero,ma facciamo parte della stessa band, non funzionerebbe. Ovviamente, questo è quello che ti direi se fossi gay.”
“Bene, a questo punto, sempre ipoteticamente, io direi che non me ne fotte poi molto se stiamo nello stesso gruppo e che in questo momento sto morendo dalla voglia di baciarti.”
“Non credo ci sia altro da dire”, ma non riuscì a concludere come sperava perché in un attimo le labbra del suo amico di sempre furono sulle sue, impetuose, cariche di qualcosa che nessuno dei due sapeva bene come definire.
Matt era fortemente deciso ad approfondire quel bacio. Lo voleva.

Voleva Padge in una maniera che sarebbe da considerare illegale.

Gli aveva appena ficcato la lingua in bocca, trovando subito il contatto con quella del chitarrista quando…
“Oh. Mio.Dio”, interruppe qualcuno.

*Note dell’ “autrice”*
Salve a tutti, questa è la prima long fic che pubblico sui Bullet.
E’ giusto il primo capitolo ma vorrei davvero portarla avanti e sapere se piace o meno, tanto per sapere se a tirarmi pomodori in faccia dovrò essere io stessa o ci sarà qualcuno che lo farà per me. Quuuuindi, recensite, oppure vi verrò a cercare AHAHAHAH
No, dico davvero. RECENSITE. Scherzo su, siete liberi di fare ciò che volete!
AH! Avete notato la furtiva intrusione di Synyster fuckin’ Gates, non è così? Lo stavo pensando e bè… Syn va dappertutto!
Alla prossima,
Remèny.
  
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