La mia
prima fic su KH! Che bello! Ovviamente dovevo fare un finale alternativo del primo, quello non mi andava
per nulla bene -_-. Bè, vi lascio alla lettura
sperando in un commentino ^_^
You don’t
hear me say I love you….
Notte.
Una di quelle notti scure e senza stelle che non illuminano
la via che stai percorrendo ed allora non sai che fare, se non pensare a quanto
male ti stai facendo ripensando a lui e a quei momenti passati insieme a
giocare, a combattere, ma alla fine tutto ciò che volevi era solo avere un po’
del suo tempo, della sua amicizia, ma sapevi che non potevi chiedere parte del
suo cuore, perché quello era già occupato dall’immagine di quella ragazzina di
nome Kairi ed allora tu cosa potevi fare? Potevi forse negargli il suo ultimo
desiderio? Potevi effettivamente, ma non l’hai fatto perché sai
che lo ami troppo e non avresti mai potuto tradire la sua fiducia. E adesso che fai? Piangi come ogni sera dal vostro addio,
seduto su quella spiaggia a guardare il vuoto attorno a te ed il mare che
s’increspa sotto la forza del vento. Raccogli le gambe al petto e ti abbracci
come per riscaldarti da quel gelo che avverti, ma sai che è un freddo interno e
che nessuno, tranne lui, potrebbe mai farti passare quel ghiaccio che accerchia
il tuo cuore. Ti viene da ridere ad un pensiero che fai, ma alla fine piangi
ancora di più, perché ti viene ancora in mente lui e pensi. Pensi a tante cose,
a quanto lo ami ed a quelle parole
che gli hai urlato nel momento in cui ti ha detto: “prenditi cura di lei”,
ferendoti solo maggiormente ed allora non hai resistito dall’esternargli i tuoi
sentimenti, sentendoti così stupido ed inutile al confronto di colei che te lo
ha rubato e per questo, ma forse anche perché pensavi che ti piacesse una come
lei, adesso la odi con tutto il tuo cuore “ puro ”, quel cuore che ti avevano
detto essere privo di cattiveria, di oscurità, ma l’odio non è forse un
sentimento oscuro? Si, ed allora piangi ancora non sapendo più che fare, se non
farti del male nuovamente, rimandando la tua memoria a quei giorni che sembrano lontani, ma che in realtà sono così vicini da farti
ancora sentire il suo odore sulla tua pelle. Pensa alla fine di tutto….pensa a colui che ami….pensa a tutte le
domande che vuoi, tanto non troverai mai le risposte e poi….pensa
a come poterti dare una fine per raggiungerlo!
« È finito….è veramente tutto finito e tu….perchè non sei qui con me? Perché
hai deciso di lasciarmi solo? E quelle parole che mi
hai detto….ma lo vuoi capire che amo solo te? Non puoi
chiedermi di prendermi cura di qualcun altro, che oltretutto odio. Si, perché io odio Kairi. La odio con tutto me stesso perché
lei ti ha portato via da me. Riku….dove sei adesso? Non senti le mie parole?
Non senti quanto il mio cuore sta piangendo per te? Mi hai lasciato per sempre?
Posso sperare che un giorno tornerai da me?....Quando
mi hai detto quelle parole, non hai sentito la mia risposta? Non hai sentito
quello che ti ho detto? ….Forse è meglio così, se lo sapessi probabilmente ti farei schifo, ma sto veramente a pezzi, il mio cuore è
frantumato e solo tu potresti riunire i minuscoli pezzettini in cui si è rotto,
ma ancora tu non sei qui con me ed ancora io piango….Ti prego Riku….anche se
non lo fai per me ma per quella stupida
ragazzina….torna….Te ne prego! »
Sora si
abbraccia ancora di più le gambe, ma quel freddo non
se ne va, non ha alcuna intenzione di abbandonarlo. I singhiozzi aumentano,
così come le lacrime che solcano i suoi occhi del colore del cielo, ma che
adesso sono così vuoti, privi di quella luce che li caratterizzava
quando c’era ancora il suo migliore amico, nonché segreto amore. Mentre
ancora da sfogo ad il suo dolore, una luce dorata lo investe, ma non si accorge
di niente, mentre dalle sue labbra esce solo un flebile suono, ma che ascoltato
con attenzione rivela il nome di colui che lo ha
lasciato forse per sempre, ma che comunque non dimenticherà mai
«
….Riku….»
Incessante,
quel nome esce sempre. Nonostante abbia provato
veramente a dimenticarlo, ad amare Kairi, alla fine si è arreso, lasciando la
ragazzina al suo destino e lasciandosi invadere dalle tenebre del cuore. Ormai
nulla ha più importanza, il dolore acuisce tutto, ma in cambio oscura la mente,
rendendolo prigioniero di un mondo illusorio e buio. Nessuna luce
lo potrà mai salvare.
D’un
tratto, qualcuno gli poggia una mano sulla spalla, pensa a Paperino, ma quella
è una mano calda ed umana, perciò anche Pippo è escluso. Incuriosito si volta
lentamente. Gli occhi lucidi e vuoti che versano ancora lacrime amare, le
labbra rosee, pallide rispetto al normale, socchiuse in cerca di aria. Poi lo vede. Immediatamente gli occhi si dilatano,
rendendoli per un breve istante ancora vivi, ma poi si rabbuiano di nuovo,
convinto che sia tutta un’illusione dettata dalla sua mente e quanto vorrebbe
cedere a quel sogno proibito! La figura lo guarda triste, poi lo abbraccia di
slancio, trasmettendogli il suo calore corporeo e pronuncia poche parole con
voce bassa e calda, ma dense di significato.
« Non
piangere per me….non me lo merito….»
Poi, un
sussurro indeciso, incredulo
«….Riku?....»
Il
giovane dai capelli argentei stringe ancora di più la presa, annuendo sul suo
capo castano ed allora ricambia l’abbraccio con tutta la forza che possiede,
piangendo ancora, ma questa volta di felicità. Parla senza badare a ciò che
dice, incurante della reazione dell’altro
« Mi sei
mancato terribilmente! »
Riku
s’irrigidisce leggermente nell’abbraccio, ma l’altro se ne accorge
ed allora si stacca riluttante, sorridendo debolmente e con tristezza, mentre
parla con voce stanca, ma decisa come non mai
«
Suppongo che non hai sentito le mie parole prima che
tu sparissi dietro quella porta….lo so, sicuramente ti
farò schifo, mi odierai probabilmente, ma non ce la faccio a tenermi tutto
dentro….sai….mi sei mancato, mi sei mancato terribilmente, perché senza di te
non posso essere felice, perché ti amo ed anche se mi odierai per il resto
della vita, continuerò ad amarti lo stesso, perché è quello che sento e mi
dispiace, ma non posso assolutamente cambiare quello che sente il mio cuore! »
Riku lo
fissa insistentemente, sembra indeciso sul da farsi, forse perché lui sa quello
che succederà, ma guardando quegli occhi così puri e tristi, quelle labbra che
gli chiedono solo di essere scaldate e quel cuore che prega solo di essere
amato un pochino, poi, a sorprenderlo è ancora Sora, che gli si avvicina
debolmente, sfiorandogli a malapena le labbra con le sue fredde e pallide, come
d’altronde lo è anche il viso, stranamente sciupato e bianco, poi altre parole,
questa volta sussurrate con delicatezza sulle labbra dell’amico, ma dalla sua
voce traspare solo disperazione racchiusa in una preghiera
« ….Per
favore….amami….solo per questa notte amami. Puoi anche
fare finta, va bene lo stesso, ma ti prego….amami solo per questa volta e poi….ti
prometto che sparirò per sempre dalla tua vita….ti
supplico….fallo….»
Senza
aspettare una risposta a parole, Sora appoggia completamente le sue labbra a
quelle di Riku, saggiando brevemente il dolce sapore di quei petali di rosa
proibiti, ma è lo stesso ragazzo a stupirlo, che ricambia con eguale dolcezza,
muovendo la bocca in cerca della gemella. Si baciano dolcemente, poi il ragazzo
dagli argentei capelli chiede il permesso di entrare, premendo delicatamente la
lingua e l’altro accetta, schiudendo le sue labbra e dandogli libero accesso.
Il gioco di lingue inizia, prima lento ed assaporante, poi più passionale, ma
mai brusco. Altre lacrime scendono dagli occhi chiusi del castano, mentre si
lascia cadere a terra debolmente, trascinando il compagno sopra di se e
cominciando ad accarezzargli i capelli lisci, mentre Riku inizia
a far scorrere le dita su quel corpo ancora sconosciuto, passando la barriera
degli indumenti, fino a poter toccare la pelle liscia. Si accarezzano,
spogliandosi l’un l’altro, alternando baci ancora
lenti a carezze curiose. In breve tempo sono entrambi nudi ed accaldati, presi
da quell’atmosfera sensuale e dolce che si è creata, ma con un alone di
tristezza che li avvolge sempre, rendendoli consci che quella sarà la loro
prima ed ultima volta, perché Sora ha capito, nonostante la sua ingenuità di
bambino e lo accetta come un adulto coscienzioso, non chiedendo altro che un
po’ di amore. Inesperti si sfiorano in punti nascosi, ma stranamente Sora prende le redini del gioco,
allontanandosi solo per vedere l’altro in tutta la sua magnifica interezza,
carezzandolo con lo sguardo, fino a far posare la propria bocca lì dove
guardava, partendo dal collo latteo, baciandolo e mordicchiandolo, per poi
andare più giù, arrivando al petto, dove lascia un bacio tenero sul cuore, poi
scende ancora, leccando gli addominali scolpiti e tonici, scendendo poi ancora
più in basso, prendendo fra le sue labbra il punto debole dell’amico. Lo bacia
dolcemente sulla punta, per poi leccare tutta l’asta, fino a suggerlo
completamente e passare così a qualcosa di più concreto, conscio dei gemiti di
Riku che lo invogliano a continuare quel lavoro così imbarazzante, ma chissà
perché, così piacevole. Continua per qualche altro minuto, fino a che, con un
gemito più alto, l’altro si svuota completamente nella sua cavità orale,
facendogli assaporare quel gusto agre eppure dolce,
non sapendo come definirlo, ma pur sempre buono, perché nonostante tutto, è
quello il sapore di colui che ama ed anche se fosse il cibo più disgustoso, a
lui sembrerebbe lo stesso il nettare degli Dei. Riku lo fa distendere sotto di
se, baciandogli con ardore il petto glabro, baciando i
capezzoli, facendoli inturgidire lentamente, per poi scendere anche lui più
giù, sentendo i gemiti sommessi di quello che una volta era il suo
nemico/amico. Lentamente, con non poco imbarazzo, porta le dita diafane fra le
natiche del giovane sotto di lui, preparandolo ad accogliere il suo corpo,
conscio del fatto che il dolore lo proverà comunque,
specialmente perché per l’altro sarà la prima volta. Sora apre maggiormente le
gambe, iniziando a pregarlo di dargli qualcosa di più e Riku, sebbene con riluttanza,
si alza leggermente con il busto, posizionandosi
meglio fra le gambe dell’altro e dopo un tempo che pare infinito, lo fa. Prende
quel ragazzino innamorato, penetrandolo con delicatezza ed accortezza,
nonostante le lacrime ricomincino ad inondargli il viso magro, ma non emette un
fiato, non vuole rovinare quella serata con gemiti ed urla di dolore, anche se
esso sia realmente insopportabile, ma gli basta sentire il lieve gemito di
piacere dell’altro, per renderlo felice ed allora, malgrado
la sensazione di essere spaccato in due, inizia a muovere il bacino,
accogliendo le morbide spinte di Riku nel suo corpo e godendo dei soli sospiri
di piacere che gli vengono regalati. Il ritmo si fa più incalzate dopo poco,
rendendo piacevole l’atto anche per il giovane castano, che finalmente riesce
ad esprimere a voce le sensazioni magnifiche che prova, poi, due parole che lo
spiazzano, ma che gli fanno raggiungere l’apice del piacere, anche se alla
fine, lo mandano in un mondo di perdizione, di nero oblio da cui non sfuggirà
mai più e questo, lo sa fin troppo bene. Riku poggia la propria guancia contro
la sua, aumentando ancora di più le spinte, andando
sempre in profondità e poi, poco prima di raggiungere l’estasi, gli sussurra
all’orecchio con voce roca
« Ti amo……………………………………………………………..Kairi…. »
Un marchio interno, che mai si potrà togliere. Riku ha infine segnato Sora come
sua proprietà, ma quando, con riluttanza, esce da quell’antro caldo ed
accogliente, vede il giovane rannicchiarsi su se stesso, piangendo lacrime di
un dolore sempre più forte, ma dura poco. Sora si posiziona
a sedere, sorridendo allegramente all’altro, ma chi conosce quel ragazzino, sa
che quel sorriso non è altro che una maschera di disperazione e sentirebbe quel
cuoricino smettere di battere, insieme ad un rumore di cristallo che
s’infrange. Gli da un ultimo intenso bacio, ma questo sa di sale, poi, lo
ringrazia, dicendogli parole nemmeno pensate, ma semplicemente studiate, come
un copione che viene letto al momento, non
tralasciando trasparire niente da quelle parole vuote
« Grazie,
mi hai fatto il regalo più bello che avessi mai ricevuto….»
Riku si
riveste con tranquillità apparente, poi si volta a fissare quel sorriso,
vedendo celato in esso la voglia di urlare dal dolore
e si abbassa per baciargli ancora una volta le labbra, poi, prima di sparire
del tutto dalla sua vista, immerso nella stessa luce dorata che lo ha portato
da lui, sussurra una sola parola
«
Perdonami….»
Finito.
Questa volta è veramente tutto finito. Riku fissa l’altro da poco lontano, con
le lacrime che gli scivolano dolcemente sul viso. Non avrebbe mai voluto dire
quelle parole, ma doveva farlo, doveva riuscire a far dimenticare la sua
presenza, nonostante anche lui lo ami veramente
« Perdonami….perchè anch’io ti amo,
ma ho dovuto dire quel nome, perché adesso non posso più starti accanto….anche se lo vorrei immensamente….adesso non posso
permetterti di amarmi, devi solo odiarmi, perché sono diventato ancora una
volta il tuo nemico….perchè sono diventato ancora una volta….il
Re dell’oscurità….»
Sora si
alza, leggermente dolorante, ma non se ne rende nemmeno conto. Cammina verso la
riva del mare, bagnandosi con l’acqua gelida i piedi. Non basta. S’immerge
sempre più. I polpacci, le gambe, l’addome, il busto….non ancora….finisce con
l’immergersi del tutto, affondando lentamente in quel mondo freddo ed oscuro.
Nella mente, un unico pensiero….
« Prendimi fra le tue braccia….mia
morte….»
Riku
avverte quella preghiera direttamente nella sua mente. Non può farlo. Non
dovrebbe intromettersi….non dovrebbe, ma vuole! Inizia
a correre verso il punto in cui ha visto affondare il corpo dell’amato, senza
riflettere s’immerge anche lui, trovando Sora, ormai privo di sensi, che giace
sul fondo oceanico, tenuto fermo da delle alghe marine che gl’imprigionano
il corpo. Ancora senza pensare, Riku lo prende fra le sue braccia, strappandolo
crudelmente dalla morte e lo riporta a riva, iniziando a rianimarlo come meglio
può, finchè non vede gli occhi profondi e vuoti del
ragazzino, che lo fissano lacrimanti. Un sussurro basta a fargli prendere la
sua decisione
«
….Perchè?....dovevi lasciarmi morire….»
L’argenteo
lo guarda arrabbiato, poi lo bacia con passione travolgente, cercandogli di
trasmettere quanta preoccupazione gli ha lasciato il vederlo lì, morente su
quel fondo marino. Sora si stacca, guardandolo a sua volta
furibondo e cominciando ad urlargli contro
« Perché mi baci? Non mi ami, hai detto
che ami Kairi! Lasciami morire! Vattene da me, allontanati per sempre e
lasciami andare via….»
La voce
si fa spezzata, debole…
«….lasciami
morire, tanto, senza di te morirei comunque….ti prego….lasciami andare
conservando nel cuore questa notte….»
Riku lo
prende per le spalle, agitandolo e fissandolo negli occhi mentre gli parla
« No che
non ti lascio morire! Razza di stupido, lo vuoi capire che ti amo anch’io? Come
potrei lasciarti andare! »
Sora si
abbraccia le gambe, rinchiudendosi in se stesso, cercando di non dar retta a
quelle parole che tante volte ha sognato di sentirsi
dire, ma che adesso crede siano solo menzogne. Con ancora il cuore in pezzi,
cerca di non dare ascolto a quella vocina interiore che chiede di dargli solo
speranza, di farlo vivere ancora un po’, poi, arriva una risposta inattesa
« Non
potevo dirtelo, perché davanti a te hai il Re
dell’oscurità….come possono due esseri, tu della luce
ed io delle tenebre, amarsi indisturbati? Non potrei renderti felice! Saremmo
costretti a combatterci ancora, come puoi non capire il mio stato d’animo? »
Sora alza
lo sguardo. Lo fissa incredulo, eppure quelle parole gli
hanno ridato nuova vita. Lo abbraccia disperato, piangendo sul suo petto
e chiedendogli solo un favore
« Non
m’importa se sei il Re delle tenebre o cose varie….non m’importa se io sono
della luce, per te, sono disposto a lasciare questo mio incarico, anche a
distruggere il mondo se è questo quello che vuoi, ma
ti prego….non lasciarmi mai più da solo….la felicità, la posso trovare solo stando con te! Non mi
abbandonare….ti prego »
Riku
ricambia l’abbraccio, ormai sono andati troppo oltre le loro capacità, ma a
questo punto cosa gl’interessa? Gli chiede la
conferma, felice di sapere di essere così tanto amato,
ma al tempo stesso, triste perchè sa quale destino li attende
« Sicuro
di voler diventare il mio compagno? Il compagno dell’oscurità? »
Un dolce
sorriso in risposta, seguito immediatamente da un
bacio. Le parole non servono più, ma nella loro mente, comunque
riecheggiano in continuazione….
Ti amo….
Luce
e Tenebra si uniscono in un unico essere. Due anime si
sono infine legate ed il Tao è stato creato. Anche se il mondo andrà in rovina,
anche se il loro è un pensiero egoistico, non
gl’importa, perché saranno felici….perchè potranno trovare la vera gioia solo
nello stare insieme e poi….nessuno potrebbe giudicare
il loro amore. Un amore così puro e vero, che pochi possono vantarsi di avere.
Questa,
alla fine, è solo una storia di amore fra due entità
diverse, ma che solo insieme possono trovare ciò che cercano….ciò che vogliono….anche se verranno
giudicati, esiliati, a loro basta stare insieme. Che
c’è di male nel volere la propria felicità? Niente e questo è
quanto. Nessuno potrà mai dire niente…..
OWARI
Come vi
sembra? So che non è il max, infondo l’ho scritta di
getto ieri sera, però a me piace, il finale è un po’ strano, ma alla fine
anch’io sono strana e va bene così hahhahah ^o^! Vabbè, grazie a tutti coloro che hanno letto e ringrazio coloro che commenteranno
(perché almeno un commentino me lo lasciate, vero? ç_ç)
Ps:
visto che un rompiballe di un amico insiste, forse farò una fic in cui Riku verrà sottomesso da Ansem e
chissà, magari pure col Keyblade! Vabbè,
dopo sto sclero me ne vado! Shiauuuuuuuuuuuuu!
Kissotti
a tutti coloro che leggeranno e commenteranno