Amici per sempre.

Io non ho mai avuto amici. Mai.

Anche a scuola, mentre gli altri bambini giocavano insieme, io restavo da solo.

Mi sedevo in un angolo della classe e non parlavo con nessuno. E nessuno parlava con me.

Mi ricordo benissimo il giorno in cui sei entrato nella mia vita.

Un perfetto bambino di prima elementare, con il grembiulino nero e il fiocco azzurro. Azzurro, come il colore del cielo di quel giorno di primavera...

All'inizio, non ti avevo nemmeno notato.

Ero dietro la lavagna, a disegnare. E a pensare...

All'improvviso ho sentito delle risate. Mi sono voltato verso la mia classe: tu già ridevi allegro, insieme a loro.

Per la prima volta, anche io ho desiderato ridere e giocare così, insieme a voi. Ma non mi sono mosso.

Avevo paura di non essere accettato, e così mi sono seduto contro il muro, in silenzio.

Le ore di lezione passarono monotone, come al solito.

Eppure mi sentivo osservato. Osservato da te...

Durante l'intervallo, ricominciaste a giocare. Io non guardavo nella vostra direzione; guardavo il muro... e piangevo.

All'improvviso ho sentito dei passi venire verso di me.

Immaginavo fosse la maestra e così mi sono voltato: ... e c'eri tu.

Tu, che mi guardavi con occhi ridenti e giocosi, ma alquanto confusi.

Io non sapevo cosa dire; allora, velocemente, mi sono asciugato le lacrime, mentre sentivo le guance andare in fiamme dall'imbarazzo.

Tu allora mi hai guardato serio e poi mi hai sussurrato:

-Perchè piangi?-

-Non... non sto piangendo...!- Balbettavo, confuso.

Eri già amico di tutta la classe, perchè invece di andare fuori con gli altri, in cortile, eri venuto da me?

Forse ti incuriosivo, lo leggevo nei tuoi occhi; eri impaziente di conoscermi, conoscerci.

Infatti, senza prestare molta attenzione alla mia risposta, mi domandasti, nuovamente:

-Perchè stai qui, da solo?-

Non sapevo cosa risponderti: Perchè stavo solo? Non lo sapevo...

-Io sono sempre stato solo...-

Mi guardavi incredulo, con gli occhi spalancati, alquanto stupiti, ma ridenti;

poi quei magnifici occhi color miele si illuminarono, mentre sorridevi raggiante.

Il tuo sguardo era fin troppo facile da leggere. Si poteva descrivere con una sola parola: entusiasta.

Infatti dopo esserti seduto vicino a me, esclamasti:

-Allora starò io con te, per sempre!-

Per sempre...

Niente dura "per sempre". Io lo sapevo bene.

Quante volte i miei genitori mi avevano detto "Starai con noi, per sempre." e invece dopo poco tempo mi avevano abbandonato.

Quanta altra gente avevo incontrato, nei miei primi sei anni di vita...

Per sempre, per sempre!

Non facevano altro che ripetermi quelle due parole: parole inutili, prive di ogni significato e logica!

-Davvero! Staremo insieme per sempre! Dico davvero! E per sempre saremo amici!-

Leggesti nel mio pensiero... o era un modo per incoraggiarmi?

Non l'ho mai capito, ma qualcosa, quel giorno, mi convinse a credere nelle tue parole.

E cominciammo a giocare, insieme.

E ancora adesso, a dieci anni esatti da quel giorno, ci vediamo ancora, e siamo ancora amici.

E come quel giorno, finite le lezioni, corremmo insieme verso casa, adesso, sul motorino, corriamo insieme verso quello che si chiama destino.

Poi chi lo sa, se davvero saremo amici come esclamasti quel giorno "per sempre".

Di una cosa son sicuro:

Adesso siamo amici... e non sono più solo.