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Autore: DawnArisu12    13/07/2012    3 recensioni
-Voglio uscire di qui!- esclamo terrorizzata. Percepisco qualcosa (o qualcuno?) muoversi dietro di me, mi volto ma non vedo nulla.
-Ah, si? Beh, credo che per te non sarà facile- dice una voce distorta, non umana, ha un timbro molto profondo come se fosse un essere enorme.
-Chi sei?-
-Il mio nome è Christal. Sono il tuo incubo, la tua peggiore paura!-
Genere: Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Come sono finita qui? La più ovvia delle domande, un clichè. Mi trovavo in casa mia e, quando ho aperto la porta della mia camera, sono precipitata nel vuoto. Intorno a me è tutto quanto buio, non capisco se 
sono in una stanza o in un luogo aperto: mi sembra di essere chiusa in una scatola. Una coltre di nebbia copre il suolo e fa molto freddo, comincio a camminare e dei brivi mi corrono lungo la schiena.
Ci sarun'uscita da qualche parte, giusto? Mi chiedo, questo non è un luogo reale, non è possibile. Metto il piede su qualcosa e questo cede sotto il mio peso, abbasso lo sguardo e vedo delle ossa. Oh, mi Dio. 
Sono ossa, ossa umane!
Presa dal panico comincio a correre il più velocemente possibile, farò anche io la stessa fine? Sento un urlo lacerante e mi blocco impietrita, mi guardo intorno ma non c'è proprio nessuno anche se credo di 
vedere degli alberi in lontananza. Un altro urlo squarcia il silenzio ed ora capisco da dove proviene: un ragazzo sta affrontando una strana creatura che sembra un demone. Mi volto ed improvvisamente 
compaiono altri combattenti, ognuno ha il suo avversario, la sua battaglia. Sembra quasi che stiano affrontando le proprie paure.
Dire che sono terrorizzata è un eufemismo. Devo tornare a casa, cosa faranno i miei genitori se non tornerò più indietro?
-Voglio uscire di qui!- esclamo terrorizzata. Percepisco qualcosa (o qualcuno?) muoversi dietro di me, mi volto ma non vedo nulla, ora sono spariti anche gli alberi ed i combattenti.
-Ah, si? Beh, credo che per te non sarà facile- dice una voce distorta, non umana, ha un timbro molto profondo come se fosse un essere enorme.
-Chi sei?-
-Il mio nome è Christal. Sono il tuo incubo, la tua peggiore paura!- urla la creatura -Se riuscirai a sconfiggermi potrai tornare nel tuo mondo, altrimento vagherai per sempre in uesto luogo. Cominciamo?-
L'essere esce dalle tenebre e, appena lo vedo, sento le gambe cedere e le lacrime mi offuscano la vista. Ha ragione, lui è il mio peggiore in cubo. Perchè dare un nome tanto bello ad una creatura così 
ripugnante? É un ragno, un aracnide di dimensioni spropositate. Il suo corpo e le sue spaventose otto zampe sono ricoperti da uno strato nero di peluria, di occhi ne conto otto di un intenso rosso.
-Tu non sei reale! Questo è tutto un sogno!- dico, cercando più di convincere me stessa che Christal. Lui non risponde e assume la posizione d'attacco per poi spiccare una salto verso di me 

 

La stanchezza fa veramente brutti scherzi

 

Come sono finita qui? La più ovvia delle domande, un clichè. Mi trovavo in casa mia e, quando ho aperto la porta della mia camera, sono precipitata nel vuoto. Intorno a me è tutto quanto buio, non capisco se sono in una stanza o in un luogo aperto: mi sembra di essere chiusa in una scatola. Una coltre di nebbia copre il suolo e fa molto freddo, comincio a camminare e dei brivi mi corrono lungo la schiena.Ci sarun'uscita da qualche parte, giusto? Mi chiedo, questo non è un luogo reale, non è possibile. Metto il piede su qualcosa e questo cede sotto il mio peso, abbasso lo sguardo e vedo delle ossa. Oh, mi Dio. Sono ossa, ossa umane!

Presa dal panico comincio a correre il più velocemente possibile, farò anche io la stessa fine? Sento un urlo lacerante e mi blocco impietrita, mi guardo intorno ma non c'è proprio nessuno anche se credo di vedere degli alberi in lontananza. Un altro urlo squarcia il silenzio ed ora capisco da dove proviene: un ragazzo sta affrontando una strana creatura che sembra un demone. Mi volto ed improvvisamente compaiono altri combattenti, ognuno ha il suo avversario, la sua battaglia. Sembra quasi che stiano affrontando le proprie paure.

Dire che sono terrorizzata è un eufemismo. Devo tornare a casa, cosa faranno i miei genitori se non tornerò più indietro?

-Voglio uscire di qui!- esclamo terrorizzata. Percepisco qualcosa (o qualcuno?) muoversi dietro di me, mi volto ma non vedo nulla, ora sono spariti anche gli alberi ed i combattenti.

-Ah, si? Beh, credo che per te non sarà facile- dice una voce distorta, non umana, ha un timbro molto profondo come se fosse un essere enorme.

-Chi sei?-

-Il mio nome è Christal. Sono il tuo incubo, la tua peggiore paura!- urla la creatura -Se riuscirai a sconfiggermi potrai tornare nel tuo mondo, altrimento vagherai per sempre in uesto luogo. Cominciamo?-L'essere esce dalle tenebre e, appena lo vedo, sento le gambe cedere e le lacrime mi offuscano la vista. Ha ragione, lui è il mio peggiore in cubo. Perchè dare un nome tanto bello ad una creatura così ripugnante? É un ragno, un aracnide di dimensioni spropositate. Il suo corpo e le sue spaventose otto zampe sono ricoperti da uno strato nero di peluria, di occhi ne conto otto di un intenso rosso.

-Tu non sei reale! Questo è tutto un sogno!- dico, cercando più di convincere me stessa che Christal. Lui non risponde e assume la posizione d'attacco per poi spiccare una salto verso di me: è incredibile come riesca a muoversi così agilmente pur avendo un corpo così grande.

Mi nascondo dietro un masso, ma lui lo sposta come se fosse fatto di carta. Allora comincio a correre, anche se non credo che servirà a molto, così provo a raccogliere delle pietre e a lanciargliele, però anche centrando gli occhi non cambierebbe nulla: i ragni sono ciechi, almeno così ho sentito dire. Christal spicca un altro salto e mi raggiunge, è pronto ad attaccarmi e, quando riesce a pungermi, tutto diventa bianco.

Mi sveglio di soprassalto con il cuore che batte velocissimo. Era tutto un sogno? Eppure mi è sembrato così reale... Mi guardo intorno, accertandomi di essere veramente nella mia stanza. Guardo fuori dalla finestra e rivedo Christal fra i cespugli, mi si gela il sangue nelle vene. Chiudo gli occhi e li riapro: lui non c'è più. 

La stanchezza fa veramente brutti scherzi.

 

  
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