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Autore: The Chapels Chronicles    15/07/2012    0 recensioni
Cronache della vita all'interno di una Stazione Spaziale, ambientata nel 2380, rispettando il perfetto canon di Star Trek.
Genere: Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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INTRODUZIONE

 

In questo sito verrà costruito un motore potentissimo. Un motore che ci farà viaggiare 100 volte più veloce di quanto possiamo fare ora. Immaginate, migliaia di nuovi pianeti abitati a portata di mano. Potremo esplorare quegli strani nuovi mondi, conoscere nuove forme di vita e nuove civiltà, e arrivare coraggiosamente là dove nessun uomo è mai giunto prima.”  Zefram Cochrane, 5 aprile 2063.

Così parlava il padre della tecnologia a curvatura, dando inizio all'era dei viaggi spaziali e ai primi contatti con altre forme di vita. Senza di lui, probabilmente, noi oggi non esisteremmo nel modo che conosciamo, sicuramente non saremmo qui a testimoniare le avventure che viviamo tra le stelle...

 

STAR TREK STAZIONE RODDENBERRY – TALES FROM OUTER SPACE

 

Primi passi - Conoscere la Federazione:
 

COMANDO DELLA FLOTTA STELLARE

 

La più importante istituzione della Federazione è la Flotta Stellare, una organizzazione il cui principale obiettivo è di aumentare la conoscenza dell’Universo, di difendere la Federazione ed i suoi membri, all’interno ed all’esterno del suo territorio, di promuovere la pace e la cooperazione tra i sistemi stellari, di mantenere i rapporti diplomatici con popolazioni esterne, ma soprattutto, come recita il suo motto, "esplorare nuovi mondi e nuove civiltà, per arrivare arditamente là dove nessuno è mai giunto prima".

Il Comando Starfleet (CNC) è l’autorità operativa che governa la Flotta. Il suo Quartier Generale è situato a San Francisco, SOL III, ma per volontà del Presidente della Federazione dei Pianeti Uniti, Maxwell Forrest, situa una seconda sede operativa presso la Stazione Roddenberry nel quadrante Beta tra gli Imperi Klingon e Romulani.

Benché la Flotta sia regolata da una rigida gerarchia, ogni singolo Ufficiale dispone di ampia autonomia operativa, dal momento che spesso la enorme vastità dello spazio federale impedisce comunicazioni tempestive con il Comando. Le comunicazioni avvengono attraverso un network di migliaia di ripetitori subspaziali, ma nonostante questo, una comunicazione tra il Comando Starfleet ed una nave può impiegare mesi a giungere a destinazione.

Le questioni giuridiche all’interno della Flotta Stellare sono competenza della sezione "Judge Advocate General (JAG) Unit".

Le questioni di sicurezza tra i componenti del personale e tra questi ed il personale esterno alla Flotta sono competenza della sezione "Starfleet Security".

La Flotta Stellare dispone inoltre di una servizio di controspionaggio responsabile della sicurezza delle informazioni classificate, denominata "Starfleet Intelligence", che opera come controparte esterna della "Security".

La Flotta Stellare è aperta anche a cittadini provenienti da pianeti che non fanno parte della Federazione che vogliano prestarvi servizio. In molti casi ciò è permesso con la speranza che questi individui possano convincere gli abitanti del proprio mondo natale ad unirsi alla Federazione. Questa politica non è ovviamente applicata nei confronti di cittadini appartenenti a popoli apertamente ostili.

L’Accademia della Flotta Stellare, con sede a San Francisco, è l’istituto che provvede alla formazione del personale. I Cadetti, durante il periodo di studio, hanno la possibilità di frequentare, oltre al normale corso militare, le facoltà di Ingegneria, Medicina, Giurisprudenza, Scienze, a seconda dell’indirizzo prescelto e delle attitudini personali. Il Corso ha la durata di quattro anni.

Presso l’Accademia, inoltre, ha sede la Scuola per Ufficiali Comandanti.

È compito dell’Accademia, infine, la formazione e l’addestramento dei Sottufficiali e dei marinai.

L’immagine più evidente che la Flotta dà di se sono le navi stellari. È da sottolineare che le navi hanno compiti specificatamente difensivi, scientifici e diplomatici: la Flotta non ha navi da guerra tra le sue fila.

La gerarchia della Flotta Stellare si ispira alla Marina Britannica del Pianeta Terra del periodo dal 16° al 19° secolo. Molti Ufficiali concludono la propria carriera con il grado di Comandante. Coloro i quali dimostrino capacità di leadership, ma allo stesso tempo la necessaria modestia, saranno avviati verso i gradini più alti della scala gerarchica fino ad arrivare al grado di Ammiraglio.



Preludio
 

Dall'oblò del suo alloggio, sul vascello scientifico D'Kyr, Francine Chapel guardava allontanarsi sempre di più Vulcano, il suo pianeta natale.

Spesso aveva sognato il giorno della sua partenza e ora finalmente lo stava portando a compimento..

Mentre veniva accompagnata verso l'avamposto terrestre cui era stata commissionata, nota Stazione Spaziale Roddenberry, rivedeva scorrere nella sua mente tutti gli avvenimenti più importanti e significativi della sua vita fino a quel momento:

Nonostante i buoni rapporti tra vulcaniani e umani, non aveva avuto un'infanzia facile a causa delle sue evidenti origini umane. All'età di 10 anni, infatti, le compagne di scuola la prendevano in giro perché non aveva le orecchie a punta e le sopracciglia arcuate verso l'alto, e perché, a detta di molte madri vulcaniane, aveva degli stranissimi lunghi capelli che non si addicevano alla moda in uso.

A partire dal periodo adolescenziale iniziò a distinguersi in tutte le materie accademiche che riguardavano la scienza e la tecnologia, sviluppando anche dei particolari interessi artistici e sportivi, facendosi così apprezzare soprattutto tra i compagni di sesso maschile.

All'età di 15 anni intraprese una lunga e tormentata relazione sentimentale con Soorat, figlio di una famiglia vulcaniana di buon nome, che aveva un temperamento non propriamente pacifico, tipico invece di ogni abitante del luogo.

Terminata poi con qualche difficoltà quella relazione, a 19 anni si innamorò di Dominic Cane, giovane ufficiale della Flotta più grande di lei e con cui condivise quasi due anni di serena convivenza, fino a quando arrivò il momento per lui di lasciare Vulcano per intraprendere la sua carriera su una nave stellare.

Dunque dopo essersi diplomata con ottimi voti all'Accademia delle Scienze, aveva infine stupito tutti, genitori compresi, con la decisione di entrare a far parte della Flotta Stellare, aspirando a diventare Ufficiale Scientifico, e seguendo così le orme di un famoso personaggio che ancora oggi rivestiva il ruolo di ambasciatore, e che per ironia della sorte era anche suo nonno da parte di padre.


Chapter 1: ARRIVAL

 

 

Quadrante Beta

 

6 Gennaio, ora di riferimento terrestre 16:42 PM
 

Il Capitano Joseph Carey andò ad accogliere al boccaporto d'attracco il nuovo arrivato:

 

"A nome dello Staff della Stazione Roddenberry le do ufficialmente il benvenuto a bordo. Io sono il Capitano Joseph Carey." si presentò.

"Francine Chapel." Per la prima volta si sentì la voce della ragazza, ma ancora non la si vedeva in viso. "Grazie dell'accoglienza."

Il Capitano le strinse la mano non trattenendo un certo stupore, poi l'accompagnò lungo i corridoi, dandole le prime direttive:

"Per prima cosa le consiglio di prendere visione dello Statuto Federale e specificare in quale sezione vuole entrare a far parte: Comando e Navigazione, Ingegneria/Tattica-Sicurezza, o Medica-Scientifica. Rispondendo a questo, così da poter entrare nell'organigramma della Stazione e ottenere l'accesso alle sezioni riservate." Ma vista la sua uniforme, pensò l'uomo, non vi erano sicuramente dubbi su quale sarebbe stata la sua scelta.

 

Il gruppo degli Ufficiali Superiori erano appostati in Sala Riunioni, ognuno dei quali seduti lungo o sopra il tavolo, a parlottare tra loro, sapendo che da un momento all'altro sarebbe arrivata una nuova recluta da Vulcano. Di fatti, per questo, qualcuno storceva il naso.

Non era dato sapere se si trattasse di un uomo o una donna fino a quando entrò il Capitano Joseph Carey ad accompagnare una ragazza dai capelli lunghi e corvini: questa indossava un'uniforme color terra dorata e portava sul lato sinistro del colletto il distintivo segno di riconoscimento dell'Accademia delle Scienze.

 

Carey rivolse un ultimo saluto alla ragazza: "Le auguro una buona permanenza." E uscì lasciandola al cospetto degli altri ufficiali.

 

Un uomo Andoriano di circa 1 metro e 70-73 cm e dall'aria apparentemente non troppo socievole, si era zittito non appena lei aveva fatto il suo ingresso. Aveva abbandonato la chiacchierata col collega e le si era avvicinato per salutarla e stringerle la mano: "Benvenuta a bordo." Disse, smentendo la prima impressione. Chapel trasalì in silenzio al contatto della sua mano molto calda (infatti sapeva che la temperatura corporea di un Andoriano era di 42 gradi). "Spero che qui si trovi bene." Sorrise.

 

"Grazie, lo spero anche io." Ricambiò il saluto.

 

Poi un altro uomo, un umano sulla sessantina, si alzò in piedi andando anche lui incontro alla ragazza: "Benvenuta nella Stazione Roddenberry," disse, "le reclute femminili sono sempre ben accette." Anch'egli le strinse la mano. "Io sono l'Ammiraglio in Capo della Flotta Stellare nonchè primo responsabile di questa installazione. Ha appena conosciuto l'ammiraglio Shran, il mio Vice," indicò l'uomo Andoriano, "e il signor Carey, Capitano, Primo Ufficiale e Responsabile del personale di questa Stazione. Sarà lui a designarla nel grado e nella mansione, e nell'aiutarla nell'integrazione." Disse. "Per qualsiasi necessità può chiedere supporto presso gli uffici competenti. Nuovamente Benvenuta." Sorrise.

 

"Grazie." rispose d'altro canto la recluta.

 

Un uomo Cardassiano molto alto avanzò: "Gli umani sono soliti mettere le donne nell'esercito.. e anche nello spazio.. ahahah!" esclamò salutandola con una risata. "Ad ogni modo benvenuta.. signora.. o signorina.. come preferisce essere chiamata?" chiese, mantenendo un vivace sorriso. "Io sono Gul Dakàr.. ehm, cioè, volevo dire Capo Dakàr, ai servigi della Federazione."

 

Poi un'altro ufficiale, umano, si fece avanti presentandosi: "Benvenuta anche da parte mia. Io sono Simon Enomis. Per qualsiasi domanda si può rivolgere all'ufficio Comando e Navigazione, le risponderò personalmente e al più presto."

 

Ancora Chapel fece appena in tempo a sorridere e annuire che un'altra presenza, un ologramma umanoide, arrivò a presentarsi: "Arg! Corpo di mille balene, una donna! Sono d'accordo sulle reclute femminili e spero che aumentino ancora. Arg! Non badate a me, sono soltanto un fotone che sta imparando a essere più umano." Andò a baciare la mano di Chapel, "Starman01, a voi tutti buonasera e a lei benvenuta a bordo dal M.O.E., ex Voyager!" Si presentò questo tra le ire di Shran che lo scacciò via.

 

Allontanatosi il fotone instabile, Chapel potè finalmente tornare a concentrarsi sulle presentazioni: "Grazie, non mi aspettavo una così bella accoglienza." Sorrise. "Sono onorata di conoscervi tutti e di entrare a far parte di questa Stazione. Sono 'signorina' per rispondere a Capo Dakàr," lo inidicò, ricevendo in cambio un altro vivace sorriso. "La mia aspirazione nella Flotta sarebbe riuscire a diventare Primo Ufficiale Scientifico." disse.

 

"Voglia togliermi una curiosità," si ripropose il Vice-Comandante Shran, "Lei è umana." espresse la sua perplessità, senza fare inutili giri di parole.

"Perchè i miei genitori sono entrambi umani." Spiegò.

"Ah," alzò leggermente il mento, "e ha sempre vissuto su Vulcano?"

"Nata e cresciuta." Annuì.

"Non è molto consueto che una famiglia di Pellerosa decida di stabilirsi su un pianeta così climaticamente secco." ridusse i suoi occhi ad una fessura, muovendo anche le antenne, segno di curiosità evidente.

"Per noi non è così inconsueto," ribattè lei, "i miei genitori sono entrambi ricercatori scientifici e mio padre è figlio di un Vulcaniano." Rispose insinuandogli il tarlo del dubbio. 

  
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