Lost Heart
E’ possibile perdere il cuore mentre attraversi la strada?
Voglio dire, tu cammini, pensi ai
fatti tuoi e magari a cosa preparare per cena.
Poi, una sciocchezza.
Non so, una qualunque: vedere due
ragazzini che si baciano, un animale investito, una bambina che piange perché
ha perso la madre…qualcosa del genere, qualcosa che fa sorridere, piangere,
arrabbiare, rabbrividire la gente.
Che a te non fa né caldo né
freddo.
Ed è questo il fatto strano.
Te ne accorgi così, di avere perso
il cuore.
Ed è una consapevolezza che non fa
neanche male, perché per sentire male un cuore lo devi avere.
Semplicemente, è una
constatazione: devi aver smarrito il cuore da qualche parte.
E perdere il cuore non è come
perdere il portafogli, è una cosa un po’ diversa: se ti accorgi di aver perso
il portafogli puoi fare avanti e indietro per tutta la strada, controllare se
non ti è per caso caduto al parco, ripensare alla presenza o meno di qualcuno
che ti puntava come potenziale pollo a cui fregare i
soldi.
Col cuore, bè, non puoi fare
nessuna di queste cose: di strade ne hai percorse tante che non ti basterebbe
una vita a rifarle tutte, di momenti di disattenzione, bè, non ce ne sono stati
poi così tanti, ma vai a trovare quello giusto… e di gente che può averti fregato,
in ogni modo possibile, ce n’è davvero troppa.
Ma davvero troppa, eh.
Certo, puoi tentare di ricordarti quando è stata l’ultima volta che hai provato
un’emozione forte, tentare di replicarla e convincere le tue interiora che ciò
che stai vivendo è di nuovo uno stato di ebbrezza, uno stato di vita vera.
Ma siccome sei solo uno zombie
senza cuore, non hai nessuna voglia di perderti in queste sciocchezze.
Comunque, vediamola al positivo: una
razionalità completa perché priva di distrazioni dettate dalle emozioni può
essere utile al gioco d’azzardo, ergo a campare meglio di buona parte della
gente.
Ma lo dice anche il proverbio: fortuna
al gioco, sfortuna in amore.
Non si tratta del semplice amore
romantico, che già ti interessava poco o nulla prima, quando un cuore ancora ce l’ avevi; ma si parla di ogni tipo di affetto, e suoi
derivati.
D’altronde, non è poi questo scherzo amare qualcuno senza essere minimamente
ricambiato.
Tantopiù se chi non ricambia ha la
fama di essere un assassino a sangue freddo privo di scrupoli nonostante la
giovane età.
In fondo, non è poi questo grosso
problema che tutti credono, perdersi il cuore.
Certo può non essere la cosa più
piacevole del mondo, ma c’è di peggio.
La morte, per esempio.
Quella è peggio.
Vero?
- Non per tutti. -
Era stata la riposta di Kasai-san quando,
davanti a un bicchiere di caffè alla centrale, glielo avevi chiesto.
- Per certa gente è peggio vivere
senza avere niente a cui pensare. -
E i fatti sembrano dargli ragione:
le riccarelle che si prostituiscono senza motivo e i giovani rampolli di buona
famiglia che crepano di eroina confermano.
Ma morire sarebbe una debolezza.
Farti esplodere le cervella
vorrebbe dire che sei stufo, sei disperato, c’hai l’anima sfatta… e per provare
tutte queste cose devi avere un cuore.
Che ironia.
Eppure, se anche in quegli anni
hai perso il cuore, si insomma, ti sei girato mentre
camminavi e hai pensato: - Toh. Non c’è più. - … nonostante tutto questo, nel
vedere quel gatto bianco slavato accasciato davanti a un muretto marcio,
qualcosa ti si è smosso dentro.
Sarà stata quella faccia che non
c’entrava niente con l’ammasso di merda dove era, sarà stato quel non chiedere
niente a nessuno, sarà stato chissà cosa, ma resta che
qualcosa dentro ti si è smosso.
E forse era proprio lì che ti era
caduto, il cuore.
Forse se ne era stato in quel
punto ad aspettare che tu tornassi a cercarlo, così da poterlo guardare e
pensare: “
E sicuramente non è intatto, non è
pulito e neanche puro.
Non che prima lo fosse, ma di certo quel susseguirsi di anni e, soprattutto, il modo in cui si sono susseguiti non gli ha dato una mano a darsi
una pulita.
Tanto “anzi” che quando ti si
viene a dire:
- La prossima volta che troverò
qualcuno a cui tengo starò attenta. Non voglio
diventare come te*. -
puoi solo replicare sorridendo:
- Già. Questo è vero.* -
In fondo, se una volta tanto lo si può fare diciamola, questa cosa chiamata verità.
E diciamola anche quando è meno
straziante.
Diciamola quando ti si chiede:
- Perché non mi uccidi?!* -
Diciamola:
- Forse perché sto diventano
umano?* -
Forse perché ho ritrovato qualcosa
di simile a un cuore?
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“Una persona che può far soffrire Kubota-san…
Esiste veramente qualcuno così?”
Komya
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Nota
di Melchan:
*Battute originali del manga “Wild
Non ho niente di importante da
dire, solo che questo è un esperimento ^^
Ho voluto provare a dare “vita” ai
pensieri di Kubota, anche se non so quanto sia andata
bene.
Gradirei molto che chi conosce il
manga lasciasse un parere, sarebbe molto utile e piacevole confrontarsi con
qualche altra anima che legge (e magari adora **) questo splendido manga della
Sensei Minekura (inedito in Italia).