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Autore: __Sayuri__    15/07/2012    11 recensioni
[post The Avengers] [Loki/OC]
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Può esistere redenzione per Loki, o sarà per sempre destinato ad essere una divinità oscura?
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(dal capitolo 6)
"Vedendolo così da vicino, la ragazza si chiese come potesse un mostro simile avere un viso tanto bello. Ma, in fondo, in molti dicevano che la morte, quando ti appare, ha le sembianze di una creatura bellissima. Ti sfiora il volto in modo rassicurante e poi ti trascina con sé nell'oscurità."
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[COMPLETA]
Genere: Azione, Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Loki, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 21 - Un nuovo inizio
Capitolo 21 – Un nuovo inizio



Sarah si sforzò con tutta se stessa di restare sveglia, ma una stanchezza inarrestabile iniziò a gravare su di lei come un macigno. Alla fine cedette, arrendendosi ad un sonno implacabile che sentiva indotto da qualcun altro, e scivolò nell'incoscienza.

La sua mente venne avvolta da uno strano sogno. Si trovava in una sala dai contorni evanescenti e sfocati, invasa da una calda luce dorata. Di fronte a lei, seduto su un trono imponente, un uomo la fissava con intensità. Aveva le sembianze di un vecchio, con barba e capelli bianchi, ma indossava degli abiti regali e risplendenti, ed emanava una forza e un'autorità incontrastabili. La ragazza lo guardò con più attenzione: aveva un viso fiero, segnato da chissà quante battaglie, e un occhio coperto da una piccola placca metallica, segno probabile di un'antica ferita. Notò per ultima la lancia dorata che teneva saldamente in una mano e, impallidendo, si rese conto di essere al cospetto di Odino.

"Ho udito la tua preghiera, mia figlia mortale" la voce del Padre degli dei era ferma, decisa e penetrante. "Una preghiera decisamente insolita...ed indubbiamente insistente."

Il tono di Odino si addolcì lievemente, e per un istante a Sarah parve quasi che le stesse sorridendo, cosa che però non riuscì comunque a tranquillizzare il animo sconvolto.

"Se le tue parole fossero vere..." proseguì il Odino, a bassa voce.

"Lo sono!" gridò istintivamente Sarah, senza riuscire a trattenersi, sebbene non fosse di certo consigliabile interrompere il Padre degli dei.

Lui la fissò, serio e pensieroso, prima di emettere la sua decisione.

"Ebbene, starà a te provarlo. La tua vita, e quella di Loki, dipendono ora da ciò che deciderai di fare. Sei disposta a rinunciare a tutto, inclusa la possibilità di tornare nel tuo mondo, pur di provare la sincerità del tuo racconto?"

Sarah sapeva che avrebbe dovuto riflettere prima di rispondere, e pensare alle conseguenze della sua scelta. La sua vita, il suo futuro, il suo rapporto con Jane...tutto ormai dipendeva da una singola parola.

E anche la vita di Loki.

Questa semplice consapevolezza era sufficiente a spazzare via ogni logica e a mettere a tacere il suo istinto di autoconservazione. Quindi, stranamente, Sarah non sentì alcun bisogno di pensare, né di prendere tempo. In fondo al suo animo, lei conosceva già perfettamente la risposta che voleva dare ad Odino.

Senza più alcuna paura, fissò il volto del Padre degli dei, serena, e disse semplicemente:

"Sì."

L'eco della sua voce, così pura e cristallina, si propagò nella sala, facendo svanire il sogno e riportandola lentamente alla realtà. Mentre cominciava ad avvertire nuovamente il peso del suo corpo e a riprendere coscienza, si chiese se fosse davvero un sorriso di soddisfazione l'ultima espressione che aveva visto sul volto di Odino, e riaprì gli occhi, titubante. Proprio di fronte a lei, il sole stava sorgendo all'orizzonte, e una leggera brezza le muoveva i capelli.

Si guardò intorno, sorpresa. Era ancora in ginocchio, le mani giunte, ma non poggiava più sul pavimento freddo del suo appartamento. Era piuttosto sicura di trovarsi ancora sulla Terra, ma intorno a lei si estendeva uno sconfinato deserto.

Spostò lo sguardo verso il basso, notando che era inginocchiata su di uno strano simbolo circolare, formato da scritte e disegni a lei incomprensibili. Percorse con le dita quelle linee arcane, confusa, e si rese conto che il vento stava aumentando e che la luce si era fatta meno intensa. Rialzò gli occhi, smarrita, mentre una coltre di nubi si posizionava proprio sopra di lei. Dal mezzo di quel turbine vorticante si generò un fascio di luce, che la investì in pieno, accecandola. Si coprì inutilmente gli occhi, avvertendo un doloroso stordimento mentre il suo corpo veniva scomposto e trasportato altrove.




ASGARD


Thor attendeva davanti al Bifröst, turbato da mille pensieri. Non voleva dar peso alle parole della sorella di Jane, non poteva crederle. Eppure, per quanto provasse a scacciare quell'assurda speranza che cercava di far breccia nel suo cuore, la sua ferita più dolorosa si era ormai riaperta. Troppe volte era stato deluso, troppo spesso Loki l'aveva tradito, e ora aveva paura. Paura di fidarsi di quelle parole, confortanti come il più dolce dei balsami, che narravano della redenzione del fratello.

Il dio del Tuono serrò gli occhi, inspirando con forza, stordito dall'illusione che riportava a galla il suo unico punto debole. Non capiva come mai suo Padre avesse deciso di dar credito alle parole di Sarah, ma in fondo anche lui voleva delle risposte, doveva sapere.

Riaprì gli occhi lentamente quando sentì Heimdall estrarre la sua spada dal meccanismo che controllava il funzionamento del Bifröst, e piegò leggermente la testa, osservando la figura della mortale. Era inginocchiata a terra, spaesata, con il volto incredibilmente pallido, e respirava a fatica.
 
Sorrise lievemente, realizzando ancora una volta quanto gli umani fossero fisicamente fragili, a dispetto della forza del loro animo. Si diresse velocemente verso di lei, che puntò i suoi occhi scuri e impauriti nei suoi, e la aiutò a rialzarsi, sostenendola per un braccio, sorprendendosi di quanto gli ricordasse la sua Jane. La ragazza sussurrò il suo nome, guardandolo con apprensione, e lui sentì una strana stretta al cuore, vedendo nei suoi occhi una sincera preoccupazione. E, finalmente, decise. Decise che voleva provare a crederle, poco importava se si fosse illuso un'altra volta.

"Andiamo..." mormorò a mezza voce, issandola sul suo cavallo.

Avrebbe voluto usare Mjolnir e volare verso le prigioni, per fare più in fretta, ma si rendeva conto che il corpo della mortale era fin troppo provato. Spronò l'animale al galoppo, con il cuore in gola, correndo verso la verità, correndo contro il tempo.
 



Sarah strinse tra le dita la criniera morbida del cavallo di Thor, che correva veloce come il vento, sperando che non fosse troppo tardi. La perfetta bellezza di Asgard era abbagliante, i suoi edifici imponenti, il colore del suo cielo indescrivibile. In condizioni normali, sarebbe rimasta affascinata da tanta maestosità, ma nella sua mente trovava posto un unico pensiero, un unico timore, un'unica speranza.

Arrivarono rapidamente alla base di un'immensa torre bronzea, e la ragazza alzò lo sguardo intimorita, per poi cercare quello di Thor. Il dio le afferrò il polso ed iniziò a correre, inoltrandosi nei sotterranei bui del castello di Asgard, lasciandosi alle spalle la luce accecante del giorno. Alla fine di un lungo labirinto nero, illuminato solo da piccole torce, si fermarono.

Delle guardie asgardiane stavano tentando di sfondare un muro, con scarsi risultati. Thor li fece allontanare con un gesto e, afferrato Mjolnir, colpì con foga la parete sigillata, che cedette sbriciolandosi. Non appena la fioca luce delle torce gli permise di vedere l'interno della cella, cercò con lo sguardo il fratello, e rimase impietrito. Loki era a terra, con la schiena appoggiata alla parete e la testa bassa, immobile. I suoi abiti, i suoi capelli, tutto nella sua figura era diverso da come lo ricordava. Pieno di sgomento, il dio del Tuono comprese che la mortale aveva detto la verità, e anche se avrebbe voluto sincerarsi delle condizioni di Loki, non riuscì a muoversi, bloccato dall'inaspettata realizzazione di una speranza impossibile. Gli parve che il tempo scorresse al rallentatore, quando avvertì uno spostamento d'aria di fianco a lui, e vide Sarah passargli accanto e correre verso il fratello, trafelata.




Loki pensò che la sua mente gli stesse giocando un ultimo brutto scherzo. La poca lucidità che gli era rimasta gli suggerì che era impossibile che qualcuno stesse davvero cercando di aprire la sua cella, dopo tutto quelle ore di dolore e di inutile attesa. La sua ferita non si era mai rimarginata completamente, anzi continuava a riaprirsi e sanguinare, privandolo di ogni briciolo di energia. Solo due pensieri erano riusciti a tenerlo in vita per tutto quel tempo: il primo era la consapevolezza di avercela fatta. Il suo piano era riuscito, aveva avuto la forza di contrastare Thanos e di vincerlo, anche se non aveva previsto di uscirne così malridotto. Sorrise amaramente. Questo era il prezzo da pagare per i suoi errori, per una redenzione tardiva che sarebbe rimasta sepolta nell'oblio insieme a lui. Il secondo era un pensiero sfuggente, illogico e che nemmeno lui riusciva a giustificare. Un assurdo sollievo, che gli donava un tiepido conforto: sapeva che anche lei era salva.

All'improvviso tutta la sua cella tremò e gli parve di udire la parete di fronte a lui sgretolarsi. Impossibile, si disse; ma sebbene avesse gli occhi chiusi avvertì chiaramente un raggio di fioca luce penetrare nel buio della sua prigione. Impossibile, si ripeté, anche se stavolta era tormentato dal dubbio.

Per qualche istante tutto venne avvolto dal silenzio, poi sentì un pesante rumore di passi. Qualcuno correva verso di lui, qualcuno gli si era gettato addosso, lo scuoteva dolcemente, gli accarezzava il viso e ripeteva il suo nome piangendo. Il suo cuore si rianimò e aprì di scatto gli occhi, non appena riconobbe quella voce.




"LOKI!!"

Sarah piangeva a dirotto a continuava chiamarlo, sempre più forte, sempre più angosciata. Gli poggiò una mano sul petto, su quella ferita spaventosa, che ormai aveva ripreso a sanguinare e che le aveva imbrattato ancora una volta i vestiti, tremando.

Sussultò e le si mozzò il respiro quando lui le strinse di colpo la mano e aprì gli occhi, dolorosamente cosciente, e la fissò incredulo. Era pallido, agonizzante, debole, ma riuscì comunque a sussurrare qualche parola, aggrappandosi tenacemente alla vita.

"Io...io...ho provato...ho provato a chiamarti...a mandarti dei segnali..." la sua voce era solo un soffio e si spense inesorabilmente, ma lo sguardo del dio era stranamente lucido e vivo.

Sarah deglutì, ingoiando le lacrime, avvicinandosi di più al suo viso.

"Ti ho sentito..." mormorò a voce bassissima al suo orecchio.

Per un attimo Loki sorrise poi il suo viso si contorse nel dolore, e perse i sensi, stremato, ormai al limite estremo delle sue forze. La ragazza si voltò di scatto, chiamando a gran voce Thor, temendo il peggio.




Il dio del Tuono si riscosse e corse verso il fratello con il cuore che martellava nel petto.

No. Non gli avrebbe permesso di lasciarlo, mai più. Con estrema facilità lo sollevò da terra, cercando di non gravare sulla sua ferita, ma lo udì emettere un gemito strozzato. Il corpo di Loki era freddo, rigido, ma Thor sapeva, sentiva, che sarebbe sopravvissuto. Doveva sopravvivere. Uscì dalla cella e lo affidò ai soldati asgardiani, che lo fissavano immobili e allibiti.
"Nella camera della guarigione, presto!!!"

Le guardie obbedirono prontamente, colpite dal dolore e dall'ansia nell'urlo del figlio di Odino. Non appena si furono allontanate correndo e portando con sé il fratello, Thor si appoggiò alla parete con una mano. La testa gli girava vorticosamente, e si sentiva svuotato di ogni energia. Scosse la testa, perentoriamente, scacciando i pensieri negativi che tentavano di insinuarsi nella sua mente e ritornò dentro la cella, soccorrendo la mortale che era ancora accasciata sul pavimento, tremante.




Sarah si sentì sollevare da terra e trascinare via, avvolta dal calore rassicurante delle braccia di Thor. La portò fuori da quel luogo oscuro e sinistro, che odorava di morte, senza dire niente. Erano entrambi troppo scossi per parlare, e lei sentiva che il suo corpo non avrebbe retto ancora a lungo. Si sforzò di restare sveglia, ma fece appena in tempo a realizzare che la stava portando all'interno di una stanza luminosa e finemente decorata, e si sentì appoggiare su qualcosa di morbido e profumato. Poi, stremata, perse i sensi.




Quando riaprì gli occhi, si sentiva decisamente meglio. Osservò incuriosita il soffitto alto e intarsiato sopra di lei, rendendosi conto di essere adagiata sopra un letto. Si mise e sedere lentamente, reggendosi la testa con una mano. Evidentemente qualcuno si era preso cura di lei, la sua pelle emanava un profumo d'incenso e i suoi vestiti 'terrestri' erano stati rimpiazzati da una lunga veste monospalla, bianca candida e stretta in vita da una larga cintura argentata. Si alzò in piedi e mosse qualche passo, insicura, sentendo la stoffa leggera e finissima del suo abito fluttuarle tra le caviglie.

"Ben svegliata."

Una voce femminile la fece trasalire, e si voltò di scatto. Di fronte a lei, sulla porta, c'era una donna. Dimostrava più di quarant'anni, ma il suo viso emanava una bellezza fiera e abbagliante. Aveva dei lunghi capelli castano chiaro, intrecciati in una meravigliosa acconciatura e un lungo vestito dorato, impreziosito da varie gemme. Il suo sorriso sicuro e il suo sguardo sincero misero addosso a Sarah una strana sensazione di riverenza, ed attese che completasse la sua frase, intimorita.

"Asgard ti è grata per tutto ciò che hai fatto. Anche se forse l'hai fatto inconsciamente, hai salvato molte vite."

Il tono della donna si addolcì, e a Sarah parve quasi di sentire dell'affetto nella sua voce mentre si avvicinava e le prendeva le mani tra le sue.

"Ora sei libera di fare ciò che preferisci. Se vorrai tornare nel tuo mondo, dai tuoi cari, nessuno te lo impedirà."

La ragazza spalancò gli occhi, stupita, e mormorò:

"Ma...ma Odino aveva detto..."

"Mio marito, ti ha messo alla prova, bambina. Hai fatto anche troppo per mio figlio, non possiamo chiederti di più."

Sarah impallidì, realizzando che quella donna così bella e regale era in realtà Frigga, la moglie di Odino, la madre di Thor.

La madre di Loki.

"Qualunque sia la tua decisione" sussurrò la regina, con gli occhi umidi "Io ti ringrazio." La ragazza si morse un labbro, commossa, e d'impulso la abbracciò, rabbrividendo. Frigga le sfiorò i capelli e il viso con fare materno, poi si scostò e la guardò intenerita.
"Ora devo raggiungere il padre degli Dei al capezzale di nostro figlio. Presto si sveglierà. Thor ti aspetta fuori dalla stanza; rifletti e comunica a lui la tua decisione."

La regina uscì rapidamente dalla stanza, e Sarah si sfiorò la guancia, bollente e rigata di lacrime. Ancora una volta, piangeva. Ma finalmente non era per il dolore.

Si ricompose un attimo e varcò la porta, ritrovandosi in un ampio e luminoso salone, al centro del quale ardeva scoppiettando un braciere. Thor era in piedi e le volgeva le spalle, ma non appena sentì i suoi passi risuonare tra le mura si girò. La squadrò velocemente, tentando di nascondere una certa sorpresa, e si schiarì la voce.

"Dunque, hai deciso? Dove vuoi essere condotta?"

Sarah lo fissò, accennando un sorriso. Non aveva alcun bisogno di pensare per sapere quel che voleva.

"Portami da lui." Rispose semplicemente, certa che anche Thor, in fondo, conoscesse già la sua risposta.
 



Thor non riuscì a trattenere un sorriso, e fece segno a Sarah di seguirlo. Attraversarono rapidamente un lungo corridoio, sospinti dalla stessa volontà, senza fermarsi, e raggiunsero l'esterno del castello.
Quasi sospeso nel vuoto, c'era un edificio di forma circolare, sormontato da una cupola argentata che sembrava in perpetuo movimento. Il dio del Tuono si incamminò verso la porta d'entrata, incastonata di cristalli trasparenti, ma prima di entrare si bloccò, e tornò a guardare la mortale. Lei gli rivolse uno sguardo vagamente incerto, ma nello stesso tempo speranzoso e rassicurante, che lo fece sentire più leggero. Era incredibile quanto assomigliasse a Jane nelle sue espressioni più spontanee.

 


Thor le si avvicinò, con lo sguardo basso, evidentemente imbarazzato.

"Perdonami. Avrei dovuto credere alle tue parole fin da subito...sono stato uno sciocco a reagire in quel modo."

Sarah inclinò il viso, sorpresa, fissando i suoi occhi azzurri e limpidi.

"Ma, ora, ti ringrazio. Ho recuperato una fiducia che credevo ormai persa per sempre."
 
La ragazza sentì un nodo alla gola, turbata, comprendendo perfettamente il sentimento racchiuso nelle parole di Thor, senza riuscire a replicare. Impulsivamente, il dio l'abbracciò, cullandola per qualche istante in una stretta forte e fraterna, e poi si mise a ridere sottovoce.

Sarah gli rivolse un'occhiata stupita.

"Che c'è?"

"Stavo pensando... È piuttosto bizzarro il fatto che io e mio fratello, tra tutte le donne dell'universo, amiamo proprio voi due..."

La ragazza sorrise imbarazzata, poggiandogli lievemente una mano sul cuore, cercando di non dare troppo peso all'ultimo verbo usato da Thor, senza però riuscirci, e mormorò:

"In fondo, anche se è davvero una situazione...strana, dovrebbe farti piacere. Dimostra al di là di ogni dubbio che, a dispetto dei legami di sangue, tu e Loki siete davvero fratelli."

Thor le strinse la mano, fissandola incuriosito.

"Insomma...avete gli stessi gusti" proseguì la ragazza facendogli l'occhiolino.

Scoppiarono a ridere come due bambini, sciogliendo finalmente un po' della tensione che gravava su di loro.

Una guardia asgardiana uscì dalla porta, avvisando Thor che Loki era in procinto di svegliarsi. Il dio del Tuono si scostò da Sarah, lanciandole uno sguardo speranzoso, ed entrò rapidamente nell'edificio, diretto alla camera della guarigione.

Sarah rimase fuori qualche istante, sopraffatta da un sentimento incontenibile che non riusciva ad identificare. Gioia? Sollievo? Forse entrambe le cose. Tutti i dolori e le atroci sofferenze subite negli ultimi giorni, finalmente, le parvero solo un ricordo sbiadito e fastidioso, che avrebbe presto dimenticato. Si fece coraggio ed entrò anche lei, a passo sicuro. Ora voleva solo vedere Loki.




Per un istante, Odino desiderò con tutto se stesso di non essere il re di Asgard. Osservando gli occhi sbarrati di Loki e la sua espressione smarrita, si sentì vacillare. Avrebbe preferito essere un padre qualunque, per poter perdonare il figlio senza remore, senza dover pensare alle conseguenze che la sua decisione avrebbe recato sui Nove Regni. Ma non poteva. Nonostante gli piangesse il cuore, non poteva dire al figlio che era pronto a dimenticare tutti i suoi inganni e le sue malefatte. Non poteva dirgli che era finalmente fiero di lui. Inspirò profondamente, ricercando le parole più giuste, misurate e fredde, che in quanto re si vedeva costretto a pronunciare, cercando nel contempo un modo per mitigare la punizione che, suo malgrado, si sentiva in obbligo di infliggere a quel figlio rubato, ribelle e imprevedibile che, al pari di Thor, amava più della sua stessa vita.




Il dio dell'Inganno fissava il Padre, senza sapere cosa dire. Si era da poco risvegliato e, anche se avvertiva ancora delle fitte dolorose nel petto, si rese immediatamente conto di dove si trovava. Era stato salvato. L'occhio vigile e indagatore di Odino lo scrutava, attendendo una spiegazione, una confessione, che lui non riusciva a pronunciare. Si sentì schiacciare dalla consapevolezza dei suoi troppi errori, realizzando che probabilmente il Padre, nonostante tutto, dubitava ancora di lui. Tutti dubitavano di lui. Come poteva sperare di riottenere la fiducia che lui stesso aveva tradito? Cercò con lo sguardo gli occhi della madre, bisognoso di un po' di conforto. Frigga fece un passo verso di lui, senza riuscire a nascondere la sua commozione di madre, ma Odino la bloccò con un braccio. Loki sentì la parole del padre rimbombargli nella testa, parole dolorose, che auspicavano un'ulteriore punizione, e si alzò di scatto dal letto, ferito nell'animo. Poi udì la voce di Thor, sentimentale come sempre, che cercava di placare Odino, suggerendo il perdono, l'assoluzione, date le circostanze.

Il dio dell'Inganno si allontanò di qualche passo, con la testa pesante, e si passò una mano sul viso. In fondo il Padre degli dei aveva ragione a non fidarsi di lui. Lui era un mostro, e come tale andava trattato. Come aveva potuto illudersi del contrario?

Stava per perdersi di nuovo nei suoi cupi pensieri, quando la sua attenzione venne catturata da un movimento in lontananza, dalla parte opposta della camera. Alzò lo sguardo, incontrando gli occhi di Sarah, e abbandonò le braccia lungo i fianchi, sorpreso. Ancora una volta tornava da lui, ancora una volta lo salvava dal buio del suo animo tormentato. Fece qualche passo verso di lei, incerto, quasi ipnotizzato, ma poi si fermò, abbassando lo sguardo. A dividerli non c'erano solo metri e metri di pavimento asgardiano, c'era un intero universo di differenze e di ostacoli insormontabili, eppure non gliene importava nulla. Voleva sentire la sua voce, il suo respiro, desiderava il suo calore, tanto da star male e da gettare al vento ogni logica e, per una volta, anche il suo stupido orgoglio. Rialzò il viso, aggrottando la fronte, lanciandole uno sguardo disperato, implorando il suo aiuto. La vide sobbalzare, sconvolta e rischiare quasi di perdere l'equilibrio, ma poi strinse i pugni e cominciò a correre verso di lui.




Sarah correva, senza fiato, senza pensare, cercando di colmare il prima possibile la distanza che la separava da Loki. Sentì delle voci alle sue spalle, forse qualcuno le intimava di fermarsi, ma non ci prestò alcuna attenzione. L'unica cosa che riusciva a vedere era il viso pallido do Loki, la sua espressione smarrita, il suo corpo ancora in parte avvolto dalle bende.

E correva.

Sempre più veloce, sempre più vicina. Quando giunse davanti a lui, non rallentò, gettandogli le braccia al collo, praticamente schiantandosi contro di lui, avvolgendolo in un caldo abbraccio e stringendogli i capelli tra le dita. Lo sentì sospirare, mentre la stringeva più forte, quasi ad accertarsi che fosse davvero lì, tra le sua braccia, che fosse davvero tutto finito. Il peso che le gravava sul petto si dissolse, mentre i loro corpi finalmente vicini si rilassavano, e si sentì stranamente serena, in pace. Avvertì che Loki le stava stringendo con forza i capelli con una mano, mentre con l'altra le afferrò il mento, facendole alzare il viso. Si perse nei suoi occhi verdi e magnetici, come se li vedesse per la prima volta, e sentì il suo sguardo penetrarle l'anima, e le sue labbra, finalmente, cercare le sue. Chiuse gli occhi, abbandonandosi completamente a lui che le strinse il viso tra le mani, e rispose al suo bacio con disperata felicità, tremando tra le sue dita.




Loki interruppe lentamente quel contatto, ispirando profondamente, come se respirasse per la prima volta, ed alzò un attimo lo sguardo. Incontrò gli occhi di Thor, vedendoli sereni per la prima volta dopo tanto tempo, e non riuscì a fare a meno di sorridergli come ai vecchi tempi, quando semplicemente lo ammirava ed era orgoglioso di essere suo fratello. Il dio del Tuono ricambiò il suo sorriso, raggiante, e poi rivolse alcune parole al padre. Odino si voltò verso di lui, lasciandosi andare ad un'espressione quasi rassegnata, ma piena di speranza, mentre Frigga gli stringeva un braccio commossa.

Loki tornò a fissare le iridi scure di Sarah e le accarezzò una guancia, sollevato e stranamente tranquillo. Forse c'era davvero spazio per un nuovo inizio. Ci avrebbe provato. Le sue labbra si incresparono, e sul suo volto prese forma un'espressione serena, trionfante.


 

Sarah socchiuse gli occhi e si rese conto che il suo futuro era ancora incerto. Chissà quanti altre difficoltà avrebbe dovuto affrontare, ma queste non la spaventavano, se questo significava poter restare al fianco di Loki. Avrebbero trovato una soluzione a qualsiasi problema, insieme. Si sentì avvolgere da un'insperata sicurezza. Dentro di sé sapeva che lui l'avrebbe protetta, sempre, e le veniva ormai spontaneo fidarsi di lui, delle sue parole enigmatiche, della sua mente geniale e perversa, del suo sguardo penetrante e del suo sorriso indecifrabile; lo stesso che le stava rivolgendo anche in quel momento.

E che lei aveva ormai imparato ad amare.





  ***




Angolo autrice

Bene, eccoci giunti alla fine di questa storia... *sigh*
Spero che leggerla sia stato divertente ed emozionante come è stato per me scriverla, e che abbiate trovato soddisfacente anche il finale.

Per prima cosa, passiamo ai doverosissimi ringraziamenti!

Un grazie a tutti coloro che hanno letto questa storia e hanno deciso di passare qualche minuto del loro tempo insieme a me e ai 'miei' personaggi. 

Grazie davvero a chi ha inserito la storia tra le seguite: 4006725, anto27, Blackdoll16, BradDourif89, Butterfly_Dream, charlie h, chiasmo85, CrystalDrop, Darktos, Death Scissor, devilcancry, doctor tenth, Efy, eleanorsmile1990, eli the_dreamer, elisax88, FelpataMalandrina94, Flame Drago del Fuoco, Frosba, gia00_sevir, Gienah, Halfblood_princess, illyria93, JoyBrand, Kashmir, Lady Aquaria, Lady of the sea, Lucy94,  lullaby3,  Luna_Bella, MaRmOtTeLlA, Maugrim, Mayaserana, Morrigan Aensland, NemesiS_, nenni96, Panchan, Rainwhite, serysaku, Shykyzaky, sitael85, snoopevious, stommy, strega_del_lago, Vampire_heart, Yuu_chan, Lenalee_ e _Loki_.

Grazie mille a chi ha inserito la storia tra le ricordate: AoiCChan, Artemis Black, Callie_Stephanides, Chihiro, CrystalDrop, Fantasy girl_, Frosba, martamatta, maura 77, MrsPhelps, Naty McQueen, nikykaKillJoy_, Orion_, Rinly, snoopevious, steam8zaya, vampireXDyumi, Vehuel, Yuchimiki e _Atropo_.

Grazie infinite a che ha inserito la storia tra le preferite: alicetta96, anto27, asia87, BlindRainbow, Blue_moon, BradDourif89, CamigovE, chiarablack, Chocola Meilleur, Commy, Darktos, denise26, doppiaE221, eleanorsmile1990, Ellah_Gore, Frosba, gia00_sevir, HelleonorGinger, ismile, Jo_The Ripper, kappa93, lady anna 98, Lady Aquaria, Lady_G93, LittleBulma, lullaby3,  LunaPulchra, Luna_Bella, Makua, missripley, MrsPhelps, Nou, Nym_love_Loki, Puliksweet, Ragazza_di_Ghiaccio, rose princess, Sabriel, Shfinfi, stommy, Straw X Kisshu, The_Vampire_Faith, Zakurio, _Lenalee_ e _Lucrezia97_.

Un enorme grazie anche a chi ha speso qualche minuto del suo tempo a lasciarmi una recensione ^3^

Infine, rivolgo un ringraziamente particolare a Blue_moon, mia Beta e amica, Tvb!! <3 <3

Se vi va, dato che la storia si è conclusa, mi  farebbe davvero piacere se mi lasciaste una piccola recensione finale, per sapere cosa vi è piaciuto, cosa no, cosa non avete capito, se avete domande, richieste, ecc.....

In secondo luogo, vorrei confermare che sì, la storia finisce con un happy ending, ma in un certo senso è un finale aperto. Cosa accadrà da ora in poi dipenderà dai nostri eroi, e lascio alla vostra immaginazione il piacere di sbizzarrirsi. :D Comunque, io nutro grandi speranze per Loki e Sarah :) Credo che Sarah, a differenza di Jane (che nei fumetti fallisce la prova di fiducia di Odino e viene rimandata sulla Terra tornando ad essere una mortale), avrà la possiblità di diventare un'asgardiana. :) E, diventando anche lei una dea, magari riceverà pure un nuovo nome...uno a caso...magari Sigyn (XD sapete tutti/e chi è Sigyn, vero?!?!). Sì, ce la vedo proprio nei panni di dea della Fedeltà, sempre pronta a sostenere e difendere Loki, e a cercare di risolvere tutte le sue malefatte (lui resta pur sempre il dio dell'Inganno, eh?? XD XD).

Come ultima cosa, ecco un piccolo (piccolissimoo...) regalino per voi, non potevo pubblicare l'ultimo capito prima di averlo finito! :3

Disegno per voi!! <3 <3
   
 
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