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Autore: Holly Rosebane    15/07/2012    40 recensioni
«Avete ventiquattrore di tempo per arrivare a conoscervi di nuovo, come quattro anni fa.
Per tornare a capire chi siano veramente Harry Styles e Billie Donovan.
Se entro la mezzanotte non ci sarete riusciti, allora rimarrete così per sempre.»

~
Mi toccai i capelli. Morbidi, corti, ricci.
No.
Doveva essere un incubo. Stavo ancora sognando.
Non avevo mai creduto al fantasy soprannaturale, perché iniziare quella mattina?
Ma non c’era altra spiegazione, se non che... sì, per forza.
Ero finita nel corpo di Harry Styles.
Genere: Commedia, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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XIII

 
 
Non può piovere per sempre.
(E. Draven)
 
 
 


Billie

 
 



«Harry! Harry, ci sei?!»
Erano ben cinque minuti che mi sgolavo dalla finestra, cercando di chiamare il mio vicino di casa.
Nessuna risposta, la stanza era vuota.
Come potevo fare? Avevo un disperato bisogno di parlare con lui, di chiarirmi! Non potevo lasciare le cose in quello stato, non avevo un minuto da perdere!
Decisi di affrontare la faccenda in maniera diretta. Misi la mano sul chiavistello della porta della sua camera, quando il boato di un tuono m’immobilizzò.
No, diamine, non adesso!, pensai.
Detestavo la pioggia, e i temporali. Li temevo da quando ero piccola. Ma non avevo molte alternative: o mi bagnavo, o trovavo Harry. Non ebbi neanche bisogno di scegliere.
Aprii la porta, e scesi di corsa le scale. Erano già le undici e un quarto. Gemma ascoltava ancora la musica in camera sua, neanche si prese la briga di chiedermi dove stessi andando a quell’ora. Premetti il dito sul campanello di casa mia – quella vera, della famiglia Donovan –, aspettando che qualcuno venisse ad aprirmi. Intanto, aveva iniziato a piovigginare. Tipico.
La porta si dischiuse, rivelando un Tom parecchio preoccupato. Quanto mi era mancato, il mio fratellone! Avrei voluto gettargli le braccia al collo e stringerlo, ma dovetti contenermi. Avevo cose più importanti a cui pensare.
«Ciao Tom.» esordii, sorridendo. «Billie è in casa?» chiesi, sentendomi un’idiota. Che strano effetto parlare di sé stessi in terza persona. Il ragazzo scosse la testa, triste. Come no?!
«Mi dispiace, Harry, è uscita mezz’ora fa. Aveva l’aria parecchio strana, diceva di aver bisogno di ossigeno.» spiegò. Sentii il cuore martellarmi in petto. Che cosa stava facendo Harry?!
«E non sai dove sia andata?»
«No, purtroppo non me l’ha detto. Non risponde nemmeno al cellulare.» aggiunse, sconsolato. No, no, no, porca miseria!
Tom mi guardò, prendendomi per le spalle.
«Per favore, Harry, trovala. Qui siamo tutti preoccupati, non è mai accaduto che uscisse in quel modo di casa. A quest’ora poi!» esclamò. Annuii, più con me stessa che verso di lui. Ormai neanche feci più caso al fatto che mi avesse chiamata “Harry”. Mi lasciò le spalle.
«Va bene, Tom, sta’ tranquillo. Vado a cercarla, ci vediamo fra poco.» dissi, e corsi via, nella pioggia.
Che astio, ed eravamo a maggio! Quando avrebbe finito di piovere, in Inghilterra? Probabilmente mai.
Riflettei che Harry, quando era piccolo, aveva spesso bisogno di stare da solo e pensare. C’era un unico posto in cui avrebbe potuto andare, soprattutto se era sconvolto per qualche motivo. E quello era il nostro vecchio ritrovo segreto.
 
 



Avevo corso, corso e corso, come una matta.
Ormai ero zuppa, l’acqua mi era arrivata perfino nell’intimo, ma non m’importava. Girai l’angolo, e mi sentii più leggera.
Harry, nel mio corpo, era lì.
Il nostro ritrovo segreto altro non era che il parco giochi abbandonato dietro casa mia, poco lontano dalla gelateria di Gino. Ci venivamo sempre, tempo fa, quando avevamo qualche problema. E infatti.
Era seduto tutto solo sulla vecchia altalena, dondolandosi leggermente. Quello spettacolo era davvero struggente.
Le giostre, abbandonate, erano illuminate in parte dalla luce dei lampioni. La pioggia ticchettava silenziosamente sulla fredda plastica, lavando via anni di polvere e ricordi di giochi felici di bambini. Harry sedeva con la schiena curva, il capo abbandonato in avanti, i capelli zuppi appiccicati alla schiena. Sentii una morsa al petto, e guardai l’orologio.
Mezzanotte meno venti.
Corsi da lui, attenta a non inciampare nelle pozze d’acqua e facendo lo slalom fra le vecchie strutture. Lo raggiunsi, ma non alzò la testa.
«Harry.» dissi. Sollevò il capo, lentamente.
Piangeva. Riuscivo ad accorgermene, nonostante stesse piovendo a dirotto, e avesse le guance rigate dalle gocce di pioggia. Gli presi il volto fra le mani, chinandomi.
«Perché sei scappato qui?» gli chiesi, apprensiva. Scosse la testa, lo sguardo perso nel vuoto.
«Scusami, Billie.» rispose, semplicemente.
Lo fissai, sorpresa. Si stava… scusando?!
«In quattro anni, l’unica cosa che avevo voluto, era rovinarmi la vita.» disse, triste. «Ma invece, ho ferito te.» concluse.
Quelle parole mi trafissero come una freccia. Se n’era accorto, finalmente?
«Non potevi saperlo.» replicai, scostandogli i capelli dalla fronte. Sorrise, amaramente.
«Mi sarei potuto impegnare. Ho sempre creduto di conoscerti, ma invece non ho mai capito niente!» esclamò, con rabbia. No, un momento.
«Aspetta, Harry. Quella che non ha capito, qui, sono proprio io.» cominciai, guardandolo negli occhi. La pioggia continuava a cadere, ma era come se non ci fosse, per me.
«Mi hai scritto tutte quelle canzoni stupende, e io non me ne sono mai accorta. Non hai smesso per un attimo di pensarmi, quando credevo di essere stata dimenticata.» spiegai.
«Sei stato il mio migliore amico per così tanto… e poi sono bastati quattro anni per perderti completamente di vista.»
«Ma io…» protestò, e gli posai l’indice sulle labbra, zittendolo. Sorrisi.
«Pensavo di conoscerti, Harry. Ne ero certa con tutta me stessa.» dissi. Presi un gran respiro. «Invece, dopo stasera, ho dovuto ricredermi.» scostai un ricciolo bagnato che mi era finito sugli occhi.
«Perché ho scoperto una parte di te che non avevo mai visto. Il vero te, Harry. Non quel ragazzaccio per il quale ti spacci di essere.» gli baciai la fronte, contenta di aver detto tutto. Lo vidi sorridere.
«Allora siamo in due, ad aver fatto delle scoperte.» rispose. Mi scostai, per guardarlo negli occhi.
«Ho letto il tuo diario, Billie. In particolare l’ultima pagina.» esordì. Lo ascoltai senza replicare.
«Ho capito che non mi hai mai detestato sul serio. Eri solo arrabbiata, perché credevi che ti avessi abbandonata.» disse. «Non si può mettere un limite al cielo, Donovan. E neanche vivere con un cuore a metà.» recitò, ripetendo le parole che avevo scritto sul mio diario, la scorsa sera.
Harry sorrise, e si alzò dall’altalena. Quella volta fu lui a prendermi il volto fra le mani. Lo guardai, specchiandomi nei miei stessi occhi.
Che ore erano? Mah, chissenefrega.
«È vietato leggere i diari altrui.» dissi, mentre i nostri volti erano sempre più vicini. Harry rise.
«Sta’ zitta, Miss Perfezione.» e mi baciò. Il primo, vero e sentito bacio della mia vita.
Mi sentii bene, come mai prima d’ora.
 
 


Quando riaprii gli occhi… mi ritrovai a fissare il volto di Harry.
Ma non lui nel mio corpo… proprio Harry Styles, con occhi verde acqua, riccioli e fossette. Anche il ragazzo si stupì, allontanandosi di qualche passo. Mi sfiorai la faccia, i capelli.
Allora mi guardai le mani. Belle, dalle dita affusolate, con lo smalto color ciliegia. Femminili.
Ero tornata nel mio corpo!
Iniziai ad esultare, urlando e saltellando come un’idiota.
«Sono tornato maschio!» esclamò Harry, toccandosi i riccioli e guardandosi i pantaloni. Scoppiai a ridere.
«E non è fantastico? Io sono di nuovo una donna!» risposi. Ci guardammo, e un attimo dopo lui mi faceva volteggiare fra le sue braccia, sotto la pioggia. Mi rimise a terra, ridendo.
«Era ora! Non ce la facevo più ad essere te!» disse, prendendomi in giro. Gli feci una smorfia.
«Ah, sì? Che dovrei dire io, con i tuoi pantaloni stretti e le magliette xxl?» lo provocai. Mi sorrise, stringendomi per i fianchi, avvicinandomi a lui.
Posai le mani sul suo petto, felice di poter sperimentare quelle sensazioni con il mio vero corpo.
«Vuoi farmi credere che non ti sono mai piaciute?» chiese, avvicinando il suo volto al mio. Mi morsi un labbro.
«Ti svelo un segreto…» dissi, sussurrandogli nell’orecchio. «Ho sempre avuto un debole per i ragazzi con i riccioli e le maglie larghe.»
Lo sentii ridacchiare.
«Ti amo, Billie.» disse. Lo baciai.
Ero felice, perché avevo conosciuto di nuovo il mio vecchio amico d’infanzia… che intanto era diventato il mio ragazzo.
E non avrei potuto desiderare niente di meglio.

Finalmente, aveva smesso di piovere.


 





Holls' Corner!:


Bene, gente. Ormai devo proprio dirvelo. E' finita.
Ve l'aspettavate una conclusione simile? Mah, forse sì, forse no... diciamo che ho voluto regalare quei momenti ai miei Billie ed Harry... perché avevano sofferto abbastanza, in tutti quegli anni.
Dire che nemmeno mi aspettavo che la storia avesse successo è inutile, tante le volte che l'ho ripetuto. Pensare che quel folle lampo ha prodotto tutta quest'avventura mi sembra impossibile. Eppure eccoci qui.
Ringrazio voi, per avermi sostenuto e fatto capire che la storia andava portata avanti fino alla conclusione.
Ringrazio chiunque l'abbia letta, per il tempo che ha speso sul mio scritto.
Ringrazio i "miei" Harry Styles e Billie Donovan, le
vere persone che mi hanno ispirato i caratteri per questi personaggi. Senza di loro, non avrei potuto tirare fuori nessuno dei due, in questa storia...!
Ma passiamo nello specifico, discutiamo di numeri...

 

GRAZIE


Alle 88 persone che hanno inserito la storia fra le Preferite.

Alle
13 persone che hanno inserito la storia fra le Ricordate.

Alle
108 persone che hanno inserito la storia fra le Seguite.

A
tutti coloro che l'hanno recensita, chi dall'inizio, chi "strada facendo".

Alle
20 nuove persone che mi hanno inserita fra gli Autori Preferiti.



Detto questo...
24 Hours è conclusa, ma io non mi fermo certo qui! E vi lascio di seguito i banner di altri miei lavori, per chiunque volesse continuare a seguirmi!





 

Questa è la mia nuova long, appena cominciata.
Ha sempre quel tocco di soprannaturale che parte da un'idea folle, hahahahah!
E sì, Harry è il protagonista. Ma compariranno spesso anche gli altri, non temete.



 

Questa è una long che porto avanti da un po', ed è leggermente più impegnativa.
Niente fantasy, solo... romance. I protagonisti saranno diversi, non solo Harry e Zayn.

 

Questa è la mia OS su Maynard, e ve la ripropongo.
Specie adesso che il tipetto ha una sezione tutta sua. Finalmente.





E allora... grazie di nuovo, per questa fantastica avventura.
Un bacio, per l'ultima volta in
24 Hours.
Inutile ricordarvi che mi farebbe davvero piacere conoscere i vostri pareri sull'ultimo atto della commedia... ormai mi conoscete bene.
Arrivederci a tutti!

   
 
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