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Autore: HeartSoul97    16/07/2012    2 recensioni
Eccomi qua! Dopo le poesie, mi sono cimentata in una storia originale. E' la prima storia con più capitoli che scrivo, e sinceramente non so cosa ne penserete né quanto penso di mandarla avanti. Spero che vi piacerà, se avrete il fegato di provare a leggerla. Ma passiamo alla trama. La storia è ambientata in una terra chiamata Gea, la cui unica parte abitata è Ennea. Parla di Peccati, di Vendetta e di Giustizia.
Dal Prologo:
"Lilith, Grande Dea, accetta questo tributo di sangue, affinché Tu possa esaudire le mie preghiere"
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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PROLOGO
La donna si inginocchiò di fronte all’altare, il fagotto stretto al petto. La sala era grande, interamente di marmo nero, scarsamente illuminata da candele che riflettevano sinistri bagliori sulle pareti della sala. Imponenti colonne di marmo dividevano la sala in tre navate. Un tempio. Sulla parete dietro l’altare, anch’esso di marmo nero, vi erano sette nicchie contenenti delle statue e, al centro, una gigantesca statua di marmo bianco, che riluceva in quell’oscurità. Raffigurava una donna dal viso bellissimo, i lunghi capelli che le arrivavano alla vita. Era però inquietante. Forse erano le lunghe corna che aveva sul capo, oppure la bocca piegata in un ghigno crudele. O il pugnale insanguinato che teneva in mano. Comunque, la donna si alzò, posò il fagotto sull’altare e prese il pugnale che vi era appoggiato sopra. Alzò il pugnale verso la statua e chinò la testa, iniziando a pregare con queste parole: «Lilith, Grande Dea, accetta questa bimba e fa di lei la tua discepola, in modo che un giorno possa rappresentare la Tua parola su questa terra». La donna prese il pugnale e lo passò sui suoi polsi, a denti stretti. Il rito non andava disturbato con le parole. Poi andò verso la statua e ci passò le mani sopra, dicendo: «Lilith, Grande Dea, accetta questo tributo di sangue, affinché Tu possa esaudire le mie preghiere». Dopodiché la donna prese la bambina e la portò ai piedi della statua, bagnandole il viso con il suo stesso sangue. Poi si alzò, riprese la bimba e si incamminò verso l’uscita del tempio. Davanti alla grande porta d’ebano si girò e disse: «Lilith, Grande Dea, a Te sola sarò per sempre fedele». Dopo spinse la porta e fu fuori, nell’aria fredda della notte.


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Angolo autrice
Eccomi qua! Sono HeartSoul97 -ovvio- e volevo scrivere il prologo di questa storia che mi è venuta in mente qualche giorno fa. Ringrazio anticipatamente tutti coloro che recensiranno o semplicemente leggeranno il prologo e continueranno a seguire questa storia.
Un grande abbraccio e alla prossima!
HeartSoul97
  
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