Anime & Manga > HunterxHunter
Ricorda la storia  |      
Autore: Phantasmagoria    16/07/2012    5 recensioni
Kurapika non trasalì né protestò o disse una parola quando Leorio piegò il capo cosicché il Kuruta non riuscisse a vederlo in viso e la presa contro i suoi vestiti si fece così forte da rischiare che si strappassero.
- Perché... dimmi perché ti riduci così ogni volta e poi vieni da me. - Leorio parlava a denti stretti e la sua voce lasciava trasparire una rabbia che ormai non si dava più nemmeno la pena di nascondere. Teneva la fronte premuta contro il petto dell'altro e la montatura dei suoi occhiali sottili premeva all'altezza del cuore del biondo innaturalmente silenzioso. Kurapika era un incosciente. Soltanto uno sciocco, testardo, incosciente al quale non importava di ridursi così, alla stregua di un morto, per poi venire a chiedergli aiuto solo poco prima di spezzarsi del tutto.
Genere: Angst, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Kurapika, Leorio
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Never Let Me Go


"And it's peaceful in the deep,
cathedral where you cannot breathe,
no need to pray, no need to speak
now I am under, oh
and it's breaking over me
a thousand miles onto the sea bed,
found the place to rest my head.
Never let me go, never let me go.
Never let me go, never let me go."
- Never let me go, Florence and the Machine 

 

Leorio sapeva che il lavoro di Kurapika imponeva cose come l'uccidere chiunque intralciasse la famiglia Nostrad ed il suo vasto impero. Per la guardia del corpo di un mafioso questa era la prassi. Eppure quando il biondo si presentò alla sua porta con i vestiti sporchi di sangue e lo sguardo assente non riuscì a non spaventarsi.
Quel Kurapika dagli occhi vuoti sembrava morto. E dentro, forse, lo era davvero.

- Ku-... ma che diavol-... -
- Potrei rimanere a dormire qui per questa notte? -
Leorio, facendosi da parte, annuì e lo lasciò entrare. Non gli chiese nulla. Una richiesta d'aiuto da parte di un amico bastava ed avanzava a non fare domande e cercò di contenere la rabbia che quella sola visione gli aveva provocato in seguito allo spavento deglutendo a fatica e serrando i pugni.
Ma Kurapika non si mosse. Anzi, guardandosi le mani sembrò accorgersi solo in quell'istante del fatto che fossero anch'esse ricoperte di sangue ed in un millesimo di secondo gli occhi turchesi si fecero scarlatti. Fissava le proprie dita come in trance, distante anni luce da quella realtà composta dal salotto dell'appartamento di Leorio tremando e mormorando parole incomprensibili tra un fremito e l'altro.
- S-... sangue... - biascicò poi in quella sorta di stato catatonico; ripeteva quella singola parola con intensità crescente come se si fosse trattato di una litania religiosa che usciva dalle labbra devote di un fedele. O di un peccatore redento.
E prima che Leorio potesse farlo rinsavire con un pugno in pieno viso, barcollò e cadde a terra come improvvisamente sprovvisto d'ossa, finendo tra le braccia dell'uomo che prontamente erano andate a sostenerlo. - Kurapika! KURAPIKA! - gridò Leorio stringendo il ragazzino scosso dagli spasmi con forza per poi tirarlo su di peso e trasportarlo in bagno, poggiandolo contro il bordo della vasca da bagno. Doveva lavarlo, aveva pensato. Pulirlo da tutto quel sangue, da tutto quello sporco. Liberarlo anche solo per una notte da tutto quel dolore al quale si costringeva e portava dentro quasi come per punirsi del fatto di essere in vita al contrario della sua gente. E forse non si trattava di una soluzione professionale ma infondo un medico non lo era ancora.
- Apri gli occhi, apri gli occhi dannazione! - gridò a Kurapika schiaffeggiandogli appena il viso esangue con espressione tesa, passando poi a liberalo dai vestiti col solito impeto per il quale più volte era stato ripreso. Era una testa calda Leorio. Ma neppure lontanamente così stupido come voleva far credere. - Ora ti pulisco da tutto questo sangue, ok? S-solo... tieni gli occhi aperti, chiaro? -
E aprendo il fiocchetto arancio della tunica blu tipica della defunta tribù dei Kuruta gli sfilò la parte superiore alzandogli le braccia una dopo l'altra come se fosse stato un paziente. Ignorò come le sue stesse mani si stessero sporcando del sangue di chissà quale criminale senza scrupoli al quale Kurapika aveva tolto la vita e lanciò il capo intriso di rosso dietro la propria schiena, nascondendolo agli occhi vitrei - e nuovamente azzurri - del biondo che lo fissavano privi d'ogni emozione.
Passò poi alla parte inferiore; alla lunga gonna che fece scorrere lungo le gambe magre del più basso per poi ammucchiarla sull'altro pezzo.
Entrambi i capi puzzavano dell'odore ferroso che era solito avere il sangue fresco.

"Ecco, così va meglio?" ma a giudicare dal lieve tremore delle mani di Kurapika che si erano strette attorno ai suoi avambracci ancora non bastava. Perciò passò alla casacca bianca, sfilandola dapprima dai pantaloni nei quali era incastrata e poi stringendola forte tra le mani, bloccandosi all'improvviso. Kurapika non trasalì né protestò o disse una parola quando Leorio piegò il capo cosicché il Kuruta non riuscisse a vederlo in viso e la presa contro i suoi vestiti si fece così forte da rischiare che si strappassero.
- Perché... dimmi perché ti riduci così ogni volta e poi vieni da me. - Leorio parlava a denti stretti e la sua voce lasciava trasparire una rabbia che ormai non si dava più nemmeno la pena di nascondere. Teneva la fronte premuta contro il petto dell'altro e la montatura dei suoi occhiali sottili premeva all'altezza del cuore del biondo innaturalmente silenzioso. Kurapika era un incosciente. Soltanto uno sciocco, testardo, incosciente al quale non importava di ridursi così, alla stregua di un morto, per poi venire a chiedergli aiuto solo poco prima di spezzarsi del tutto.
- Sc-... scusami Leorio. -
- Scusami un cazzo! - gridò il moro con tanto di occhi fiammeggianti e voce rotta dalla rabbia, strattonandolo per la casacca. Kurapika abbassò lo sguardo, mortificato. Ma almeno aveva smesso di tremare.
- Perché devi essere così tanto intelligente e al tempo stesso così idiota? - proseguì Leorio gridandogli addosso con tono di rimprovero. Detestava vederlo in quella maniera, anche perché quella fragilità e quella debolezza non gli appartenevano. Perciò gridava: voleva che reagisse. Anche colpendolo, anche facendogli male. Tutto purché tornasse ad essere il ragazzino che tanto l'aveva infastidito e sorpreso durante l'esame per diventare Hunter. E le sue mani - dalle lunghe dita, proprio come quelle di un dottore - si spostarono senza preavviso dalla stoffa torturata al viso di Kurapika facendolo nuovamente fremere pur nella sua immobilità forzata, costringendolo ad alzare nuovamente lo sguardo. Leorio lo fissava con una tale intensità da sentire male al petto. Perché Leorio non lo guardava come chiunque altro. Gli entrava dentro senza permesso e lo spogliava d'ogni difesa e nel venire scrutato da quegli occhi di fuoco era come se si fosse trovato improvvisamente nudo in una tormenta.
- Perché... - Leorio gli affondò le unghie negli zigomi carico d'un possesso che mai prima d'ora aveva mostrato. Un gesto tragico, quasi disperato. Un gesto che superava qualunque confine o tacita imposizione. Che gridava ed implorava di essere ascoltato. - ... dannazione perché... - continuò, e quella stretta andò ad addolcirsi sino a farsi carezza mentre il sangue ormai secco sulle mani del più grande gli sfregava le guance con timidezza. - ... perché non capisci che persino la tua vita ha importanza? -
Kurapika non si accorse di come quelle mani inizialmente così violente finirono tra i suoi capelli, sul suo petto, dappertutto. Chiuse gli occhi e lasciò che quelle dita risalissero dalle sue cosce sino ai fianchi e poi lungo l'addome contratto, indugiando appena sul cuore e procedendo oltre. Era la prima volta che qualcuno lo toccava in quel modo. La prima volta che qualcuno seguiva i contorni aggraziati del suo corpo oltre la stoffa leggera che ancora gli carezzava la pelle e ne saggiava ogni rotondità quasi con devozione. E rassegnazione. E la cruda consapevolezza che ricordava a Leorio di non poter fare altro che quello per alleggerire il Kuruta da quel dolore che non se ne sarebbe mai realmente andato. 
- Che per me ha più importanza di quanto tu possa immaginare. -
E rimanendo con gli occhi chiusi Kurapika fermò le mani del moro e si spinse contro di lui, lasciando che Leorio si liberasse da quella stretta molle e gli stingesse la nuca facendo poi il resto. Fu un bacio particolare. Disperato e sofferente. Le labbra di entrambi si ispezionarono quasi con timore e la paura di allontanarsi a vicenda frenava ogni loro gesto azzardato. Ma fu anche un bacio semplice, nel suo insieme. Leorio pensò addirittura che Kurapika avesse un buon sapore - migliore di quello di ogni altra donna che avesse mai baciato - nonostante l'odore del sangue che gli pizzicava le narici e il biondo si rese conto di aver appena dato il suo primo bacio.
Nel lasciarsi andare sul viso di Leorio c'era un sorriso piccolo e triste.
- Credo che la vasca da bagno sia piena ormai. - sussurrò l'aspirante medico con calma, permettendosi di riportare le mani alla casacca del biondo per finire di spogliarlo come se non fosse successo nulla. Stringendola in quell'istante notò che era leggera, decisamente più di quanto si era aspettato vedendogliela costantemente addosso o facendo quasi per strapparla giusto poco prima. Kurapika arrossì quando rimase a petto nudo sotto il suo sguardo, rompendo poi il contatto visivo per l'imbarazzo.
Uccideva criminali a sangue freddo e si imbarazzava nel farsi spogliare. Che ragazzino.


- L-leorio... - mormorò il Kuruta, a disagio, quando furono entrambi nudi e questi continuava a guardarlo quasi come fosse stato una reliquia. Non c'era malizia in quegli occhi. Ma una luce così calda da costringerlo a distogliere nuovamente lo sguardo. Perché in quella luce c'era tutto ciò di cui aveva bisogno: un amico, un amante, una persona cara dalla quale tornare a fine incarico. Un litigio, un confronto, un opposto. Una possibilità di salvezza da tutto quel dolore. E sapeva che per quanto avesse cercato quel particolare bagliore sarebbe riuscito a trovarlo soltanto negli occhi di quell'uomo arrogante e pomposo che era andato ad abbracciarlo.
Colui che durante il loro primo incontro non aveva esitato ad offendere la propria tribù.
Colui che ora gli baciava appena il collo ed entrava in acqua senza lasciarlo andare, stringendolo forte per i fianchi come se temesse una sua improvvisa sparizione.

- Leorio... -
- Mh? -
Kurapika si strinse nelle spalle. - ... davvero per te la mia vita ha importanza? -
Leorio gli strizzò la spugna insaponata sul capo, pulendo il sangue incrostato tra i capelli biondi senza parlare.
- Cercherò di ricordarmelo. -
E mentre l'acqua calda li carezzava e le mani di Leorio lo ripulivano come fosse stato un bambino, Kurapika pensò che forse la propria anima poteva ancora essere salvata da quel mare cremisi in cui annegava giorno dopo giorno. Da quel sangue, da tutto quel rosso, che Leorio lavava via con mani gentili e pazienti stringendolo a sé e non lasciandolo andare.



---
Sono convinta che questa sia la fiera dell'OOC ma no, non regalo lamette per farla finita una volta completata la lettura di suddetta... uhm, storia.
Ripeto: QUESTO E' PURO E SEMPLICE LEOPIKA ANGST E FLUFFOSO SENZA CAPO NE' CODA.
Avrei voluto dargli una collocazione all'interno della trama originale ma non ce l'ho fatta. E al tempo stesso la canzone di Florence continuava a ripetermi "scriviscriviscrivi" e così ecco nascere questa... uhm, storia.
Anche se di una cosa sono convinta: se mai Kurapika annegasse - metaforicamente, s'intende - nel proprio dolore, Leorio non esiterebbe un istante nel cercare di farlo rinsavire. Anche parlando semplicemente in termini di amicizia, per quanto mi riguarda.
Dedicata a tutti quelli che si son visti il nuovo episodio del remake del 2011 di Hunter x Hunter e hanno pensato "Kurapika, amore, tagliati quei capelli ti prego." e "Dove *bip* è la scena con le catene?" LOL
Alla prossima! :3

   
 
Leggi le 5 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > HunterxHunter / Vai alla pagina dell'autore: Phantasmagoria