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Autore: JackPortiero    16/07/2012    2 recensioni
By JackPortiero! Siamo sempre sotto un illusione di quelle alla "Road to Ninja", e Tobi è sempre e cmq Hinata dalla vera realtà! Ma venendo all'introduzione... ecco a voi il primo filone narrativo interamente ambientato nell'arco temporale del manga stesso. E' una Missing Moment, è un Remake introspettivo, la decodificazione in chiave sentimentale del Codice. E' L'ESAME PER CHUNIN. E' NARUHINA PURO. Hinata e Naruto sono entrambi i Jinchuuriki del Kyuubi, e si sono tristemente lasciati ormai da 9/10 mesi, senza essersi mai dati neanche un bacio. Tuttavia, senza mai arrendersi, entrambi lottano per poter un giorno viveve il loro Legame, perchè sia riconosciuto da tutti. E' il loro Nindo, un Sogno che passa necessariamente per il traguardo di chunin. Perchè chunin vuol dire leader, è carisma, significa accettazione. Ma mentre l'iscrizione all'esame per chunin per Naruto risulta scontata, poichè non deve rendere conto a nessuno, per Hinata è diverso... Perchè Hinata è il "Jinchuuriki dal matrimonio combinato", la Hyuga femmina che deve tramandare il byukugan nella sua purezza, senza accampare capricci o esporsi a inutili rischi. Il padre... le permettarà davvero, di iscriversi a quell'esame? E la figlia... anche stavolta obbedirà a lui senza fiatare?
Genere: Drammatico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hinata Hyuuga, Naruto Uzumaki
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto prima serie
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- Questa storia fa parte della serie 'AMORE IN CODICE'
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NOTA DI INIZIO PAGINA: ci sono tre passaggi, nel capitolo, indicati con l'apice (1), e riguardando eventi "saltati" della trama, e che in effetti non ho mai raccontato. E sono:
                                                 A) l'incontro e "allenamento" di Hinata con Jiraya; B) una specie di "riavvicinamento" con Hanabi;
                                                 C) l'aver saputo da Kurama che Naruto è Kyuubi (senza però sapere che la Volpe è anche dentro di lei, e che si tratta proprio di Kurama)
In pratica... non preoccupatevi! Non chiedetevi quando vi siete persi queste cose, perchè me le sono perse io da solo rimandandole, per andare dritto al sodo. :-PpP




SUCCESSO!?


Padre... pensavo che prima o poi mi avresti stimato...
Pensavo che presto Naruto sarebbe tornato ad amarmi...

Credevo che sarebbe stato più facile, assecondandoti. Sputando l'anima.
Credevo che avessi fatto la brava, tutto prima o poi sarebbe andato per il verso giusto.

Ma ora sono stanca... sono così stanca di fare la brava bambina.

Tu non mi conosci... non conosci la rabbia distruttrice che c'è dentro di me.
Posso usarla... possa farla diventare coraggio...
Il coraggio che servirà a costruire i miei sogni.


*****



Hinata stava per rientrare finalmente a casa, e da tempo immemore non c'era stato giorno in cui fosse rincasata a casa così allegra e stracolma di gioia.

Sembrava quella bambina solare e spensierata che passeggiava mano per la mano con la madre anni addietro, e finalmente, dopo tanti sforzi e immeritate sofferenze, le cose stavano decisamente volgendo per il meglio. Prima il suo incontro e le due settimane passate assieme a Jiraya-sama(1), l'autore del suo libro preferito; poi quella sorta di riavvicinamento con la sorella.(1)
Infine il diploma all'Accademia, e l'agognata promozione al grado di genin, quella meta tanto sofferta che proprio oggi aveva raggiunto. E con essa, sicuramente, la stima che il padre avrebbe finalmente confessato di avere per lei. Il riconoscimento che da sempre cercava.

Non ultimo, tra i suoi recenti traguardi... gli amici che aveva appena trovato. Il fare parte con loro di un team. Essere giudicata dal sensei atta al lavoro di squadra, in grado di combattere e proteggere i suoi compagni. Non essendo più, semplicemente, un inutile intralcio.
Essere in grado di realizzare tutti i suoi sogni... era ciò a cui Hinata voleva arrivare. E di sicuro, in definitiva, Hinata aveva imboccato la retta via, stava trovando nuovi legami, riscoprendo e afferrando saldamente quelli che meritava di avere fin dall'inizio. E tra tutti essi... la Hyuga non dimenticava mai la madre, e il tormentato amico che aveva dentro di sè fin dal principio.

"Mamma... Kurama... guardatemi. Siete contenti?... Anche se non mi potete dire nulla, lo so che siete felici per me...
Kurama... aspetta solo ancora un po'. Presto diventerò abbastanza forte da liberarti da loro... così finalmente potrò vederti..."

Anche se faceva sempre lo scontroso e non gli rispondeva mai, la corvina era solita parlare spesso con la sconosciuta entità che aveva dentro di sé, per fargli così sentire la sua vicinanza, dato che sapeva che poteva osservarla anche di giorno. Hinata non sapeva ancora che si trattasse di Kyuubi, dato che non si era mai voluto mostrare, e per questo gli raccontava tranquillamente ogni cosa.
Oggi, in particolare, gli aveva detto quello che la rendeva entusiasta più di ogni altra cosa al mondo, ossia l'aver saputo che anche Naruto ce l'aveva fatta, con la certezza che nessuno dei due si sarebbe fermato qui. La ragazza sentiva uno strano sentimento dentro di sé, e guardava con estrema intensità la domanda di iscrizione all'esame di selezione dei chunin, che Kurenai-sensei gli aveva da poco consegnato.

"Naruto-kun, anche se agli occhi di molti non è cambiato granché, sono certa di stare diventando più forte...
E se non ho fuggito la vita, e non mi sono mai arresa, lo devo solamente a te... Sto cambiando Naruto, sto cambiando per te...

Non mi importa niente che tu sia Kyuubi...
(1) io so chi tu sei veramente. Tu sei... il futuro Hokage.
Da quando mi hai lasciato ti ho spiato spesso, per cercare di capire... e quello che ho visto sempre è come ti sei allenato, ogni giorno, fino allo stremo...
E anche se la mattina cerchi di ridere sempre, ho visto bene come arrivi a soffrire la solitudine la sera...
E' impossibile lottare senza sosta come fai tu solamente per se stessi... Io lo so bene... So bene come è difficile fingere...

Sono sempre più convinta che quel giorno mi hai lasciato tu stesso per paura ci saparasse qualcun altro... per paura che mi insultassero come fanno con te...
E sono certa che l'hai fatto perché diventassi più forte, e che quando ci apprezzeranno potremo finalmente stare insieme.
Anche Jiraya-sama la pensa così... dice che si sarebbe comportato esattamente così... proteggendo la persona che ama a distanza.
Ma se anche non fosse così... anche se non mi ami e per te non sarò mai una ragazza... Non importa, sarò per te la sorella che meriti di avere.

Naruto-kun... io lo so che mi vuoi bene davvero, so che sei sempre qui, vicino al mio cuore, che non mi hai presa in giro.
E anche se ora siamo lontani, assieme ce la faremo. Saremo accettati. E' il nostro Nindo.
Chunin vuol dire leader... un ninja carismatico, rispettato aldilà della sua potenza. Per questo io...

Naruto-kun... Tenendo in mano questo foglio... anche tu stai pensando che ce la devi fare assolutamente? Stai pensando un po' a me? Alla nostra promessa?..."


"Sono tornata, padre!" - schiamazzò allegramente Hinata, chiudendosi neanche troppo piano la porta di casa alle spalle. Ma il padre non rispose. La Hyuga lo pescò in piedi nel salone principale della gran residenza, che parlava con Ko. Avevano facce serie. La corvina non capì per nulla di cosa stessero discutendo, ma pareva si trattasse di qualcosa di molto importante.

"Scu...scusate... la porta era aperta..." - cercò di giustificarsi subito l'intravista ragazza, dato che si poteva pur ritenere si fosse messa a origliare lì da chissà quanto.
Ma il padre non la riprese, e la invitò con calma ad entrare, dopo essersi repentinamente congedato da Ko.

"Bene... allora io vado." - salutò il giovane ragazzo della cadetta, passando necessariamente per la porta sulla quale Hinata-sama poggiava ancora delicatamente la mano sinista. Lo Hyuga salutò anche lei rispettosamente, ma la corvina si sentì osservata decisamente in maniera strana. Fu un attimo, una volta allontanatosi il protettore di sua figlia, il capo-clan degli Hyuga le chiese nuovamente di farsi avanti.

Hinata non stava più nella pelle, stava per annunciare personalmente al padre la notizia che in teoria non doveva ancora sapere. Il traguardo che avrebbe cambiato la sua vita.
"Padre... c'è l'abbiamo fatta..." - informò formalmente, ma senza nascondere la  felicità - "Abbiamo superato la prova di Kurenai-sensei... Sono un genin della Foglia!" - terminò allegra, quasi raggiante.

"Sì, lo so." - rispose senza scomporsi il padre. Ed Hinata fu subito leggermente triste, nel constatare che non era stata lei a informarlo, e in particolare nel vedere che nemmeno di fronte a un progresso del genere il padre accennava un po' di entusiasmo nei suoi confronti.

"Padre... per una volta... io avrei voluto sentire..."
"Proprio come mi aspettavo da mia figlia..." - si lasciò scappare Hiashi accennando un sorriso - "...sei il legittimo successore del clan Hyuga. Sono davvero orgoglioso di te."


"L'hai detto! L'hai detto papà!... Sono così FELICE!! Mi sembra di vivere in un Sogno..."

"Ora che finalmente è stato chiarito il tuo ruolo all'interno del clan..." - provò quindi a dire il genitore, alla trasognata figlia.
"Guardate padre!..." - cinguettò però sorda lei, sopraffatta dall'emozione, sventolando il controverso documento, fonte di imminenti e durature amarezze.
"Guardate... non ho intenzione di accontentarmi del grado di genin! Voglio rendervi sempre più orgoglioso! Voglio diventare forte quanto voi padre!"

Hiashi prese in mano la domanda d'ammissione all'esame per chunin, e cambiò leggermente espressione. Era dunque giunto il momento che non si poteva più ulteriormente rimandare. Quello in cui avrebbe tradito la figlia, sigillando in suoi sogni attraverso le regole del clan e dell'intero Villaggio. Marchiando la sua anima col fuoco. La Volontà del Fuoco. Annunciandole tutti gli obblighi e la Verità... il suo ben predisposto destino... e il suo indelebile ruolo di doppio contenitore, privo di ogni amore e libertà.

"Hinata, non c'è bisogno di sottoporsi a ulteriori sforzi..." - incalzò subito il genitore - "Non devi dimostrare più nulla a nessuno. Per me è sufficiente così..." - stabilì, prendendo decisamente alla lontana il discorso, come a circuire la figlia.

Era la prova definitiva. Il test ultimo per stabilire se Hinata era davvero in grado di controllare il demone che aveva in corpo. La Volpe. Il bijuu più pericoloso.
Questo esigeva la casata cadetta... esser sicura che chi li avrebbe comandati non sarebbe stato piuttosto colei che li avrebbe mandati tutti  in rovina.
E l'unico modo per mettere alla prova un jinchuuriki, era quello. Ferire a morte il suo cuore, metterlo di fronte a un muro, fargli perdere la sua ragione di vita.

Ma in verità... per Hiashi era l'unico modo per scoprire di che pasta era fatta la figlia, e cosa aveva davvero imparato in tutti i questi anni.
Sapere se era davvero lei, colei che avrebbe fatto rinascere il clan Hyuga. Sanato il suo l'Odio. E cambiato le regole... infrangendole tutte.

Hinata iniziò a guardare inspiegabilmente il genitore. Qualcosa dentro di lei si stava già spezzando, nel vedere cadere a terra ciò che il padre aveva appena strappato.


*****




"Non è possibile... perché l'hai fatto? che significa!?... Cosa sono queste cose assurde che mi stai dicendo?
...non può essere... NON può essere vero! Sono... così INFELICE!... Dev'essere per forza un Incubo...."
  
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