I still remember the world from the eyes of a child
Slowly those feelings were clouded by what I known now
Per qualche istante rimasi completamente immobile, ad osservare quel
mondo martoriato, là in basso.
La città umana stava andando a fuoco, c'era puzza di fumo
nell'aria.
Dovunque si combatteva e si spargeva sangue, e tutto per opera mia.
Avvicinai a me la mia arma e alzai la testa. Guardai l'orizzonte che
mi si presentava da lassù, in cima a quell'alto edificio.
Vedevo
molte cose.
Vedevo la linea dell'orizzonte, vedevo il sole cocente, lo stesso
sole che proiettava sul pavimento di pietra dove mi trovavo l'ombra
della mia armatura.. vedevo l'enorme varco in mezzo al cielo, dal
qualche entravano in massa i miei preziosi alleati.
Lassù, dove ero io, il vento era forte. Alzava la sabbia dei
crolli
e la faceva vorticare, gli occhi mi bruciavano.
Osservai di nuovo il cielo. Lentamente si stava annuvolando, le nubi
scorrevano veloci e stavano per coprire il sole.
I still remember the sun always warm on my back
Somehow it seems colder now
Dal basso provenivano i ruggiti dei miei alleati, e le grida dei
terrestri. Ebbi la sensazione di stare sospeso su di Hel,
sull'inferno.
Sorrisi. D'altronde cosa volevo essere più che un demone?
Se
fossi buono, avrei provato qualcosa. Rimorso, forse. O dolore,
disperazione!
La verità è che non provavo niente.. Neanche
piacere, in realtà.
Ma forse essere malvagi è proprio questo, non provare nulla.
Essere
morti.
Where has my heart gone?
I want to go back to
believing in everything, and knowing nothing at all
Apparve Thor, così, dal nulla.
Incominciammo a combattere. Lui parlava, e parlava. Non si rendeva
conto che più parlava e più si esponeva.
Oh, fratello mio, come sei ingenuo. Chissà perché
ti sei
intestardito a voler trovare del buono in me.
Vuoi riportarmi ad Asgard, Thor? Vuoi riportarmi a quando eravamo
bambini, e giocavamo nel cortile del palazzo sotto lo sguardo attento
di nostro padre? Non si può, lo sai.
Bastò fingere per un secondo una debolezza, un ripensamento,
e Thor
ci cascò così in pieno da farmi tenerezza.
Lo guardai portarsi una mano sulla ferita, e non fare niente. Avevo
quasi sperato che si arrabbiasse, che mi urlasse che io non ero suo
fratello, che non lo ero mai stato. Che tentasse di uccidermi,
perfino.
Niente da fare.
Perché
non provavo niente? Nemmeno la rabbia che facevo credere che mi
muovesse.. Sì, la sentivo da qualche parte, rabbia e dolore
lancinante. Ma non era questo a spingermi! Erano come ovattati,
cacciati in basso.
Mi muovevo per inerzia, credo. Mi muovevo perché, essendo il
discendente di Lafi, mi sentivo in dovere di fare del male.
Non
credevo di poter vincere quella guerra, non l'avevo mai creduto.. i
terrestri erano troppo motivati, volevano salvare il loro bel
pianeta. E io avevo la sensazione che perdere fosse il mio ruolo.
Ero venuto lì sulla Terra solo per perdere, quindi? Allora
perché
proprio la Terra?
Thor ricominciò a parlare, e mi distrasse da questi pensieri.
Riprendemmo a combattere, ma Thor continuava a non impegnarsi. Adesso
iniziavo a irritarmi. Ma davvero credeva che potesse tornare tutto
come prima?!
Where has my heart gone?
I want to go back to
Believing in everything, and knowing nothing at all
Mi sarebbe piaciuto, oh se mi sarebbe piaciuto.
Se
chiudevo gli occhi vedevo Asgard. Quando sognavo vedevo Asgard. Casa
mia!
Avrei fatto di tutto per essere come te, Thor, degno di quel luogo.
Ma non lo ero. Mi si sovrapponevano le immagini di quando avevo
scoperto di essere un Gigante di Ghiaccio, di ciò che mi
aveva
risposto mio padre, della confusione e della rabbia di quegli
istanti.
Non avevo più ragionato, forse non ragionavo nemmeno adesso.
Era
stato tanto improvviso, quanto doloroso come una scossa.
All'inizio avevo pensato che dovesse essere un incubo, ma avevo
subito capito che era un incubo troppo reale, troppo inconfutabile.
Io ero un Gigante di Ghiaccio; questo spiegava tutte le stonature che
avevo sentito nella mia vita prima di allora.
Cercai di respirare e di mantenere un'espressione impassibile, ma
tutto dentro di me urlava e si dimenava a quei ricordi.
Forse
avevo scelto la Terra perché speravo che mi distribuisse un
po' di
quella cosa di cui avevo tanto sentito parlare. Quella cosa che era
stata donata anche a Thor, che lo aveva reso tanto migliore.
Ogni
tanto mi succedeva di sentire, dentro quel corpo di Gigante di
Ghiaccio, il vero Loki soffrire come un prigioniero in catene, e
urlare: -Aiutatemi!
Sono innocente!-