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Autore: wendynoh    19/07/2012    4 recensioni
[Glee x Skins]
Kurt Hummel ha sempre desiderato una vita perfetta: una carriera invidiabile a Broadway come attore protagonista, un ragazzo stupendo, pieno di talento e follemente innamorato di lui, un ragazzo come Blaine Anderson. Sembra andare tutto per il verso giusto, fino a quando non arriverà a Lima una compagnia di giovani attori inglesi pronti a prendergli il posto da superstar.
**
Maxxie Oliver sta finalmente per dare una svolta alla sua vita, Lima sarà il trampolino di lancio per la sua futura carriera e non può di certo farselo scappare.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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And now you know how I feel.
 
 
Capitolo 1.
Why it's a great day to live in America.
 


 
Quel giorno Kurt indossava un paio di pantaloni di un accecante rosso cremisi, una appariscente camicia bianca e un leggero golfino blu notte, abbinati perfettamente ad un paio di all star con su il disegno della bandiera americana. Diciamo solo che l'abbigliamento di quella mattina non lasciava alcun dubbio sul suo Paese di provenienza.
Percorse a testa alta i corridoi del McKinley e non si fece intimidire neanche dalle granite al lampone che gli vennero riservate dalla squadra di football, perché a detta di Kurt “si abbinavano perfettamente al suo look”. Continuò per la sua strada perfino quando David Karowsky lo minacciò, per la quinta volta in quella settimana, di porre fine alla sua “miserabile vita da gay”. Per farla breve, quel 21 ottobre sembrava che nulla impedisse a Kurt Hummel di boicottare la sua missione.
« Si può sapere come ti sei vestito questa mattina? Non siamo mica al 4 di luglio! » apostrofò Santana entrando nell'aula di musica e trovando il ragazzo-bandiera intento ad appendere locandine di solo-lui-sapeva-cosa su tutte le pareti della stanza.
« Questa volta Santana ha ragione Kurt, perché stamattina ricordi terribilmente la bandiera americana? E cosa sono tutte quelle locandine? » continuò Mercedes fissando sconcertata il moro.
« Osama. » proferì Kurt guardando le due con solennità, senza aggiungere altro. Quando le due ragazze si sedettero e continuarono a fissarlo scandalizzate Kurt si decise a parlare.
« Osama, il musical che si terrà al teatro comunale di Lima il prossimo venerdì! Non mi dite che non ne avete mai sentito parlare, è famosissimo! È uno dei musical più famosi di sempre, parla della strage dell'11 settembre alle torri gemelle, tutti in America devono averlo visto almeno una volta nella vita! » si girò a guardare Mercedes e Santana con uno sguardo quasi schifato, di chi non tollera questo tipo di mancanze.
« Oh, e presumo sia per questo che stamattina hai deciso di interpretare il ruolo di una bandiera. » intervenne Noah Puckerman entrando nella stanza e andandosi a posizionare sulla sedia accanto alla cheerleader.
« Sbagliato, galletto. Oggi sono vestito così per protesta, visto che trovo inconcepibile il fatto che a cantare le canzoni di Julian Ronnie in quel musical siano dei ragazzini inglesi. Voglio dire, inglesi! Avrei potuto capire se il musical avesse avuto il nome di “Queen Elizabeth”, ma pronto?! Il musical si chiama “Osama”, spetta a noi di diritto. » concluse Kurt sbattendo leggermente il piede destro a terra, come evidente segno di protesta.
I tre continuarono a fissarlo e non dissero una parola finché non videro arrivare gli altri compagni del Glee Club seguiti dal professor Schuester, che invitò gentilmente anche Kurt a prendere posto tra loro, nonostante le sue inutili proteste di voler rimanere in piedi.
« Bene ragazzi, il fatto che l'anno scorso non abbiamo passato le nazionali non deve in alcun modo scoraggiarci, perché siete bravi, e dovete continuare a credere nelle vostre potenzialità. È anche per questo però, che quest'anno il lavoro che dovrete affrontare sarà molto duro e non dovrete in alcun modo farvi ostacolare dalla squadra di football o da Sue Sylvester. Mi sono spiegato ragazze? » il professor Schuester fece una pausa per assicurarsi che Santana e Brittany avessero compreso. « Due volte a settimana a partire da domani trascorrerete un'ora dopo pranzo in auditorium qui a scuola, perché dovrete allenarvi duramente nel ballo. Mike si è offerto di farmi da assistente, e gradirei che i ragazzi meno portati per la danza seguissero assiduamente queste lezioni. Finn, Kurt, Mercedes, Puck, mi aspetto che voi quattro siate sempre presenti, avete più bisogno degli altri di queste lezioni. Naturalmente, tutti gli altri possono decidere di seguire il corso, che gli servirà come allenamento per le provinciali. E no, » aggiunse subito vedendo che i quattro ragazzi chiamati in causa stavano per replicare, « non potrete farne a meno, il corso per voi è obbligatorio. »
« Professore » intervenne Rachel, che fino ad allora era rimasta stranamente in silenzio. « dato che la realizzazione del Rocky Horror lo scorso anno non era andata a buon fine, non crede che sarebbe una buona idea mettere in scena uno dei più grandi capolavori teatrali come il West Side Story? Io naturalmente avrei il ruolo di Maria, ho già un paio di esibizioni pronte da farle sentire! »
Gli occhi di Kurt si illuminarono e il suo improvviso patriottismo lo fece scattare dalla sedia. « Osama! » urlò senza dar peso alle persone intorno a lui.
« Non posso portarvi a vedere quel musical Kurt, il preside Figgins non ci darà mai il permesso, lo sai. » intervenne nuovamente il professor Schuester per frenare l'entusiasmo del ragazzo, che sembrava addirittura non sentirlo.
« Non voglio andare a vedere Osama professore, voglio metterlo in scena! Qui al Glee Club! »
I ragazzi guardarono Kurt con aria interrogativa, Mercedes gli lanciò un'occhiataccia che trovò conforto nello sguardo di Rachel, accusatorio per esser stata messa da parte.
« Oh avanti Rachel, speravo almeno nel tuo appoggio! Non trovi che le canzoni di Julian Ronnie siano magnifiche? Naturalmente tu avresti il ruolo della protagonista femminile, hai la voce perfetta per quella parte! » Kurt guardò la ragazza implorante, con gli occhi che brillavano per l'emozione e con un'espressione in volto alla quale avrei sfidato chiunque a dire di no.
Finn non fece in tempo ad aprire bocca, che la sua ragazza si alzò dalla sedia accanto alla sua e si avvicinò al pianoforte, dove Kurt era tornato contro il volere di Will.
 
We're the last of the superpowers, George W is our leader,
we still got both twin towers, never heard of Al-Qaeda,
Semptember 11th just another day the towers in downtown heaven New York city, US of A.
 
« Va bene Kurt, metteremo in scena Osama il Musical. Ma non sarò io ad avere il comando, dovrete occuparvi voi di trovare un insegnante che possa gestire tutto, io mi concentrerò solamente sulle esibizioni per le provinciali. E non voglio in alcun modo che le prove del musical vi distolgano dalle lezioni di danza, o dovrò interrompere anche questa volta la realizzazione. »
« Metteremo in scena Osama!! » urlò Kurt abbracciando Rachel e tralasciando tutto ciò che il professor Schuester aveva detto dopo la prima frase.
 
**
 
« Non staremo mica tanto in America, non ti servono tutti quei vestiti capezzola! »
« Tony, puoi ripetermi ancora una volta per quale motivo ho deciso di portarti con me? »
« Perché altrimenti saresti stata sola con Maxxie e io mi sarei ingelosito? »
« Tony, Maxxie è gay! »
« Giusto, è per questo che vengo con voi. »
« Mi fai schifo Tony. » disse sinceramente Michelle, prima di girarsi per baciare il suo ragazzo.
I due erano in camera di Michelle, quando la porta si aprì per far entrare un ragazzo biondo con gli occhi color del ghiaccio e dai pettorali scolpiti e una ragazza magra piccolina e con due grandissimi occhi azzurri.
« Che spreco. » disse la piccola Effy guardando il ragazzo accanto a lei.
« Ma se i ragazzi biondi non ti sono neanche mai piaciuti! »
« Beh, un paio di addominali del genere potrebbero anche essere calvi per quanto mi riguarda. »
« Effy, la finisci di parlare così a Maxxie? Sei piccola, non puoi già pensare a queste cose! »  sbraitò Tony lasciando Michelle nel mezzo della stanza per raggiungere sua sorella.
Effy scrollò le spalle e lasciò cadere così la conversazione, aveva parlato anche troppo quel giorno. Maxxie aiutò Michelle a finire la valigia, che si sentì rincuorata vedendo che i bagagli del ragazzo erano il doppio dei suoi. Dopotutto, i costumi di scena occupavano un intero trolley!
« Dai voi due, Sid aspetta in macchina coi miei bagagli da più di un'ora! » Tony prese il comando della situazione, catapultò letteralmente giù per le scale le valigie di Michelle e prese per mano Effy raggiungendo Sid in macchina.
« Maxxie, dietro con mia sorella non ci stai, siediti davanti. »
« Tony, io sono gay! »
« Giusto, allora siediti dietro con me. » disse ridendo il moro sedendosi sul sedile posteriore fra la sorella e la sua ragazza.
Arrivarono all'aeroporto, ed Effy tentò di intrufolarsi con loro, ma venne bloccata sulla porta da suo fratello maggiore.
« Effy non puoi venire con noi. Lo so che ti mancherò, ma sei ancora troppo piccola. »
« Tu non mi mancherai, idiota! Voglio solo venire a New York. »
« New York? Magari Effy, stiamo per andare in una città dell'Ohio, neanche sapevo che esistesse prima di questo spettacolo! New York è ancora un bellissimo sogno, purtroppo. » aggiunse Maxxie sconsolato, pensando a come sarebbe stato recitare nella Grande Mela.
« Avanti ragazzoni, andate o perderete l'aereo! » esclamò Sid prima di abbracciare Michelle sorridendole amabilmente. « Mi mancherai. »
« Si Sid, mancherai a tutti noi, e ci mancherai anche tu puzzola. » sorrise Tony dando un buffetto sulla guancia ad Effy, che lo lasciò fare.
« No che non vi mancheremo, ci sentiremo tutti i giorni in videochiamata, dobbiamo essere aggiornati su tutto! »
Sorrisero tutti alle parole della ragazza, poi i due attori esordienti e il loro accompagnatore si avviarono al gate del loro volo, pronti ad atterrare all'aeroporto di Lima.
L'America era completamente diversa dalla loro Bristol, meno accogliente e assolutamente molto più dispersiva. I tre ragazzi non erano abituati a quella confusione, alla gente che non si fermava a guardarti e che si girava dall'altra parte se per caso ti avvicinavi a chiedere indicazioni. Fortunatamente la troupe del musical li raggiunse non appena verso le due del pomeriggio fecero il loro ingresso nell'albergo, un piccolo hotel con una stanza tripla e un balconcino che si affacciava sulla città. Cioè, non proprio sulla città. In realtà, per essere precisi, quel piccolo balconcino di quella minuscola stanza in cui tre letti facevano fatica ad entrare, si affacciava sul tetto di una scuola superiore, con un'imponente insegna dai colori bianco e rosso, la William McKinley High School.
« Hey guardate, sui muri di quella scuola ci sono le nostre locandine! Certo che potevano anche mettere una nostra foto Michelle, siamo solamente due nomi senza volto! » Maxxie era incuriosito da quella scuola, aveva proprio l'aspetto di un college americano, con un gruppo di teatro, una squadra di cheerleader e una squadra di football. Già, proprio la squadra di football interessava a Maxxie, che credeva di essere fin troppo bravo per dover frequentare altri corsi di danza o di teatro.
« Michelle, cosa ne dici se andiamo a vedere se questa scuola dispone di un auditorium? Magari uno di loro sarà nostro compagno nel musical, il regista ci ha detto di aver preso un paio di ragazzi americani per le comparse! » Maxxie non ricevette nessuna risposta dalla ragazza, né tanto meno da Tony. « Michelle? »
Lei e Tony erano sdraiati sui letti singoli che si erano magicamente trasformati in un unico letto matrimoniale e si stavano baciando forsennatamente, come se volessero risucchiare l'anima l'uno dell'altra. Maxxie decise di lasciarli perdere e si chiuse in bagno per darsi una rinfrescata e cambiarsi prima di uscire per visitare la scuola. Mise il suo maglione a righe preferito, una sciarpetta blu e si passò una mano bagnata fra i capelli, scompigliandoli leggermente prima di posizionarvi sopra un cappello abbinato alla sciarpa. Gli mancavano solo le scarpe e sarebbe stato perfetto nella sua divisa da ballo, ma purtroppo in valigia non entravano e si era dovuto accontentare delle sue vecchie all star, anch'esse blu come il resto degli accessori. Afferrò la giacca e uscì dalla stanza senza preoccuparsi dei due ragazzi ancora stesi sul letto.
L'ingresso della scuola era ampio, circondato da un enorme giardino e dai campi di football, dove Maxxie notò dei pon pon bianchi e rossi lasciati a terra da quella mattina. Dovevano esserci stati gli allenamenti delle cheerleader, ma di loro adesso non c'era traccia. Fece un piccolo giro di perlustrazione, poi si decise a varcare la soglia d'entrata del McKinley High School. Si affacciò sulle porte di alcune classi vuote, più avanti trovò l'entrata di una grande palestra dove poteva chiaramente vedere un'insegnante con una grande stazza sistemare le ultime palle del football nelle ceste, evidentemente reduce di un allenamento con i ragazzi. Maxxie si girò e vide sulla sua destra una porta, leggermente accostata e dalla quale proveniva una flebile luce tipica dei teatri.
« Eccolo. » pronunciò il ragazzo e con movimenti cauti, quasi solenni, si avvicinò alla porta e fece il suo ingresso in quello che era l'auditorium.
Scese le scale con molta calma, attento ad ogni piccolo movimento per cercare di non fare rumore, mentre lentamente si avvicinava al palco. Una volta davanti vi salì sopra, e senza avere il tempo di riflettere i suoi piedi iniziarono a danzare. La leggerezza dei movimenti faceva in modo che Maxxie non toccasse mai terra, o per lo meno era quella l'impressione che dava a chiunque lo guardasse. Danzava, i suoi piedi andavano in tutte le direzioni su quel palco come fosse il loro habitat naturale, e tutto il corpo era ben felice di accompagnare ogni loro mossa. Era nel silenzio più totale, eppure le sue gambe componevano musica, tiravano fuori note che si legavano armoniosamente tra loro, sembrava cantassero. Maxxie e il ballo erano fatti l'uno per l'altro, da sempre.
I suoi piedi fecero un'ultima piroetta e si fermarono esattamente quando il biondo inarcò il suo corpo in un dolce inchino, che gli fece cadere il cappello. Un inchino verso un pubblico inesistente, ma che Maxxie percepiva perfettamente.
 
**
 
Kurt Hummel rimase letteralmente a bocca aperta, quando quel cappellino si posò dolcemente a terra. Non aveva mai visto niente di simile in tutta la sua vita.











Wendy's corner
Non ho molto da dire, solamente volevo specificare il fatto che i personaggi di Skins purtroppo non saranno tutti presenti, anzi ci saranno principalmente Maxxie, Michelle e Tony, più una piccola comparsata di Effy.
Il musical di Osama è proprio quello scritto apposta per la serie di Skins, in cui recitano appunto Maxxie e Michelle; le parole della canzone presente in questo capitolo sono prese da lì.
Spero che vi piaccia, fatemi sapere che ne pensate con qualche recensione. (:
Grazie in anticipo a chiunque leggerà!
   
 
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