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Autore: Salice    19/07/2012    7 recensioni
Mentre camminavano, Temari aveva notato più di una ragazza gettargli un'occhiata interessata. Senza neanche accorgersi che c'era lei accanto. O forse il fatto che camminassero solo fianco a fianco poteva far pensare che fossero amici, o peggio, parenti?
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Shikamaru/Temari
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Nota: Questa storia fa parte dell'universo AU di "Un principe molto azzurro", al pari di "Valentino's Saga". Non è però indispensabile aver letto le altre storie per leggere questa!



 



Un sorriso tra le dita



Quando era diventato così alto?
Temari era perplessa. Era un po' che camminava al fianco di Shikamaru, e solo ora si rendeva conto che era diventato più alto di lei. Quando era successo?  Certo, era un po' che non si vedevano, ma non era passata una vita! Lei era stata impegnata a preparare l'esame di terza superiore e aveva voluto dedicare un po' di tempo a valutare le varie università, ma... Erano trascorse appena un paio di settimane!
Anche se Shikamaru era di due anni più giovane già la superava di tutta la testa. Nonostante non facesse mai sport aveva una struttura sottile e tonica al tempo stesso e la sua solita aria annoiata non riusciva a nascondere i bei lineamenti di chi ormai si sta facendo uomo. Mentre camminavano, Temari aveva notato più di una ragazza gettargli un'occhiata interessata. Senza neanche accorgersi che c'era lei accanto. O forse il fatto che camminassero solo fianco a fianco poteva far pensare che fossero amici, o peggio, parenti?
Temari si fermò inorridita davanti ad una vetrina. Non le piaceva mostrarsi turbata, tantomeno davanti a Shikamaru, che, le avrebbe certamente letto in faccia ogni ombra di gelosia. E fargli la prima scenata di gelosia della loro relazione proprio nell'unico giorno in cui potevano stare insieme in quel periodo complicato era una pessima idea.
– Ti serve una... uh, pentola? – le chiese Shikamaru, materializzatosi accanto a lei.
– Come? – rispose lei scioccamente, prima di accorgersi che si era fermata, tra tutte le vetrine della via, davanti ad un negozio di casalinghi.
– Uh, Err... No! Ma devo fare un regalo ad una zia. – Inizio zoppicante, ma poi aveva ripreso. Per un istante si sentì fiera di sé stessa. Shikamaru intanto aveva ripreso a camminare senza accorgersi apparentemente di niente. Era più pensieroso del solito... Cosa poteva preoccuparlo? Di certo non la scuola, visto che, se gli capitava di andare male, era solo perché si era addormentato durante il compito dimenticando di segnare le risposte o cose del genere.
Temari riprese posto al suo fianco, chiedendosi se per caso non dovesse prendergli la mano, come facevano spesso le coppiette. Solo che per lei era difficile. Non era abituata a lasciarsi andare. Dopo la morte di sua madre – assurdo, nel XXI secolo, morire di parto al terzo figlio – si era abituata a mostrare a tutti quanto fosse forte e brava in tutto quello che intraprendeva, facendo del suo meglio per prendersi cura dei suoi fratelli, e ora non sapeva più come togliersi quella maschera.
Era diventata un tutt'uno con il suo volto.

Svoltarono l'angolo e si trovarono davanti il mare: avevano preso un treno per raggiungere la costa; Temari aveva progettato quella gita nei minimi dettagli, visto era la prima dall'inizio della preparazione degli esami e sarebbe stata l'ultima fino a che non avesse finito. E ora si era rovinata la giornata! E dire che ci teneva così tanto a stare da sola con lui in posto che fosse più romatico dei soliti giardinetti oppure dell'aula del club di Shoji. Fece un passo per attraversare la strada ma Shikamaru rimase indietro e le afferrò la mano, tirandola a sé.
– Ehi... –
Intrecciò le dita con le sue e se le portò alle labbra, arrossendo lievemente. Senza sapere perché, Temari arrossì a sua volta.
– Cosa c'è, Shika? –
– Quel ragazzo di prima... –
– Quale ragazzo? –
– Quello alto, con la giacca, non mi è piaciuto come ti ha guardata! –
– Non l'ho neppure visto! –
– Lo so, mi sono accorto che sei pensierosa per via degli esami ma... Ti terrò per mano d'ora in poi, non voglio che pensino che sono solo un tuo amico. –
A quel punto Shikamaru distolse lo sguardo e mise un leggero broncio, ma era troppo tardi per fingere che fosse solo una scocciatura. Temari sorrise e sentì la maschera aveva portato per tanti anni incrinarsi leggermente. Giusto un pochino, ma era quello che bastava per farle capire che prima o poi si sarebbe sbriciolata del tutto, con Shikamaru.
Vedendola sorridere, come se fosse uno specchio, Shikamaru si trovò a piegare le labbra all'insù. Per la prima volta capì cosa aveva detto suo padre dicendo che una donna è bella, quando sorride.
– Neanche io voglio che lo pensino. Ti amo. –
– Io di più. –
Si strinsero così, sul ciglio della strada, abbracciandosi teneramente ancora prima di raggiungere la spiaggia, perché i luoghi romantici aiutano, ma quello che conta veramente, è dentro al cuore.


 

fine




Note dell'autrice: lo so, manco da molto - troppo - tempo, e torno con una mezza schifezza. Lo so. e mi dispiace un sacco, ma è la prima cosa che riesco a concludere da mesi in questo periodo a dir poco "incasinato" e quindi sono felice lo stesso! come scritto sopra, questa storia fa parte dell'universo di un principe molto azzurro e spero che ci sia ancora qualche vecchio fan che possa gradire un approfondimento che mi era stato richiesto sulla coppia, molto secondaria nella storia principale, Shika/Tema.Si ringrazia sentitamente Elos, per aver betato questa storia che non è davvero niente di che! <3
   
 
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