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Autore: Little Firestar84    19/07/2012    6 recensioni
Ne penombra della camera da letto, osservi il suo corpo nudo, avvolto nel sottile lenzuolo di lino beige, e, seduto su una sedia accanto al letto, ti ritrovi a pensare...
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Jane/Lisbon
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Osservi nella penombra il suo corpo nudo, avvolto nel sottile lenzuolo di lino beige, e, seduto su una sedia accanto al letto, ti ritrovi a pensare.

Sapevi, hai sempre saputo, che ciò che è avvenuto la notte scorsa era inevitabile, fin dal principio. Otto anni prima, ti sei detto che saresti ricorso ad ogni cosa- sesso compreso – per controllare e manipolare quella poliziotta irreprensibile; poi, però, è successo qualcosa di inaspettato, di cui mai e poi mai avresti tenuto conto, ed è accaduto talmente lentamente che tu stesso non ti sei reso conto di cosa fosse accaduto fino a che non è stato troppo tardi per potersi fermare, per tornare indietro.

Ti sei affezionato a lei – prima come amica, poi come famiglia surrogata, fino al desiderio, celato ai più, a lungo anche a te stesso – di essere qualcosa di più per lei; ti sei lasciato stregare da quella donna, le hai permesso di impossessarsi di tutto ciò che eri, di rubarti una parte di te, ti ha reso suo, cuore anima mente.

Desideravi- desideri ancora- farle perdere il controllo, farle capire che nella vita c’è di più, c’è altro, ed è quello che tu vuoi essere per lei, quel più, quell’altro, desideri che lei sia tua come tu sei suo.

La osservi, così tenera, fragile, delicata, piccola…. Una preziosa bambolina di porcellana, l’opposto della donna che si è sempre imposta di essere nelle ore di veglia, quando tutto e tutti le danno addosso, pronti a giudicarla; sorridi mesto e rigiri l’anello che ancora risiede sul tuo anulare sinistro, e lanci intensi sguardi prima all’uno e poi all’altra, sospirando.

Ti chiedi se le dia fastidio, sapere e vedere che ancora porti la promessa di amore eterno fatta – e ricevuta- da una donna che ti ha lasciato, per sempre, da ormai quasi dieci anni. Sai benissimo che parte di lei ne è turbata, sebbene non lo ammetterebbe mai ad alta voce, per timore di ferirti o allontanarti, ma tu sai, perché nell’attimo in cui i vostri corpi si sono uniti uno all’altro,  le vostre dita si sono intrecciate a saldare ulteriormente quel legame,  e lacrime traditrici hanno lasciato i suoi occhi quando il freddo metallo ha sfiorato la sua bruciante pelle- tu le hai baciate via tutte, cancellandole dal suo bellissimo viso.

Non porti l’anello per fedeltà ad Angela- non sei così disperato da credere di aver tradito una donna morta da quasi un decennio – e non è nemmeno più per allontanare potenziali predatrici- a molte donne poco o nulla importa che la loro potenziale ultima preda sia sposata o meno.

Si tratta di fedeltà alla tua promessa. Fino a che avrai quell’anello, ti ricorderai, saprai, di dover lottare, andare avanti, fino a che John il Rosso sarà ancora libero.

Libero, ridacchi al pensiero mentre di nuovo guardi Teresa;  vorresti dirle che sei passato “fino a che sarà vivo” a “fino a che sarà libero”  per una qualche epifania, ma non è così (puoi limitare ciò che sei per lei, ma non cambiare, non del tutto, non nel profondo); semplicemente, ti sei reso conto che, visto l’esito del tuo ultimo, fallimentare piano per  fermare una volta per tutte John il Rosso, lavorare da solo non è un’opzione. ti serve il loro aiuto per farlo, e  se vuoi quell’aiuto, sai di dover giocare secondo le loro regole- puoi accettarlo, soprattutto se la contropartita è che tu e Teresa vi apparteniate ora cuore anima mente e corpo.

Nel letto, Teresa sussulta, agitandosi nel sonno, svegliandosi poi irrigidita, occhi sbarrati, il respiro mozzato in gola da un singhiozzo che minaccia di farsi vivo con prepotenza esplosiva quando con una mano tasta l’altro lato del letto, vuoto freddo abbandonato; tu, alle sue spalle, non vedi, tutto, ma sai, conosci il suo pensiero, poche parole che si ripetono silenziose dentro di lei come un mantra, ancora e ancora e ancora… mi ha usata, mi ha abbandonata, è stato solo sesso, non gli importa di me, non mi ama, sono solo un rimpiazzo, non lo vedrò mai più, ho rovinato tutto…-

Il tuo sguardo si colma di tenerezza per quella donna, tenera, fragile, delicata, piccola, una preziosa bambolina di porcellana, e sussurrando il suo nome ti chini verso di lei, dandole un lento bacio sui capelli corvini, casto ma ricolmo di significato, ricolmo di passione ma non solo di lussuria.

Si rigira nel letto, Teresa, e ti guarda; i suoi occhi sono spalancati, ma in sorpresa, e piange, ma le sue sono lacrime di speranza e gioia;  ti lasci cadere nel letto e ti accoccoli contro il corpo femminile, stringendola così vicina, così stretta, che potreste passare per un unico essere, non fosse per il sottile lenzuolo sotto a cui lei riposava e che ora divide i vostri corpi.

Non parli, lasci che siano la tua presenza, il tuo corpo, a farlo, e ti lasci cullare dal respiro di Teresa, che va via a via tranquillizzandosi, fino a che entrambi non vi siete assopiti. Il tempo delle parole verrà poi, verrà e sarà fino alla fine dei giorni se lei lo vorrà, e tu hai intenzione di fare il tutto per tutto perché lei lo desideri… lo desideri tanto quanto lo desideri tu.

   
 
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