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Autore: onedsmoment    20/07/2012    6 recensioni
Non c'è mai niente di perfetto nella vita. Charlotte lo sapeva già da molto tempo: aveva vissuto una vita complicata, ma poi era arrivato lui e le aveva scombinato tutti i piani. Peró non era l'unico: anche il peggior nemico di Lottie che nascondeva qualcosa, un passato difficile, che doveva superare. Charlotte deve solo scoprire che di piú forte dell'odio c'è solo l'amore.
"Con la coda dell'occhio vidi che Zayn stava per tirare un pugno a quel babbeo idiota che continuava a sorridere. Anche Styles se ne accorse e stava per fare la stessa cosa, quando afferrai Zayn per un braccio e gli dissi:«Dai lascia perdere, andiamocene...». Lui però fulminò Harry e gli disse:«Se non la pianti di insultare la mia migliore amica...». Styles: «Aah, he paura...», continuava a fare lo scemo. Gli dissi con voce tagliente: «Taci Styles.». Lo guardai negli occhi e per la prima volta notai i suoi bellissimi enormi occhi verdi.
Mi voltai distratta con Liam che guardava quei bastardi che ridevano. Appoggiai una mano sulla spalla di Zayn e ce ne andammo."
Se leggete, vi chiedo di lasciare una piccolissima recensione...
Grazie mille
Genere: Fluff, Romantico, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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capi Everything about you

«Andiamo a mangiare qualcosa da Nando’s dopo la scuola?» mi chiese Doniya mentre tiravo fuori i libri dagli armadietti. Solo altre due ore e quel supplizio sarebbe finito. Solo per modo di dire perché erano due ore di musica, quindi sarebbero sembrate quattro. Ma non è importante.

«Certo! È un problema se chiamo anche tuo fratello e Liam?»
«No, tanto io ho chiamato Harry e vengono lui e Niall. Magari chiama anche Annalise così…»
Non le lasciai finire la frase: insomma aveva invitato Styles a pranzo con noi!! O era drogata o lui le piaceva; pensai di optare per la seconda opzione. «Allora, come va con Harry?». Mi sentivo un po’ una di quelle signore pettegole che sanno tutti i gossip del vicinato, ma non riuscivo a frenare la mia curiosità.
«Stamattina abbiamo parlato un po’ prima di entrare in classe e lui è così simpatico… »
Non riuscii a fare a meno di notare che aveva l’aria abbastanza sognante, anzi, molto sognante.
«Allora ti piace?»
«Beh, lui è carino e sempre sorridente e poi con me è così gentile. Comunque si, e non poco!»
Risi perché anche se non me l’avesse detto avrei capito comunque che le piaceva. Era chiaro come il sole.
Stavo per risponderle, quando sentii una voce: «Doniya, aspettami!» e appena mi girai vidi Styles che ci veniva incontro. Non avevo voglia di guardare i due mentre flirtavano spudoratamente, quindi chiusi l’armadietto e le sussurrai velocemente: «Ci vediamo dopo», prima di girare i tacchi e andare verso l’aula magna.

Pochi minuti dopo che mi ero seduta entrarono Zayn e Liam che sembravano due deficienti da quanto stavano ridendo. Liam mi lasciò un leggero bacio a stampo prima di darmi la possibilità di chiedergli che cosa avessero combinato. Semplicemente, Zayn aveva urtato una ragazza del nostro anno che si chiamava Madeleine e a quanto raccontato da Liam non ci aveva fatto una gran bella figura e appena si erano allontanati, quel genio del mio ragazzo aveva iniziato a prenderlo in giro. Insomma, due ragazzi intelligenti. Appena finito il racconto, arrivò Styles a sedersi vicino a noi, visto che avremmo dovuto provare la canzone. Chiaramente, nessuno ne aveva voglia, quindi facemmo finta di decidere qualcosa e passammo, noi tre, due ore a parlare degli affari nostri, iniziando prima a prendere in giro Zayn alla fine parlavamo di Titanic e io continuavo a dire quanto era figo Leonardo Di Caprio, cioè tanto, anzi, troppo.
Nel frattempo, Styles si stava crogiolando nell’autocommiserazione perché era lì con noi e non a fare lo spaccone come suo solito con le ragazze. Era semplice da descrivere: un vanitoso associale.
In qualche modo, nessuno sa come, questa tortura cinese, finì. Anzi, iniziava un’altra volta, visto che andavamo a pranzo tutti insieme. Ormai ero sicura che Zayn e Liam sarebbero venuti, anche se Zayn era abbastanza preoccupato perché sua sorella aveva invitato Harry; insomma, si odiavano a morte o no?
Appena suonò la campanella dell’una mi affrettai a uscire dall’aula per andare a chiamare Annalise per dirle di venire a pranzo con noi. Sulla porta mi scontrai con Styles, molto probabilmente intento a correre dai suoi amici, e successero ben due miracoli (giorno da ricordare): per prima cosa mi chiese scusa (secondo me perché non aveva visto che ero io, altrimenti non lo avrebbe fatto), secondo mi lasciò passare (stesso motivo di prima, ma di solito non sono una persona così pessimista). E questo mi fece pensare che in fondo non fosse poi così antipatico e mi avviai verso il corridoio.
«Che fai, non mi aspetti?». Sobbalzai.
«Payne, credo ci siano modi migliori per farmi venire un infarto, sempre se è essenziale…» aggiunsi.
«Hai ragione, la prossima volta ti dirò che la Halpern è una brava ragazza».
«Sai perfettamente che morirei sul colpo!»
«Appunto!», poi mi prese per mano e ci mettemmo a ridere in mezzo al corridoio come degli scemi, mentre andavamo verso la palestra di Annalise, cioè non sua, lei si allenava lì (specifico perché il mio fidanzato genio non aveva capito!).
«Liam, noi andiamo intanto?». Era Zayn che urlava nella nostra direzione.
«Malik, se mi vuoi rubare il fidanzato basta dirlo!»
«Si, Lottie, era proprio mia intenzione. Non sei la sola ad aver notato quanto è sexy…»
«Oh, grazie Zayn, mi fai arrossire!» aggiunse Liam, fingendosi imbarazzato.
«Ragazzi, contenetevi! Io lo sapevo già della vostra relazione segreta, ma il resto della scuola potrebbe rimenare scioccata se scoprisse che siete gay!»
«Zayn, questa ragazza ha ragione!»
«Si, Liam. Beh Lottie, io e lui andiamo, così staremo un po’ soli…». Mi misi a ridere: possibile che fossero così stupidi?
«Eccomi Zayn!». No, non stupidi, scemi! Poi Liam mi lasciò un leggero bacio sulla fronte per poi sparire insieme a Zayn.
Andai in cortile, aspettando che Anna uscisse. Era incredibile come la mia vita fosse cambiata quell’anno, era appena rincominciata la scuola e c’erano già milioni di novità; la più bella chiaramente era Liam. Aveva migliorato tutto e sembrava un angelo. Era perfetto. Questo era il mio penultimo anno in questa scuola e mi accorgevo sempre di più di come il tempo passasse in fretta. Avrei voluto solamente fermare il tempo e rivivere quei momenti per sempre.
Mentre ero persa nei miei pensieri, arrivò Annalise, ma non sola.
«Hola chica!»
«Ciao Anna! Ma aspetta…»
Incredibile a dirsi, era per mano con Tomlinson, il migliore amico di Styles, che sembrava molto deciso a complicarmi la vita in quel periodo.
«Ehm… Sì, stiamo insieme, te l’avrei detto oggi…»
«Ehi, tranquilla, non ti preoccupare!». Questa cosa mi aveva preso un po’ alla sprovvista, ma in fondo ero felice per lei. Era stata con parecchi ragazzi, ma aveva ottenuto solo tante delusioni, e Tomlinson sembrava un tipo con la testa a posto, a parte che nella scelta dei migliori amici. Annalise era una brava ragazza e io stavo sempre male insieme a lei quando soffriva perché le volevo troppo bene, e quindi magari questa volta sarebbe stata quella giusta.
Louis sorrise, forse un po’ imbarazzato, ma io gli sorrisi di risposta, come per rassicurarlo.
«E Payne?» mi chiese Anna.
«È già andato. In realtà io sono venuta per chiederti, insomma chiedervi, se volevate venire a mangiare da Nando’s insieme a noi»
«Per me è ok!»
«Si, volentieri!» aggiunse Lou.
«Tranquillo, ci sono anche Harry e Niall!» gli dissi per rassicurarlo e lui mi fece un gran sorriso.
Mentre ci avviavamo verso il ristorante, Anna mi raccontò che si erano conosciuti a una festa e che, praticamente, era stato amore a prima vista, anzi a prima svista, perché Anna aveva per sbaglio rovesciato un bicchiere di Coca addosso a Louis e che così avevano fatto amicizia. Mi ricordava vagamente la scena di un film. Approfittai dell’occasione per estorcere a Louis qualche informazione su Harry e Doniya, nel senso che mi raccontò che lui gli aveva detto che lei era molto carina e che insomma le piaceva e voleva conoscerla meglio.
«Amore reciproco» commentai. Ci mettemmo a ridere e scoprii che questo “Lou”, come lo chiamava Anna, era proprio un tipo simpatico e sembrava vivere su un pianeta diverso rispetto a Styles.
Da scuola ci volevano 10 minuti per arrivare da Nando’s, che era uno dei miei ristoranti preferiti, ma se passavi dal parco ci mettevi quasi il doppio, così sull’entrata ci scontrammo con Zayn e Liam.
«Stia attenta signorina!»
«Oh, mi scusi signor pakistano!». Scoppiammo tutti quanti a ridere e, in risposta alle occhiate interrogative di Zayn e Liam, Anna gli raccontò brevemente cos’era successo. Poi, dopo essere stati un quarto d’ora sulla porta come degli stoccafissi, ci decidemmo ad entrare.
Doniya, Styles e Horan erano già seduti e ci fecero posto. Non feci a meno di notare un lampo negli occhi di Zayn quando vide sua sorella vicino a Harry, così gli presi un braccio e gli sussurrai “Tranquillo”, in modo da non scatenare la terza guerra mondiale. Mi sedetti vicino a Doniya, che probabilmente aveva capito la situazione, perché si spostò verso di me, e di fianco avevo Liam, poi Zayn che aveva di fianco Anna, seduta vicino a Louis e poi Niall e Harry. Ordinammo tutti e appena arrivò il cibo cominciammo a mangiare. Lou teneva banco con le sue battute, io parlavo con Liam e Doniya, mentre suo fratello fulminava Styles con lo sguardo. Nel frattempo Anna parlava con chi era disponibile e Niall mangiava. Vi giuro che non avevo visto una persona che mangiasse così tanto in vita mia. A un cero punto Lou saltò fuori con una battuta tristissima, ma per qualche congiunzione astrale, ci mettemmo tutti a ridere come degli stupidi e per caso notai che Styles, oltre a degli occhi meravigliosi, aveva delle fossette molto sexy. Terribilmente sexy. Santo cielo, ma che cosa sto dicendo? Dopo che ognuno ebbe pagato la sua parte uscimmo dal ristorante, dandoci l’appuntamento l’indomani mattina da Starbucks, per stare tutti insieme appassionatamente. Che cose terribilmente melense... Liam mi prese la mano e ci avviamo senza una meta.

Harry’s POV

«Andiamo a fare un giro?» chiesi a Doniya. Quella ragazza era fantastica, cioè non era come tutte le altre che avevo avuto, era speciale, mi aveva affascinato dal primo momento che l’avevo vista. Aveva due enormi occhi marroni e i capelli scuri e setosi che le ricadevano morbidi sulle spalle: era bellissima. L’unico problema fra di noi era suo fratello Zayn, che mi odiava così tanto probabilmente mi avrebbe impedito di stare con lei. L’unica persona che lo frenava, credo, era la Dupree, Charlotte Dupree. Quella ragazza era l’unica ragazza che avessi mai conosciuto che non si faceva mettere i piedi in testa da nessuno: la odiavo, ma qualcosa di lei mi attraeva, non lo so…
Doniya mi sorrise e annuì e ci avviammo vero il parco. Era una di quella giornate autunnali umide, tipiche di Londra, ma, grazie al cielo, non pioveva.
«Allora, raccontami qualcosa di te…» mi chiese mentre camminavamo.
«Uhm, fammi pensare…» le risposi.
«Eddai… dopo anche io!»
«D’accordo! Allora non sono di Londra, ma vengo dal Cheshire, ho una sorella che si chiama Gemma e venire a Londra è stata una delle cose più belle che mi potesse capitare.»
«La realizzazione di un sogno?»
«Più o meno…  poi mi piace la musica e uscire con i miei amici, e uno dei miei film preferiti è Titanic!»
«Allora sei un romanticone?» mi prese in giro lei.
«Noooo! Rovinerebbe la mia immagine!»
«Uh uh, povero Styles…».
Ridemmo insieme e poi le presi la mano. Lei mi guardò e mi sorrise e in quel momento avrei voluto fermare il tempo. Ci sedemmo su una panchina all’ombra di un grande albero. L’aria fresca le scompigliava i capelli che le incorniciavano il viso. «Adesso tocca a te!» le dissi.
«Allora, vengo da Bradford, una città dispersa nel bel mezzo del nulla e oltre a Zayn, ho altre due sorelle e suono il pianoforte e il mio film preferito è Harry Potter»
«Interessante… che ne dice se domani mattina dopo Starbucks, andiamo a fare qualcosa?»
«Io devo andare da Harrods» mi rispose
«Perfetto, andiamo insieme!»

Doniya’s POV

«Ma tu non hai freddo?» gli chiesi.
«No! Vuoi la mia felpa?»
«Mmhh, non sapevo che Styles fosse un cavaliere, ma accetto volentieri!»
«Ecco a lei, Madame!»
Ci mettemmo a ridere e non riuscii a fare a meno di notare le sue bellissime fossette. Quando stavo con lui era tutto così semplice e così divertente. Sarei voluta rimanere lì per sempre. Presi la sua felpa nera e me la infilai. Charlotte sarebbe stata fiera di me adesso: mi dice sempre che mi devo trovare un ragazzo e quindi sono a posto! L’unico problema ora era Zayn: lui si che odiava Harry e non gli andava tanto a genio che io stessi così tanto con lui. Ma grazie al cielo c’era Charlotte, che metteva sempre a posto tutto. Era fantastica.
Harry mi mise un braccio intorno alle spalle e rimanemmo lì per un po’, finché non mi accorsi che era ora di tornare a casa.
«Ti accompagno», disse Harry alzandosi in piedi e prendendomi per mano.
Ci incamminammo vero casa mia, verso il centro di Londra, chiacchierando del più e del meno. Per stare bene con lui mi bastava essere me stessa. Era semplice.
Arrivammo davanti all’appartamento.
«Grazie, sono stata benissimo oggi pomeriggio». Tra le chiacchiere e la passeggiata eravamo arrivate la cinque.
«Grazie a te, ci vediamo domani!» e mi lasciò un bacio all’angolo della bocca. Poi se ne andò e io salii le scale sovrappensiero, chiusi la porta e mi buttai incantata sul mio letto prima di entrare nel mondo dei sogni.

Liam’s POV

Presi per mano Charlotte e iniziammo a vagare senza una meta. C’era freddo e perciò poco dopo andammo verso casa.
«Vieni su da me?»
«Certamente Payne!». E sorrise. Era bellissima quando sorrideva e i suoi occhi risplendevano di una luce brillante. Era sempre bellissima e amavo stare con lei. Quando eravamo soli parlavamo sempre un sacco, nonostante io fossi un tipo piuttosto silenzioso.
«Wow, è bellissima la tua casa Payne!» esclamò appena entrata.
«Beh, modestamente, grazie…»
«Allora, come va con Jawy?»
«Oh, stiamo davvero bene insieme…» la presi in giro e poi ci sedemmo sul mio letto e scoppiammo a ridere.

Guardai fuori dalla finestra: c’era buio ed erano ormai le sette. Eravamo a casa mia da quasi 5 ore e avevamo fatto di tutto: abbiamo giocato a carte, studiato (per modo di dire, si intende), cantato, e parlato. Soprattutto parlato. Di tutto: dei nostri gusti, i nostri sogni, le nostre famiglie e parlare con lei era così facile che il tempo sembrava essere volato. Stavo bene quando ero con lei, e ci sarei voluto rimanere per sempre, ma sapevo che non era possibile e dovevo anche trovare il coraggio di parlare con lei.
«Liam… sei morto?»
«Arrivo principessa!»
«Grazie Monsieur!» disse lei mentre le porgevo la felpa.
«Lottie, visto che è tardi, che ne dici se prendiamo una pizza e poi guardiamo un film?»
«Uffa, perché le idee più belle ce le hai sempre tu?»
«Beh, lo sai che sono un genio…»
«Un genio scemo, direi…»
«Mmhh, so che non lo pensi!»
«E chi te lo dice?» mi rispose lei prima di darmi un bacio.
«Vado a ordinare la pizza» le dissi
«Si signor capitano!» disse lei rotolandosi per terra. Ecco che cosa amavo di lei: la sua spontaneità da bambina. Era adorabile.
Mentre ero al telefono, vidi Charlotte piazzarsi davanti a me e iniziò a fare le smorfie, così io ridevo mentre il tipo della pizza pensava che fossi scemo.
«Mia cara, dopo aver rovinato la mia reputazione…»
«Si, caro, perché il fattorino delle pizze è una persona importante!» disse soffocando una risata
«… adesso ti distruggo!»
E la buttai per terra iniziando a farle il solletico. Lei si sbellicava dalle risate e io uguale, solo che lei era troppo impegnata a soffrire la mia tortura che non mi faceva niente.
DLIN DLON.
«Pizza!!»
Andai ad aprire la porta e a prendere le pizze.
«Oh, tu prima ci scherzavi ma quel fattorino era veramente figo!» mi disse appena rientrai.
«Birra o coca?»
«Coca, caro»
«Certo, cara»
Scemi, ecco la giusta parola per definirci.

«Buona questa pizza… adesso che si guarda?»
«Propongo Toy Story»
«I like it… » mi rispose.
Ci sedemmo sul divano con una coperta sulle gambe, prima che lei si accoccolasse vicino a me. Le misi un braccio intorno alla spalla e iniziammo a guardare il film. Ridemmo come dei bambini piccoli e proprio alla fine mi accorsi che lei si era addormentata. Le accarezzai i capelli e le diedi un bacio, prima di sprofondare anche io in un sonno profondo.


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Hola tartarughe! (?)
So già che questo è un capitolo un po'strano ma il prossimo lo sarà ancora di più!
Mi sono impegnata a scriverlo lungo perchè per un bel po' non ci sarò, circa 15 giorni...
Quindi vi chiedo di recensire tanto (10 recensioni sarebbero l'ideale!) e di pubblicizzare questa storia ai vostri amici!
Allora, come sapete vi chiedo di leggere le mie altre storie e recensire e passare da Giuli_Directioner..
Ok, non rompo più!!
Ah, una cosa:
Questa è Annalise:
http://www.fashionschooldesign.com/wp-content/uploads/2012/01/elle-fanning-4.jpg
Questa ragazza la adoro!
E poi vorrei ringraziere i 4 che tengono la storia tra i preferiti, e l'1 tra le seguite e le 3 recensioni dello scorso capitolo...
Facciamole crescere!!
Un bacione a tutti
Chiara xx

   
 
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