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Autore: niniell95    20/07/2012    1 recensioni
Il bicchiere volò in aria e andò a finire su Sandy, e sul ragazzo che aveva appena investito con il suo corpo.
Il cappuccino ancora caldo mascherava la sua identità, ma non per Sandy, che a malapena riusciva a respirare dall’emozione. Come si faceva a non riconoscere quegli occhi così lucenti ed eternamente belli?
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Styles, Niall Horan, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Quello per Sandy era un giorno particolare, un giorno speciale. Finalmente, dopo aver aspettato mesi interi, il suo diciottesimo compleanno era giunto. Il momento in cui avrebbe raggiunto la maggiore età era arrivato. Lei non desiderava una macchina, non voleva vestiti firmati, non aveva alcuna voglia di ricevere collane, orologi o orecchini. L’unico regalo che desiderava di più al mondo era il biglietto per il concerto dei One Direction.

Un regalo insolito per un compleanno di 18 anni, però essendo la sua una famiglia particolarmente umile, non avrebbe potuto permettersi un costo così elevato per uno stupido concerto.

“Non ti pare che tu stia esagerando? 100€ sono tantissimi” le rimproverava sempre la madre, provando dispiacere a doverle negare la cosa che più desiderava con tutto il suo cuore.

“Beh, si forse hai ragione…infondo stando a casa, davanti a ul pc ho sicuramente la visuale migliore, in prima fila per giunta!” cercava di scherzare lei, per non fare vedere alla madre che il fatto di non potere andare a quel concerto le faceva terribilmente male.

Capiva queste cose, era molto matura rispetto alle sue coetanee. Ma i sogni erano sempre gli stessi, a prescindere dalla maturità. Anche lei aveva un idolo, anche lei lo amava con tutto il cuore e voleva al più presto incontrarlo. Anche lei desiderava conoscere l’amore vero. Non lo ammetteva neanche a se stessa, ma infondo lo sapeva benissimo.

Lei li amava, amava quei 5 ragazzi che la facevano sorridere. Non aveva neanche un loro CD, per via del costo. Ma comunque era sempre lì davanti a quel computer a scaricare tutte le loro canzoni. Ormai sapeva a memoria anche quelle delle loro audizioni ad xFactor.

Quel sabato mattina, erano ancora le 8.00 e tutti dormivano. Sandy sgattaiolò fuori dal letto e si diresse in punta di piedi in salotto, sperando di trovare quel desideratissimo biglietto sul tavolo dove di solito i genitori erano soliti lasciare i regali per le eventuali occasioni.

Si fermò davanti a quella busta da lettere bianca, con su scritto “x Sandy”. Respirò a lungo, e si chiese se forse era il caso di aspettare che tutta la sua famiglia si alzasse. Poi le passarono per la mente quegli occhi color ghiaccio di Niall e senza pensarci due volte in più, fece in mille pezzi quel dannato muro  di carta che copriva il suo regalo.

Le dita le sudavano, lasciando un leggero alone sulla carta plastificata che teneva in mano. Le gambe le tremavano e non si capiva se le lacrime che le rigavano il volto fossero di gioia, o di tristezza.

Lei sapeva che prendere la patente costava molto, e che la sua famiglia non se lo poteva permettere, perciò trovarsi in mano l’iscrizione alla scuola guida era stato un forte colpo per lei. Già, niente biglietto.

“Sandy, ma cosa ci fai già in piedi a quest’ora?” le disse la madre, svegliatasi appena. Si stropicciò gli occhi impastati dal sonno, camminò verso la figlia ancora incredula immobile in mezzo al salone e se l’abbracciò, facendole gli auguri.

“So che non è quello che desideravi, ma era da tanto tempo che io e tuo padre stavamo mettendo da parte i soldi...insomma…”

“Mamma, questo è il regalo più bello che io potessi ricevere! Davvero!” e le diede un bacio sulle sue guance umide. Si persero in un caldissimo abbraccio. Madre e figlia come due migliori amiche.

“Tuo padre sarebbe fiero di te! Se fosse ancora qui con noi, ti avrebbe dato qualche lezione di guida!”

“ahahah ma papà è sempre qui con noi, mamma!”

Furono interrotte da un grande botto. Michael, il fratellino di 12 anni, era appena uscito dalla sua camera e con la delicatezza di un elefante aveva chiuso la porta.

“Buongiorno testa di rapa, auguri!” le disse, lanciandole un pezzettino di carta con una piccola fionda giocattolo. Tipico fratello dispettoso.

“Grazie!” le rispose lei, un po’ infastidita.

“La nonna dorme ancora?” chiese Sandy alla madre.

“Si, ieri alla gita con gli anziani si è stancata molto. Sai poi com’è tua nonna, sempre allegra, arzilla e giocherellona. Dopo però si stanca e dorme per ore.”

Sandy rispose solo con un sorriso. Un sorriso triste che guardava quell’iscrizione che aveva ancora in mano.

“Andiamo tutti a fare colazione, avanti!” le disse la madre accarezzandole il viso.

 

La giornata passò velocemente, tra telefonate e messaggi d’auguri, e tra una schitarrata e l’altra. La musica era l’unico modo che aveva per sfogarsi. Inoltre, la sua voce era così diversa dalle altre…poteva lasciarti ore ed ore lì impalato ad ascoltarla. 

La sera a cena, avrebbero avuto ospiti per festeggiare il suo compleanno. Erano le 17.30, e Sandy si annoiava a morte. Così, decise di vestirsi e di andare a fare una passeggiata. Camminò sola per le varie vie di Londra, che ormai conosceva come le sue tasche. 

 

L’unica amica vera che aveva era la madre, e forse anche la cugina. Tutti la allontanavano a scuola, nessuno la voleva. Tutto questo, solo perché era stata abbandonata una notte di inverno da neonata in un piccola chiesa di un vicolo sconosciuto di quella grande città. Jenna, la madre adottiva, l’aveva trovata in una piccola cesta davanti alla porta d’ingresso. Senza pensarci due volte, la prese con se.

Ora il fatto non sta nell’abbandono in se per se, ma nei suoi genitori adottivi. Marito e moglie venuti dal Congo per trovare fortuna in una paese sviluppato dell’Europa. Lei, nome candido come la sua pelle, bianca come il latte, e i suoi occhi, celesti tendenti al grigio, era la figlia adottiva di due fantastici signori in cioccolato che l’amavano come non mai.

 

Camminò per molto tempo, senza stancarsi mai, con la testa pieni di pensieri. Si, pensava al suo gruppo preferito, e al fatto che non avrebbe mai potuto ascoltarlo dal vivo. Pensava al suo grande amore, Niall Horan, e a che mai in vita sua avrebbe potuto confidargli i suoi sentimenti. Girò l’angolo e si trovò davanti ad uno Sturbucks. Non ci entrava mai, sapeva che non poteva spendere soldi inutilmente. Passò oltre, ma poi pensò che quello, il giorno del suo compleanno, lo stava passando da sola, a camminare senza meta per Londra.

Si girò, e con grande sicurezza entrò in quel bar.

Andò dritta al bancone e ordinò un cappuccino con panna e caramello. Non era esperta di quel posto, per cui decise di andare sul sicuro.

“Come ti chiami?” fece il cameriere.

“Sandy” rispose lei.

“Okay! Un cappuccino con panna e caramello per Sandy!” urlò ai suo colleghi.

Lei rimase un po’ turbata, ma poi si calmò quando lesse il suo nome su quel bicchiere di cartone bianco. Prese a succhiare con la cannuccia, e si innamorò subito di quel sapore così particolarmente dolce. Mentre beveva con foga, scese dallo sgabello su cui si era seduta pochi minuti prima, e essendo totalmente concentrata sul suo piccolo auto-regalo di compleanno, prese una storta.

Il bicchiere volò in aria e andò a finire su Sandy, e sul ragazzo che aveva appena investito con il suo corpo.

Il cappuccino ancora caldo mascherava la sua identità, ma non per Sandy, che a malapena riusciva a respirare dall’emozione. Come si faceva a non riconoscere quegli occhi così lucenti ed eternamente belli?

 
SALVEEE :D
Sono di nuovo quì, con un'altra fanfiction! Mi scuso per non aver continuato quell'altra...avevo iniziato a buttar giù qualcosa ma non mi piaceva .-.
Beh, spero che questa sia di vostro gradimento! Mi farebbe piacere sapere cosa ne pensate...quindi recensite in tante! :D 
Grazie per la lettura, aggiornerò a breve!!

*BigLove* <3
  
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