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Autore: Juliett828    20/07/2012    3 recensioni
Giu è una studentessa italiana che per un anno vivrà al liceo Dolce Amoris a New York
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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p style="text-align: center;"> Un anno all’ estero

E’ una bella giornata di primavera, il cielo è azzurro e il sole splende alto nel cielo. Se ti concentri bene su un pezzettino di cielo quasi non sembra di stare nella affollata e inquinata New York. Giu ci si è trasferita due mesi prima, è in terza liceo linguistico e ha voluto fare un anno di studio all’estero e quale meta migliore di New York la città dove mille culture diverse si fondono e dove puoi trovare di tutto dal cibo, ai teatri a soprattutto i negozi. Giu è una ragazzina di quindici anni. Dico ragazzina perché ha dei lineamenti così dolci da sembrare quasi una bambina. Ha lunghissimi capelli biondi boccolosi e grandi occhi azzurro chiaro. La pelle è chiarissima quasi color avorio ma con un sottotono rosato e due guance pescate. Non è altissima ma neanche bassa è una ragazza normale sul metro e settanta. Ha un fisico molto ben proporzionato anche se è molto magra ma di costituzione. Le sue passioni sono moltissime le interessa la moda e il trucco ma non segue ogni trend solo quelli che le piacciono ha un gusto un po’ particolare molto vintage e tenero. Ama fiocchetti, volant, e anellini vari. E il suo colore preferito per il vestiario è il rosa cipria. Oggi indossa una gonnellina vaporosa rosa cipria e un maglioncino bianco perché a novembre inizia a fare freddo. I biondi capelli sono lasciati lisci e naturali. Ha un paio di orecchini a brillantino e un cerchietto rosa cipria anche quello. E infine indossa delle semplici ballerine dello stesso bianco del maglioncino. Ha dello smalto rosato chiaro e le unghie tenute un po’ corte ma ben curate perché un’altra delle sue passioni è il violino e per suonarlo le unghie non devono allungarsi troppo. Mentre cammina per la strada che dal suo liceo porta all’accademia di musica porta in una mano il violino appunto e nell’altra il leggio. Anche se ha dovuto andare via di casa non ha rinunciato a suonare il suo strumento e si è iscritta alle lezioni pomeridiane della scuola di musica più famosa di NY che fortunatamente è legata al suo liceo il Dolce Amoris. Li ci sono ragazzi che vengono da tutto il mondo con passioni e sogni diversi. Ad esempio Giu anche se suona il violino e il pianoforte non vuole diventare una musicista da grande ma un chirurgo. Comunque stavamo dicendo stava passeggiando tranquillamente fantasticando sulla sua vita da adulta. A un certo punto qualcuno la afferrò da dietro la tirò a se e l’abbracciò poi chinò la testa e le diede un bacio sulla guancia.
>Sarà una mia amica< pensò Giu iniziando a preoccuparsi.
Ma poi sentì una voce maschile dire: >Hei dolcezza tutto bene?<
Senza pensarci due volte si girò e tirò un forte calcio sul ginocchio al tipo che le stava dietro. Lui cadde a terra.
> Ma che sei scema… Aspetta tu non sei Callie<
> Ehm no!<
> Scusa, mi dispiace tanto, il fatto è che somigli molto a una mia amica<
Giu s’inginocchiò per terra e lo osservò un po’. Aveva dei capelli strani corti leggermente mossi, biondo scuro ma con riflessi verdi che sembravano molto naturali, un sorriso dolce e due occhi verde giada. Era davvero molto carino.
> No scusa tu, sono stata avventata, spero di non averti fatto troppo male<
> Ma va figurati< disse lui tentando di alzarsi ma il ginocchio li faceva abbastanza male e quindi non riuscì a trattenere un gemito ma poi sorrise.
> Davvero lascia che ti aiuti, ti accompagno al bar qui di fronte e chiediamo del ghiaccio<
> Ok va bene< Dicendo questo appoggiò un braccio sulla sua spalla e si incamminarono verso il bar della piazza, non aveva un nome particolare ma tutti lo chiamavano il Bar semplicemente. Mentre camminavano si misero a chiacchierare.

ecco il secondo:>Come ti chiami?< le chiese lui
> Giulietta, ma chiamami Giu< lui trattene una risata e abbozzò solo un sorriso
> Giulietta davvero?? Come quella di Giulietta e Romeo<
> Si lascia perdere, mia mamma è parecchio fissata con Shakespeare< sorrise lei
> è un bel nome, io sono Jade!<
> oh, lo sapevo< e sorrise > sei parecchio gettonato nel mio liceo< e sorrise di nuovo
> Che scuola frequenti?<
> Il liceo Dolce Amoris ma sono qui da soli due mesi, sono italiana<
> L’avevo capito dalla pronuncia e dal nome<
> Eheh dai non lo parlo così male l’inglese<
> No, hai ragione per essere qui da soli due mesi sei parecchio brava<
Lei sorrise > Siamo arrivati, aspettami qui vado dentro a chiedere il ghiaccio!<
> ok!<
Entrò nel bar e alla cassa c’era un nuovo ragazzo ma aveva l’aria familiare. Ah si era un ragazzo del suo liceo, quello dai capelli rossi che stava sempre in disparte con l’aria da duro, a Giu non era mai piaciuto troppo. Frequentava con lei anche la scuola di musica lui suonava la chitarra elettrica.
> Ciao scusa non è che avresti del ghiaccio un ragazzo si è fatto male <
Castiel alzò lo sguardo e vide questa ragazzina tutta dolce e carina che lo guardava sorridendo
> Che bimbetta!< pensò >Te lo do ma dovrai pagarlo<
> Grazie<
Castiel rimase stupito si era aspettato una risposta a tono. Andò a prendere dalla cassetta del pronto soccorso il ghiaccio spray e lo porse alla ragazza.
> Riportamelo eh!<
> Ok quanto ti devo?<
> Niente, stavo scherzando<
> Grazie .. Castiel giusto?<
>Sì esatto<
Giu uscì e tornò da jade. Gli alzò i jeans e gli spruzzò su il ghiaccio.
> Meglio?<
> Si, grazie<
> Di niente figurati ti ho quasi rotto un ginocchio<
> Ma va davvero non è niente di grave<
> Ok, guarda io ora devo andare perché tra poco ho lezione quindi ti devo lasciare, ce la fai a tornare a casa?< lui sorrise
> Certo!! Allora ciao e grazie< detto questo si alzò la salutò con un cenno della mano e iniziò ad allontanarsi poi si girò e la risalutò con la mano sorridendo. Anche Giu lo salutò poi si girò ed entrò di nuovo nel bar ridiede il ghiaccio a Castiel e lo ringraziò.
> Sei sempre così gentile e carina con tutti?< le chiese
> No, direi di no<
> Pensavo fossi una di quelle tipette tutte tenerine con le vocette squillanti che sembrano bambinette eccitate da una nuova barbie<
> Tu che ne sai, per caso eri una di loro?<
> Ah ah ah molto divertente, allora non sei tutta dolciosa<
> Ti svelo un segreto rispondo bene semplicemente perché non sono capace di rispondere male in inglese<
>Ah già tu sei la tipa strana che viene dalla Francia<
> Strana?!? Parla lui vero?!? Comunque è Italia<
> Italia, Francia sai cosa cambia<
> Scommetto che la geografia è la tua materia preferita< disse lei ironicamente
Lui sorrise.
>Comunque se il problema e che non sei capace di formulare le frasi maleducate ti basterà passare un po’ di tempo con me e imparerai subito <
>Questo è un invito ad uscire insieme?< Chiese lei sorridendo
Lui le sorrise > ti piacerebbe eh!!<
> Ma non so< gli rispose sempre sorridendo
> Allora ti informo che oggi è la tua giornata fortunata piccola che ne dici di andare a lezione di musica insieme<
> D’accordo PICCOLO< disse lei e gli fece l’occhiolino.
E lui le sorrise chiuse la cassa informò Joe, il barista, che stava andando e si incamminarono insieme.
  
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