Non resisto più! Eccovi la nuova avventura!
Ovviamente il titolo dice tutto. Robin Hood, versione glee o meglio Brittana.
Non mi resta che augurarvi buona
lettura, ci vediamo in fondo!
Robin Hood
Prologo: Robin
La foresta era silenziosa, l’alba era vicina e la luce iniziava a rischiarare il cielo. Il soldato si agitò sul cavallo cercando inutilmente di scrollarsi la rugiada da dosso. Si voltò verso il convoglio, erano dieci soldati, tutti eleganti nelle uniformi del re, il mantello con ricamato il blasone d’Inghilterra. Il movimento lo fece rabbrividire, l’acqua di condensa sul suo elmo gli era finita giù per la schiena. Un sibilo gli fece dimenticare il freddo.
“Ci attaccano!” Urlò un uomo dietro di lui.
Un secondo e poi un terzo sibilo, frecce.
“Difendete il convoglio!” Urlò il loro comandante, ma una freccia passò accanto al cavallo del soldato, spaventandolo e facendolo impennare. Cadde violentemente su un braccio, un rumore secco e un dolore atroce gli fecero capire che si era spezzato un osso.
Altre frecce saettavano attorno a lui, i suoi compagni avevano estratto le armi, ma non c’erano nemici da combattere. Una rete cadde dall’alto intrappolandone due, altri caddero a terra, i cavalli che fuggivano spaventati, due uomini si diedero alla fuga.
Il soldato osservava con il terrore nel cuore, sapeva chi li stava attaccando, il fantasma, la volpe della foresta, il più pericoloso e sanguinario bandito dell’Inghilterra, Robin Hood.
Una figura agile saltò sul loro carico. Teneva il cappuccio alzato, ma era inconfondibile, l’arco ancora incoccato tra le mani, la faretra sulla schiena. Il soldato rimase immobile, sapeva che se si fosse mosso sarebbe morto.
“Cosa abbiamo?” Chiese un gigante uscendo dalla foresta, indossava gli stessi colori di Robin Hood, ma doveva essere grande il doppio, un bastone possente tra le mani, la figura sul carro fece ruotare l’arco spezzando con un colpo secco il lucchetto, aprì la cassa infilando le mani ed estraendole piene di monete.
“Oh, altre tasse per il Principe!” disse il gigante sorridendo poi si avvicinò al compagno che sempre in silenzio saltò sul dorso del cavallo da tiro facendolo muovere.
Il soldato vide il gigante saltare per afferrarsi al carro e udì chiaramente il movimento tra gli alberi, gli uomini di Robin Hood si muovevano.
“Come è possibile! Quel carro doveva passare inosservato!” Il Principe gettò con violenza la coppa che teneva in mano mandandola ad infrangersi contro la parete.
“Mio Signore… ecco…”
“Ditemi solo che non è stato lui!” L’uomo si voltò furioso verso il messaggero che abbassò la testa sussurrando appena,
“E’ stato Robin Hood, mio signore…”
“Maledetto! Si sta prendendo gioco di me da troppo tempo! Qualcuno deve perdere la testa!” Il messaggero in ginocchio davanti al suo Principe tremò di paura, ma l’uomo rimase in silenzio a lungo.
“Chiamatemi il generale Sylvester, voglio il suo miglior uomo, manderemo un nuovo sceriffo a Nottingham!”, disse infine.
Note
L’avventura ha inizio nel più classico dei modi, un bel assalto al convoglio delle tasse!
Ad alcuni capitoli aggiungerò delle immagini che ho creato con photoshop (Sono una schiappa quindi non aspettatevi troppo!) E che spero daranno, letteralmente, un po’ di colore alla storia, aiutandovi ad entrare nell’atmosfera giusta.
A voi rimane da indovinare chi siano i personaggi! ;-)
Al prossimo capitolo…
Ciao ciao