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Autore: StayStrongDamn    22/07/2012    1 recensioni
"L’aria era satura di tensione. Tutto si fermò dopo un boato. I muri vibrarono e la polvere che si posava leggiadra sul pavimento vorticò per aria sporcando i tappeti che ornavano le mattonelle di un colore argenteo."
La storia di due maghi dentro la battaglia di Hogwarts. Riusciranno l'amore e le capacità magiche a salvarli?
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Speranza.
 
L’aria era satura di tensione. Tutto si fermò dopo un boato. I muri vibrarono e la polvere che si posava leggiadra sul pavimento vorticò per aria sporcando i tappeti che ornavano le mattonelle di un colore argenteo. I quadri, appesi in posizioni irregolari, caddero vuoti in un tonfo assordante. Le immagini che gli avevano ornati per anni fuggirono verso l’uscita migliore. Tutto ciò che c’era sempre stato di magico in quel luogo era sparito. I boati delle maledizioni rimbombavano verso l’esterno. Grida di terrore e passi veloci risuonavano nel vuoto e oscuro silenzio di quegli istanti. Il corridoio era popolato da un solo mago che correva senza meta e in cerca di salvezza. La via che stava percorrendo terminava in un bivio. Dove doveva andare? Cosa avrebbe trovato se fosse andato a destra? E cosa invece se fosse andato a sinistra? Lui non lo sapeva, non ragionava e l’unica cosa a cui pensava era la sua ragazza. Quella ragazza dai capelli biondo platino che l’aveva colpito sin dalla prima volta che aveva attraversato la Sala Grande. Certo, lui era uno dei Corvonero più rinomati ed era strano avere una relazione con una Serpeverde tanto eccelsa ma a loro non importava. Si amavano e questo era l’importante. Lo schianto che ridusse la finestra in piccoli pezzi lo fece ritornare a quel momento. La barriera magica era stata infranta e lui cadde in disperazione. Ce l’avrebbe fatta a superare i suoi nemici? Non sapeva darsi una risposta. Le sue conoscenze magiche si fermavano ad un misero terzo anno ma lui si era rimboccato le maniche e aveva imparato altri incantesimi non adatti alla sua età in poco tempo. I frammenti della finestra scintillante caddero a terra come una cascata. La figura davanti a lui si materializzò. Era minacciosa e Damn aveva paura di lui ma la sua determinazione era infinita e strinse a se la bacchetta. –Mostrati scellerato!- gridò. Il grugnito che seguì dopo fece capire al ragazzo che il suo nemico si stava per scagliare contro di lui. Damn dannazione, ricordati le parole pronunciate dal tuo insegnante di Incantesimi. Fissa l’avversario e trova un varco per poterlo colpire. pensò con chiarezza. La bacchetta era stretta nella sua mano che sudava freddo. Fissò con attenzione il Mangiamorte che aveva davanti. Era di statura media con i capelli lunghi e neri. Era completamente rivestito di nero e il suo mantello ondeggiava sotto la brezza notturna. Non trovava punti scoperti ma non si meravigliò perché, dopotutto, quello davanti a lui era un mago oscuro molto potente che non si sarebbe fatto scrupoli ad uccidere un ragazzino di quell’età. I secondi passarono ma sembrarono un eternità. Socchiuse gli occhi azzurri per focalizzare bene il punto dove avrebbe colpito. Dopo qualche secondo speso a fare su e giù con lo sguardo si accorse di un dettaglio che aveva tralasciato. Un taglio enorme serpeggiava alla fine della gamba destra. Damn sospirò e decise che quello sarebbe stato il punto dove avrebbe colpito. Però non poteva colpirlo direttamente altrimenti l’uomo si sarebbe parato con un incantesimo di protezione. Doveva agire in fretta e il piano da attuare scorse veloce nella sua mente. Agitò la bacchetta con sicurezza e puntò al braccio del nemico e gridò –Stupeficium!-. Un raggio bianco e uniforme uscì dalla punta della sua bacchetta e si diresse a velocità elevata contro il mago che, puntato il piede per terra, lo respinse con un incantesimo di protezione –Tutto qui ragazzino? Pensavo che Silente vi avesse insegnato ottime cose ma a quanto pare sei un mago di seconda categoria. Il mondo magico non ha bisogno della tua presenza. E’ arrivata la tua fine, addio!-. Il suo viso si colorò di un ghigno struggente ma Damn sembrava molto tranquillo e sapeva quello che faceva. L’uomo assunse una posizione di attacco e puntò la bacchetta contro il ragazzo gridando  –Avada Kedavra!-. La maledizione scosse la bacchetta dell’avversario e fece uscire un flusso verde e serpeggiante che si mosse ondeggiando verso Damn. Tutto si fermò. Era davvero arrivata la sua fine? Aveva sprecato quegli anni di insegnamenti per morire così? La situazione era tragica ma lui rimaneva impassibile e tranquillo. La maledizione lo stava per colpire quando il ragazzo disse –Era proprio quello che volevo.- Damn saltò a sinistra e con la bacchetta ancora in pugno puntò alla gamba del Mangiamorte e gridò –Levicorpus!- L’incantesimo colpì il punto scoperto e il nemico volò indietro sollevandosi da terra come se un corpo invisibile lo avesse colpito facendolo vorticare. Si schiantò dopo pochi istanti contro la parete infondo al corridoio e il boato rimbombò feroce. Il corpo del mago rimase tramortito a terra. Era svenuto e gli colava del sangue dal braccio. Damn era ancora a terra ma sapeva già che il suo colpo era andato a segno. Dopo essersi rialzato si ripulì il braccio sinistro dalle schegge di vetro che non si erano conficcate in profondità. Ancora un po’ stordito dalla mossa azzardata vacillò con la vista annebbiata verso il bivio in profondità. Arrivato davanti al corpo decise di toccare il polso per assicurarsi che non fosse morto. Il battito era irregolare ma per fortuna era ancora vivo. Si guardò intorno per scegliere la via adatta da seguire e decise di prendere quella che portava in un corridoio più stretto sulla sinistra. Sentiva che lei era lì perche il suo cuore glielo diceva. Prese a correre veloce senza farsi rallentare da ostacoli che, sicuramente, erano caduti lì per l’esplosione. Mentre correva verso la fine del corridoio si accorse dell’enorme finestra che si apriva sulla destra. Si affacciò. La scena era macabra anche per i suoi coraggiosi occhi. Corpi tramortiti e senza vita giacevano sull’erba bagnata dalla rugiada. Erano un centinaio se non di più. Mangiamorte e maghi di Hogwarts che avevano combattuto tra di loro. La sua attenzione si posò su un corpo più minuto e piccolo degli altri. La sua vista era ancora appannata ma si accorse che era Todd il suo migliore amico ad Hogwarts. NO, LUI NO! pensò inveendo contro qualsiasi cosa gli fosse a tiro. Batté i pugni sulla finestra e si arrampicò mentre il suo viso si rigava di lacrime. Avevano passato tre anni bellissimi insieme e lui c’era sempre stato per lui. Non poteva morire così, non era il suo destino. L’erba sotto i suoi piedi era completamente bagnata ma non ci fece caso mentre correva verso il corpo. Era disperato, prese la sua testa tra le mani e la accarezzò per l’ultima volta –Non tu Todd! I-io ti vendicherò! Fosse l’ultima che faccio!- alzò le mani al cielo e poi le sbatté contro il terreno bagnato dalla luce della luna. Come lo avrebbe detto ai genitori che il proprio figlio era morto? Non lo sapeva. Dopo un secondo si accorse che un lampo verde puntava verso di lui e viaggiava ad una velocità sorprendente. Ecco, è finita anche per me. pensò e chiuse gli occhi in segno di resa alla morte. Il tempo passò veloce ma ancora lui era lì a tenere tra le mani l’erba fresca. Come era possibile che ancora la maledizione non l’avesse colpito, eppure era lì ad un passo dalla sua faccia. Aprì piano gli occhi e si rese conto che una figura si ergeva davanti a lui. Non capiva bene chi fosse ma sapeva di aver già visto quei capelli. Capì chi era dopo che la figura parlò –Devo sempre salvarti la vita, non è vero?-
  
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