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Autore: meiousetsuna    22/07/2012    12 recensioni
Questa semplice OS è nata come omaggio alla bellissima canzone dei The Rasmus, che porta lo stesso titolo della storia.
Damon, l'oscuro, che nasconde in sè un buio interiore che si manifesta al di fuori di lui come un gelido temporale.
Bonnie, una piccola fiamma radiosa, che cattura anche gli animi più duri con la sua luce irresistibile.
Giorno e Notte, Primavera ed Autunno.
Opposti e speculari.
Grazie a tutte le amiche che ho incontrato da quando ho deciso, timidamente, di provare a scrivere su questo sito.
Ho cominciato con Bonnie e Damon, e prima delle vacanze estive, mi sembra giusto 'chiudere' con loro...
Un bacio grande, la vostra Setsuna
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, Bonnie McCullough, Damon Salvatore | Coppie: Bonnie McCullough/Damon Salvatore
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Alle mie carissime Alice in Wonderland, Elen91, Frankie91, Hugghina, Iansom,  NanaBianca TvD, con affetto e riconoscenza.
E questa volta, soprattutto…


Buon Compleanno, Tati!



october-and-april

She was like April Sky
sunrise in her eyes
child of light
shining star
Fire in her heart

Bright as day
melting snow
breaking through the chill
October & April


Bonnie non era mai stata quella che si sarebbe definita “una ragazza popolare” e molte volte aveva sofferto per questo motivo. Essere la terza componente del suo gruppo, dopo la perfetta Elena dai capelli d’oro chiaro e l’elegante e sfuggente Meredith, le aveva procurato non poco cruccio.         
Eppure in quel momento, essere quasi trasparente  e insignificante, come aveva sempre reputato l’immagine che lo specchio della sua stanza le rimandava, sarebbe stato consolatorio  e in fondo normale.

Nel momento esatto in cui si era nascosta in biblioteca con Matt  per aiutare i loro amici con le formule imparate dalla signora Flowers, qualcosa si era attivato intorno a lei; probabilmente prendere coscienza pienamente delle sue capacità di strega aveva spezzato una cappa che la ricopriva come un mantello grigio, per permettere ai suoi poteri di crescere indisturbati da sguardi indiscreti, finché non fosse stata capace di gestirli.

Adesso brillavano dentro di lei, tanto da trasparire all’esterno, come una luce attraverso una lampada di pergamena. I suoi capelli, muovendosi, emanavano riflessi di fuoco vivo, la pelle sembrava bagnata da raggi lunari, mentre una sicurezza tutta nuova conferiva ai  suoi movimenti una sensualità appena sbocciata. Si era subito accorta della reazione del suo amico: malgrado fosse preoccupatissimo per Elena, Stefan e gli altri, che stavano combattendo con Ethan, non poteva distogliere gli occhi da lei, mentre la osservava in religioso silenzio, pronunciare le antiche formule, spandendo intorno a sé misteriose erbe magiche.

Alla fine della battaglia, dopo aver verificato che tutti stessero bene, il suo primo pensiero era stato quello di correre da Zander, sapendo di poterlo rintracciare nel luogo del loro primo appuntamento, senza alcun dubbio. Aveva attraversato di corsa il prato dietro l’edificio principale del college, per salire a due a due i gradini della scala antincendio fino al tetto, trovandolo lì ad aspettarla. Ognuno di loro era certo di quell’incontro e senza esitare si presero per mano, osservando l’astro notturno, bianco per tre quarti.

“Tra pochi giorni sarà luna piena – Zander era rilassato con lei, dopo averle rivelato la verità sulla sua natura di licantropo originario – ma se vorrai stare con me, deciderò di non trasformarmi. I miei compagni capiranno, se per una volta li lascerò senza capobranco!”
Le strizzò l’occhio, aspettando una sua risposta. Bonnie restò per un momento come incantata dagli occhi cerulei e la chioma quasi platino del ragazzo, che l’avevano colpita dal loro primo incontro nel corridoio, qualche mese prima; anzi, dal loro scontro, visto che gli aveva praticamente capovolto addosso i libri di testo di tutti i corsi che voleva seguire!

Si era confidato con lei, dopo aver capito che alcuni dei suoi amici non avevano una natura prettamente umana e questo era stato molto importante per Bonnie, che si era sentita trattata da adulta responsabile. Però il suo cuore non era sereno, anche se non avrebbe potuto decifrare quel sottofondo di malessere, come un piccolo vuoto, che per sua natura negativa, spiccava nel centro della felicità che provava all’idea di avere un vero innamorato tutto per lei, uno che non aveva minimamente considerato altre ragazze dal momento che aveva cominciato a corteggiarla.

“Puoi controllare la trasformazione?”
Non c’era una stupida curiosità nella sua domanda, ma solo preoccupazione e Zander sorrise mentre le rispondeva.
“È piuttosto doloroso, ma ci riesco facilmente, così come ad attivarla in qualsiasi momento, se è proprio necessario. Come, ad esempio, se dovessi proteggere te”.
La strega sentì un moto di gioia salire dal cuore verso le labbra, ma prima che potesse rispondergli qualunque cosa, lo vide.

 

He was like frozen sky
In October night
Darkest cloud
Endless storm
Raining from his heart

Coldest snow
deepest thrill
Tearing down his will
October & April

Nel limpido cielo di Giugno, un fulmine saettò improvvisamente, seguito da un tuono che fece tremare leggermente tutte le vetrate alle loro spalle, mentre il blu zaffiro mutava in uno cupo e profondo in pochi secondi. Un fortissimo temporale si stava formando dal nulla, ad una velocità impressionante. E lei sapeva benissimo da dove proveniva.

Damon era seduto comodamente sul terrazzo della bellissima casa che occupava da solo, da quando si erano trasferiti a Dalcrest, visto che aveva avuto la stupida idea di seguire il suo Angelo e il suo insulso fratello, per non rischiare di lasciarli soli troppo a lungo, felici senza di lui,  magari anche per sorvegliarli. Infatti  senza il suo aiuto si sarebbero già fatti ammazzare all’alba di quello stesso giorno, imprigionati e torturati da quei ridicoli seguaci di Klaus…
Non ce l’avrebbe fatta a guardare Stefan dissanguato lentamente legato a una sedia e indifeso come un comune mortale, eppure quando Elena lo aveva pregato di correre con lei a salvarlo aveva nutrito un attimo di dubbio. Prima della sua seconda morte l’avrebbe lasciato lì, perché questo avrebbe realizzato il suo piano di ottenere la sua principessa e fine della storia.

O no. Comunque, ormai era fatta. Stefan era sano e salvo ed Elena era tornata a scegliere lui, malgrado il loro avvicinamento nelle settimane precedenti. E non finiva lì. Anche il suo Uccellino, lo aveva tradito. La parola esatta era quella e pesava come il piombo. Non c’era qualcuno arrivato prima di lui, stavolta, quindi la ragazzina non aveva alcun diritto di abbandonarlo; invece gli aveva voltato le spalle con noncuranza per un insulso biondino, uno che si divertiva a fare scherzi idioti nel campus… un licantropo. Cagnaccio* sarebbe stata la definizione più giusta, secondo lui.

Quella volta stellata pareva dipinta per fare da fondale alle coppie di innamorati che si fossero trovate sotto di essa, ma lui non l’avrebbe permesso. L’oscurità dei suoi pensieri non tardò a rispecchiarsi al di fuori della sua mente addensandosi in nembi quasi neri, ferro, con sfumature di un viola smorto; i colori della sua  anima solitaria erano proiettati sugli elementi intorno a lui, ma questo non gli regalava alcun sollievo. Nessuna leggerezza entrava a occupare il posto di quel dolore, che era troppo radicato, nessuno scambio era possibile; così la crisi che abitava in lui veniva semplicemente replicata da quel tempo tetro e angoscioso.

Decise di restare all’aperto, visto che non soffriva il freddo come gli squallidi umani, a godersi almeno la sensazione di tensione e di turbamento che sentiva confusamente provenire dalle persone che riconoscevano in quella furia degli elementi la manifestazione esteriore della sua  anima malata di gelosia; era più forte di lui lasciarsi trasportare dall’odiata sensazione di essere considerato quello sbagliato, quello da temere, non da amare.

 Non riusciva nemmeno ad accusare se stesso di una parte di questo giudizio che pesava su di lui opprimendogli il petto in modo subdolo e spietato, perché non era solido come la lastra di pietra che gli schiacciava il cuore nella sua vita precedente, ma un cumulo di sottili strati fumosi, torbidi, pesanti come una bugia e sporchi come la vergogna.

Come gli succedeva quasi sempre, la situazione degenerava e malgrado non fosse sua intenzione, il forte vento diventò un turbine, le nuvole caliginose si fusero in un’unica densa minaccia, la stille di pioggia si accordarono col loro cuore gelido trasformandosi in grandine. Questo scenario gli si addiceva, pensò amaramente e quel buio tornava a lui riconoscendolo come suo creatore, scavandosi una strada tra le sue ferite per alimentare emozioni che lo serravano come una catena da cui non si sarebbe più liberato; almeno, non con la sua volontà come unica arma.


Like hate & love
World apart
This fatal love was like poison right from the start

Bonnie non si era concessa molto tempo per riflettere, perché questo avrebbe certamente trasformato il suo istinto in preoccupazione per le conseguenze della sua azione, bloccandola malgrado la sua mutata sicurezza, che non era così solida da consentirle di affrontare a sangue freddo i ripensamenti per quello che stava accettando di perdere e soprattutto, per quello di spaventoso che stava rischiando di provocare. La verità non è sempre quello che si desidera ascoltare…

Aveva borbottato non si ricordava più quali penose scuse a Zander sulla spossatezza fisica che non era passata dopo lo sforzo compiuto attivando la sua magia, appena meglio di “ho mal di testa”, pensò con imbarazzo ed era scappata via lanciandogli un “arrivederci a domani” da una distanza che poteva essere misurata in pochi metri, come in distanze siderali. Poi, arrivata in camera sua, aveva buttato  a terra jeans e maglietta, indossando al volo il suo più bel vestito e preso un ombrello si era precipitata verso la sua meta.


Like light & dark
worlds apart
This fatal love was like poison right from the start

 

Non era mai stata invitata a casa di Damon, solo Elena era l’ospite desiderata e Bonnie decise che si sarebbe fatta forza, su questo punto. Lui avrebbe dovuto chiederle di entrare, il che poteva essere divertente per un vampiro, altrimenti gli avrebbe parlato restando in giardino… per lo meno non rischiava di dare spettacolo per il vicinato, perché un semplice bisbiglio sarebbe stato perfettamente udibile, per lui.

Arrivata davanti all’elegante palazzina, non ebbe bisogno di dubitare: alzò gli occhi, incontrando subito lo sguardo oscuro di Damon, un ‘ombra fuligginosa a velare l’abituale tagliente scintillio delle sue pupille e quella visione le strinse la gola con un’immediata commozione. Senza dire una parola, gli fece cenno con la mano di scendere. Lui rimase immobile per un minuto, poi senza esitare oltre si lanciò giù, atterrando sotto forma di uno splendido corvo proprio su una spalla della ragazza, graffiandola involontariamente con gli artigli.


We were like loaded guns
Sacrificed our lives


Lei non sembrò neanche accorgersi delle sottilissime ferite, concentrata com’era a restare in piedi e lucida, malgrado l’emozione di quel momento. Con un movimento dubbioso allungò la mano sul capo dell’animale, lisciando le sue piume lucenti di sfumature blu con estrema delicatezza, come se potesse innervosirlo col minimo tocco sbagliato, tanto da vederlo svanire come un fantasma, inghiottito dalle tenebre a cui apparteneva.

Un fremito repentino e il vampiro riguadagnò la sua forma umana, diviso dalla strega soltanto dallo spazio di un respiro.
“Non hai paura di essere qui con me, Pettirosso? Stanotte sono decisamente di cattivo umore,  parte della colpa è tua e se non te ne fossi accorta, hai del sangue addosso. Al tuo posto me ne andrei adesso, finché sono ancora incerto su cosa fare di te – non c’era la solita malizia nei suoi occhi, ma solo tempesta – non mi convincerai a comportarmi gentilmente, questa volta”.

 

  We were like love undone , Craving to entwine



“Non era mia intenzione, credimi. Però… siamo amici, vero? – Damon tentò di nascondere senza successo un moto di rabbia che fece sussultare il cuore di Bonnie – Tu non mi faresti mai del male, lo so, per questo non sopporto di starne facendo a te. L’ho sentito, anche se era confuso, come attraverso la nebbia. Se la parte che dipende da me è abbastanza grande per contare qualcosa, sono venuta per rimediare. Vorrei solo che ti fidassi di me, che mi dicessi la verità, anche le cose più brutte.”

Lui la osservò attentamente per la prima volta da quando l’aveva vista arrivare molto prima che fosse sotto le sue finestre. Il vestito di organza nera, lungo fino a metà polpaccio, era completamente attaccato al suo corpo per via della pioggia e le scarpette col tacco altissimo erano ingloriosamente nella sua mano sinistra, tenute per i lacci. Tipico del suo Uccellino non riuscire a camminarci, ma aver provato lo stesso per sembrare più donna. Perché era lì non solo per consolarlo, ma per raggiungerlo.

 

Fatal torch
final thrill
Love was bound to kill
October & April

“Questo abbigliamento è strano su di te… è una mia impressione, o dovrebbe fare il paio col mio? E il tuo amato licantropo, cosa ne pensa? É abbastanza dark, a suo parere ?”
Il sorriso sardonico di Damon morì lentamente sulle sue labbra, mentre osservava le lacrime che credeva non sarebbero più nate per lui scendere irrefrenabili sul viso della ragazza, che prese fiato come poteva per cercare di rispondergli.
“Non è… il mio… Zander è premuroso con me, mi fa sentire importante, non  un ripiego… io mi sto davvero affezionando a lui, però… ho bisogno che tu mi lasci andare”.

“E se non volessi?”
“Allora trattienimi. Dammi una possibilità – Bonnie non credeva alla sua stessa voce, mentre l’ansia dell’insicurezza e la forza della convinzione combattevano strenuamente dentro di lei – io credo di poter capire come curare la tua tristezza, se mi permetterai di provare, perché è il modo in cui guarirebbe anche la mia”. Senza dire altro, buttò a terra le scarpette, sollevò l’ombrello e aprì la mano, sentendo che in un secondo l’oggetto veniva trasportato in alto, roteando nel cielo fosco, liberandola dal suo impiccio.

Incurante delle sferzate dell’acqua e dei battiti furiosi del suo cuore, si allacciò al collo del vampiro e sollevandosi sulla punta dei piedi gli diede il bacio più caldo e dolce di tutta la sua vita. Lui non avrebbe potuto dare un nome a quello che stava provando, ma non era importante. Quello che sapeva era che non si era pentito una sola volta di essere morto perché lei restasse viva e quella era certamente stata la cosa migliore che avesse mai fatto; anche se avesse voluto ingannare se stesso, non avrebbe potuto non percepire l’aria riscaldarsi lentamente, la pioggia sfumare in una nebbia lattiginosa, mentre la stringeva per non lasciarla andare. Mai più.

Care lettrici, questa storia semplicissima è assolutamente frutto dell’ascolto dei The Rasmus

October and April


Conoscevo la canzone, e malgrado la comunicazione visiva di una canzone così pop ‘soffra’ dell’apparenza poco glamur dei protagonisti, ho trovato quasi impossibile non vederci i nostri Damon e Bonnie, come se fosse stata scritta per loro.
Le immagini sono ufficiali. Sia Damon che Bonnie sono visibili nel sito di L.J. Smith; Bonnie, è stata dipinta così da un amico artista sotto descrizione di Lisa. Secondo me ha i capelli troppo arancioni, ma se lo dice lei….(Ovviamente il fondo con piuma di corvo è la copertina del singolo!)
*Cagnaccio è il nome di uno dei Metalupi della famiglia Stark, in Game of Thrones… meraviglioso!

  
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