Film > The Avengers
Segui la storia  |       
Autore: LuciaDeetz    22/07/2012    9 recensioni
[Post-Avengers, forte presenza di spoiler sul film] I Vendicatori decidono di trascorrere un'allegra serata (allegra è ancora tutta da dimostrare) al cinema. Riusciranno nell'intento di godersi la visione del film? A colei-che-detiene-la-penna l'ardua sentenza!
Genere: Comico, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Fu una fauna alquanto bizzarra, quella che il direttore dello SHIELD Nick Fury vide prendere posto al tavolo rotondo della sala riunioni quella sera stessa.
 
Steve Rogers si diede lo slancio e si buttò sulla sedia girevole alzando una nuvoletta di polvere. Loki Laufeyson si sedette e iniziò a stirarsi le braccia come un gatto che ha appena finito il riposino. Occhio di Falco che si era improvvisato badante aiutava Thor Odinson che borbottava sillabe sconnesse. Tutti gli altri, bene o male, si sedettero normalmente.
 
«Allora?» chiese curioso il direttore una volta che tutti ebbero preso posto, sedendosi nell'unico buco rimasto libero e spostando lo sguardo attraverso tutti i presenti. «Che mi dite?»
 
In men che non si dica e gesticolando alla stregua di un italiano al telefono, Steve Rogers raccontò tutti gli avvenimenti della serata - tutti eccetto certi dettagli, s'intende, che messi insieme davano vita ad un altro lungo racconto.
 
«Siete sicuri che non sia successo altro?» domandò Nick Fury, adocchiando il dottor Banner quasi privo d'indumenti e Thor Odinson che faceva cenni con il capo in una sorta di debole headbanging.
 
«Sicurissimi» dichiarò il Capitano. Non suonava molto convinto, e il direttore se ne accorse all'istante.
 
«Siete andati di fretta. Come mai siete scappati dal cinema?» Nick Fury poteva anche avere la vista dimezzata, ma vedeva chiaramente che metà del gruppo respirava troppo velocemente per essersi fatto cinque minuti di macchina dal cinema alla base.
 
«Abbiamo finito le cariche del neurolizzatore e la gente in sala si stava ridestando» spiegò Steve Rogers, prima di accorgersi di essersi appena tradito e di gettare quindi un'occhiata ansiosa e al tempo stesso speranzosa verso il suo capo. Speranza vana.
 
«E perché avete finito le cariche se da ciò che mi avete raccontato ne figurano solo due utilizzate?» chiese infatti il direttore, che agli occhi dei supereroi iniziava a sembrare un giudice dell'Inquisizione spagnola.
 
«Ehi!» esclamò d'un tratto Tony Stark. «Mi ridia le action figure!»
 
Il dio del Tuono si era improvvisamente impossessato delle statuine di Occhio di Falco e della Vedova Nera e aveva iniziato a giocarci. Tony Stark aggrottò un sopracciglio, confuso. Il vero e previdente Occhio di Falco si lanciò in avanti e sottrasse fulmineo i giocattoli dalle mani del dio, mentre Natasha Romanoff si nascondeva gli occhi con la mano e scuoteva debolmente la testa, parte delle orecchie scarlatte ben visibili sotto il capellaccio. Tony Stark capì e ridacchiò sotto la barbetta.
 
«Mi volete, cortesemente, rendere partecipe di ciò che è successo?» chiese Nick Fury, serio.
 
«Abbiamo... guardato il film» rispose Capitan America.
 
«Com'è stata la mia performance?» continuò il direttore.
 
Silenzio imbarazzato.
 
«Avete forse guardato per aria?»
 
«Non sa quant'è vero!» attaccò Tony Stark. Poi si corresse sotto l'occhiata torva del Capitano. «Beh, in parte.»
 
Nick Fury spostò lo sguardo su Bruce Banner. «Dottore, che cosa ha fatto ai vestiti?»
 
«Avevo caldo.»
 
«E si è strappato di dosso la camicia? E le scarpe? Pensavo ci fosse l'aria condizionata nei cinema. Che mi dice dell'occhio?»
 
«Ho... ricevuto una bottiglietta d'acqua in faccia» il dottore fece bene attenzione a non guardare il Capitano.
 
«Dev'essere stata bella pesante, quella bottiglietta! Era forse di vetro? E di lui che mi dite?» Nick Fury accennò a Loki Laufeyson, che sedeva a gambe incrociate e con le braccia stirate dietro la sedia per sgranchirsi dalla forzata immobilità.
 
«Si è comportato bene» mentì Steve Rogers.
 
«Rispetto a come si comporta normalmente» aggiunse Tony Stark.
 
Nick Fury parve soppesare la risposta per qualche secondo. «Fermi, fermi, fermi» disse poi, gesticolando con le mani. «Facciamo finta che io non vi abbia chiesto niente. Ripartiamo dal principio, fate finta che io sia ignorante e spiegatemi per filo e per segno quello che è successo. Tutti. I. Dettagli.»
 
Fu un parto. I Vendicatori, i più potenti eroi della terra, che davanti ad eserciti alieni non battevano ciglio, che erano in grado di sconfiggere mostri quasi imbattibili con poca fatica, che davanti a un pericolo mortale non scappavano ma lo andavano a salutare, dovettero 'riavvolgere il nastro' e ripetersi parecchie volte, prima che Nick Fury fosse abbastanza soddisfatto del resoconto e iniziasse a credere a quel che gli veniva detto. E l'orologio a muro segnava quasi l'alba.
 
«Allora, riassumendo,» disse il direttore «abbiamo un naso rotto, un occhio nero, un paio di jeans macchiati di pepsi, cento dollari di pop-corn sprecati, due tentativi di fuga, un neurolizzatore inservibile, sei statuine giocattolo, un dio dalla crescita bloccata e un professore in prognosi riservata. Ho mancato qualcosa?»
 
«Manca un berretto da baseball» mormorò il Capitano con la voce strozzata, ricordandosi solo in quel momento di aver lasciato l'adorato ventaglio nella sala del cinema.
 
«Capitano, mi sarei aspettato di più da lei» lo rimproverò il direttore, ignorando i suoi lamenti. «E anche da lei» aggiunse con voce grave rivolto a Tony Stark. «Da tutti voi.»
 
Ci fu qualche colpetto nervoso di tosse. Molti dei presenti abbassarono il capo, contriti. Loki Laufeyson e Pepper Potts si rifiutarono di mostrare il minimo segno di pentimento.
 
«Vi siete divertiti, almeno?» domanda a bruciapelo.
 
«Ma certamente!» esclamò Tony Stark entusiasta.
 
«Proprio no!» proruppe invece Steve Rogers.
 
«Avete delle opinioni discordanti» commentò Nick Fury.
 
«Non ha idea» borbottò il Capitano con lo sguardo cupo.
 
«Ciò nonostante vi vedo in forma» constatò il direttore.
 
Steve Rogers lo guardò di sbieco. «Cosa intende?»
 
Nick Fury fece una pausa. «Vi vedo allenati. Voglio dire, vorrei appendervi uno a uno al rotore principale dell'elivelivolo e guardarvi piroettare alla velocità dell'elica per ciò che avete fatto, ma vi vedo allenati.»
 
«Non capisco dove vuole andare a parare» disse il Capitano in un soffio, quasi avesse paura della spiegazione.
 
«Nemmeno io» si accodò Tony Stark.
 
«Avete corso, no?»
 
«Un bello sprint» confermò Steve Rogers.
 
«E lei, Capitano, ha corso per un bel pezzo. Da quand'è che non si allenava così?»
 
Il Capitano fece finta di pensare qualche secondo, poi diede la titubante risposta. «Da... dalla sconfitta di Thanos, penso.»
 
La data sul calendario risaliva a qualche settimana prima. Ecco perché, nella palestra dell'elivelivolo, la polvere regnava sovrana.
 
Nick Fury annuì sovrappensiero. «Interessante... bene, io direi che per stasera può bastare.»
 
Tutti i presenti (tranne Thor Odinson) strabuzzarono gli occhi per la sorpresa. I Vendicatori, perché per l'intera nottata avevano avuto gli incubi ad occhi aperti aspettando una strigliata degna del peggior cavallo. Loki Laufeyson e Pepper Potts, perché non aspettavano altro che una bella sgridata con i controfiocchi per far capire a nemici e marito come ci si doveva davvero comportare in un cinema, tentativi di fuga del dio nordico a parte.
 
«Perché mi guardate così? Vi ho appena congedati» esclamò il direttore.
 
Nessuno ci voleva credere.
 
«Ci ritroviamo domani sempre in questa sala. Devo riflettere. Buonanotte a tutti» continuò allora Nick Fury. Alzò i tacchi e se ne andò, chiudendo la porta dietro di sé.
 
I presenti in sala rimasero un attimo sconcertati.
 
«Non è che c'è un megafono nascosto da qualche parte e ora ci ritroviamo la voce di Nick in volume spacca-timpani?» suggerì Occhio di Falco.
 
«Sicuramente ci sono già dei microfoni e delle videocamere, non gli dia certe idee» gli disse Steve Rogers.
 
«Secondo me non stava bene, ci ha augurato la buonanotte e sono quasi le sette del mattino» disse Tony Stark.
 
«Sveleremo il mistero domani sera...» mormorò il Capitano. «Nell'attesa direi di andare a dormire, almeno per qualche ora. Essendo il fratello fuori uso, Loki dovrà dormire per forza in una delle nostre stanze... dottor Banner, lo lascio in custodia a lei.»
 
«Cosa?» Bruce Banner si svegliò dal torpore non appena sentì nominare il suo nome.
 
«Dovrà fare la guardia a Loki, per oggi.»
 
«Perché io?
 
«Già, perché lui?» Loki Laufeyson rincarò la dose.
 
Il Capitano si voltò verso il dio. «Perché lui è l'unico che ti può stendere e mettere al tappeto. Comprendi?
 
Il dio doveva avere compreso molto bene, perché incrociò le braccia e appoggiò la schiena alla sedia, stringendo così tanto gli occhi che quasi parvero scomparire sotto le folte sopracciglia nere.
 
«Chi prenderà in custodia l'omaccione?» fece notare Tony Stark.
 
«So già chi» rispose Steve Rogers. Prima ancora che finisse la frase, Natasha Romanoff e Clint Barton avevano già fatto alzare il dio del Tuono e lo stavano conducendo in camera loro.
 
«E vedete di non fare il bis!» gridò loro il Capitano. «Se non volete che la sua demenzialità diventi cronica!»
 
Il dio dell'Inganno si appuntò mentalmente un piano diabolico, da mettere in atto una volta tornato ad Asgard, per far interdire perennemente il suo fratellastro. «Per quanto ne avrà ancora?» domandò.
 
«Spero per poco. È l'unica porta verso il vostro regno e non ho intenzione di mantenerti vitto e alloggio ancora per molto» rispose sgarbato Steve Rogers, ben sapendo ma ignorando che le spese dell'elivelivolo non erano a carico suo. Loki Laufeyson strinse ancora di più lo sguardo.
 
«Non ti preoccupare, principino» lo rassicurò Tony Stark. «Alla Stark Tower c'è tantissimo posto, ti mantengo io.»
 
La moglie pareva un gerbillo tanto aveva gli occhi spalancati.
 
«Pepper non la pensa come me... vorrà dire che mi limiterò ad offrirti un drink un giorno o l'altro, se non ti dispiace.»
 
A Loki Laufeyson non dispiaceva di certo, ma alle orecchie di Pepper Potts pure l'offerta di un bicchiere d'acqua suonava allegra come una veglia funebre e sì, le dispiaceva eccome avere per casa quel rapace raggrinzito anche per un innocuo goccio di gin.
 
«Ok, caso chiuso. Tesoro, si torna alla torre. Devo completare il nuovo mark e ho promesso a Jarvis che sarei stato di ritorno quando l'avrei finito...»
 
«Chi lavora dei due?» fece notare il dio dell'Inganno.
 
«Io sono la mente e lui il braccio» con questo commento Tony Stark estrasse le chiavi della macchina, abbracciò le sue amate action figure e uscì dalla sala, seguito subito dopo dalla moglie.
 
«Bene... Loki, ti mostro la strada» disse il dottor Banner, alzandosi. «Comincio ad avere freddo, è meglio che vada a mettermi su qualcosa.»
 
«È meglio che rimanga così, dottore» gli consigliò il Capitano. Se il signorino dovesse tentare un'altra evasione, lei perderebbe un altro completo.»
 
Bruce Banner fece spallucce. Era ricoperto di pelle d'oca e avrebbe indossato una maglia smessa piuttosto che congelare ancora. Afferrò il dio dell'Inganno per un braccio e aspettò Steve Rogers sulla soglia. Questi però stava ingaggiando una lotta con gli interruttori della luce, i quali parevano ad ogni tocco accendere e spegnere lampadine diverse. Battaglia vinta dal dottor Banner, che in un doppio battito di mani diede fine a quel concerto luminoso.
 
***
 
16 ore dopo
 
«Siamo qui riuniti...»
 
«Andiamo, mi sembra di stare in chiesa!»
 
«Siamo qui riuniti...»
 
«Perché ci ha riuniti lei.»
 
«Stark» ammonì il Capitano.
 
Nick Fury appoggiò i palmi sul tavolo, alla ricerca di un sostegno. «Siamo qui stasera,» riprese «perché devo comunicarvi una cosa.»
 
«Pensavo si fosse scatenata la terza guerra mondiale asgardiana!» commentò con sarcasmo Loki Laufeyson.
 
«Ti ci metti anche tu, fratello?» lo rimproverò Thor Odinson, finalmente tornato dal regno delle fate. Una buona dose di brandy invecchiato aveva riattivato la sua lucidità perduta e mandato in pezzi i gloriosi piani del dio dell'Inganno. Inutile a dirsi, il dio del Tuono non rimembrava nulla di ciò che era accaduto fra l'inizio del secondo tempo e il rocambolesco ritorno all'elivelivolo con conseguente colloquio finale, e i Vendicatori avevano provveduto ad aggiornare i suoi ricordi.
 
«Lo lasci stare, Thor. Devo in parte a lui la decisione che ho preso.»
 
Una domanda silenziosa percorse le labbra di tutti i presenti: quale decisione?
 
«Vi ho lasciato carta bianca, perché eravate tutti curiosi di vedere il film» continuò il direttore.
 
«Non tutti» fece notare ancora Loki Laufeyson. Il fratello gli assestò uno scapaccione sulla nuca nel tentativo di zittirlo.
 
«Vi ho lasciato senza scorta, perché mi fidavo di voi.»
 
Qualcuno si schiarì la gola e abbassò impercettibilmente il capo, preparandosi al peggio.
 
«Avete sulle spalle una responsabilità grande come il pianeta terra, eppure litigate fra di voi come fanno i bambini capricciosi. Se volete fare le cose che fanno le persone normali, dovete prima imparare a comportarvi da persone normali. Mi stupisco di come riusciate a lavorare in squadra nei momenti difficili, quando sul piatto condiviso ci sono le vostre vite e non qualche pop-corn. Oggi ho riflettuto molto.»
 
Nick Fury fece una pausa per vedere l'effetto del suo discorso, che fu interrotta pochi secondi più tardi da Tony Stark.
 
«È stata una riflessione molto produttiva» commentò ironico, nel silenzio generale.
 
Il direttore riprese a parlare come se non lo avesse sentito. «Da quando avete sconfitto Thanos siete diventati dei nullafacenti, troppo confidenti in voi stessi e nelle vostre capacità per poter anche pensare di muovere un muscolo in più.»
 
«E cosa c'entra Loki?» domandò il Capitano, confuso.
 
«È lui che ha movimentato la serata, no? È anche la causa principale dei guai, ma a quelli si può rimediare con una carica di neurolizzatore e qualche accorgimento in più. Ho spedito gli addetti a lavorare al neurolizzatore 2.0.»
 
«Non ci capisco più niente» disse Steve Rogers.
 
«Nemmeno io» aggiunse Clint Barton.
 
«Capitano, sono mesi che non frequenta più la palestra. Troppa fatica?» Nick Fury si girò poi verso l'agente. «Agente Barton, se non sbaglio il suo arco è rimasto chiuso nell'armadio per settimane. Il suo campo visivo è stato interamente occupato dall'agente Romanoff e ha smesso di allenare la vista come avrebbe dovuto. Invece vi siete catapultati per il dedalo di corridoi del multisala come dei campioni di corsa ai giochi olimpici.»
 
«Comincio a capire» dichiarò Loki Laufeyson, e la cosa non gli piaceva affatto.
 
«Ebbene... ho pensato: gli svantaggi sono compensati con il neurolizzatore. Non siete così scalmanati da ammazzarvi a vicenda, quindi nemmeno su quel piano ci sono problemi. Siete diventati oziosi, questo è il problema. E dopo una lunga riflessione penso di averlo risolto.»
 
Estrasse una scheda plastificata dalla tasca dei pantaloni e, con un gesto solenne, la poggiò al centro del tavolo, in bella mostra. «Loki, ho l'impressione che dovrai visitare la terra più spesso in futuro.»
 
Occhio di Falco lesse dal posto e iniziò a gemere, accompagnato dallo stridio di denti di Loki Laufeyson. Tony Stark iniziò a ridacchiare e si coprì la bocca con l'indice. Pepper Potts e Natasha Romanoff esternavano le emozioni di un'ameba. Il dottor Banner rideva ma non pareva troppo convinto del suo sorriso. Thor Odinson non aveva ancora capito. Il Capitano...
 
TUMP.
 
Nick Fury, in panico totale, estrasse la ricetrasmittente. «Agente Hill, mi serve una confezione di sali in aula congressi. Subito!»
 
«Valido per ottanta ingressi... mai gli allenamenti sono stati così divertenti» Tony Stark, approfittando dello scompiglio che lo svenimento del compagno aveva creato nella sala, rigirò fra le mani l'abbonamento del cinema nuovo di zecca, sogghignando alla dolce prospettiva di poter portare Steve Rogers alla pazzia per il resto dei suoi giorni.
 
~fin~
_____________________________________________________________________________________________
Prima di tutto, mi scuso *inserire numero stratosferico* volte per il tremendo ritardo nell'inserire l'ultimo capitolo.
Gli ultimi esami mi hanno distrutta sia fisicamente che psicologicamente, e arrivata a sera era un'impresa scrivere una frase che avesse vagamente senso, figurarsi senso compiuto.
Però eccomi di nuovo qui! Con l'ultimo capitolo!
Sì, purtroppo è finita... mi sono divertita un sacco a scrivere l'intera storia e spero che sia piaciuta anche a voi lettori. Ma ho ancora qualche rimasuglio di demenzalità in corpo ed è probabile che scriva altre castronerie in futuro! XD
Ringrazio tutti quelli che hanno seguito la storia, o l'hanno messa nelle loro preferite, o che l'hanno commentata. <3 E anche coloro che mi scuseranno del ritardo di tipo 3 settimane dalla data prevista di aggiornamento! Un bacione :*
   
 
Leggi le 9 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Film > The Avengers / Vai alla pagina dell'autore: LuciaDeetz