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Autore: Tenar80    23/07/2012    1 recensioni
Dal testo: quanto un evento prevedibile e quindi previsto si realizza non c’è motivo di esserne sorpresi o affranti. Bisogna solo dare seguito a quanto si è deciso in merito.
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il vento ha spazzato via tutte le nubi e il sole brilla a scherno sul mio viso impassibile, circondato da una selva di persone con le quali non ho niente da spartire. Vicini di casa, conoscenti, uomini che hanno l’ardire di definirsi amici, i figli di qualcuno di che un tempo ha incrociato le nostre vite senza influirvi davvero. Tutti hanno i loro segreti, così malamente nascosti, che io non voglio scoprire e che tuttavia non riesco a impedirmi di osservare. Mi avvolge oggi più che mai una bolla di silenzio che pochi hanno l’ardire di scalfire. 
 Un’eccezione, la nostra Sally, una delle poche lacrime sincere.
 - Era così... - mi dice, nascondendo il pianto nel fazzoletto buono, proveniente dalla dote mai utilizzata di una zia abbandonata sull’altare - Lei lo sa com’era.
 - Si.
 Vorrebbe aggiungere qualcosa, ma ha paura di me e per un attimo mi spiace di apparire così terrificante a una domestica di campagna appena ventenne e abbozzo un sorriso.
 - Lei... Sono sorpr... Sollev... La trovo sereno. - dice infine, scegliendo le parole che le sembrano meno peggio.
 - Signorina, quanto un evento prevedibile e quindi previsto si realizza non c’è motivo di esserne sorpresi o affranti. Bisogna solo dare seguito a quanto si è deciso in merito.
 Non ha capito una parola e, nel dubbio, mi sorride.
 - Lei è sempre stato un filosofo.
 - No, affatto.
 - ... Verrò domani mattina, allora, se per lei va bene. Se è sicuro che questa sera non le serva niente.
 - Più che sicuro. A domani.
 Devo ricordarmi di chiamare qualcuno, questa sera. Non ha senso gravare inutilmente quel suo animo da farfalla.
 Quando posso infine avviarmi verso casa il pomeriggio è scivolato in un tramonto luminoso, bellissimo. 
 Anche il nostro lo è stato.
 Mi hai abbandonato tre volte per una donna, anche se quest'ultimo era un appuntamento che nessuno può rifiutare.
 Due volte ho dovuto attenderti per poter tornare.
 Questa volta sarò io a raggiungerti.
Note: ho raccolto per giorni il coraggio necessario ad approdare a questo fandom, dove si aggirano come figure mitologiche alcune delle autrici che più stimo.
Questo è... Un esperimento? Una follia? Un abbozzo? Un sintomo della mia attitudine a cominciare le cose dalla fine. Volevo provare usare meno parole possibili per racchiudere due vite in un tentativo di vittoriano sporcato di novecento.
Un grazie a chi è giunto a leggere fin qui e quanti vorranno commentare. Sappiate che ho la tentazione di scrivere altro, per cui se volete fermarmi fatelo in fretta.
PS. Ho modificato leggermente il testo dopo la recensione, sperando che sia un poco meno criptico. Vediamo se adesso va meglio.
   
 
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