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Autore: Sae    06/02/2007    6 recensioni
**postato capitolo sette!** Quella ladra era davvero unica nel suo genere. Si friziona i capelli e si asciuga mentre la sente… sta utilizzando il phon. Nota con piacere che sul pavimento non c’è più alcuna traccia della precedente guerra. Ha la zazzera nera umida ma non gli importa più di tanto. Si battè un colpo in testa. Solo ora ripensandosi… si rende conto di quello che ha detto. Non è la prima volta che la chiama “ la mia navigatrice…” . Uff…
Genere: Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Monkey D. Rufy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La sai una cosa

Per un paio di sandali

il cattura sogni

 

 

 

**La sai una cosa?

 

Non mi importa cosa pensano di me, quando faccio l’infantile o quando urlano che sono una testa di gomma e uno sciocco. Ma quando lo dici tu e quando ti convincono…

 

Non mi importa niente se non tollero l’acqua, se posso morire trascinato da un’onda nera…purché tu ci sia stata un solo attimo al mio fianco.

 

Non mi importa niente del mare… dell’oceano intero se tu sei triste e se il tuo volto viene rigato da gocce salate.**

 

Il volto era madido di sudore, mentre urlava quelle frasi che, in un'altra dimensione non gli appartenevano minimamente. Ma soprattutto quelle perle che gli impregnavano il volto, erano provocate dal ghigno impassibile di lei….così maledettamente indifferente. Lei che in quel modo  vorrebbe apparire da brava pirata, nella vita reale.

Quella angusta risata  improvvisa poi, lo lacera. È fredda e tagliente peggio di un combattimento con Arlong o contro qualsiasi altro nemico.

Il cappello di paglia a terra poi, schiacciato dal suo piede …. lo porta a immaginare il suo cuore lì, al suo posto. Forse è quella la condanna che lo aspetta e che neanche l’One Piece potrebbe risarcire.

Sente le lacrime scendergli lungo le gote. Stille salate che gli imporporano le labbra. Respira e chiude gli occhi. Dopo sente solo la sua voce, ammettere una grande e incredibile verità.

 

**Non mi importa un fico secco se divento o no il Re dei pirati! Perché se tu sei con me, io sono già un Re e tu sei già la mia Regina...**

 

Gli sembra di rimanere per diversi secondi senza respiro, come in attesa di una ipotetica risposta. Ecco il suo battito però ora va veloce assieme all’ immagine di lei attonita che sfuma confondendosi con il nero attorno.

Stende la mano ma non riesce ad afferrarla. L’aria che sposta però lo colpisce di più; imprimendosi dentro di lui.

La chiama prima piano…poi si ritrova a invocarla con tutto il suo cuore, con tutta la sua innocua anima pura. Allunga ancora di più il braccio che scompare in quell’insopportabile nero.

 

**…Nami!!**

Ha solo il suo nome sulle labbra.

 

**Nami…non abbandonarmi…**

Ha solo quella richiesta per oggi mentre si rende conto che è avvolto solo da quel nulla e che in realtà niente e nessuno gli risponderà.

 

Allora, cerca di aprire completamente le sue iridi nere…ma le palpebre sembravano essere due pesanti macigni.

-Nami…- la sua voce esclamata in quel modo, gli basta per svegliarlo. Torna alla realtà il capitano e una mano asciuga il sudore.

Quel sogno però, prima che si tramutasse in quell’incubo gli aveva regalato un’altra sensazione: “il peso di un’anima sulle labbra” …

E se il volto di Nami era un avvertimento…?

Forse quelle parole erano scattate in lui, dopo che qualcuno gli aveva chiesto il suo aiuto…?E lui di solito ci azzecca sempre se una persona era in pericolo…

Lui, che di solito non parla e non pensa mai, ma che preferisce di gran lunga agire… Davvero non sa come spiegarsi in quel momento. Eppure è lo stesso testardo di una settimana fa; quello che deve sempre aiutare gli altri ma che sfugge come una bolla di sapone nel vento se gli chiedono il perchè.

Muove le dita che incontrano solo il caldo avviluppatosi tra le lenzuola.

Chiude di nuovo gli occhi, sta così bene ora che quel sogno è finito. Se ora riapre gli occhi e si guarda intorno, davvero non vorrebbe celare a se stesso una realtà più grande di lui…magari non vorrebbe scoprirsi solo.

 

Malgrado le apparenze, Monkey D. Rufy …ha solo una paura: quella di cambiare affidandosi a qualcuno. È anche e soprattutto per questo, si risponde, che preferisce aiutare senza dir nulla.

I  suoi profondi occhi neri inquadrano il soffitto. **Accidenti però… quella Nami era così reale…ma così diversa dentro.** Rimugina mezzo addormentato.

I minuti passano e la fame si ridesta con lui.

All’improvviso sente un dolce fiato caldo sul collo e un altro battito che va a tempo con il suo. Sbatte le ciglia un paio di volte. Muove i piedi sotto le coperte e trema nel momento in cui, sente un ginocchio sottile vicino alla sua caviglia destra.

Porta lentamente il palmo sinistro al viso e si stropiccia gli occhi facendoci capire che ora è pronto per dedicarsi al mondo. Solo e solo allora, capisce che la mano destra stringe al suo corpo una massa…che non sono le coperte disordinate o i cuscini a mò di barriera. Il suo braccio non è appoggiato come di consueto sulla pancia ma su una schiena che si muove dolcemente, mentre respira. Ingoia faticosamente al buio.

Con un grande sforzo alza leggermente il capo e la vede.

 

Nami.

Lui la stringe con dolcezza a sé. Prova un desiderio immenso di proteggerla….

Ma trasale, non si è mai trovato in una situazione del genere!!!

Ahhh… perché Zoro non l’ha trattenuto quel giorno? Apposto di fargli inseguire quella farfalla….(che era tanto carina con quei riflessi tutti particolari)…?

Scuote il capo nella notte come per impedire al suo cervello di non cambiare discorso.

Quella figura gli ruba un sorriso mentre diventa bordeaux. Ricorda molto in quel momento una delle bottiglie di vino, che Sanjii usa mentre cucina soprattutto per quello splendido arrosto…. Sghignazza perché  immagina improvvisamente la sua testa, che prende la forma di quel contenitore di vetro. Aah!Possibile che non sa pensare a cose coscienziose, che cerca sempre di evitare tutti gli argomenti più scottanti? Eh…eh…eh…

Come è bella però mentre dorme, Nami.

Ah.

Quella constatazione lo fa sussultare,non che non lo sapesse, ma gli fa assume un cipiglio severo. Sgrida il suo cuore, lui non può, non deve…dipendere da qualcuno… altrimenti dovrebbe cambiare!. Stringe la mano sinistra a pugno. Non può dimostrarsi diverso…perché è sempre stato un cattura sogni….

 

Perciò libera da quella presa assurda la mano destra. Ma… è Nami che è cinta al suo collo! Bloccato.

Fa ricadere di nuovo la testa sul suo cuscino, vinto. Ma perché?

Perché non può innamorarsi e dipendere da qualcuno? È un pirata…ma è anche un uomo in fondo.

“E se solo lei vuole posso rimanere così, posso non cambiare…”… “ perché Nami è perfetta per Rubber…”  si dice parlando di sé in terza persona.“Ma come puoi non cambiare se ami qualcuno?” Si ammonisce. “ Solo lei in fondo non facendo nulla, mi renderebbe una persona migliore di quello che sono. ” Si accorge che ha riappoggiato la sua mano sulla schiena della navigatrice.

E ma…

Lui è innamorato ma lei??

Lei che adesso l’ha anche dimenticato?? La avvicina di più a sé a quelle singole parole, che gli hanno provocato uno sfregio ritto al cuore, il ricordo dell’incubo si rifà sentire.

 

-Nami…- sussurra come poco prima.

 

-Nami…- esclama poi ad alta voce sentendola mugugnare.

-Ti ricordi quando ti misi il mio cappello in testa e affrontai Arlong…?- il capitano lanciò uno sguardo al comodino dove il suddetto oggetto sembrava dormire tranquillo . -L’ho fatto solo perché volevo che fossi mia…che fossi libera …- Rufy sorrise, un suo dito sfiorò quella zazzera rossa.

– Mi dispiace se posso sembrarti stupido a volte…-

-E dimmi ricordi l’Isola del cielo? Quando l’abbiamo raggiunta e quando ti sei arrabbiata con  me?-Rufy non fa vedere il suo volto i capelli neri lo coprono del tutto.

-O quando siamo andati sull’Isola del tesoro…e quel malvagio che suonava il violino mi condizionava…? Zoro diceva che è perché ho il cervello di un animale…ma probabilmente è solo perché a volte dimentico di usarlo!-

Una goccia si forma sulla sua fronte. Sorride come al suo solito.

-Ma tu lo sai. Lo sai che uso sempre il cuore Nami.-

 

Adesso pensa davvero di aver detto tutto. Prova a richiudere gli occhi per addormentarsi di nuovo.

 

- Lo so Rufy, me lo ricordo.-

 

Il capitano spalanca gli occhi e alza di nuovo la testa. Ha sentito veramente quel mormorio o…??

Nami è immobile continua a respirare regolarmente e dentro di sé è sorpresa di sentire il capitano irrigidirsi sotto la sua presa.

Rufy è in tumulto non si muove. Ma non ha il tempo per agire e per fare qualcosa.

 

Una luce bianca invade la camera.

 

-YAAAAAAAAHHHHHHHHCCKKKKKKKKKKKKKKKKKKK!!!!!!!!!!- una voce li fa morire dallo spavento.

 

-AAAAAAHHHHHHHHHHHHHH!!!!!- dicono quindi assieme i due ragazzi. Si vede per giunta Rufy scattare subito dopo come una molla e rimbalzare più volte, soffitto-letto, soffitto-letto.

La smemorata, si stacca dal suo capitano e rossa ,si volta verso la porta con denti aguzzi e fiamme  negli occhi chiari. Un suo braccio ben calcolato fa smettere di rimbalzare l’essere gommoso al suo fianco. Così furiosa afferra prontamente una lampada, li a portata di mano.

 

-AH!!!Sanjii!- dice poi, scoprendo una voce profonda, per il risveglio così tumultuoso.

Un suono di trombe starnazza l’aria.

 

-Sanjii? Io no Sanjii. Io essere Protio. Dove stare sorella mia?...Yeahhh…?-

 

Rubber e Nami, uno in piedi sul letto e l’altra tra le coperte, squadrano dall’altro in basso quella figura.

Praticamente il tizio è uguale al cuoco di bordo.

Indossa un accappatoio di seta rosso e i capelli biondi sono coperti da un turbante bianco, che è molto alto. L’unica particolarità è che ha un neo sulla guancia destra. Ha anche delle pantofole rosa a forma di maialino.

-Hai sbagliato stanza!- esclama il pirata mettendosi a ridere.

Il sorriso sfavillante di quello come risposta, li acceca entrambi e dopo aver parlato stile robot mostra la sua vera voce. Un po’ stridula e acuta.

-Scusate! I’m Sorry my dear!-  fa quello –ho sbagliato stanza mi avevano detto che trovavo qui mia sorella e il mio cognatuccio! Sandra e Grimaud!-

 

-Gli manca solo la sigaretta…-sibila Rufy scendendo dal letto. Quello si volta illuminato completamente dalla luce bianca.

-Ah… mi dispiace di avervi interrotto! She will be lover!!-

Un sorriso malizioso fa arrossire i due compagni di viaggio. Rubber poi fa comparire sul suo capo un grande punto interrogativo mentre quel mago richiude la porta agitando la mano pluri-gioiellata.

 

I due sprofondano nel buio.

-A cosa si riferiva?- chiede Rufy, ridiventando di quella tenerezza e malleabilità sconvolgente, girandosi verso la navigatrice.

-A niente.- grugnisce la smemorata, stiracchiandosi per deviare quell’aria tesa con un’azione concreta nello spazio.

-Mi ha rovinato il sonno e mi ha fatto perdere il filo di quello che stavo dicendo! Stavamo parlando no?- Rufy si volta silenzioso verso la figura. La vede di spalle non può leggerle il viso.

 

-Con chi parlavi? E di cosa, scusa?-

 

Rufy fa spallucce e non va oltre incapace di chiedere altro.

È chiuso di nuovo in se stesso.

 

Nami intanto non vista sorride leggermente. Era ovvio che era sveglia… appena l’aveva sentito muoversi tra le lenzuola, il suo cuore l’aveva avvisata.

Trema ancora mentre rimembra l’ultima frase che ha detto. Si alza e una proposta la fa ridere di cuore.

 

--

 

-Ranf…-

-Ronf…-

 

Il silenzio si unisce a quei versi. Le due persone che occupano lo spazioso letto matrimoniale sono schiena contro schiena. I respiri sono lunghi e sincronizzati. L’angolo di una spada luccica colpita da una luce misteriosa.

È per terra assieme alle altre di fianco al loro padrone.

 

Il sonno regna in quella stanza avvolta da quella strana atmosfera. Uno sprazzo di luce illumina leggermente la porta del bagno, le due figure continuano a dormire ignare del pericolo che corrono.

 

Delle dita sottili attaccano un piede lasciato allo scoperto.

Il rubinetto nel frattempo viene aperto e un vaso viene riempito lentamente.

                                                                                 

L’archeologa è la prima ad accorgersi che sta succedendo qualcosa. Nel silenzio dei suoi sogni capta dei movimenti che la insospettiscono. Poi delle mani le coprono la bocca e lei apre i suoi occhi. È sollevata nel vedere Nami e lo è anche perché…si evita un bel…

 

SHAFT!

 

-AAARRRRGGG!!!-

Zoro zuppo si ritrova a strillare in preda ad uno shock.

 

La scena che segue è la seguente Rufy che scappa nel lungo corridoio del palazzo svegliando tutti gli inquilini.

Appare quindi la vecchia Sandra con il suo bel pigiama con orsetti, Grimaud che si lava i denti con lo spazzolino.Chopper che chiude la sua stanza più bianco che marrone altro che riposo assicurato!. Usop con l’immagine dell’amata negli occhi si trova improvvisamente davanti alla traiettoria di fuga di Rufy che lo acciuffa e lo porta con sé. In 0.65 secondi, Rufy è costretto a saltare una cinquantina di volte (trainando per il naso lo sventurato figlio di Yasop) perché Zoro ha sfoderato le tre spade.

La compagnia entra spedita in una stanza (a quanto pare la cucina) provocando un fracasso di bicchieri rotti e di sedie rovesciate. Si vede uscire dalla medesima stanza di nuovo verso il corridoio i tre pirati. Precisamente, Rufy (con un pollo in bocca) che traina sempre Usop per il naso che piange come una fontana e prega in 13 lingue diverse (compreso il dialetto siciliano) e Zoro che apposto degli occhi ha due triangoli e una capigliatura arruffata con i denti di fuori. In meno di un minuto percorrono il corridoio entrando in un’altra stanza. E qui il silenzio che ne proviene colpisce di più del caos di prima.

Nami, Chopper, Robin e i due vecchietti si affacciano incuriositi.

La navigatrice raggiunge la scena del crimine. Sgrana gli occhi e alza un sopracciglio.

Zoro impallidisce e si volta verso il cielo mentre Usop smette di piangere e si tasta il naso rimpicciolito di due taglie.

 

-NO NO NOOO!!!!!!!CI SONO DUE  SANJIIII!!!!!!!!!!!!!!!!!!-

 

 

Fine capitolo

Vi ringrazio tantissimo per le vostre recensioni ^^ un bacio a tutti quanti!!

  
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