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Autore: sgnap    24/07/2012    4 recensioni
Non ce la facevamo più, eravamo esausti di lui, della sua follia, eravamo stanchi di farci del male. L'abbiamo lasciato a casa.
Genere: Angst, Slice of life, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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(Solo dopo anni mi resi conto veramente di quello che stava passando. Negli anni del suo crollo abbiamo vissuto insieme, suonato insieme, abbiamo parlato, ci siamo amati, e l'ho visto stare male, così male da non riconoscere nemmeno sé stesso. C'è gente che lo ricorda ancora come la persona allegra e nonsense che era, ma loro non hanno mai visto le sue darker sides of the moon. E io non le ho capite appieno, l'ho abbandonato come abbiamo fatto tutti, chi prima chi dopo, equamente distrutti dal dover constatare lo stato del nostro più caro amico. Non ce la facevamo più, eravamo esausti di lui, della sua follia, eravamo stanchi di farci del male. L'abbiamo lasciato a casa.
Syd Barrett ci è scivolato dalle mani.)

 

Won't you miss me?
Wouldn't you miss me at all?

 

Lo guardo, appoggiato alla porta della cucina: Syd ha trascinato il suo materasso in mezzo alla stanza, ha preso la chitarra – anormalmente acustica – e ha cominciato a scordarla e riaccordarla, canticchiando a sé stesso, facendo rimbalzare le corde come se fossero elastici.
Non so da quanto sia qui, tra le stoviglie da lavare e i colori a olio che ormai lascia dappertutto: sono appena tornato dall'ultimo concerto con la band, da un finto acquisto di sigarette. So solo che non si è accorto del mio arrivo, e che nell'incerta luce dell'alba e nell'altrettanto incerto suono della sua voce vengo travolto dall'amore che provo nei suoi confronti. In questo momento non m'importa che questo Syd passi ore a fissare nel vuoto, che questo Syd si droghi troppo, che questo Syd sia capace di scatti d'ira ingiustificati, che questo Syd sia diverso da quello di cui mi sono innamorato: perchè improvvisamente capisco che Syd è tutto quello che fa e che dice, non è mai stato diverso, è solo che adesso tutti lo possono vedere in ogni sfaccettatura del suo diamante, compreso me.

Syd smette di canticchiare con un verso sorpreso; ha tirato troppo la corda del si, che è schizzata via dal tirante con un suono forte e disarmonico e gli ha graffiato la guancia. L'eco dello strappo rimbomba ancora nella cucina mentre mi avvicino, un po' preoccupato e un po' barcollante, complice l'alcool mandato giù prima, durante e dopo il concerto. Arrivo a pochi passi da lui e non ha ancora alzato lo sguardo, lo tiene fisso sulla corda ondeggiante con un'aria talmente smarrita che mi viene da piangere. Gli poso una mano sulla spalla e sussulta allarmato, alza la testa di scatto, ma il solito scintillio di riconoscimento e vaga contentezza che gli appare negli occhi quando mi vede... non c'è. Continua ad avere la stessa aria smarrita, accentuata dal graffio sulla guancia dal quale scende una gocciolina di sangue.
I suoi occhi, i suoi occhi sembrano buchi neri.
La paura comincia a invadermi la mente, ma mi inginocchio davanti a lui e appoggio anche l'altra mano sulle sue spalle magre.
“Hey, Syd. Sono io, Rick, sono tornato.”
Un sorriso si fa lentamente strada sulle sue labbra e sento evaporare la massa pesante del panico che mi stava schiacciando la cassa toracica.
“Rick, Rick, Rick.” dice, allegro. “Hai comprato le sigarette?”
Annuisco con un groppo in gola e poi non ce la faccio più, lo stringo in un abbraccio, il senso di colpa mi schiaccia... non vorrei dovergli mentire riguardo alla sua uscita dalla band, ma non posso dirgli la verità, posso solo tenerlo stretto e sperare che in futuro non mi odi per questo. Adesso anche Syd mi abbraccia, non sembra turbato dal mio gesto improvviso, anzi continua a canticchiare sereno a bocca chiusa, dimenticata la rottura della corda e il resto del mondo.
Dopo più o meno qualche ora trovo la forza di staccarmi da lui e di allestire un sorriso più o meno sincero. Gli passo un dito sulla guancia graffiata, sporcandomelo di sangue. “Vieni in bagno, facciamo qualcosa per questo e poi andiamo a letto.”
Io sono stanco morto e ora che guardo bene Syd in faccia ha l'aria di essere stato in piedi tutta la notte. La matita nera con cui si delinea gli occhi non nasconde le scavature sotto di essi.
Syd annuisce, continuando a sorridermi, e appena un momento prima che mi alzi si sporge ad appoggiare la fronte contro la mia. “Grazie, Rick,” sussurra. Posso sentire il suo respiro sul viso e per un istante vedo di nuovo Syd in tutta la sua interezza; lui capisce cosa gli sta succedendo e quanta sofferenza causa ad entrambi, ma non può farci niente.
Gli poso un bacio sulle labbra a mò di “figurati, ti amo, mi dispiace”. Tutto quello che spero è di non restare accecato dalla sua luce, dalla luce di Syd, diamante pazzo
.


 


 

 

Mie osservazioni che non avreste voluto necessariamente conoscere:
Lol ciao, alors: innanzitutto vorrei salutare tutta la famiglia che mi sta seguendo da cas- no, scherzo, è la prima fanfiction che pubblico, quindi CIAO, SONO ISABELLA, forse qualcuno (Jules, Penny, Cecilia) mi conosce. E sia voi sia quelli che non mi conoscono, ehm. C'è Mitch che mi fissa in modo strano quindi non posso scrivere cose del genere "scusate se fa schifo", quindi non lo scriverò, però boh, ditemi voi un vostro parere. E però, questo penso di poterlo dire, scusatemi per tutto l'angst (e grazie per tutto il pesce).
  
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