Serie TV > White Collar
Segui la storia  |       
Autore: ChibiRida94    24/07/2012    2 recensioni
A partire dal secondo capitolo ci sarà qualche informazione sul nostro Neal, che viene svelata solo nei primi episodi della quarta stagione... Per adesso godetevi un'anteprima: “Signorina Rivers, come mai conosce così bene il caso di Caffrey?” chiese Peter, osservando la giovane mora che, a breve, sarebbe entrata nel team. “Agente Burke, forse lei non sa che la cattura di Neal è una delle più famose, e delle più studiate a Quantico.” Peter scosse un po’ la testa. “Ma davvero?” chiese. “Già, è stata l’argomento della mia tesi finale d’altronde, e so davvero molte cose riguardanti Caffrey.” Disse guardandolo fisso negli occhi. Erano verdi, un verde davvero affascinante, coperti da delle lenti sottili. E sapevano. Lei sapeva molte più cose di quante ne dava a vedere.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Neal Caffrey
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Primo capitolo della mia prima FF su White Collar. I personaggi sono i soliti. Ho solo aggiunto una nuova ragazza per contribuire all'idea che ho intenzione di sviluppare. Spero vivamente che vi piaccia! Lasciate una recensione e ditemi cosa ne pensate e specialmente dove posso migliorare! Un bacione a tutti!





Appena varcata la soglia dell’ascensore, quella comunissima mattina, Peter vide Hughes davanti alla porta del suo ufficio, e nel momento in cui incrociò il suo sguardo venne invitato dal suo capo a raggiungerlo con il solito gesto, noto più che altro a Quantico.


Diana gli lanciò un’occhiata di avvertimento.
Notò che la postazione di Neal era ancora vuota.
Dopo il casino che aveva combinato, si ostinava ad arrivare in ritardo.


Salì i gradini ed, evitando di far trasparire la sorpresa, entrò nell’ufficio.


“Peter” lo salutò Hughes.
“Buongiorno” ricambiò.
Non poté fare a meno di notare l’altra presenza nella stanza.
“Come puoi ben vedere, qui abbiamo una nuova recluta”
Peter squadrò la giovane mora con i capelli raccolti in una coda che era poco distante da lui.
“Si chiama Jessica Rivers” continuò il capo. “Viene dall’unità White Collar di Chicago. E vorrei che si unisse alla tua squadra.” Concluse.

Annuì. “Il mio nome è Peter Burke. Piacere di conoscerla signorina Rivers”. 
Tese la mano verso la nuova recluta che la strinse rapidamente. 
“Il piacere è mio agente Burke! Ho sentito molto parlare di lei a Chicago. I miei complimenti per la cattura del famigerato Neal Caffrey.”
La guardò con aria interrogativa.
“Peter, Jessica sa già tutto sulla cattura di Neal, e della sua collaborazione con l’FBI, ha fatto domanda lei stessa per essere affidata alla nostra unità qui a New York, solo per lavorare a stretto contatto con voi. E poi le sue capacità deduttive sono ammirabili.” Aggiunse il capo.
“Ah si? Bene signorina Rivers, benvenuta nell’unità White Collar di New York City! Non so a quale tipo di “consigliere/criminale” era abituata lì a Chicago, ma la avverto, il nostro Neal è abbastanza furbo.”
“Si lo so.” Lo interruppe lei.
“So molte cose su Neal Caffrey e sulle sue capacità di incantare le giovani fanciulle. E nonostante sia il ladro di opere d’arte più famoso ed abile nel mondo, non mi farò abbindolare da lui.” Disse lei ben determinata.
“Si ne sono convinto, però mi faccia il favore di evitare che Neal si monti la testa, mettendolo al corrente di tutte queste sue “qualità”.”
“Certamente” rispose la giovane.


Neal, com’era solito a fare, quella mattina aveva deciso di percorrere la strada più lunga.
Adorava vedere la faccia infuriata di Peter quando arrivava tardi in ufficio.
Stuzzicare quell’uomo era davvero uno spasso.
Ultimamente Peter era come un padre per lui.
Era appena arrivato sulla 40esima strada, e stava costeggiando Bryant Park, quando ricevette la sua chiamata.

Rispose.
“Ehi Peter!”
Era sicuro che, a breve ci sarebbe stata una ramanzina di quelle “Ma si può sapere che fine hai fatto! Ci sono un mucchio di fascicoli e casi che non si risolvono da soli qui! Vieni subito qui scansafatiche!” Ecc…ecc…
Ma non fu così.


“Ehi Neal, senti in che zona sei?” chiese. immediatamente.
“Uhm?” rispose Neal sorpreso. “Sulla quarantesima ovest, vicino Bryant Park, insomma sto per arrivare, dimmi ci sono problemi?”
“No, no. Però qui c’è una persona che dovrei presentarti.” Disse Peter un po' nervoso.

“Una persona?”
“Si”
“E dimmi è una donna? Se è si quanto è..”
“Neal!” Lo interruppe Peter. “Smettila! Sbrigati a venire! Ti aspettiamo!”
“Si signore!” farfugliò Neal chiudendo la chiamata con un sospiro e aumentando il passo per attraversare Park Ave.


Diana si avvicinò a Jones.
“Allora?” chiese tenendo lo sguardo fisso sull’ufficio di Peter.
Lui la guardò con aria interrogativa. “Allora cosa?”
Diana alzò gli occhi “Chi è quella seduta nell’ufficio di Peter?” disse cautamente sottovoce la donna facendo un cenno verso la ragazza.
“Non ne ho la minima idea” sbuffò Jones.
“Uhm… ” Prese dei fogli e tornò alla sua postazione, tenendo sempre sott’occhio Peter e la giovane.


“Signorina Rivers, come mai conosce così bene il caso di Caffrey?” chiese Peter, osservando la giovane mora che, a breve, sarebbe entrata nel team.
“Agente Burke, forse lei non sa che la cattura di Neal è una delle più famose, e delle più studiate a Quantico.”
Peter scosse un po’ la testa. “Ma davvero?” chiese sorpreso. 
“Già, è stata l’argomento della mia tesi finale d’altronde, e so davvero molte cose riguardanti Caffrey.” Disse guardandolo fisso negli occhi.
Erano verdi, un verde davvero affascinante, coperti da delle lenti sottili.
E sapevano.
Lei sapeva molte più cose di quante ne dava a vedere.


Quando Neal arrivò, Peter lo chiamò nel suo ufficio.
Già salendo i gradini notò la figura femminile che si trovava dentro l’ufficio.
Sorrise sistemò i capelli con una mano, con l’altra sistemò la cravatta ed entrò.

Jessica Rivers non si sarebbe mai aspettata di trovarsi davanti un Neal Caffrey così… Così… Mozzafiato.
Lo squadrò interamente per pochi secondi.
E lo studiò cautamente, senza dare troppo nell’occhio, durante la breve permanenza nell’ufficio di Burke.

“Peter” disse lui. “Non mi presenti questa splendida ragazza?” chiese scrutando gli occhi della giovane e trovandosi immerso in quel verde acceso, che sicuramente aveva già visto.
“Neal, lei è Jessica Rivers, viene dall’unità White Collar di Chicago, e si è appena unita al nostro team.”
Neal si aprì in un sorriso. “Ma davvero?”
“Eh già!” rispose Peter.
“Piacere di conoscerla signorina Rivers. Il mio nome è Neal Caffrey consulente speciale di questa unità.”
“Non montarti la testa!” Lo richiamò Peter.
“Oh? Cosa? Io?” Si girò verso Peter e poi di nuovo verso la giovane. ”No, no, ma comunque è un piacere fare la sua conoscenza”.
La ragazza sorrise e gli strinse la mano. “Il piacere è mio Caffrey.”
Neal ricambiò il sorriso.

Peter lo prese per un braccio.
“Ehm, Neal posso parlarti un attimo?”
“Si certamente” rispose, distogliendo lo sguardo dalla Rivers e spostandolo su Burke.
“Ti ricordo come finì con Lauren …” bisbigliò Peter.
Neal annuì in segno di intesa.
Fece per andarsene ma venne bloccato di nuovo.
“E con Alex”. Caffrey annuì di nuovo.
“E con Sara …”
Neal abbassò lo sguardo.
“E, mi spiace ricordartelo, ma anche con Kate.”
Neal capì ciò che Peter intendeva.
“Va bene capo, ho capito. Starò attento.” Disse in tono scherzoso.
Burke lo guardò e notò la serietà nei suoi occhi.
Annuì.


Neal stava per uscire dall’ufficio quando..
“Oh ehm Neal …”
“Si Peter?” disse voltandosi.
“Azzardati ad arrivare di nuovo in ritardo e ti rispedisco in carcere” sorrise amaro Peter.
Neal spalancò gli occhi annuendo sorridendo leggermente. “Afferrato.”
Burke sorrise più dolcemente “Bene.”


Uscito dall’ufficio di Peter, si diresse verso la sua postazione.
Diana lo raggiunse. “Chi è?” Chiese con finto poco interesse.
“Una nuova.” Rispose Caffrey.
“E’ carina!” S’intromise Jones.
“Shhh!” lo zittì Diana.

Jessica stava parlando ancora con Peter. Neal la vide annuire.

Dentro l’ufficio aveva notato il modo discreto in cui lo aveva studiato.
“Ehi Caffrey! Concentrati sulla tua scrivania e scegli un caso che possa farmi divertire!” lo avvisò Jones.
Neal sorrise, e cominciò a sfogliare i fascicoli.

Jessica scese gli scalini ancora incredula.
Neal Caffrey era proprio nella scrivania accanto alla sua.
Aveva l’opportunità di conoscere dal vivo il protagonista della sua tesi finale al Quantico.
Iniziò a sistemare le sue cose sulla scrivania, quando Peter scese.

“Colleghi, vi comunico che abbiamo una nuova recluta, al team Burke in particolare. Si chiama Jessica Rivers, viene dall’unità White Collar di Chicago, ha fatto molta strada per arrivare fin qui, e le sue conoscenze sono davvero lodabili. Accoglietela come se fosse una di famiglia, perché è questo che siamo” disse guardandosi attorno, soffermandosi su Diana, Jones e soprattutto su Neal. “Una famiglia, una grande famiglia.” Concluse.
Tutti in ufficio applaudirono.

Poi la stessa Jessica prese la parola. “Grazie per questo discorso di benvenuto, è stato davvero molto gentile da parte vostra! Sono onorata di poter lavorare con voi qui a New York. Voi avete catturato i banditi peggiori di tutti gli Stati Uniti, per non dire del mondo intero, quasi.” Disse spostando il suo sguardo prima su Peter e poi su Neal. “Adesso è meglio non rubarvi più tempo, sappiate solo che sono davvero molto felice di poter lavorare qui.” Disse le ultime parole osservando il vicino di scrivania, per poi aprirsi in un dolce sorriso che coinvolse tutti.


Quando la tranquillità si riappropriò dell’ufficio, cioè quando quasi tutti andarono a pranzo, Neal si avvicinò di soppiatto alle spalle della Rivers.
“Dimmi Caffrey” esclamò lei girandosi e trovandosi a poca distanza dal consulente.
“Oh no, non chiamarmi Caffrey! Chiamami Neal, lo preferisco.” Disse sorridendo e assaporando il dolce profumo della collega. Era di Fragola...
“Ok Neal” rispose. “Cosa volevi?”
“No niente, solo conoscerti.”
“Uhm… solo conoscermi?” disse avvicinandosi.
“Certo” fece lui avvicinandosi ancora di più.
Lei sentiva il respiro ritmico di Caffrey, mentre lui sentiva quello di lei.
“Bene allora piacere di nuovo!” esclamò spostandosi indietro e tendendo la mano nella sua direzione.
Neal la guardò spaesato.
“Mi credi davvero tanto sciocca Caffrey?” chiese lei riacquistando un po’ di serietà.
“Non l’ho mai detto!” affermò il giovane.
“Ma l’hai pensato.” Controbatté la nuova collega.
La guardò spalancando gli occhi sempre più sorpreso.
“Caffrey conosco molte più cose che ti riguardano di quante tu possa immaginare.".  Disse infine Jessica.
Neal annuì.
“Quali sono le sue fonti signorina Rivers?”
“Provi a immaginare” concluse lei, alzandosi e dirigendosi verso l’ascensore, lasciando il collega un po’ stupito.


“Molto furba la nuova arrivata, vero?” Diana spuntò alle spalle di Neal.
“Eh già…” disse Neal sfoggiando uno dei suoi sorrisi enigmatici.
“Intrigante?” continuò.
“Oh si.” Rispose.
“Occhi?”
“Un oceano verde”
“Uhm… Ti piace?”
“Non saprei dirtelo.”
“Lo prenderò come un si.”
“Anche se non lo era?”
“Lo era.” Concluse sorridendo la Berrigan.
“Vuoi venire a pranzo con me e Christie da Les Halles?” chiese in fine.
“Cosa? No grazie Diana, ma ho un impegno…” disse Neal declinando l’invito.
“Come vuoi.” Diana si avviò.
“Se cambi idea, sai dove trovarci.”
Neal annuì.
“Salutami tanto Christie!” esclamò.
Diana gli fece l’occhiolino per poi scomparire dietro le porte dell’ascensore.


Era ormai l’unico in ufficio e sapeva benissimo cosa fare.
Aprì il cassetto della scrivania, spostò una lamina laterale e ne estrasse tre chiavi.
Una di quelle apriva il cassetto in cui Peter teneva i curriculum dei nuovi arrivati.


Controllò ulteriormente che fosse solo, e si diresse verso l’ufficio di Burke.
Entrò a passo rapido e altrettanto rapidamente aprì il cassetto, guardandosi sempre attorno.
Allora Rivers... Rivers…
Trovò il fascicolo su Jessica.
Sentì il rumore dell’ascensore.
Fece delle foto ai fogli che componevano il curriculum, lo ripose, chiuse a chiave il cassetto e tornò in tempo alla sua postazione per nascondere le chiavi.
E proprio quando lui assunse un’aria tranquilla sulla sedia, Peter e Jessica fecero la loro entrata.


“Niente pranzo oggi?” Lo canzonò Peter.
Lui non rispose. Era coinvolto in uno scambio di sguardi con Jessica.
Lei si avviò verso l'ufficio di Burke e lui la seguì con lo sguardo.
“Neal?” Peter gli si avvicinò richiamando la sua attenzione.
“Quindi?”
“Quindi cosa?”
“Il pranzo? Lo salti?”
Neal ci rifletté su, guardò l’orologio.
“No certo che no!” rispose. “Proprio adesso ho appuntamento con Mozzie!” esclamò alzandosi frettoloso.
“Ok ma non tardare. Dobbiamo cominciare ad indagare sul caso di contraffazione di soldi e del giro di prostituzione che mette in giro il denaro falso!” gli ricordò Peter.
“Ok va bene!” rispose Neal sparendo dentro l’ascensore.


Saranno ore che aspetto qui!
Pensò Mozzie.
Quel ragazzo crede davvero che se ritarda con Mr Suit, può farlo anche con me? Oh no si sbaglia di grosso!
Mozzie stava camminando avanti e indietro solo da pochi minuti, ma lui era un maniaco della puntualità.


Neal arrivò con il fiatone.
“Ehi amico senti, con il signor Distintivo puoi ritardare quanto vuoi, ma con me no ok?” sbottò.
Neal lo guardò negli occhi.
“Mozz ho ritardato di 5 minuti, e sai che la 46esima strada è un po’ distante dalla terza Ave, specialmente se si è a piedi.” Si giustificò.
“Solo per questa volta!” concluse pacifico l’amico.
“Allora chi è questa nuova?”
“Ti ho mandato un messaggio per avere delle informazioni. Dovresti dirmelo tu chi è.”
“Si hai ragione.”


 Neal era sempre stato molto abile nel capire la gente, ma quella ragazza, quella Jessica, era molto brava a nascondere i propri pensieri.
Tanto brava che nemmeno Peter li aveva intuiti.


“Mozz allora che hai scoperto su questa ragazza?”
“Neal io non ho scoperto nulla! Io mi sono solo informato sulla sua vita.” Rispose indignato dal modo in cui l’amico gli fece la domanda.
“Ok Mozzie, che informazioni hai trovato su Jessica Rivers?” Chiese allora sottovoce.
“Uhm…” rispose l’amico accigliato.
“Allora è nata a Beverly Hills” cominciò.
“Perché allora non è diventata una ragazza superficiale, ricca e snob? Ti chiederai. Semplice alla tenera età di tredici anni, suo padre, Thomas Rivers, un’agente dell’FBI, venne ucciso da un certo Karofsky, un russo ricercato per aver messo in giro soldi falsi e aver creato un circolo di prostituzione minorile, non ancora catturato.”

Neal ci rifletté.
“Prostituzione e denaro falso hai detto?” chiese, ricordando le parole di Peter. 
“Si. Ma per favore per i chiarimenti e le domande aspetta la fine della storia.”
Neal abbassò lo sguardo. “Come vuoi, continua.”
“Bene.” disse Mozzie.

 “Suo padre era stato incaricato di catturare quel farabutto. E proprio quando stava per catturarlo, sua figlia, la giovane Jess, venne presa in ostaggio. Così l’uomo dovette arrendersi, venne attirato in una trappola e ucciso proprio mentre gli altri agenti liberavano sua figlia.”
Mozz abbassò lo sguardo.
“Karofsky non venne mai catturato, e Jessica fu costretta a crescere con i nonni, visto che la madre era morta di parto …”
Disse d’un fiato l’amico, concludendo il racconto.
Sospirò.


Neal sapeva bene che Mozzie aveva passato la vita in orfanotrofio ed entrambi sapevano bene cosa significasse perdere i genitori.

 Si scambiarono uno sguardo d’intesa.

“Neal che hai intenzione di fare con lei?” gli chiese.
“Non lo so Mozz … Davvero non ne ho idea … “ Sospirò guardando la strada.

“Peter ha scelto di indagare su un caso con caratteristiche molto simili a quelle che riguardavano il caso su cui lavorava il padre di Jessica. Non vorrei ne rimanesse emotivamente coinvolta.”

Mozz ci rifletté su.
“Perché ci tieni molto a lei?” chiese.
“No, non tengo a lei particolarmente. E’ solo che lei sa qualcosa, qualcosa su di me, e vorrei capire cosa.” Rispose Neal.

Poi fa parte del mio passato... Perché è lei quella Jessica Rivers. Ne sono sicuro. Pensò.

“Capisco amico … Comunque c’è qualcos’altro che dovresti sapere su Jessica …” disse Mozzie tornando a parlare a bassa voce.
Gli si avvicinò sussurrandoli qualcosa nell’orecchio.
“…”

Neal spalancò gli occhi.




Fine del Primo Capitolo.
Se siete arrivati a leggere fin qui vi ringrazio! Se vi è piaciuto questo capitolo spero che troverete l'altro altrettanto soddisfacente!
Caricherò ogni capitolo il Martedì, e se non arrivo aspettatelo il Giovedì!
Un bacione! E grazie per aver letto!
   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > White Collar / Vai alla pagina dell'autore: ChibiRida94