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Autore: Gba    25/07/2012    1 recensioni
"Non avevamo bisogno di parole."
Genere: Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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La vita è fatta di momenti belli e brutti. Ognuno di essi si fissa nella nostra mente e in nessun modo possiamo riuscire a cancellarlo. Diventa un ricordo.
Di ricordi io ne ho tanti, nonostante la mia giovane età. Decidere quale sia il più bello o il più brutto richiederebbe un’eternità, davvero! Posso solo raccontarne uno dei tanti…
 
Ricordo tutto alla perfezione…
 
6\10\11 - 13:40 - Villa Comunale
 
Era un’afosa giornata di ottobre. Già, Ottobre!
Eravamo appena usciti da scuola ed io e il mio riccioluto amico di mille avventure, Luigi, ci dirigevamo silenziosamente verso la solita panchina in villa, dai nostri amici. Sembrava ancora estate, tanto calda era la giornata.
Raggiunta la panchina trovammo Valeria, Giovanni e Giulio. Saluti, risate, abbracci, sorrisi…
Ed ecco, dopo 1000 parole, la domanda fatidica. “Oggi che si fa?” chiesi io. Un disperato silenzio ci avvolse.
D’un tratto però, come un esplosione, la voce di Giulio si fece sentire “Andiamo in spiaggia!!”. Non so come gli fosse venuto in mente, ma era un’idea geniale. Eravamo tutti d’accordo, quindi appuntamento alle 17:00 alla stazione.
Ci ritirammo tutti a casa per pranzo, con l’impressione che si stesse avvicinando una giornata stupenda.
 
17:03 - Stazione di Cava
 
Come al solito Valeria era in ritardo. C’era d’aspettarselo infondo. Nel frattempo, io, Luigi, Giovanni e Giulio eravamo lì, con gli occhi che brillavano: io con la mia Nikon, Luigi con i suoi ricci, Giovanni con la sua voglia di fare scherzi alla gente e Giulio con i suoi Ray-Ban sulla punta nel naso.
Ed ecco Valeria, scarpe nuove, la sua borsa, jeans e maglietta. “Pronti?” esclamò Valeria e noi, per tutta risposta, le mostrammo i biglietti per il treno.
Dunque entrammo alla stazione, camminammo lungo il sottopassaggio ed salimmo sul treno per Vietri.

17:38 – Vietri Marina
 
“Siamo arrivatiii!!” esclamai appena scesi dal treno. Tolsi il copri obbiettivo dalla fotocamera e immortalai i sorrisi dei miei amici entusiasti. Dunque, uscimmo dalla stazione e ci incamminammo per la spiaggia, uno dietro l’altro, intonando le nostre canzoni preferite. Eccoci arrivati. Soffiava un vento leggerissimo, come il respiro di un bambino. Il tramonto dorato cominciava a farsi vedere all’orizzonte. Ci sedemmo e cominciò il divertimento! Io e Valeria, le uniche donne, ci demmo da fare per mettere in ordine le borse, le maglie e le scarpe. E Giovanni, Giulio e Luigi cosa potevano fare se non i pazzi? Cominciarono a fare la lotta, che vista la loro differenza di stazza ci sembrò piuttosto complicata.
Mi sedetti di fianco alla mia amica a guardare gli altri tre e cominciammo a ridere, ridere come non avevamo mai fatto! Ridevamo perché eravamo felici, non perché era accaduto qualcosa di divertente. Era la prima volta che mi succedeva.
Terminata la loro lotta infantile, i ragazzi si sedettero con noi due e silenziosamente contemplammo il sole che donava alla Terra gli ultimi raggi di luce prima di affondare nella penombra della sera. Eravamo lì, dove la nostra amicizia era nata, dove era cominciato tutto, dove ci eravamo guardati in faccia per la prima volta e avevamo capito che insieme saremo durati per sempre.
Con quanta più spontaneità e sincerità avesse nell’anima, Valeria ci sussurrò “Non vorrei mai andare via. Il mare è tutto ciò che ci ha uniti e che ci ha resi ciò che siamo.Grazie. Vi voglio bene”.
Capii che quel momento andava ricordato per sempre. Era troppo importante per perderne le tracce, dunque scattai un’ultima foto insieme al gruppo.
 Mi godetti quegli ultimi attimi di felicità, prima di andare via da quel posto così magico, così importante.
Dopo pochi minuti, ci alzammo tutti. Ci rivestimmo, prendemmo le borse e il resto e salimmo verso la stazione. Saliti sul treno per Cava, ogni volta che il treno mostrava uno scorcio di mare i nostri sguardi si riempivano di gioia e si incontravano. Non avevamo bisogno di parole o quant’altro. Ci bastava la sabbia, il mare, il sole e la nostra amicizia sconfinata. Eravamo felici e soddisfatti nel nostro piccolo, con la nostra semplicità.
  
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