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Autore: JulietAndRomeo    25/07/2012    6 recensioni
-Ti prego, Granger, fallo per me, lei non è cattiva, è solo un po'... possessiva-
-Ok, ma se sgarra un'altra volta la crucio-
Piccola Draco/Hermione senza alcuna pretesa.
Mi piacerebbe lasciaste un commentino, giusto per potermi migliorare qualora ce ne fosse bisogno :)
Genere: Comico, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger, Lucius Malfoy, Narcissa Malfoy | Coppie: Draco/Hermione
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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-Mi devi un favore, Malfoy, non dimenticarlo-.
-So come farmi perdonare- disse sfiorando le mie labbra con un piccolo bacio.
Cominciai a borbottare senza ritegno su quanto fosse serpe il mio futuro marito.
E sì, stavo per sposarmi e stavo per farlo con Draco Malfoy. Chi lo avrebbe mai detto? Se non conoscete la risposta, ve la dico io: nessuno.
Quando l’ho detto ai miei amici, a Ron ed Harry per poco non è venuta una sincope. Fortunatamente, io e Ginny (che già sapeva della cosa) abbiamo avuto comunque l’accortezza di portarli al San Mungo, vedendoli svenire, per accertarci di non averli uccisi.

-Dove diavolo sono i miei pantaloni, donna?- urlò Draco, riportandomi alla realtà.
-Perché non provi nell'armadio, idiota? Chiamami ancora 'donna' e ti crucio-.
-Ma sei una donna, perché non dovrei chiamarti così?-.
-Perché è da maschilisti. E adesso muoviti, prima arriviamo e prima andiamo via-.
-La fai troppo lunga, è solo un pranzo, non morirai mica!-.
-Con tua madre nelle vicinanze, non è detto che riuscirò ad arrivare viva e vegeta alla fine del pranzo-.
-Già, non capisco… perché non ti sta simpatica mia madre?-.
-A me?! Ma sei scemo?! A me sarebbe anche potuta stare simpatica tua madre, ma lei tenta di uccidermi ogni volta che ci vediamo!-.
-Te l'ho già detto, Mezzosangue, sei troppo melodrammatica-.
-Io non sono melodrammatica, sono realista: ti ricordi la pianta carnivora che stava per strapparmi via un braccio? E il veleno finito, non si sa come, nel mio bicchiere a Natale? E la stanza chiusa a chiave, con dentro quello Schiopodo Sparacoda? Se non lo avessi schiantato, quel coso mi avrebbe carbonizzata. E non è stato tuo padre, visto che lui era con te ogni volta che succedeva qualcosa. Secondo me, lui non sa che tua madre vuole uccidermi... l'avrebbe fermata se così fosse stato, giusto?-.
Draco non rispose, come per evitare di deludere le mie aspettative, e io deglutii sonoramente.

Quando fummo pronti, lui mi porse il braccio e ci Materializzò davanti l'ingresso di casa sua.
Bussammo alla porta e dopo nemmeno dieci secondi, un piccolo elfo aprì.
Avevo ormai smesso di lottare per i diritti degli elfi domestici: avevo provato in tutti i modi e avevo miseramente fallito, quindi evitavo di avvalermi degli elfi quando era possibile e quando non lo era li ringraziavo sempre per i loro servigi… ciò non mi impedì di fare una smorfia alla vista del piccolo essere.
-Buongiorno, i padroni vi aspettano nel salotto grande- disse l'elfo con un inchino.
Io rivolsi un'occhiataccia a Draco. Lui la notò e si affrettò a congedare l'elfo, pur di non dirgli che non c'era bisogno s'inchinasse.
L'elfo sparì con un piccolo POP e io guardai in tralice il mio futuro marito. Lui mi ignorò e mi pilotò attraverso corridoi e stanze, fin quando non arrivammo davanti alla porta del salotto grande.
'Merlino, aiutami tu!' pensai, mentre prendevo un respiro profondo.
Entrammo e la strega, ci venne a 'salutare', o meglio, salutò Draco.
-Draco, tesoruccio, come stai? Sei magrissimo! Non ti piacciono i cibi babbani, vero? Adesso ci penso io a te, ho detto agli elfi di preparare un pranzo degno di una corte imperiale, sappiamo che devi dirci qualcosa di importante, quindi devi essere in forze!- disse Narcissa vedendoci entrare.
Lucius invece, se la rideva seduto sul divano: mi fece un sorriso, mentre Narcissa stritolava Draco, e io ricambiai.
I nostri rapporti erano sempre stati un tantino freddi e anziché salutarci, preferivamo sorriderci educatamente.
-Mamma... mamma, sto bene, tranquilla, mangio anche troppo e non mi sento per niente debole, quindi tranquillizzati. Buongiorno, padre, come stai?-.
-Bene, figliolo, non posso lamentarmi. Ma che ci fate ancora in piedi? Sedetevi- disse con un ghignetto, fissando la mia mano sinistra con particolare insistenza.
Dallo sguardo di Lucius, capii che lui aveva compreso quello che avevamo da dire.
Ebbene sì, signore e signori: non avevamo ancora detto niente ai genitori di Draco dell'imminente matrimonio.
Draco mi aveva chiesto di sposarlo due mesi prima e convivevamo ormai da tre anni, tuttavia il Furetto aveva chiesto la massima discrezione con tutti quelli che sapevano, per evitare che la storia arrivasse alle orecchie di sua madre che non avrebbe retto ad un simile colpo.
Secondo me, invece, l'arpia avrebbe retto benissimo ed ero consapevole che avrebbe usato tutti i suoi mezzi per uccidermi prima che potessi muovere anche un solo passo lungo il tappeto rosso, con l'abito bianco.
Parlammo per circa mezz'ora del più e del meno, finché un elfo non venne a comunicarci che il pranzo era pronto.
Ci alzammo dai divani e cominciammo a dirigerci verso la sala da pranzo.
Narcissa prese sottobraccio Draco e Lucius e mi mollò indietro come fossi l'ultima ruota del carretto.
'Quanto la odio' pensai furente.
Arrivammo in sala da pranzo e, essendo io rimasta un po' indietro, nonostante avessi notato un movimento della mano destra della megera, non vi prestai particolare attenzione.
Così, inconsapevole, inciampai in un filo di nilon, teso tra gli stipiti della porta. Questo, una volta tirato, fece aprire l’elmo di una statua, posta accanto ad uno degli stipiti, che cominciò a sputare lingue fuoco, neanche fosse un drago.
-Aguamenti!-.
Ebbi appena il tempo di buttarmi per terra e di pronunciare l'incantesimo che l’elmo della statua si richiuse e il getto di fuoco si dissolse nell'aria.
-Stai bene?- disse Draco correndo nella mia direzione appena mi vide sdraiata per terra e con la bacchetta in mano puntata contro la statua.
-Quella statua ha appena sputato fuoco!- dissi.
-Hermione, quella statua non ha mai sputato fuoco, è la statua di...-.
-Un semplice cavaliere, sì… lo so-.
-Ecco appunto, i cavalieri non sputavano fuoco-.
-Sono inciampata in un filo teso qui, in mezzo alla porta, e l’elmo si è sollevato facendo uscire fuoco!-.
Draco mi guardò come se avessi sbattuto la testa. Al suo silenzio e al suo sguardo dubbioso, mi sentii in dovere di ribattere.
-Non sto mentendo, è vero! Guarda!- dissi passando la mano dove c'era il filo.
La mia mano, però, tastò solo aria e l'espressione di Draco diventò più eloquente che mai.
-Ok, lo so che può sembrare strano, ma... oh, lascia perdere!- dissi rimettendomi in piedi.
Lui mi guardò strano, ma poi semplicemente mi aiutò ad alzarmi e ci accomodammo a tavola.

Il pranzo avanzò in tutta tranquillità, a parte qualche ghigno qui e lì di Narcissa nella mia direzione. Subito dopo ogni ghigno, annusavo la bevanda o il boccone di cibo che stavo per mangiare, alla ricerca di un qualunque veleno, magico o non, che Narcissa-La-Vecchia-Megera-Malfoy aveva messo per uccidermi.
-Madre, padre, io ed Hermione abbiamo qualcosa da dirvi-.
-Dicci figliolo- disse Narcissa ignorandomi palesemente.
Almeno non mi aveva fulminata con lo sguardo. Draco, ignorò il comportamento maleducato di sua madre e andò avanti.
Quindi, venne vicino a me e mi prese la mano: -Ci sposiamo-.
Narcissa boccheggiò per qualche istante, indecisa, forse, se svenire o cominciare ad urlare. Nel dubbio scelse il teatro, forma massima d’espressione. Svenne e cadde dalla sedia, al contrario, Lucius, inquietantemente calmo, ci guardò e sorrise, fintamente allietato dalla notizia.
 
In quel momento, anche se a Draco non l’ho mai detto, ho creduto che si sarebbe alleato con quella megera di sua moglie per farmi fuori. Fin’ora non è mai successo, ma io continuo ad annusare il cibo e ad aprire le porte con la bacchetta spianata.

Draco corse a soccorrere sua madre che, tra borbottii e imprecazioni, esprimeva tutto il suo dissenso alle nostre nozze.
Quando Narcissa si riprese, o meglio fece finta di riprendersi, Draco la fece accomodare di nuovo sulla sedia e tornò a sedersi vicino a me.
-Le nozze sono fissate il 23 agosto di quest'anno, pensavamo di organizzare qualcosa all'aperto, qui al Manor. Che ne pensate?- continuò Draco.
A questo punto, the show must go on: Narcissa entrò, come ogni attrice che si rispetti, nella parte di una donna in stato quasi catatonico e non spiccicò parola a spiccicare parola.
'Se sta facendo così per il matrimonio, non oso pensare a quello che farà quando saprà che sono incinta!' pensai.
Nemmeno Draco sapeva ancora che ero incinta. L'avevo scoperto il giorno prima e intendevo dirglielo quando saremmo tornati a casa, dopo il pranzo dai suoi. Sperando di uscirne viva, ovviamente.
-Ottimo!- disse Lucius, con un sorriso tirato.
Draco sorrise felice e io non potei fare a meno di fare lo stesso, vedendo la sua espressione così rilassata.
-No! Non lo permetterò! Il mio unico filgio che sposa te!- esplose a quel punto Narcissa mettendo da parte il teatro e fissandomi con ira: -Inaccettabile! Semplicemente inaccettabile!-.
-Madre, Hermione è la mia fidanzata, che ti piaccia o no e io la sposerò! O qui o altrove non mi importa, volevo solo che voi poteste assistere alle mie nozze senza violare le restrizioni imposte dal ministero- disse Draco, questa volta palesemente irritato.
-Lei non è degna di te! Non è ricca...- cominciò Narcissa.
'Questo è vero' pensai.
-... non è bella...- continuò.
'Questo non è vero!'.
-... non è intelligente...- proseguì.
'Questo poi è del tutto falso!'.
-... non è adatta a te!- concluse.
La mia indignazione e la mia incazzatura si palesarono e sbottai: -Io sono sempre stata buona e cara con lei, signora Malfoy, ma ha detto una serie di idiozie degne di un Troll! Vero, non sono ricca, ma sono abbastanza carina e molto intelligente, o almeno, molto più di quanto lei non sarà in tutta la sua vita!- dissi alzandomi e andandomene via.
Uscii dalla sala da pranzo a passo di marcia, con la stessa carica di un panzer da sfondamento. Dopo qualche secondo, sentii il rumore dei passi di Draco: -Granger, fermati! Ti prego- disse afferrandomi un polso e facendomi voltare verso di lui.
Mi bloccai: -Odio tua madre. Ma mi dispiace-.
-Non preoccuparti, stai bene?-.
-Io sto benissimo, ma se quella megera travestita da donna ci riprova, intendo ad uccidermi, a farmi risultare pazza o ad insultarmi, tuo padre diventerà vedovo! E ti scongiuro, non farmi tornare lì dentro- pregai.
-Ti prego, Granger, fallo per me, lei non è cattiva, è solo un po'... possessiva- disse esitando un po’ sull’ultimo aggettivo.
Io sospirai pesantemente. Lo guardai, abbassai gli occhi sulle mie scarpe e poi sospirai di nuovo, riportando lo sguardo su di lui.
-Ok, ma se sgarra un'altra volta la crucio- concessi.
Lui sorrise e mi baciò. Poi mi prese per mano e tornammo insieme in sala da pranzo.
Il silenzio era palpabile e non venne interrotto per un po'.
Draco avviò poi una nuova conversazione sui rapporti interpersonali sul lavoro, durante la quale Narcissa non perse occasione di attaccarmi di nuovo.
-Quando io avevo la tua età, avevo tutti gli uomini ai miei piedi, proprio come mio figlio adesso ha tutte le donne ai suoi- disse con supponenza.
-Quando io avrò la sua età, non tenterò di uccidere la mia futura nuora!- ribattei acida come un limone.
-Sei solo una piccola Mezzosangue!- esclamò furiosa Narcissa.
-Oh, no! Si sbaglia!- risposi incazzata come una iena. -Sono una piccola Mezzosangue, sono la futura moglie di suo figlio e sono anche incinta, porco mondo!-.
Narcissa questa volta non si preoccupò neanche di fingere: sbiancò come se avesse appena avuto un faccia a faccia con un Dissennatore, si afflosciò su se stessa e cadde di nuovo dalla sedia.
Draco, invece, colto alla sprovvista dalla mia uscita, sputò tutto quello che stava bevendo sul tavolo, andando subito dopo a fare compagnia sul pavimento a sua madre.
Lucius mi guardò con un sorrisino furbo e una risatina sulla punta della lingua.
-Magari non tenterai di fare fuori la tua futura nuora, Granger, ma stai sicuramente tentando di fare fuori tua suocera- disse.
Io mi prodigai in una smorfia e una scrollata di spalle. Poi tentai di far rinvenire Draco: quando questo avvenne lui, sedutosi sul pavimento, cominciò a farmi un milione di domande sulla mia salute, mentre Narcissa ancora giaceva svenuta sul pavimento, ignorata da tutti.
'Niente è più dolce della vendetta!' pensai, mentre tentavo di non confondermi con le mille domande di Draco.
   
 
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