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Autore: Morgaine You    26/07/2012    1 recensioni
Cosa succederebbe se, nella notte di Samhain, tutte(o quasi) le protagoniste femminili di Merlin diventassero...streghe?
Genere: Avventura, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più stagioni
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Spiriti Potenti, Vi invochiamo
Vegliate su Noi che stanotte balliamo
Volti alla luna, Alta la fronte
Danzano le streghe di Camelot

 

La notte era scesa, profonda, su Camelot.
Le guardie, sulle alte mura, scrutavano il paesaggio intorno alla magione di re Artù.
Era una notte strana, quella.

Samhain
.
L’ultima notte di ottobre, ogni anno, un varco si apriva tra i due Mondi, e gli spiriti dei morti erano liberi di vagare in mezzo ai loro cari, ai loro conoscenti, ai loro nemici.

 Ma era anche la notte delle streghe.
Esse si riunivano nei boschi della foresta Nera, intorno ad alte fiamme, e danzavano cospargendosi il capo con la cenere; gli animali fuggivano, e quelli che ebbero la fortuna di vedere uno di questi sabba, sfortunatamente, non poterono raccontarlo.
Le leggende raccontavano che gli spiriti delle antiche streghe di Camelot vagassero di anno in anno tra le mura del grande castello per trovare le Prescelte.

 Molti non davano credito a queste antiche storie, tranne Merlino, ovviamente; aveva percepito la presenze delle nuove Prescelte; esse si erano incontrate nella sala delle Spade.
Quella che era riuscito a vedere da una fessura della porta, lo aveva sconcertato; gli spiriti delle streghe avevano scelto di insediarsi di persone che egli amava.

 
Danzano le streghe

 
Morgana; ma questo poteva immaginarselo. Ella possedeva, come Merlino, i poteri dalla nascita.
Ginevra; l’amica più cara del giovane mago. Un cuore puro.
Lady Vivian, figlia di re Alined; era stata incantata già una volta, questa ridicola ragazzina.
Lady Elena: non le bastava essere stata posseduta da una fata fin dalla nascita?
Oltra a loro, gli spiriti delle streghe si erano anche impossessati dei corpi delle vecchie nemiche di Merlino:

Nimueh; questo non lo stupiva. Ella era malvagia, la sua mente facilmente corruttibile.
Morgause; Merlino pensava fosse cambiata. Ma forse, un barlume di magia nera le era ancora rimasta.
Sofia, figlia di re Ulfric; bhe, aveva quasi ucciso Artù, dopotutto.
Vi era, inoltre, tra loro, un’altra figura, incappucciata; il ragazzo, nella semi oscurità, non era riuscito a riconoscerla.

 
Quando è notte il lupo grida all'ombra della luna
La danza delle streghe non porta mai fortuna

“Devo avvertire Artù e gli altri cavalieri” pensò Merlino, correndo verso la camera del suo re.
“Artù, dovete venire. La leggenda di Samhain si è avverata”
“Quale leggenda, idiota?” sbottò Artù, irritandosi per essere stato svegliato nel bel mezzo della notte.
“La storia che ci ha raccontato Gaius qualche giorno fa” rispose Merlino “quella degli spiriti delle antiche incantatrici che, nell’ultima notte di ottobre, si impossessano del corpo di giovani ragazze per poi portarli nell’altro Mondo!”
Il giovane Pendragon impallidì.
“Va bene, Merlino; non so cosa tu abbia visto, ma, in quanto anche tu sei un figlio della Magio, credo di potermi fidare. Mentre mi vesto, sveglia Lancillotto, Parsifal, Elyan, Leon e Gwaine; nessun’altro!”

 Si ritrovarono poco dopo all’uscita del castello.
In armatura e armati di torce, si avviarono verso la Foresta Nera; ma, uscendo dal castello, si accorsero subito che qualcosa non andava.
“Dove sono le guardie?” chiese Leon, preoccupato.
Un sussulto alla loro destra, richiamò la loro attenzione.
All’ombra del ponte levatoio, un uomo giaceva a terra, mezzo morto.
“Godwin!” esclamò il re, scendendo da cavallo per andare a soccorrerlo “cos’è accaduto?”
“Mio signore” disse la guardia, con un filo di voce “poco fa, alcune persone incappucciate sono passate di qui; volevano uscire dal castello. Noi abbiamo tentato di impedirglielo, ma, non so come, ci siamo trovati a terra, come colpiti da un incantesimo”
I cavalieri si guardarono.
“Forse è proprio così” pensò Merlino, sempre più sicuro di quello che li avrebbe attesi nella foresta.

 Senza indugiare, si inoltrarono nella foresta.
Non sapevano contro cosa si sarebbero battuti, questa volta; nessuno aveva mai fronteggiato non una, ma un gruppo di streghe, nella notte più terrificante dell’anno.

 
Dodici rintocchi squarciano la notte scura
La danza delle streghe, signore di paura

 La mezzanotte era scoccata.
I cavalieri, Merlino e Artù non sapevano quale direzione seguire.
Ad un tratto, però, un bagliore sembrò provenire da non molto distante; seguendolo, si ritrovarono davanti ad una piana oscura, circondata da piante morte e resti di colonne romane.
In mezzo a questo lugubre posto, uno squarcio che sembrava dividere in due l’aria, sovrastava la scena.
Al centro, le tenebre.

 Inorriditi da questo spettacolo, il gruppo quasi non si accorse delle figure velate di rosso in piedi davanti ad enorme fuoco a poco distanza dallo squarcio.
Erano otto; solo una si era scoperta il capo; si trattava di Morgause, la sorella maggiore di Artù.

 Senza farsi notare, i cavalieri si avvicinarono alle rovine, fino a trovarsi a pochi passi dal gruppo riunito intorno alle fiamme, alte e brillanti.
La scena era sovrannaturale; le antiche leggende e miti parlavano di questi incontri notturni, ma, presenziare a uno di essi, era alquanto spaventoso.
La magia era permessa a Camelot; ma veniva utilizzata, da Artù e Merlino, nel miglior modo possibile, come guarire gli ammalati o provvedere se un raccolto era troppo scarso.
Ma questa, questa era la notte della magia nera.

 

Ad un tratto, Morgause iniziò a girare intorno alle altre figure vicino a lei, toccando lievemente loro la spalla.
Fuochi e spiriti ballate dentro il cerchio della luce
Tramontate stelle, anime sorelle”

Al suo tocco, le figure lasciavano scivolare alle loro spalle i lunghi mantelli vermigli.

 Questo era il momento che Merlino temeva di più; non sapeva come avrebbe reagito Artù, quando avesse scoperto chi si celava sotto di quella stoffa rossa.
Quando, infatti, toccò a Ginevra scoprirsi il volto, sentì la sua mano spostarsi verso l’elsa della spada; no, non era quello il momento di intervenire.
“Sire” bisbigliò il mago “lo so. Ma non possiamo reagire ora. Guardate, sembrano in trance”
Quando Merlino ritornò a voltarsi verso le giovani ragazze, anche lui, come Artù pochi istanti prima, sentì una fitta al cuore, molto dolorosa.
L’ultima ragazza del gruppo, colei che Merlino non era riuscito a riconoscere, era l’unica donna che lui avesse mai amato, colei per la quale Merlino avrebbe abbandonato tutto, persino il sovrano che era destino a proteggere.

Freya.
Come avevano potuto farle questo?

 Intanto, le otto Prescelte avevano iniziato a girare intorno al fuoco, danzando, all’unisono; i loro abiti brillanti si muovevano sinuosamente seguendo i loro leggiadri movimenti.
Il tempo si era come fermato.
Le foglie avevano smesso di cadere dagli alberi, gli uccelli notturni di cantare.
I cavalieri non riuscivano a distogliere lo sguardo dai corpi delle fanciulle danzanti.
Il paesaggio era incantato, e l’unico immune da tutto questo era Merlino.
Sentiva che, di lì a poco, sarebbero dovuti intervenire.

 
Dalle tenebre sorgete, lento il fuoco nero brucia
Spettri nel castello fate il vostro ballo.

 

La danza infernale continuava.
Una luce, oscura, ma nello stesso tempo molto potente, scintillava negli occhi delle Prescelte, che, alzando le braccia al cielo illuminato dalla luna piena, avevano cominciato ad intonare un canto agghiacciante.

 
Volti alla luna, alta la fronte
Danzano le streghe di Camelot.

 
Ad un tratto, fermando improvvisamente il ballo di Lucifero, le otto streghe dai lunghi capelli e dalle menti ingabbiate di voltarono verso lo squarcio che separava il regno dei Vivi da quello dei Morti, e avanzarono verso di esse.

 Era il momento di agire.
Quando Morgause, che guidava il gruppo, era giunta quasi in prossimità dell’Entrata, i cavalieri, risvegliati da Merlino da quell’incubo incantato, si scagliarono, urlanti, verso di loro.
Si sarebbero ripresi le loro amiche, innamorate o semplicemente conoscenti, qualsiasi fosse stato il prezzo da pagare.
Erano streghe, è vero, ma i loro corpi non appartenevano a quegli spiriti maligni.

 Interrotte dal baccano proveniente dalle loro spalle, le Prescelte si voltarono di scatto.
Morgause, con un ghigno malefico, alzò il braccio destro e scagliò Leon a terra.
“Poveri illusi” li canzonò “cosa pensate di fare? I nostri poteri sono millenari, e la nostra forza molto grande”
“Quei corpi non vi appartengono!” urlò Artù, accecato dalla rabbia.
L’attacco riprese.
Artù era riuscito a raggiungere Vivian, e ad tirarla a terra, prendendola per i capelli biondo cenere.
Ella, sbattendo violentemente il capo per terra, svenne.
Solo allora Merlino capì.
Gli spiriti che si impossessavano dei corpi di giovani mortali senza poteri, non potevano nulla; infatti, la forza della figlia di Alined non aveva potuto nulla contro quella del Pendragon.
Le uniche ad avere veramente potere contro dei cavalieri erano dunque Nimueh, Morgana, sua sorella Morgause, Sofia. E Freya.

Intanto, sulle altre i cavalieri erano riusciti ad avere la meglio; Ginevra era stata acciuffata dal fratello, e resa innocua; Lancillotto e Parsifal erano riusciti a tirare giù da una quercia secolare Elena, senza troppo sforzo.
Merlino, intanto, fronteggiava, spalleggiato da Artù e Gwaine, le altre cinque streghe rimaste.
Le aveva sconfitte, il giovane mago, una ad una.
Di Freya si era innamorato, ma questo ora non contava più nulla.
Merlino era potente; ma sarebbe mai riuscito a sconfiggere questo potere millenario?

 “Dunque ci incontriamo ancora” cominciò Merlino, faccia a faccia con le cinque signore di paura.
“Sembrerebbe di sì” lo guardò Morgana, memore di tutte le volte in cui Emrys le aveva messo i bastoni tra le ruote.
“Questa volta è la tua fine” esclamò, infine, Nimueh.

Così dicendo, sferrarono un poderoso attacco contro i cavalieri; Merlino riuscì ad evitarlo, ma Lancillotto ed Elyan finirono a terra, tramortiti.

 “Non l’avrete vinta, nemmeno stavolta!” Merlino, furioso, lanciò verso le cinque Prescelte; loro controbatterono, e l’energia che si sprigionò a seguito dell’impatto tra i due poteri fu enorme, tanto che nessuno riuscì a rimanere saldo in piedi.

La luce illuminò, per un istante il cielo sopra la Britannia.

“Non possiamo rischiare che questo marmocchio mandi all’aria i nostri piani” mormorò alle altre Morgana, o meglio, lo spirito dentro il suo corpo “forse è meglio rimandare questo affare ad un’altra occasione. Presto, varchiamo il passaggio tre i due Mondi, prima che si chiuda!”

Così dicendo, le cinque streghe corsero verso lo squarcio, sotto lo sguardo ancora confuso di Merlino.
Ormai non si poteva fare più nulla.
Morgana sarebbe scomparsa per sempre, e lui non avrebbe mai più rivisto Freya.

 “Mi dispiace, Merlino, ma questa volta non hai potuto quasi nulla contro l’Antico Potere!” urlò all’indirizzo del giovane mago Morgause, ultima delle cinque a varcare il Confine.
Dopo essere entrata nelle tenebre, lo squarcio sparì.

Nulla era rimasto della terribile notte di Samhain se non la cenere del fuoco e gli otto mantelli scarlatti, e un grande dolore nel cuore di Merlino e Artù.

 “Almeno” pensò Lancillotto, tornando al castello “la mia Ginevra è salva”

 Danzano le streghe... 

 Buongiorno a tutti!
Spero che questa storia vi sia piaciuta :D
La canzone è “La danza delle streghe” di Gabry Ponte…bhe, sinceramente non ascolto quel genere di cose, però insomma, ci stava °-°
All’inizio l’ho dovuta modificare, inserendo Camelot al posto del nome dell’autore…non avrebbe avuto senso, sennò /(°-°)/

   
 
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