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Autore: VidelB    10/02/2007    3 recensioni
Dalla categoria in cui ho messo la storia intuirete che non ha molto senso. La trama è ridotta al minimo e l'unico personaggio è una "ragazza" che si avvicina a due strane fontane nel bel mezzo della foresta... ma spero l'atmosfera vi piaccia.
Genere: Malinconico, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Alabastro, silice o marmo? Il materiale lucente che ricopriva interamente la superficie delle due fontane era difficile a identificarsi, almeno ad una prima occhiata. Nella notte buia, fra le tenebre del bosco così stranamente silenzioso, si vedevano solo le fontane gemelle, risaltanti nel loro candore. Bastava la debole luce delle stelle per farle risplendere.

La giovane si avvicinò loro fremente e sfiorò il bordo liscio di quella a lei più vicina. Immediatamente non trattenne un brivido di gelo. Un senso di freddo la pervase fin nelle ossa ma lei rimase in quella esatta posizione, come fosse caduta d’improvviso in profonda meditazione.

I versi degli animali notturni, lo scrosciare dell’acqua limpida; ora poteva sentirli, poteva vederli e ascoltarli. Sbatté ripetutamente le palpebre quando quella visione si dissolse nel nulla, senza lasciare alcuna traccia se non quella di un vivido ricordo. Le sue labbra si distesero in un sorriso e i velati occhi verdi scrutarono indagatori l’orizzonte circostante cercando un minimo segnale di stranezza, di movimento, ma non vi riuscirono. Fu così che ella lentamente scavalcò il perimetro della stessa fontana e, una volta raggiunta la colonna centrale, vi si appoggiò sedendosi a gambe raccolte; qui abbandonò il capo sulla ginocchia e chiuse gli occhi senza più riserbo.

Un istante dopo un alito di vento fresco attraversò l’aria, ma il corpo della fanciulla rimase immobile; nemmeno i lunghi capelli chiari ondeggiarono. D’un tratto, pareva pietrificata. Era pietrificata. La giovane, accorgendosi delle palpebre improvvisamente appesantite e del battito sempre più lento del proprio cuore, ne fu felice. La fontana l’aveva catturata nel suo incantesimo, così come aveva fatto col bosco circostante. Sarebbe rimasta per sempre lì, in quella vasca, con i ricordi del suo mondo e della vita passata… solo il tempo li avrebbe consumati e contemporaneamente indebolito la magia di quel luogo. Nessun umano l’avrebbe trovata intatta… al massimo si sarebbero trovati davanti delle caotiche rovine in pietra.

  
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