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Autore: Fuffy91    28/07/2012    0 recensioni
Tratto dal Capitolo 1:
“ Cosa stai cercando?”
Chiesi ad una concentrata Nessie, mentre la vedevo cambiare canale, per poi fermarsi su uno di musica, osservandolo con aria critica.
“ Su Mtv dovrebbero trasmettere uno show, dove saranno ospiti i Four Flowers.”
“ Chi?!”
Chiedemmo io ed Edward all’unisono, con tono pacato lui e con voce incuriosita io.
Il sorriso gioioso di Renesmee si fece ancora più ampio.
“ I Four Flowers!”
Questa è una nuova storia con nuovi personaggi, che sconvolgeranno la pacifica e tranquilla vita dei nostri beniamini. Credo che nessuno abbia partorito ciò che la mia mente malata ha evoluto nel giro di poche ore! :D Per saperne di più, cliccate e leggete! Baci baci!
Genere: Avventura, Romantico, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti | Coppie: Bella/Edward
Note: OOC | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Successivo alla saga
Capitoli:
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Capitolo 3 - Shane

Bella.

 

Il “salotto” era un’enorme stanza, con pareti verde menta e sfumature color panna cotta. Divani di stoffa fiorita, ampi e di forma rettangolare, troneggiavano al centro della sala. Proprio al centro di uno di essi, riuscii a scorgere dietro le figure di Anthony e Karl, un paio di anfibi in pelle nera e delle lunghe gambe accavallate, ricoperte da un pantalone lungo di cotone nero.

C’era un ticchettio insistente, provocato dalla tastiera di un portatile. Il proprietario, era Shane, seduto comodamente e a torso nudo fra i morbidi cuscini verdi del divano, concentrato in quello che doveva essere la stesura virtuale di un nuovo successo. Sul tavolino in legno scuro, c’era un posacenere pieno di mozziconi di sigarette e fogli di carta sparsi un po’ dappertutto. In un piccolo vano, sulla destra, c’era un palchetto, con sopra alcuni strumenti musicali, in ottime condizioni: una batteria, due chitarre elettriche, una classica, un basso, un piano nero a coda e un microfono retto da un’asta centrale.

Le uniche fonti d’illuminazioni erano i raggi del sole cremisi che, penetrando dall’ampia vetrata a nord, con porta scorrevole, che dava sul giardino, irradiavano una luce rossa e suggestiva, rendendo quell’immenso salotto originale, un luogo misterioso. Del resto, la presenza di Shane, da sola, riusciva a garantire una tale impressione.

I suoi occhi viola non si staccarono dallo schermo luminoso del computer e le sue dita picchiavano frenetiche sui tasti scuri della tastiera.

Dovevo ammettere che, dal vivo, Shane era di gran lunga più affascinante. I capelli scuri, sparati in alto per via delle dita che, a volte, le andavano a tormentare, le sopracciglia scure ben delineate e folte, spiccavano sull’incarnato di ghiaccio della pelle marmorea. Le labbra, strettamente serrate, erano sottili e dal taglio fortemente virile. Solo il labbro inferiore sembrava leggermente più pieno rispetto al primo. Non mostrava che venti, ventidue anni circa.

“ Shane.”

Lo chiamò con voce energica Anthony, saltando sul divano opposto al suo.

“ Che vuoi?”

Disse, con il suo timbro di voce graffiante e roco, proprio come quando cantava. Era ammaliante anche senza l’ausilio della musica, dietro un microfono, fra le luci del parco.

“ Che fai?”

Gli chiese, con un sorriso disarmante.

“ Non si vede? Lavoro. Quello che dovresti fare anche tu.”

Shane rispondeva ad Anthony, senza neppure alzare lo sguardo dal computer.

Anthony rise fragorosamente, divertito dal tono brusco dell’amico, come se ci fosse abituato.

“ Metti un freno, amico. Sono arrivati.”

“ Chi, di grazia?”

“ I Cullen.”

Le dita di Shane si arrestarono di colpo. Il suo sguardo si sollevò, scrutando inespressivo il volto sorridente di Anthony, che indicò con un gesto del capo Carlisle ed Edward, posti rispettivamente di fianco ad Esme e a me.

Gli occhi d’ametista di Shane si posarono soprattutto su Carlisle, per poi esaminare Edward, tutto concentrato, lo sapevo, a leggere il filo dei suoi pensieri.

“ Ah, molto bene.”

Disse solamente, con tono vago e privo d’inflessione.

Chiuse il pc, riponendolo sul tavolino, per poi ritornare ad osservarci.

“ Sedetevi, prego.”

C’invitò, con un gesto secco della mano. Non appena ci fummo accomodati sul divano di fronte al suo – Anthony mi aveva galantemente lasciato il suo posto, per poi sedersi a pochi metri da Shane, sull’altro divano – Shane si alzò, aprendo quello che doveva essere un frigo bar. Ne tirò fuori una lattina senza etichetta, che aprì, bevendone avidamente il contenuto. Avvertii un odore diverso, quasi dolciastro. Sgranai gli occhi, riconoscendolo: era sangue, sangue umano. Istintivamente, trattenni il respiro, per evitare tentazioni di alcun genere. Del resto, la mia era una premura dovuta, data la presenza del manager, seduto in attesa su una poltroncina, a sgranocchiare patatine.

Anthony si leccò le labbra, sporgendo la mano destra verso di lui.

“ Anch’io, anch’io voglio bere!”

Esclamò, con tono infantile.

Shane ripose la lattina nel frigo, ignorandolo.

“ Posso offrirvi qualcosa?”

Disse, rivolto a noi. Carlisle scosse la testa, sorridendogli gentile.

“ No, la ringrazio signor Banner.”

“ Io si, invece. Voglio bere.”

Insistette Anthony, guadagnandosi uno sguardo raggelante di Shane, che ritornò al suo posto, ignorandolo per la seconda volta.

Anthony, senza demordere, gli si avvicinò, osservandolo indispettito.

“ Perché non mi fai bere?”

“ Perché ti sei scolato già tre lattine da stamattina.”

Gli rispose, con voce incolore.

“ Ma tre lattine sono misere. E io ho tanta sete. Non puoi mettermi dei paletti pure sul ci…”

Shane gli afferrò in un gesto veloce il volto, stringendogli la mascella con una mano, il cui palmo premette sulla bocca, rimasta aperta, di Anthony. Shane si voltò lentamente verso di lui, guardandolo serio.

“ Thony, io ti tengo qui solo perché sei un principino, con l’aria svagata e in cerca di complimenti.”

Anthony si liberò dalla costrizione della mano di Shane, con una delle sue, sorridendogli divertito.

“ E non perché sono un genio con il basso?”

Shane gli ripromette nuovamente la mano sulla bocca, zittendolo e Anthony glielo lasciò fare.

“ No, affatto. Il basso lo suono meglio io di te. Ma dato che ho già troppi impegni e non posso occuparmi anche del lato tecnico della mia musica…”

“ La nostra musica!”

Specificò Thony, liberandosi per un solo attimo dalla mano di Shane.

“ Come ti pare… ho scelto te, per un motivo di solo contorno. Il tuo compito è quello di stare zitto, suonare quello che io ti faccio suonare, attirare il maggior numero di ragazzine e, soprattutto, accentuare con la tua bellezza quella sfavillante di Clio. Tutto chiaro?”

Shane gli liberò la bocca, rivelando un Thony sorridente e per nulla offeso dalle direttive di Shane.

Anzi, annuì fieramente.

“ Chiarissimo, Shane. Il punto, quindi, è che…”

“ Devi sparire.”

Lo interruppe Shane, osservandolo alzarsi dal divano.

“ Oppure puoi rimanere e farti staccare la testa. A tua libera scelta.”

Thony rise divertito dalla sua palese minaccia, sventolando una mano e allontanandosi con lunghi passi dal salotto, ripetendo fra una risata e l’altra:

“ Ok, ok, ok!”

Rimasto solo, Shane si voltò verso di noi, allungandosi ancora di più sul divano, mettendosi comodo.

“ Ho letto la vostra e-mail. Come mai siete venuti qui?”

Ci chiese tranquillamente, rivolgendosi soprattutto a Carlisle. Forse, lo considerava il nostro capo.

Carlisle osservò per un attimo il manager, che spazientito, dava veloci occhiate all’orologio da polso, con l’aria di avere una gran fretta.

“ Può parlare liberamente di tutto ciò che vuole. Karl sa tutto di noi e della nostra natura.”

Lo guardai sbigottita.

“ Cosa?! E lo accetta?”

Gli domandai, in preda alla sorpresa. Shane incatenò i suoi occhi viola ai miei dorati, brillanti, nonostante l’espressione priva d’inflessione.

“ Se si sta chiedendo se ha paura di noi, la risposta è no. D’altronde, la famiglia di Karl mi serve da generazioni e nessuno di loro è stato ucciso. A mio parere, posso affermare che non esiste al mondo una famiglia umana più longeva e protetta al mondo della sua.”

Accavallò le gambe, portando un braccio all’indietro, sospirando lentamente.

“ Certo, c’è stato l’incidente dell’ottantasette, con Katrina, la prozia di Karl, che s’innamorò di me, al punto da supplicarmi di farla diventare una vampira. Ovviamente, rifiutai.”

“ Per via, forse, di un contratto stipulato con la sua famiglia?”

Ipotizzai.

“ No, semplicemente perché non mi attirava affatto.”

Disse, con tono vago.

“ Ah.”

Dissi, solamente.

“ Quella sciocca, si suicidò gettandosi da una rupe.”

“ Oh, è terribile! E non ha fatto nulla, per impedirlo?”

Gli domandò Esme, rimproverandolo con lo sguardo.

Shane la guardò, freddo e composto.

“ Perché avrei dovuto? Era un suo problema, non mio.”

Seguì un lungo silenzio, carico di sottintesi. Un serpeggiante timore si diffuse lungo il mio corpo, vibrando fra i nervi del mio cervello caotico. Più osservavo quel vampiro, mentre parlava con facilità della morte prematura di una povera ragazza , e più non riuscivo a capirlo.

“ Shane, dobbiamo parlare del contratto con la Summit.”

Sbottò improvvisamente Karl, alzandosi dalla poltrone e avvicinandosi a lui, con aria crucciata. Sembrava che non avesse ascoltato nulla della conversazione precedente. Del resto, Shane aveva parlato talmente velocemente, che alle sue orecchie doveva essere risultato un ronzio fastidioso.

Infatti, lo vidi toccarci l’orecchio destro, con una smorfia sul viso arrossato dal caldo, quasi a debellare un sibilo insistente.

“ Non ora, Karl.”

Lo zittì Shane, con l’aria di chi è abituato a comandare.

“ Ma è importante! Abbiamo una scadenza e la casa discografica ci stressa. Quelli non si accontentano delle vendite stellari. Lo sai come sono fatti…”

“ Cerca di calmarti. O ti verrà un infarto, come a tuo padre. Anche lui, si preoccupava troppo.”

Con un movimento invisibile, ritornò al frigo bar, per poi, in mezzo secondo, raggiungere Karl, porgendogli una bottiglia d’acqua. Karl sussultò per il movimento brusco, afferrando la bottiglia in un gesto meccanico.

“ Su, bevi.”

Gli intimò, ritornando al suo posto sul divano, questa volta più lentamente.

“ Cos’è?”

“ Gassosa. Ti salirà la glicemia. Non me faccio niente di un manager svenuto.”

Borbottando parole concitate, sullo schiavismo e un aumento possibile dello stipendio, bevve avidamente la gassosa, svuotandola quasi a metà.

La pose sul tavolino, passandosi una mano fra i capelli, con l’aria di sentirsi molto meglio.

“ Devi imparare a prenderti meno sul serio, Karl.”

Gli consigliò Shane, guardandolo di sfuggita. A modo suo, sembrava premuroso, ma allo stesso tempo, ostentava l’aria di chi non si preoccupava realmente delle sorti del prossimo. Era indecifrabile.

“ Si, si. Ma il punto è che dobbiamo vagliare le clausole del nuovo contratto e vedere se sono vantaggiose e cospicue come quelle offerteci dall’Universal. Ah, e poi c’è quel servizio fotografico che Clio deve fare per le sette. Quello sulla spiaggia, al calare del sole.”

Disse, consultando la sua agenda.

“ Annullalo.”

“ Cosa?”

Karl guardò Shane, shoccato. Shane ricambiò lo sguardo, sempre privo d’espressione.

“ Annullalo.”

Ripeté, scandendo ogni parola, come se stesse parlando ad un ritardato. Karl s’innervosì, togliendosi gli occhiali da vista.

“ Shane, non si può annullare un appuntamento fotografico, preso con un’agenzia, due settimane fa. E’ da irresponsabili e faremo la figura degli immaturi. Certamente non vorrai questo.”

Lo sguardo di Shane si fece duro e perfino Karl non disse più nulla, trasalendo leggermente.

“ Quello che non voglio, è che dei bastardi sbavino su foto di Clio mezza nuda, in riva al mare e imbrattata di sabbia. Ti risulta che sia una stripper?”

Karl portò gli occhi al cielo, esasperato.

“ Ma no, certo che no. Ma…”

“ Appunto. Clio è un’artista completa, una donna di classe, non una poppante che mostra le tette ad una macchina fotografica, come una volgare prostituta in vendita.”

Nonostante le parole crudeli di Shane, Karl si passò una mano sul viso, inforcando gli occhiali e con l’aria di uno a cui stavano per cadere le braccia.

“ Perché la metti giù così pesante! E’ solo un servizio di moda, non un calendario di nudo per maschi! Clio sarà vestita con abiti raffinati per tutto il servizio, te lo garantisco. Non mostrerà neppure un metro di pelle in più, rispetto a una gamba o un filo di scollatura.”

Shane non gli rispose, ma il suo diniego era visibile nei tratti duri del suo viso impenetrabile.

Karl sospirò, rassegnato.

“ Almeno, posso parlarne con Clio e vedere cosa ne pensa?”

“ Non c’è ne bisogno. Clio fa quello che dico io.”

“ E da quando?”

“ Da oggi. Sparisci subito e cancella quel dannato servizio, se non vuoi che diventi terribile e faccia una carneficina.”

Sibilò velenoso, fulminandolo con i suoi occhi d’ametista, duri e taglienti, da sotto le ciglia socchiuse.

Karl deglutì nervosamente, agitandosi.

“ E va bene, va bene, ho capito.”

Sospirò, pulendosi gli occhiali appannati con un fazzoletto bianco.

“ Farò quello che mi hai detto, ma sappi che non tollero questo tuo comportamento immaturo e…”

Si bloccò, ad un ruggito sommesso da parte di Shane. Senza dire più nulla, si congedò con noi velocemente e salutò un arrabbiato e tesissimo Shane, allontanandosi da lui a grandi passi, uscendo dalla sala e parlottando fra sé e sé su quanto Shane fosse intrattabile e su un suo possibile licenziamento.

Solo quando udì la porta d’ingresso chiudersi con un rumoroso tonfo, Shane si rilassò, posando lo schiene sul morbido schienale del divano.

“ Scusate. Stavamo dicendo?”

Carlisle, quasi trattenendo un sorriso, continuò il discorso iniziato prima dell’interruzione di Karl.

“ Palavamo del successo della vostra band musicale e sulle vostre palesi attività venatorie.”

Shane lo guardò per un attimo confuso, per poi arcuare le labbra chiuse in un rapido sorriso, indicandosi gli occhi.

“ Si riferisce a questi, vero? Sono solo lentine colorate. Tutti i membri del mio gruppo le indossano. Per molti, è un dettaglio di puro rock, ma in realtà sono indispensabili per nascondere la nostra vera natura. Solo per quanto riguarda Clio, la cosa è totalmente diversa. Il viola era il vero colore delle sue iridi, prima di diventare vampira. Ma questo, non vi riguarda.”

Terminò, sempre pacato, ma gelido.

Carlisle annuì, cauto.

“ Naturalmente. Quello che ci preme sapere…”

“ ‘Ci’? Voi e chi altro?”

Chiese, guardingo.

“ A me e alla mia famiglia. Vogliamo sapere, se il vostro interesse verso il mondo della musica, non sia un pretesto per ampliare il vostro territorio di caccia.”

Shane non rispose, ma soppesò con gli occhi Carlisle, che sostenne il suo sguardo, continuando:

“ E se fosse così? Cosa volete? Una guerra, forse? O una resa pacifica?”

Incalzò, con domande frenetiche.

“ Niente di tutto questo. Vogliamo soltanto assicurarci che gli umani coinvolti nei vostri spettacoli, non siano in pericolo.”

Shane non disse più nulla, limitandosi ad osservare Carlisle, con il suo sguardo insostenibile. Edward era concentrato a sentirne i pensieri e dalla sua espressione, capii che non erano per nulla rassicuranti.

“ Non sono abituato, a dare conto delle mie azioni. Noi agiamo sempre in completa libertà. Il mio amico Thony, ogni tanto, si lascia un po’ andare e io stesso, in passato, mi sono nutrito di qualche mia fan. Ma, da qui a voler distruggere il mondo, mi sembra ci sia un profondo abisso.”

“ Non vi stiamo accusando di questo.”

Disse Edward, parlando per la prima volta. Shane lo fulminò immediatamente con i suoi occhi di ghiaccio.

“ Davvero? A me sembra proprio che voi lo stiate facendo. Mettiamo le carte in tavola: io ho accettato d’incontrarvi, solamente perché ero curioso di vedere in faccia i famosi Cullen, che hanno avuto il coraggio di sfidare i Volturi, sconfiggendoli e facendoli ritirare nel loro bel castello, a Volterra, in Italia, con la coda fra e gambe. Ma io non sono Aro, né Caius, né tantomeno Marcus. Quei vecchi decrepiti, con il loro sorrisetto stampato e i loro discorsetti sulla legge, mi fanno oltremodo vomitare. Mi fa piacere che abbiate fatto in modo di fargli abbassare la cresta, finalmente, ma vedete… io non ho paura di voi. Sono convinto, perdonate la mia arroganza, di potervi sconfiggere, se solo lo volessi. Ora mi vedete qui, seduto davanti a voi, tranquillo e mansueto come un gatto sazio, ma in realtà, ho artigli molto affilati e denti lunghi e aguzzi, abbastanza da potervi fare a pezzi.”

Concluse, sorridendoci cordiale, ma per nulla rassicurante. Sibilai fra i denti la mia irritazione, guardandolo in malo modo.

“ Noi non siamo dei giustizieri. Non vogliamo la vostra fine.”

Sottolineò Carlisle, con voce solenne e sincera.

“ Ma no, certo. Voi volete solo difendere l’umanità. I Fantastici Quattro.”

“ Veramente, siamo molto di più.”

Puntualizzai, bruscamente. Cominciava a spazientirmi quel tono accusatorio.

Una risata cristallina si diffuse nell’aria, come una calda musica di fate danzanti.

Mi voltai, verso la fonte di quel riso allegro. La vetrata scorrevole si aprì e Clio fece il suo ingresso, illuminando con la sa presenza l’intera sala.

Era di una bellezza abbagliante. La telecamera e l’obbiettivo fotografico non le rendeva affatto giustizia. Sicuramente, il veleno della trasformazione aveva acuito quei particolari già belli della sua persona, rendendo la sua bellezza umana ancora più sfolgorante da vampira.

Shane la osservò ammirato, mentre si posava leggiadra accanto a lui. Aveva raccolto i capelli, mossi e castano scuro, in un morbido chignon, con lunghe ciocche cadenti sul davanti, quasi a dare l’impressone che volesse scioglierli per loro. Era vestita in modo molto semplice, con maglietta a righe bianche e nere, che le lasciavano scoperte le spalle, e pantaloncini in jeans scuro, con bordi a frange, sulle gambe snelle e tornite, completamente libere dalla costrizione della stoffa.

Ai piedi, calzava dei semplici giapponesi neri, abbandonati ora ai piedi del divano.

“ La bambina ci sa fare. Ha la risposta pronta.”

Disse, con voce soffusa e modulata.

Capii che la ‘bambina’ in questione, dovevo essere io. Clio mi sorrise sincera, la bocca piena dalla linea seducente e morbida, per iniziare ad applicare sulle unghie uno smalto rosso scarlatto, indifferente alla nostra conversazione.

Shane abbandonò la figura di Clio, ritornando a fissare gli occhi su Carlisle.

“ Non smetteremo di fare quello che abbiamo sempre fatto, solo perché voi volete impedircelo.”

“ Non vogliamo impedirvi nulla. Le nostre intenzioni non sono quelle di assoggettarvi. Vorremmo soltanto che voi non diate nell’occhio, più di quanto stiate facendo.”

Specificò Carlisle, invitandolo a ragionare. Ma Shane era testardo e non sembrava voler capire le buone intenzioni di Carlisle, rifiutandole con sdegno.

“ Le nostre idee sono diverse dalle vostre. So che vi nutrite solamente di sangue animale, cosa che non comprendo e non voglio capire, ma che comunque, con difficoltà, rispetto.”

“ Soffia.”

Gli disse Clio, ponendogli la mano sinistra dalle unghie perfettamente dipinte, vicino alla bocca.

Credevo che Shane l’avrebbe scacciata spazientito, ma mi sorprese ancora una volta.

Afferrò delicatamente la sua mano con la sua, avvicinandosi le dita alle labbra e soffiando su di esse, con calma e dovizia. Li osservai affascinata. Clio sorrideva in modo ampio e luminoso e dagli occhi di Shane, fissi su di lei, si leggeva soltanto un ardore appassionato.

Quando ebbe finito, le lasciò libera la mano, ritornando al suo discorso, come se nulla fosse successo. Clio, intanto, si tastò soddisfatta lo smalto asciugato, notando alcuna sbavatura. In seguito, si dedicò alla cura delle dita della destra.

“ Quindi, credo che questo discorso ci porterà facilmente a un punto morto.”

“ Non necessariamente. Se ne potessimo discutere ancora, con maggior calma, forse potremmo…”

“ Anche qui. Soffia piano.”

Clio interruppe Carlisle, che si fermò a guardare Shane che, con pazienza, riprese a soffiare con cura sulle unghie della sua mano destra, facendola ridere divertita.

Shane ricambiò il suo sorriso, continuando ad osservarla, anche quando controllò che lo smalto si fosse perfettamente asciugato.

“ Mi hanno regalato dei campioni di trucco sul lavoro. Sai, per la pubblicità del nuovo mascara.”

Gli disse, come se fosse quella la cosa più importante, al momento.

Shane la seguì, annuendo rapito.

“ Si.”

Disse solamente, osservandola, mentre si voltava sorridente verso di lui.

“ Li vuoi vedere?”

Shane annuì.

“ Certo.”

Clio gli sorrise felice, appoggiando come lui, il capo sullo schienale del divano. Si osservarono a lungo, immobili, quasi dimentichi di noi. Cominciai a sentirmi in imbarazzo per lo scambio intenso di sguardi.

Shane allungò una mano, fermando con delicatezza un ciocca di capelli di lei, dietro l’orecchio.

“ Sorridi solo a me, così.”

Le mormorò, con una palese di possesso, nel timbro della sua voce vellutata e profonda.

Clio smise immediatamente di sorridere, scostandosi la sua mano dal viso.

“ Sei un uomo crudele, Shane.”

Gli sussurrò, quasi ferita, per poi allontanarsi velocemente da lui, correndo lungo il corridoio e rifugiando lontano, in qualche stanza sconosciuta.

Shane sospirò pesantemente. Dal suo viso non trasparì alcune emozione.

Edward aveva assunto una strana espressione curiosa e capii che era più concentrato sui pensieri di Clio, che di Shane.

“ Continuiamo più tardi. Ora, ho da fare.”

Disse brusco, allontanandosi senza aggiungere altro.

Più tardi, udimmo una melodia malinconica provenire da una qualche stanza della casa.

Osservai Edward, stranita.

“ Ma che sta succedendo?”

Edward sospirò.

“ E’ una faccenda complicata.”

 

Angolo dell’autrice.

 

Ehi, salve! :D Buon sabato a tutti voi, lettori e lettrici! J

Premetto, ringraziando sempre tutti quelli che mi seguono con così tanto piacere! Siete in tanti e tutti adorabili! :D

Vi ho lasciato questo nuovo, intrigante capitolo! Abbiamo fatto la conoscenza dell’insondabile Shane. Spero vi possa ispirare qualche sentimento positivo! :D

E’ proprio come ha detto Edward alla sua adorata Bella: la faccenda si sta facendo davvero complicata! Ma non preoccupatevi, vi apparirà tutto più chiaro nei prossimi capitoli.

Ci sono ancora tanti misteri da mostrare e svelare. Volevate una storiella tranquilla? Be’, mi dispiace per voi! Ma mi sa che sarà una vicenda piuttosto complicata! ;)

Ora vi lascio alle vostre domande e ai vostri pensieri.

Alla prossima, che sarà la prossima settimana, verso mercoledì e giovedì! J

E, mi raccomando, fatemi sapere le vostre opinioni! :D

Baci a tutti,

Sempre vostra,

Fuffy91.

 

<3

 

Rispondo a…

 

Vale985cullen: Grazie per i complimenti Vale! Ahahah… Tranquilla! Mi piacciono le tue domande! ;) Purtroppo, non posso ancora rispondere a questa domanda! Troverai tutte le tue risposte nei prossimi capitoli! Seguili, va bene? :D A presto, baci baci! <3

 

 

  
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