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Autore: Lely1441    28/07/2012    1 recensioni
Raccolta di cinque drabble sull'attività da psichiatra del dottor Lecter.
Il suo sorriso si allarga, ed è con un moto di gioia che acconsenti alla sua proposta:
«Le va di cenare con me stasera, Mrs. Jackson?»

[Saga di Hannibal Lecter]
Questa fanfiction è stata scritta per le Olimpiadi di Writers Arena Rewind
Genere: Angst, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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Il dottore
 
Questa fanfiction è stata scritta per le Olimpiadi di Writers Arena Rewind.
 
Uffizi.
 
«Trovo le mostre d’arte così soporifere e poco interessanti… Lei non trova, dottor Lecter?»
Il dottore, quel magnifico e affascinante uomo, ti guarda con i suoi occhi di ghiaccio e per un attimo qualcosa ti turba - ma è solo un attimo, poi ti sorride e il tuo corpo si rilassa immediatamente.
«Questione di gusti, temo. È mai stata a Firenze?»
«Ah, sì, ho visitato persino gli Uffizi. Una noia mortale, e la città è così sporca!»
Il suo sorriso si allarga, ed è con un moto di gioia che acconsenti alla sua proposta:
«Le va di cenare con me stasera, Mrs. Jackson?»
[103 parole]
 
 
La Madre.
 
«Com’è andata questa settimana, Jack?»
La tua mano trema, gli occhi si spalancano all’inverosimile e fissi il dottore con aria smarrita, il corpo in preda a degli spasmi incontrollabili. Apri la bocca ma non riesci a formulare alcuna frase, il viso si contrae in una smorfia orribile.
«Ancora problemi con tua madre, ragazzo mio?»
Madre, madre… La parola rimbalza contro il muro che hai eretto attorno alla tua fragile mente, mostruosi demoni invadono la tua coscienza. Le lacrime sgorgano senza che tu possa capirlo.
Il dottore annota qualcosa sul proprio taccuino e poi ti dice, con aria rassicurante:
«Soffrirai ancora per poco, Jack. Lo prometto».
[105 parole]
 
 
Lingua bollita.
 
«Mio padre parla sempre così bene di lei, signor Lecter…»
Fissi ammirato l’amico di famiglia, da sempre osannato come luminare della psichiatria. Inutile dire che vorresti seguire le sue orme… Lui sorride e afferra il calice di vino con la mano dalle sei dita - e inconsciamente arricci il naso, internamente disturbato da quell’elemento così innaturale in lui.
«Non mi aspettavo fosse anche un cuoco eccelso. Questa lingua bollita è eccezionale».
Lo scintillio nel suo sguardo si fa da malizioso a… pericoloso? Scacci questo pensiero, infastidito.
«La ringrazio, Mr. Turner, ma le assicuro che il merito è tutto del soggetto…»
[100 parole]
 
 
Istinto primordiale.
 
«Non mi piace quell’uomo», aveva sussurrato tua moglie, afferrandoti il braccio e stringendotelo convulsamente. Tu avevi scrollato le spalle, deridendo la debolezza femminile, il bisogno innato di creare problemi anche laddove non avrebbero senso d’esistere.
La mano che si carezza il ventre è piena di sangue, ora, e tu capisci che quello di tua moglie non era un timore immotivato, quanto il riaffiorare di un primordiale istinto che in te era rimasto seppellito da montagne di burocrazia e noiosa routine.
“E pensare che invece a me piaceva così tanto…”, fai in tempo a pensare, prima di perdere i sensi.
[99 parole]
 
 
Tabù.
 
«Sente mai il bisogno di uccidere? Di afferrare la gola di qualcuno e di premere, premere fino a non avere più sensibilità nelle dita, fino alla morte di qualcuno?»
«La morte è istintuale nella nostra natura, così come il bisogno di dormire, mangiare, riprodursi ed espellere le proprie funzioni».
«Ma l’assassinio è condannato dall’etica…»
«Così come l’incesto…», sussurra il dottore, quasi sovrappensiero. Si riscuote e ti sorride.
«Non siamo animali, siamo dotati di un’intelligenza per distinguere ciò che è giusto da ciò che è sbagliato».
Annuisci, ma non riesci a toglierti dalla mente la meravigliosa sensazione del collo di tua moglie sotto i tuoi palmi…  
[105 parole]
   
 
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