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Autore: Cherry Blues    30/07/2012    7 recensioni
Ci troviamo nel bel mezzo della battaglia del Britpop, l'agguerrito scontro musicale tra gli Oasis di Noel e Liam Gallagher e i Blur di Damon Albarn.
Siete pronti a viverla con gli occhi di Sunshine, la groupie tutto pepe di Damon?
Pronti a decidere se Noel -o, come dolcemente lo chiama lei, il "northerner sbruffone dittatore del mondo"- abbia fatto bene a impuntarsi proprio sulla groupie dell'acerrimo rivale?
Preparatevi a sfide, sbeffeggiamenti, attrazioni, passioni, equivoci e situazioni comiche o imbarazzanti, il tutto condito dalla magica atmosfera che si respirava negli anni 90.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Noel Gallagher, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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1. Cocktail alla menta e un Gallagher fastidioso

Mi chiamo Sunshine.
Solo sulla carta, però, perché a me sembra ridicolo!
Per questo mi faccio chiamare semplicemente Shine.
Peccato che poi tutti mi facciano gentilmente notare che Shine non è un nome, non esiste e blablabla, e così mi trovo a dover spiegare per l’ennesima volta che in realtà è solo un diminutivo, che il mio nome intero è Sunshine.
“Ah” rispondono poi puntualmente corrugando la fronte. “Ma si usa anche come nome?”.
No, non si usa anche come nome! Ma vai a spiegarlo a quei furbi dei miei genitori!
Sì, tanto varrebbe che lo dicessi subito come mi chiamo, solo che proprio non lo sopporto, quindi non azzardatevi a pensare a me come a Sunshine, GRAZIE!
“Sunshine,” mi sento chiamare, mentre una figura ben conosciuta apre la porta del camerino “sei pronta?”.
Annuisco, guardandolo in quei profondi occhi blu “Sì, Damon, due minuti”.
Damon Albarn, signore e signori.
Frontman dei Blur, ma –cosa più importante- l’unico a cui permetto di chiamarmi Sunshine.
Mi risponde con un finto sbuffo esasperato, passandosi una mano tra i capelli -che non ho ancora capito se si possano definire castani chiari o biondi, benchè mi sia addormentata accarezzandoli non so quante volte, la testa appoggiata sul suo petto e la mano intrecciata in quelle ciocche sudate.
Si avvicina con il suo passo scattante, appoggiandosi con entrambe le mani ai braccioli della mia sedia e posando le labbra sulle mie. “Vuoi farmi arrivare tardi alla festa?” mormora veloce per poi catturarmele in un bacio.
“Le donne devono farsi attendere” mi giustifico sorridendo maliziosa.
“Sì, ma IO non sono una donna” replica sedendosi al mio posto e caricandomi sulle sue ginocchia, mentre porta un braccio a cingermi il fianco.
“Mmmh” mormoro mordendogli le labbra  “Hai sempre da replicare”.
Le sento aprirsi in un sorrisetto.
“Credo tu debba rifarti il trucco, sai?”
Mi basta un’occhiata allo specchio per capire che ha dannatamente ragione: che disastro, mi aveva sbaffato tutto il rossetto, quel cantante da strapazzo!
Ah, forse ho dimenticato di precisare: io e Damon non stiamo insieme –colpo di scena, eh?-.
La ragazza ce l’ha, si chiama Justine qualcosa- il cognome non me lo ricordo mai-, ed è anche abbastanza carina. Mi odia, certo, ma ne ha tutte le ragioni: io sono quella fan che Damon ha raccattato lo scorso novembre per quella che avrebbe dovuto essere l’avventura di una notte… se non fosse stato per quell’alchimia!
Un paio di giorni dopo ci siamo rincontrati: Londra a quanto pare non è così grande quando si cerca veramente qualcuno e Damon deve aver notato il biglietto che avevo distrattamente lasciato cadere, quello con l’indirizzo del bar in cui lavoravo come cameriera.
Ora… chi lavora più? Me ne vado in giro con il gruppo, pagano tutto loro e sto tra le braccia di uno dei cantanti più desiderati dell’intera Inghilterra!
Groupie, ecco, forse mi si può definire così, benchè non dia un’immagine granchè positiva di me, ma è quello che facciamo d’altronde, che bisogno c’è di mentire?
Non sono innamorata di Damon, così come sono praticamente sicura che lui non lo sia di me.
Ma c’è da dire che se gli bastasse Justine io non sarei qui.
Intanto mi allungo per prendere una salvietta e rimediare a quello scempio di rossetto, badando distrattamente alla mano di Damon che prende ad accarezzarmi la schiena.
“Sai” inizia svogliato “ci saranno anche loro, stasera”.
Mi giro nauseata guardandolo negli occhi. “No…” brontolo sperando in una smentita.
Lui purtroppo invece annuisce, ancora più schifato di me –forse-.
Sento una smorfia dipingersi sul mio volto.
Allora è vero, ci saranno anche loro.
E con loro, io, Damon e il resto dei Blur intendiamo nientepopodimeno che il gruppo rivale, gli Oasis.
Che razza di presuntuosi, cazzo!
Hanno fatto un album –UNO solo- e vogliono competere con Damon e gli altri!
Veramente, chi si credono di essere? I Beatles?
Anzi, a dire il vero quando diciamo loro con questo accompagnamento di bile e voltastomaco non ci riferiamo, di fatto, a tutti gli Oasis, quanto più che altro ai famigerati fratelli Gallagher.
Liam e Noel.
Liam è un’idiota.
Mi scuso per le mie scarse capacità oratorie, ma non saprei come altro descriverlo.
L’unico elemento a suo favore, a parte –lo ammetto-, avere una bella voce, è che è veramente bello.
Non quanto Damon, forse, ma comunque ha fottutamente tanto fascino da vendere: occhi stupendi, aria da spaccone –che poi lo è-, ma soprattutto quelle labbra.
Ragazzi, probabilmente sono ciò che mi salva dal vomitare quando sento parlare dei Gallagher!
Sono così belle e carnose che non mi dispiacerebbe affatto baciarle  o sentirmele addosso, come nel sogno della settimana scorsa. E se le labbra non fossero proprio quelle del frontman troglodita della band che odio, probabilmente avrei già soddisfatto questo mio desiderio.
Certo, non l’ho mai incontrato di persona, ma un’occasione l’avrei trovata in qualche modo, come ho fatto con Damon, statene pur certi! Il fatto è che noi cerchiamo di evitarli il più possibile e ci riusciamo anche, di solito. Almeno, io ci sono riuscita fino a questa sera a quanto pare, il mio povero Damon ha già avuto numerosi incontri ravvicinati del terzo tipo coi Gallagher.
L’altro è Noel, e lo dico giusto per non lasciare a metà questa degna presentazione, perché d’altronde…cosa potrei dire di Noel?
E’ il chitarrista, nonché autore dei testi delle canzoni che poi vengono cantate dal fratello.
A differenza di quest’altro, non è neanche bello.  E’ solo un fottuto presuntuoso e arrogante, che sembra voler mettere sotto dittatura il mondo intero. Non per niente lo chiamano the chief.
Insomma, stasera rischierò di incontrare questi due northener del cavolo?
O magari si pesteranno, o pesteranno qualcuno come loro solito, spaccheranno qualcosa, faranno casini…e  li butteranno fuori. Sìsìsì! Mi sto già pregustando la scena!
‘Ciao ciao Oasis, andate a fare le Rock’n’roll star da qualche altra parte. Con affetto’.
Scuoto la testa tornando a guardare Damon –sì, perché parlare o pensare troppo a quei tipi mi provoca nausea e voglia di fare a pugni, credo dovrei farmi fare il certificato medico- e riappropiandomi delle sue labbra.
“Ci rinunci al rossetto?” ridacchia tirandomi ancora di più verso sé.
“Finchè ci sei tu intorno è inutile, direi”
Sento le sue mani farsi strada sotto la mia minigonna turchese. “Senti…” mormora malizioso guardandomi negli occhi con quello sguardo che conosco fin troppo bene “e se arrivassimo una ventina di minuti dopo?” propone lanciando un’occhiata al divano di pelle.
Proposta allettante, sicuramente.
“Mi hai fatto storie per due minuti di ritardo” lo ammonisco però alzandomi in piedi “Adesso ti arrangi” gli faccio un occhiolino per poi prendere la borsetta e avvicinarmi alla porta.
Lo sento sbuffare, venendomi dietro.
“Dopo.” gli prometto allora con uno sguardo esplicito.
Le sue labbra si curvano in un sorriso famelico “Ma quello era scontato!”

Scesa dalla limousine, mi ritrovo presto nell’enorme villa bianca in stile hollywoodiano di un qualche pezzo grosso di cui non conosco il nome e credo non ne sia a conoscenza nemmeno Damon.
In fondo questo tipo di feste servono sostanzialmente a due cose: pippare e sentire qualche malcelata leccata da produttori e simili, il tutto fortunatamente lontano dallo sguardo e dagli obiettivi dei paparazzi.
Questi ultimi, a differenza delle persone dell’ambiente, non credo sappiano di me, ma Damon dice che se anche ci beccassero non gli importerebbe, anche perché appunto Justine, da quanto le sue occhiate d’odio mi hanno lasciato intuire, ha già capito tutto.
Quindi se anche ci fossero mi cambierebbe poco, eppure sono contenta per lui, che almeno può prendersi una sera di riposo da quei continui flash.
E va bene, addentriamoci in questa giungla di pezzi grossi…
Lascio Damon a parlare con i suoi ‘amici’ della Food Records, anche perché quei cocktail alla menta sembrano avere qualcosa di decisamente più interessante da dirmi.
Dopo un rapido calcolo per decidere quale sia il flute più pieno, faccio per portarmelo alle labbra, già pregustando il sapore della menta, ma non faccio in tempo ad assaggiarlo che sento qualcuno avvicinarsi da dietro per attaccare bottone.
“Perchè non ti ho mai vista nell’ambiente?”
Niente di più banale. Ma soprattutto niente di più irritante, dato che il mio unico pensiero era di bermi il mio cocktail alla menta.
Mi giro cercando di contenere lo sguardo inceneritore che mi sento negli occhi per vedere chi abbia osato interrompermi.
No, non ci credo! Tutto ma non lui, vi prego!
Invece me lo trovo lì davanti, Noel Gallagher, col suo fottuto taglio di capelli che ricorda quello dei Beatles e una camicia floreale assurda, che potrebbe combinarsi solo col tappeto persiano all’ingresso.
“Pretendi di conoscere tutti?” rispondo tagliente senza preoccuparmi di nascondere quanto lo odio.
Sì, accidenti, se già mi faceva quell’effetto a vederlo nei video e sui giornali… bè, dal vivo posso assicurare che il fastidio è cento volte maggiore!
“No” e lo vedo farmi una radiografia passando con lo sguardo dai miei capelli corti –quasi fino alle spalle, ma sempre più lunghi dei suoi-, lisci e castani chiarissimi, ai miei occhi azzurri e al resto del corpo “ma credo che mi sarei ricordato di te”
Mio Dio, uccidetemi piuttosto che stare a sentire le banalità delle banalità di Noel Gallagher!
Spero per lui che non scriva cose del genere nei suoi testi.
Alzo gli occhi al cielo, sperando in una saetta improvvisa o in qualsiasi altra buona soluzione “Complimenti per la tecnica all’avanguardia, comunque. Credo sia quella con la quale è stata abbordata mia nonna”
Lo vedo sgranare i suoi occhietti azzurri, a quanto pare non se l’aspettava come risposta.
Forse tutte cadono ai suoi piedi dopo un finto complimento del genere? Vi prego! Che squallore!
Eccolo che però torna subito a fissarmi incuriosito, anzi, sembra che stia cercando di trattenere una risata.
E’… divertito? Cioè, io sono qui che sto tentando tutte le migliori tecniche di telecinesi per fargli prendere fuoco e lui è divertito??
“Tua nonna doveva avere sicuramente una lingua meno velenosa della tua” commenta prendendomi il drink dalle mani e portandoselo alla bocca “E poi non ti stavo abbordando” precisa prima di berlo.
Il mio drink! Ma stiamo scherzando?! Proprio quello doveva prendersi? Ce ne sono altri venti almeno, dietro di me!
“Va-bene” sillabo irritata scegliendomene un altro e cercando di astenermi dal rovesciarglielo in testa.
“E comunque potresti almeno dirmi come ti chiami” continua tranquillo guardandomi negli occhi.
Mi sforzo per decifrare il suo sguardo, ma non ne ricavo granchè. “Shine” mormoro allora arrendendomi.
Noel corruga le sopracciglia –ed è un evento che ci terrei a sottolineare, data la loro imponenza-  “Non è un nome”.
Grazie Noel, grazie! Non me l’aveva mai detto nessuno, meno male che ci sei tu.
“E’ il diminutivo di Sunshine” rispondo invece, anche se la mia risposta mentale sarebbe stata più divertente.
“Sunshine?” ripete con il suo terribile accento di Manchester “Perché, questo è un nome?”
Per quale sconosciuto motivo devo sentirmelo chiedere ogni volta che lo dico?
“E’ come mi chiamo!” gli ringhio scocciata “Anzi, insegna al tuo fratellino che la pronuncia non è son-shi-aaaiiin come si ostina a cantare”
“Non sei una nostra fan, deduco” sentenzia prendendosi un altro sorso del suo mio drink.
“Wow, finalmente mi dici qualcosa di sensato” rispondo con un finto sorriso.
“Allora ti dico anche che siamo fottutamente grandi e non riesco a capire come tu possa non apprezzare la mia musica”
La sua musica. Gli altri componenti degli Oasis non esistono, allora.
Faccio per replicare, ma sento un braccio scorrermi fino ai fianchi. Oh, Damon, meno male!
Mi stringe a lui dandomi un lungo bacio, per poi piantare uno sguardo gelido negli occhi di Noel. “Chi si rivede”
“Il piacere è tutto tuo” risponde questo ricambiando l’occhiataccia, spostando poi lo sguardo leggermente più ingentilito –ma di chi crede di saperla lunga- su di me “Ora capisco, Sunshine”.
“E’ solo Shine, per te” mi affretto a correggerlo.
Sì, sono tremendamente acida, me ne rendo conto, ma c’è da dire che Noel Gallagher sembra essere in grado di tirare fuori il peggio del peggio di me!
“Come vuoi, Sunshine!” risponde ostinato con quel suo mezzo sorrisetto, allontanandosi da noi.
Che rabbia, accidenti! Che rabbia che mi fa venire!
Mi stringo a Damon, che lo sta ancora seguendo con lo sguardo, irritato.
“Si può sapere cosa avevate da dirvi tu e Gallagher?”
Alzo le spalle assaporando –finalmente- il cocktail. “Non lo so, ero troppo impegnata ad evitare di prenderlo a pugni” scuoto la testa, ancora infastidita.
Lo sento ridere sotto i baffi, ma dallo sguardo deduco che è fiero di una reazione del genere.
“La prossima volta vengo a salvarti prima, allora?” propone col suo sorrisetto.
“Scherzi?” gli chiedo retorica alzando le sopracciglia “Non ci sarà una prossima volta!” 


 
Damon Albarn



Noel Gallagher

Salve popolo di EFP!

N°  1) Ecco che me ne vengo fuori con la mia seconda fan fiction e come al solito preciso che i primi capitoli in generale sono quelli che mi piacciono di meno, perché si appesantiscono con le presentazioni dei personaggi.. Noiose purtroppo ma dovute (altrimenti com’è logico potreste dirmi “chi cavolo è questa Sunshine?) [anzi no, non chiamatela Sunshine XD ]

N° 2) Sono una grande fan degli Oasis e i pensieri della protagonista non rispecchiano AFFATTO i miei.
Ma d’altronde una groupie di Damon che vive costantemente con i Blur non potrebbe certo pensare Oh chissà come sono simpatici quei fratelli spacconi del gruppo rivale , no? :D

N° 3) Siccome la mia prima fan fiction è su Liam, ci voleva qualcosa per il povero Noel :3

N° 4) Grazie per aver letto e spero vogliate lasciare qualche commento 

Ciao! ^.^

PS: il titolo è preso da The Hindu Times, degli Oasis..
E Liam storpia veramente la parola Sunshine, specialmente in Rock’n’roll star XD
  
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