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Autore: _Atlas    31/07/2012    5 recensioni
Breve spaccato di vita di un vecchio viticoltore
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Roma... come mai aveva proprio deciso di iniziare una vita lì?
[...] La città era fiorente e florida, ed ai suoi occhi di giovane squattrinato pareva il posto perfetto dove iniziare un’attività.
Ma poi erano successe molte cose, la vita gli aveva mostrato il suo vero volto, e tra combattere o lasciarsi morire, Tazio aveva scelto di combattere.
Ed avrebbe combattuto fino ad esalare il suo ultimo respiro, se fosse stato necessario.

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Questa ff, oltre a voler presentare una sorta di ragionamento interiore, è anche un "grido d'aiuto" contro il dilagante fenomeno conosciuto come Mary Sue che si sta impossessando di questa sezione.
Nb: NON critico nessuno, NON dico che non ci siano storie stupende, NON voglio dire che la mia ff sia migliore di altre (molto probabile il contrario...)
Genere: Introspettivo, Malinconico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ezio Auditore, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Like Riderless Horses
 
 

 
Tazio finì di annodare l’ultimo viticcio e si tirò in piedi, portandosi una mano alla base della schiena dolorante e passandosi l’altra ad asciugare le goccioline di sudore che gli imperlavano la fronte.
Si guardò attorno, ammirando la sua vigna, circondata dalla luce del sole morente. Pensò che fosse davvero bellissima, e ringraziò il destino che gli aveva permesso di realizzare negli anni una così meravigliosa e delicata opera d’arte.
Sospirò e, schermandosi gli stanchi occhi chiari orlati da tante rughe di saggezza, si diresse zoppicando verso casa.
Camminando tra le viti, era solito allungare una mano a sfiorarne le foglie, o i dolci grappoli rigonfi. Lo fece come sempre, e questo gli riportò alla memoria gli anni difficili che aveva affrontato.
Intere vendemmie distrutte dalle intemperie o, come negli ultimi tempi, depredate dai soldati dei Borgia... quantomeno quel poco di raccolto che ne restava dopo i dazi obbligatori.
Ma lui era un indefesso lavoratore, e a dirla tutta anche un po’ panciuto, ed aveva affrontato tutte quelle croci a testa alta, senza mai smettere di lavorare o arrendersi.
Roma... come mai aveva proprio deciso di iniziare una vita lì?
Allora era ancora giovane, come i tempi, d’altronde. La città era fiorente e florida, ed ai suoi occhi di giovane squattrinato pareva il posto perfetto dove iniziare un’attività.
Ma poi erano successe molte cose, la vita gli aveva mostrato il suo vero volto, e tra combattere o lasciarsi morire, Tazio aveva scelto di combattere.
Ed avrebbe combattuto fino ad esalare il suo ultimo respiro, se fosse stato necessario.
Che poi, non ci sarebbe nemmeno voluto molto, a dirla tutta... ormai aveva raggiunto una bella età, come la barba bianca che si ostinava a tenere corta ed i capelli chiari, nascosti sotto il berretto, rivelavano.
L’uomo zoppicò fino al portico della sua abitazione, e stava per spalancare l’uscio, quando la sua attenzione fu richiamata da del clangore proveniente dalla strada principale.
Clangore insolito anche per le colline dorate di fronte al Palatino.
Anche i suoi aiutanti smisero di dedicarsi alle loro occupazioni per spostare l’attenzione a ciò che stava avvenendo al Colle.
Ad un certo punto, la raccoglitrice più vicina alla strada urlò qualcosa in preda al panico, ed i raccoglitori attorno a lei presero a caracollare su per la collina, comunicando la notizia anche agli altri.
Il padrone sospirò, avendo tutti i presupposti per pensare ai soldati dei Borgia che tornavano a far razzia.
In poco tempo tutti gli operai si erano rifugiati dietro la collina, e la raccoglitrice che aveva dato l’allarme si fermò ansante davanti Tazio.
“Signore!” Esordì lei, con voce stridula per l’agitazione. “Signore, dovete barricarvi in casa! Gli Assassini, e le guardie! Vengono da questa parte!”
La poveretta aveva quasi le lacrime agli occhi, e ad un cenno d’assenso del padrone corse via.
L’uomo mosse qualche passo avanti sul cortile, e rimase immobile a scrutare le figure scure dei cavalli che si avvicinavano velocemente.
Dopo poco i contorni divennero più distinti, e Tazio potè addirittura vedere i tre cavalieri vestiti di bianco e grigio inseguiti da una pattuglia dei Borgia, quest’ultimi più lenti perché con i cavalli appesantiti dalle loro luccicanti armature.
Uno degli Assassini si girò agilmente sulla sella, ed in pochi battiti di ciglia le guardie caddero dalle cavalcature, con una freccia di balestra piantata nel cuore.
L’uomo non si stupì troppo e non si scompose, era raro che si smuovesse, ed attese pazientemente immobile che i cavalieri si avvicinassero. Era assolutamente certo che l’avessero visto.
Difatti colui che stava in testa al gruppetto alzò una mano ed impose una transizione d’andatura, portando i cavalli al passo.
Quasi di fronte a Tazio, l’Assassino fece arrestare il destriero davanti a lui e lo guardò.
“Mi scusi per i fastidi causati, Messere. Vedrò di ripagarla al più presto.”
Il padrone della vigna fissò a lungo quei carismatici e profondi occhi castani, ma già velati da morte e dolore, ed annuì impercettibilmente.
Ad Ezio questo bastò, ed avviandosi intimò agli adepti lo stesso.
L’uomo non si mosse d’un millimetro mentre il cavallo dal manto baio gli passava accanto, e nemmeno girò la testa a guardare il Gran Maestro passare oltre la sua esistenza. Osservò bensì brevemente i due giovani adepti che si accingevano a seguirlo.
Giovani, entusiasti... pieni di voglia di vivere e di cambiamento.
Vide dei coraggiosi, ma anche degli scellerati:
Non è forse codardia affidare la vita ad una causa comune piuttosto che affrontarla davvero?
Tazio scosse la testa, e con passo greve entrò in casa, ritirandosi come il sole andava tramontando ad ovest.
Intanto, nella vigna, cavalli senza cavalieri galoppavano tra le viti, cercando un posto dove stare.
 
 
 
 
 
 
L’Angolo di Zazzy
 

Bros, questo è un grido d’aiuto per la sezione di Assassin’s Creed
Cazzo, -passatemi il termine- ci stiamo riempiendo di dannate Mary Sue e di stramaledetti Gary Stu!! *Nb: se non li conoscete cercate su Wikipedia*
Forza autori, lo so che potete fare di meglio di così... andiamo, qualche ficcyna stupida ci sta, ma...
Addirittura intasare la sezione?! O___o
Oh, adesso sono certa che orde di Amykette mi perseguiteranno (anche se da questo fandom non me lo aspetterei...)
Beh, mie gioie adorate... mi spiace dirvi che in causa non sto chiamando nessuno in particolare e mi sto solo riferendo ad un genere vago ;)
 
Ora che ho detto la mia, passiamo alla ff...
La storia è nata come protesta verso le Mary Sue (e anche per questo non verrà presa in considerazione da nessuno...), ma è anche un ragionamento abbastanza profondo...
Visto che in teoria dovreste arrivarci voi, io non mi sbottono oltre, e se vi è piaciuta e volete dire la vostra perché vi ha fatto pensare... beh, c’è solo un modo:
Recensire ;)
 
Alla prossima, bros: spero che abbiate passato qualche secondo piacevole XD
 
Bacioni <3 Zazzy
 
 
 
 
 
   
 
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