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Autore: PiccoloCuoreSenzaAmore    31/07/2012    8 recensioni
Tu sogna e spera fermamente
dimentica il presente.
E il sogno realtà diverrà ≈
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Liam Payne, Niall Horan, Nuovo personaggio
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
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-Buongiorno tesoro- la voce lucida e cristallina di mio padre rimbomba per tutta la stanza, costringendomi ad aprire gli occhi. Sbadiglio, cercando di tener la situazione sotto controllo.
- Pronta per il tant’atteso viaggio?- continua, sedendosi al mio fianco sul letto. Poggia le sue soffici labbra sul mio capo, provocandomi un sorriso spontaneo.  Annuisco, levandomi le coperte di dosso.
-Le valigie sono pronte. Zio Paul arriverà a breve. Fatti una doccia veloce e scendi giù. E’ pronta la colazione!- esclama, dirigendosi verso la porta.
-Alyssa- sussurra,prima di andarsene.  – Sicura di voler andare? Posso sempre rifiutare, sono ancora in tempo- continua, con un’aria amareggiata. Scuoto il capo fingendo un sorriso.
-Papà aspetti da tanto quest’offerta di lavoro. Io starò bene!- esclamo, alzandomi dal letto. Lascia la stanza sorridendo. Mio padre sta per realizzare il suo sogno. Ha ricevuto una promozione e per tutta l’estate dovrà stare in Italia, per un servizio fotografico. Inizialmente era un fotografo poco conosciuto. Diciamo che faceva il fotografo come hobby,come passione non come lavoro vero e proprio. La fortuna ha bussato alla sua porta ed eccolo qui, con un sorriso a trentadue denti che non vedo da oramai diversi anni. L’unico problema è che io non posso andare con lui, ma non posso neanche rimanere da sola a casa. Quindi vado da Zio Paul, a Londra. Sospiro, alzandomi dal letto e sgattaiolando verso il bagno.
Il getto d’acqua fredda riesce a svegliarmi completamente, provocandomi una serie di brividi. Afferro l’asciugamano, coprendo il mio corpo nudo. Esco dalla doccia e asciugo frettolosamente i capelli. Indosso l’intimo di pizzo nero e un vestitino bianco, non troppo corto, per poi finire con delle ballerine intonate al vestito. Non sono mai stata una ragazza “popolare” o una ragazza clown, che si riempie di trucco. Tutt’altro. Un tocco di matita giusto per metter in risalto gli occhi e sono pronta.  Mio padre dice che sono il tipo di ragazza che tutti vorrebbero, ma non ne sono così sicura. 
Scendo le scale, varcando la porta della cucina.
-Alyssa! Come ti sei fatta grande!- esclama zio Paul, non appena mi vede. Sorrido, accomodandomi di fianco a lui.
-Allora, riuscirai a sopportarmi per ben tre mesi?- domanda ironico, accarezzandomi il viso. Mi limito a sorridere, per non esser scortese, per poi concentrarmi sul mangiare.  Non ho mai avuto rapporti stretti con lui. Ho solo bei ricordi che credo bastano.  Mangio metà brioche, concludendo la colazione con un po’ di succo d’ananas.
-Alyssa, la brioche!- ed ecco il solito rimprovero di routine di mio padre.
-Papà non mi va. Ieri sera ho ..- non riesco a concludere la frase che mi interrompe.
-Alyssa, ti devo ricordare a cosa siamo andati incontro due anni fa?- Anoressia. Non avevo fame, non volevo mangiare niente di niente. Lo stomaco mi si era chiuso e proprio non si riusciva a capire il perché. Ci ho sofferto per ben due anni, pochi mesi fa però, sono riuscita a riprendermi.
-Su Edward, la farò mangiare io una volta arrivati a Londra!- esclama zio Paul, ammiccando un occhiolino nella mia direzione. Lo ringrazio con lo sguardo non appena vedo che mio padre ha ceduto.
-Su è ora di andare- continua subito dopo zio Paul, alzandosi dalla sedia. Di seguito mi alzo anch’io, avvicinandomi a papà.
-Fai la brava e qualunque cosa accada chiama. Io partirò oggi stesso e non so a che ora atterrerò in Italia. Abbi cura di te,Alyssa- sussurra mio padre, baciandomi la fronte. Chiudo gli occhi a quel tocco così delicato e puro. Lo faceva sempre la mamma prima di dormire.
-Ti voglio bene tesoro. Ci rivedremo presto!- conclude, asciugandosi di fretta una lacrima fuoriuscita. Sorrido, stringendolo in un abbraccio.
-Ti voglio bene anch’io papà- sussurro, prendendo la valigia per poi dirigermi con zio Paul verso la macchina. Carichiamo la valigia nel portabagagli, entrando poi in auto. Salutiamo papà con la mano, quando ormai siamo partiti.
Arrivati all’aeroporto, prendiamo i nostri posti dopo aver sistemato le valigie.
-Il viaggio sarà lungo. Dormi, non appena atterriamo ti sveglierò io- ammicca zio Paul, sorridendomi. Ricambio il sorriso, poggiando la testa sul duro sedile. Chiudo gli occhi, cercando di scacciare i pensieri che mi si accumulano nella testa via via. 
Una piccola bambina bionda con un piccolo bambino moro. Si tengono la mano. “Il biondino” è così che veniva soprannominato. Aveva sempre avuto la passione per i capelli biondi e giorno dopo giorno si torturava per averli.
Mi manchi Niall.
 
-Tesoro,siamo arrivati- la voce di zio Paul interrompe i miei sogni. Mi guardo intorno, notando di non essere più sull’aereo ma bensì in un auto. Faccio per domandare com’è possibile una cosa del genere ma zio Paul mi precede.
-Ti ho portato io in braccio. Dormivi così bene che se ti avrei svegliato  mi sarebbe rimasto come peso sulla coscienza-
Sorrido, abbassando lo sguardo. Esco dall’auto e ringrazio gentilmente il tassista. Aiuto zio Paul a prendere le valigie, per poi rimanere paralizzata davanti alla grande villa che mi si para davanti.

-Ti piace?- chiede zio Paul, ridacchiando.
-E’ bellissima zio!- rispondo.
-Oh ma allora parli!- esclama subito dopo, mettendomi una mano intorno alla spalla, incitandomi ad entrare. Che dire. Sono una tipa da poche parole.  L’interno devo dire che è molto meglio. Il salotto è enorme ed è arredato all’antica,proprio come piace a me. Ci sono diversi quadri, forse di cantanti famosi, visto che mio zio è del mestiere, ma non ci bado più di tanto.
-Vieni, ti mostro la tua stanza!- sussurra zio, salendo con le valigie al piano di sopra. Dopo una rampa di scale, ci fermiamo dinnanzi ad una grande porta bianca. Premo sulla maniglia, rimanendo incantata dinnanzi a tanta bellezza.
-Credo che questa stanza sia troppo grande per una sola persona!- esclamo, girando su me stessa per guardarla meglio. A Mullingar non mi sono mai lamentata della mia stanza. E’ sempre stata sulla media, proprio come tutte le altre ma questa è davvero.. Wow.
-Mi fa piacere che ti piaccia.  Il letto è matrimoniale, nel caso vorresti invitare qualche amica- si sofferma sull’ultima parola, sorridendomi. Ricambio il sorriso e così, esplicitamente, lo abbraccio.
-Grazie di tutto zio- gli sussurro nell’orecchio, prima di distaccarmi.


Mi indica le valigie, prima di sorridere nuovamente e scendere giù.  Sospiro, chiudendomi la porta alle spalle e iniziando a sistemare vestiti e tutto l’occorrente vario, nella grande stanza.

Dire che in quella casa tutto è fantastico forse è poco. Forse è tutto troppo “troppo” per una come me, abituata ad una vita comune così monotona. Mi butto sul letto, sospirando animatamente. Guardo la sveglia che segna le 17:54 e mi alzo nuovamente.  Esco dalla stanza, scendendo le scale.
-Zio!- urlo, cercando disperatamente mio zio in una casa troppo più grande di me.
-Sono qui!- esclama una voce proveniente dalla cucina. Seguo man mano il suono della voce, trovandolo finalmente alle prese con un.. Dolce?
-Dolce?- domando incuriosita, vedendolo tutto applicato. Annuisce, non togliendo attenzione dal suo lavoro. Il profumo di panna e cioccolato invade la cucina.
-Avevo detto a tuo padre che ti avrei fatto mangiare una volta arrivati qui. Gli ho dato la mia parola- inizia, ridacchiando –Poi dalla tua espressione non penso che ti guasti una piccola fetta- continua, volgendo lo sguardo verso di me. Sorrido, scuotendo il capo.
-Posso andare a fare un giro oppure ti serve una mano?- domando cortesemente, indicando il dolce.
-No,vai tesoro. Divertiti e mi raccomando non ti perdere- risponde. Sorrido e lo saluto sventolando la mano all’aria. Muove il capo in mo’ di saluto. Esco dal grande edificio, imbattendomi nelle vie spericolate di Londra. Ricordate quando ho detto che casa di zio Paul è qualcosa di fantastico? Beh, rimangio tutto ciò che ho detto perché qui, è tutto fantastico! I negozi, i parchi, il Big Bang. Non esiste niente di più perfet..
-Aiha!- sospira una voce dinnanzi a me o meglio dire,sotto di me. Un ragazzo.
-Scusa,non ti avevo visto!- esclamo,  piegandomi sulle ginocchia per vedere come sta.
-Davvero,scusa! Sono sbadata!- cerco di giustificarmi, porgendogli la mano che subito dopo accetta. Lo aiuto ad alzarsi e quando alza il capo, i miei occhi incontrando due occhi color cioccolatino.
-Non è nulla. Scusami tu,sono io quello sbadato- sussurra, continuando a tenere ben salda la presa sulla mia mano. Sorrido, lievemente imbarazzata.
-Beh già che ci siamo- allude alle nostre mani intrecciate. –Piacere Liam- continua subito dopo, stringendo di più la mano.
-Piacere Alyssa!- esclamo, regalandogli un sorriso che viene ricambiato subito dopo.
-Sei del posto,Alyssa?- domanda, puntualizzando il mio nome.
 -No, vengo dall’Irlanda!- rispondo, scuotendo il capo. Annuisce, lasciando finalmente la presa dalla mia mano.
-Che musica ascolti?- ma che domande sono? Boh, si vede per far amicizia qui in Inghilterra si chiede il tipo di musica.
-Beh di certo non quella moderna. Sono una tipa all’antica. Beethoven, Mozart..- Non mi fa finire che  prende una cuffietta e la poggia sul mio orecchio. Parte la base di una canzone a più voci. Cantata da una band insomma.
-Come ti sembra?- domanda subito dopo, speranzoso in una risposta positiva.
-Orecchiabile- rispondo, non capendo ancora il perché del suo atteggiamento. Sorride, mordendosi il labbro inferiore. Guardo l’orologio e noto che si è fatto davvero tardi. Zio Paul starà in pensiero.
-Scusami Liam, se non sbaglio, ma devo proprio andare. Mio zio sarà in pensiero.-
-Oh si,scusami tu. Ti ho fatto perder tempo- sussurra, portandosi una mano dietro la nuca.
-Tranquillo, è tutt’ok. Beh,ci vediamo in giro. Ciao Liam!- concludo, allontanandomi a passo svelto. Prendo la strada che ho preso precedentemente e finalmente, dopo dieci minuti abbondanti, arrivo dinnanzi la grande villa. Suono il campanello ma ad aprirmi non è proprio chi mi aspettavo.






Hoooola bellezze :3
Come va la vita? Spero bene :3
Grazie mille a tutti per le recensioni lasciate al piccolo capitolo/introduzione precedente :3 Lo sapete che vi amo,si? :D
Okay :D Cosa ne pensate di questo capitolo? A me non è che dispiace,insomma non è così orrendo. No? =)
Ringrazio tutte colore che hanno inserito la storia fra le seguite,preferite e ricordate e ringrazio nuovamente tutte colore che hanno la buona volontà di recensire =)
Oh, un grazie anche alle lettrici silenziose =)
Vi amo,oh yeha!
Beh alla prossima bellezze. Vi voglio tanto bene.
Mayra <3


 La nostra Alyssa :)

  
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