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Autore: Jude02    31/07/2012    2 recensioni
Questa è la storia di una ragazza che da bambina incontrò Damon Salvatore e questo incontro le sconvolse la vita.
"La creatura si girò di scatto: Damon Salvatore. [...]
...E giurai che un giorno mi sarei vendicata di colui che aveva ucciso i miei genitori."

"Era sempre pronto a rovinare la mia esistenza, l'esistenza di chiunque gli avesse mai voluto bene."
"Facevo fatica a credere che quegli occhi, ora carichi di odio, fossero gli stessi che una volta mi guardavano innamorati, quasi adoranti; ma, dopotutto, l'odio e l'amore sono due facce della stessa medaglia.
Chi è capace di amare intensamente, è capace di odiare con la stessa intensità..Questo è il caso di Damon, anche se lui..è molto più propenso al secondo sentimento."

"Ormai ne ero certa, Damon Salvatore non provava alcun sentimento umano.
Con uno sguardo ti rubava il cuore e con un pugnale te lo trafiggeva.
Genere: Drammatico, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Damon Salvatore, Stefan Salvatore | Coppie: Elena/Stefan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Untitled Ed eccoci all'epilogo, spero vi piaccia!
Prima di cominciare, volevo dire che avevo pensato di riscrivere la storia, ma dal punto di vista di Damon. Avevo già scritto una frase, che si ricollega al 4°capitolo, dopo che Damon ha ucciso i genitori di Alice:
POV DAMON:
Corsi lontano..Lontano da quella casa.. Corsi senza fermarmi per una notte intera, uccidendo gli sventurati che capitavano sulla mia strada, tuffandomi nel sangue innocente per dimenticare quella sensazione così umana, dentro di me, che mi faceva sentire un mostro.

Non so se riuscirò, però, quindi non vi assicuro niente per ora, ma intanto sappiatemi dire cosa ne pensate dell'idea :)
Beh, ora vi auguro buona lettura, un bacio :)



Quiete dopo la tempesta

Quando smisi di parlare, mi accorsi che stavo tremando talmente forte da rovesciare il bourbon nel bicchiere che tenevo in mano.
Stefan si era alzato; ora mi stava accanto posandomi una mano sulla spalla, in modo protettivo, cercando di calmarmi.
Elena osservava la scena con i grandi occhi da cerbiatta spalancati. Non capiva, ma non osava fare altre domande, fidandosi dello sguardo di Stefan.
Nemmeno Damon capiva, ma di certo lui non si faceva problemi a domandare, soprattutto se questo avrebbe comportato di vedermi sofferente.
-Oh, avanti Ally, finiscila con questa messa in scena da isterica e comincia a parlare chiaramente. Dicci, chi era morto? Io no di certo! -concluse, sollevando il mento con beffarda superiorità.
Lo guardai in faccia e fu come se il dolore che avevo provato nel rivivere quei momenti, esplodesse di colpo.
Con forza sovrumana scagliai il bicchiere di lato, che eslpose andando in frantumi contro il muro.
In una sola falcata mi ritrovai a pochi centimetri dal petto di Damon, che era indietreggiato, stupito da tanta furia improvvisa.
-Sei davvero sicuro di voler sapere chi è morto, Damon? -sibilai, mostrandomi ai presenti in tutta la mia natura da predatrice.
Un ringhio animalesco e carico di rabbia mi nacque in petto.
Non aspettai che la sua risposta, non m'importava ciò che avrebbe detto; era ora che sapesse.
-Mio figlio è morto, Damon! - gridai, -E tu l'hai ucciso. Tu hai ucciso nostro figlio, nel momento stesso in cui hai deciso di trafiggermi il petto con un pugnale! - gli ringhiai contro.
Poi lo colpii in pieno viso con quanta più forza avessi in corpo, lasciando che con quel gesto si sfogasse tutta la rabbia accumulata negli anni.
Ancora con la mano a mezz'aria, ripresi il controllo quel tanto che bastava per accorgermi che Elena e Stefan avevano abbandonato la stanza, capendo che era il caso di lasciarci soli.
La mia attenzione tornò a spostarsi su Damon.
Aveva ancora il viso voltato, a causa del mio schiaffo inaspettato.
Ma quando tornò a guardarmi negli occhi compresi subito che qualcosa era accaduto: forse si era finalmente compiuto il miracolo nel quale, ormai da tempo, avevo smesso di sperare.
Dai suoi occhi scuri era scomparso quel luccichio di sprezzante superiorità. Il suo sguardo, sempre duro e freddo, lasciava ora trapelare l'intera ondata di emozioni che lo stava devastando: per troppo tempo era rimasto indifferente ad esse e ora lo stavano travolgendo come un uragano.
Damon,
il freddo e distaccato Damon,
lo sprezzante Damon,
colui che non mostrava mai i suoi reali sentimenti, lasciando credere che non ne provasse, giaceva ora in ginocchio, come un uomo che ha appena appreso di aver distrutto con le proprie mani tutto ciò di cui aveva realmente bisogno nella vita.
Mi bastò uno sguardo per capire che, in pochi istanti, il Damon di cui mi ero innamorata era tornato.
Aveva finalmente ritrovato se stesso e io avrei ritrovato me stessa assieme a lui.
Gli posai una mano sul capo, scostandogli i capelli dalla fronte, con un gesto materno, cercando di imprimere in quell'unico gesto tutta la tenerezza di cui ero capace.

La quiete dopo la tempesta.

Non ero infuriata con lui, non più, nè con me stessa. Ma ora era lui ad essere furioso con se stesso.
Scoppiò a piangere ai miei piedi: non un pianto infantile, ma il pianto di un uomo distrutto dalle sue stesse scelte.
Mi inginocchiai di fronte a lui, prendendogli dolcemente il viso tra le mani.
-Shh -bisbigliai, accarezzandogli la guancia bagnata, - Io ti perdono -gli sussurrai tenendo lo sguardo fisso nel suo.
Poi lo baciai sulla fronte, sfiorandogli le labbra con le dita.
-Io... non avrei mai immaginato.. Io non merito il tuo perdono Alice.
-Damon...
-No, Ally, tu devi sapere! Da quando sei tornata a Mystic Falls, io ho desiderato soltanto ferirti, farti soffrire: volevo sfogare su di te il peso di tutte le mie colpe.
Io ti amavo e nonostante ciò ti avevo uccisa senza pensarci due volte, perchè stavi riaccendendo in me il desiderio di lasciarmi andare ai sentimenti, ma non potevo permettermelo, capisci?
Io ero un mostro, un predatore senza cuore, non potevo provare emozioni perchè sarebbe significato provare pietà per le mie vittime, soffrire nel vederle morire a causa mia. No, non potevo lasciare che accadesse e così... ho preferito ucciderti.
Ma con te se n'era andata anche la mia ultima speranza di redenzione.
Il mio gesto mi ha portato a odiare me stesso più di quanto non facessi già e così, quando quel giorno ti sei voltata verso di me ed eri lì, viva, io... ero infuriato. Infuriato con te, perchè per 50 anni te l'eri spassata alle mie spalle, lasciandomi sprofondare sempre più a fondo nel baratro delle mie colpe.
Fino a pochi momenti fa, ho desiderato di fartela pagare, ma non ti avrei fatto realmente del male, Ally, non te ne avrei fatto mai più, devi credermi!
I miei occhi si erano riempiti di lacrime, che lasciai scorrere senza freno lungo il viso.
Avrei voluto dirgli tante cose...
che sapevo che non mi avrebbe fatto più del male,
che lo perdonavo per quanto me ne aveva fatto in passato,
che mi dispiaceva per tutte le pene che aveva sofferto e,
oh, certo! sapevo esattamente cosa avrei voluto dirgli!
Aprii la bocca per parlare, ma Damon mi precedette, posandomi un dito sulle labbra. I suoi occhi brillavano, ma non di ironia: di una luce nuova, intensa. Sorrideva, di un sorriso ermetico.
-Aspetta! Non dire nulla, lasciami finire. Io so di non meritare il tuo perdono, ma voglio che tu sappia che ti amo, Ally, non ho mai smesso. E se solo, oh, lo so, sono un folle anche solo a pensarlo -disse, scoppiando in una breve risata spensierata, giovanile, -Se solo un briciolo del mio amore ti potesse bastare per... per voler trascorrere la tua esistenza con me, io.. sarei l'uomo più felice del mondo!
Oddio, è di quanto più simile a una proposta di matrimonio abbia mai ricevuto! pensai, ridendo mentalmente.
Non gli risposi subito, esterefatta com'ero dal continuo susseguirsi delle mie emozioni e del completo ribaltamento degli eventi all'interno di quella stessa serata.
Poi mi riscossi frettolosamente, temendo che mal interpretasse il mio silenzio.
Gli rivolsi l'espressione più splendente che potessi fare: il sorriso era smagliante, gli occhi ridevano, persino il mio cuore rideva!
Gli buttai le braccia al collo, poi gli saltai addosso, facendolo ruzzolare per terra. Ero sdraiata sopra di lui, così mi chinai per sussurrargli all'orecchio l'unica cosa che avevo intenzione di dirgli da molto tempo: -Ti amo, Damon. E, - aggiunsi in un soffio, -sarei onorata di diventare la "signora Salvatore".
Scoppiò di nuovo in quella risata fresca, spontanea, mentre mi ribaltava e si sedeva a cavalcioni su di me.
"Anch'io", mimò con le labbra, spalancando gli enormi occhi azzurri, che in quel momento mi ricordavano quelli di un bambino che aveva vinto al gioco a premi più importante del mondo.
-Allora, signora Salvatore, come la vuole trascorrere la sua ultima notte da spensierata single? Io un'idea l'avrei... e penso anche che sarà di suo gradimento. -affermò, strizzandomi l'occhio e prendendomi in braccio.
Risi più forte, pensando a quanto Damon potesse essere cambiato radicalmente in pochi minuti, ma restasse sempre il solito riguardo a simili sottigliezze.
Oh, di certo non sarebbe mai stato il classico bravo ragazzo, ma era l'uomo che amavo e non me lo sarei lasciato sfuggire un'altra volta!
Allungai i polsi incrociati verso di lui, in segno di resa: -Mi faccia quello che vuole, signor Salvatore.
-Speravo dicessi così!

***

Più tardi, quella notte, mi abbandonai esausta tra le braccia di Damon, con lo sguardo rivolto verso il soffitto.
Il mio cuore era così traboccante di gioia che pensavo non riuscisse più a contenere tutto l'amore che provavo per lui.
Pensai a quanto fosse stata azzeccata la decisione di tornare a Mystic Falls, alla ricerca di una vita normale, di una casa... Beh, forse una vita normale non l'avrei mai avuta, ma probabilmente non è mai stata quella che il destino aveva in serbo per me; ma il luogo dove essere amata, dove poter essere me stessa in ogni momento, l'avevo trovato:
Damon era la mia casa e non desideravo altro che trascorrere un'infinita, splendida, eccitante esistenza con lui.




E così, si conclude anche l'epilogo, spero di averlo reso al meglio, così come spero che vi sia piaciuta l'intera storia, nonostante sia la mia prima fanfiction !! :)
Dato che questo è l'ultimo capitolo, volevo spiegare il motivo per cui ho deciso di chiamare "Alice", la protagonista:
Mi era venuto istintivo, ma ora che ci penso meglio c'era tutto un ragionamento contorto dietro! Non so se vi ricordate Rose, la vampira che Damon incontra nella 2^ stagione, morta a causa del morso di un licantropo:


Ecco, io già la vedevo benissimo come coppia quella Rose/Damon e dovevate vedere come ci sono rimasta quando è morta T_T. Coomunque, non so perchè, questa Rose mi ricordava Alice, il personaggio della saga di Twilight, a dire il vero, l'unico personaggio di quella saga che non mi facesse saltare i nervi (NON voglio recriminare);
E così, il mio cervello ha fatto tutto questo ragionamento contorto senza che nemmeno me ne rendessi conto!
Ok, forse mi sono dilungata troppo e spero, in questo modo, di non avervi rovinato l''ultimo capitolo xD.
Forse ci vedremo presto con un'altra FF che ho in mente da un po', ma di cui non ho ancora sviluppato molto bene l'idea! Mmm suona un po' più come una minaccia che come promessa :/ Ahahaha, a presto ;)
   
 
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