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Autore: Eristena_Merisi    31/07/2012    2 recensioni
E finalmente pubblico le beate 40 frasi nate dalla sfida con le mie compari!
Spero vi piacciano ragazze, vi amo!
Genere: Malinconico, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Parola n*1 Videogiochi:
 
“Ormai non lo riconoscevo più, quando gli parlavi parlava di navi spaziali e macchine da corsa si era creato un altro mondo, un modo dove esistessero solo i suoi videogiochi.”
 
Paola n*2 Naso Rosso:
“Sai, oggi sarà la centesima volta che ti guardo e non riesco a staccare i miei occhi da te, sei come una dea ipnotica, amo tutto di te dai tuoi capelli alla punta dei piedi e perfino quel tuo naso rosso per l’influenza “

Parola n*3 Luna Park
“Era quella la mia fobia, luci accese, bambini che urlavano, odore insopportabile di schifezze e annunci di spettacoli, realizzai solo in quel momento che la mia prigione era quel semplice Luna Park”

Parola n*4 Cucinare
“ E’ inutile, quello non poteva essere definito “cucinare”, era una specie di danza in cui apposto dei passi si doveva impastare e girar col mestolo, da quel giorno in quella cucina, capii che da grande volevo fare il cuoco”

Parola n*5 Montagne russe
“No Rose, resisti, dai bella rilassati e non guardare in basso… okey sto per vomitare, vorrei sapere quale neurone impazzito mi ha convinta a salire su queste dannate montagne russe”

Parola n*6 Renne
“Eppure dalla televisione sembrano così .. diverse, con occhi grandi e  dolci e manti lucidi che sembrano tanto la coperta della nonna, ma queste renne hanno un non so che di … reale, si insomma, puzzano, fanno brutti versi e mi guardano persino male, nonna! “

Parola n*7 Picnic
“ E’ possibile che tu abbia preparato da mangiare per un esercito, cavolo ti ho detto ‘picnic’ non, preparati che dobbiamo partire un mese per sfamare l’Africa!”

Parola n*8 Cuffie
“ Ed è così che mi dissocio da questo mondo per accedere in uno tutto mio, una mia amata Davidoff, chiudo gli occhi e il resto lo fanno tutto le mie adorate cuffie”

Parola n*9 Clown
“ Lei le diede un bacio prima di andarsene e quando si girò per salutarlo definitivamente con la mano scoppiò in una fragorosa risata “oddio mio Claus, con il rossetto che t’ho lasciato sembri un clown! “
 
Parola n*10 Cappello
“E continuava a stropicciare lo zuccotto tra le mani, riversando su quel cappello tutto l’odio che aveva verso se stesso.”

Parola n*11 Crostata
“ Questa volta aprì il formo più speranzosa ma nulla da fare, un’altra crostata dall’aspetto orribile … avrebbe mai capito quale era il segreto della Signora Weber? “

Parola n*12 Specchio
“Odiava con tutta se stessa quello stupido riflesso che la fronteggiava dinanzi a se in quello specchio impolverato e niente le avrebbe fatto cambiare idea, si odiava, si odiava punto e basta”

Parola n*13 Torta
“ Strinsero le mano insieme su quel coltello e dopo essersi guardati, sorridenti e sprizzanti di gioia affondarono insieme in quella torta dove vi erano scritti i loro nomi”

Parola n*14 Tempesta
“Nessuno avrebbe immaginato cosa si celava dietro a quel freddo silenzio … una tempesta interiore stava scombussolando il suo intero essere mentre sedeva immobile in quel parco abbandonato ormai da anni.

Parola n*15 Pasticcino
“ Okey, forse non dovrei farlo , in fin dei conti, non può farmi così tanto male , giuro che è l’ultima volta … giuro che questo sarà l’ultimo pasticcino! “

Parola n*16 Occhiali
“ Quegli occhiali le davano sia un tocco intellettuale ma soprattutto un’aria da porca che la rendeva protagonista delle mie più gremite fantasie”

Parola n*17 Marmellata
“ Non dovrebbe essere così difficile, la frutta ce l’ho , lo zucchero anche , sarà un gioco da ragazzi … okay no , come minchia si fa questa cavolo di marmellata?? “

Parola n*18 Divorzio
“I miei stavano affrontando il divorzio da poco e il mio ragazzo mi aveva appena lasciato, la mia migliore amica non vuole più parlarmi e questo stupido gatto non vuole giocare con me , ma chi può biasimarlo, chi vorrebbe far compagnia a una come me?”

Parola n*19 Pasticceria
“ Si può sapere che cos’è tutta questo casino in cucina, uova farina cioccolata zucchero per terra, che cosa c’è scritto sulla porta, pasticceria forse?”

Parola n*20 Bucato
“ Era come un rito per loro, il mercoledì dopo pranzo scendere e fare il bucato in compagnia di Bobby che scuoteva la testa quando gli schizzi d’acqua gli arrivavano sul naso"

Parola n*21 Mestruazioni
“ Vorrei sapere perché appena tolgo il tovagliolo dal dito continua a sanguinare, mamma, non è che il mo dito ha le mestruazioni come Annabelle ?”

Parola n*22 Piangere
“Ormai non ce la faceva neanche a gridare, le rimaneva solo che piangere lasciando scorrere quelle scie di acqua salata che le bruciavano le gote”

Parola n*23 Violentare
“ Marco cercò per l’ennesima volta di rullare quella canna sperando di riuscirla a chiudere almeno questa volta, ma all’ennesimo fallimento non potei che attaccare a ridere come una scema ‘Ma la vuoi finire di violentare quella povera cartina?’

Parola n*24 Abusare
“Ancora una volta mi trovavo nella stesa situazione, ad armeggiare con il freno a mano cercando di derapare in terze strettissime cercando di sfogare la mia rabbia, non bisogna mai abusare della mia pazienza.”

Parola n*25 Rubare
“ Contrattare con lui era come rubare delle caramelle ad un bambino, un gioco da ragazzi”

Parola n*26 Deridere
“ Si sentiva forte a deridere ogni povera ragazza che passava per la strada, pensava di essere migliore di loro quando invece sapeva bene dentro di se, che avrebbe pagato oro per trovarsi nei panni di almeno una di quelle modelle”

Parola n*27 Uccidere
“ Quella parola mi stava tormentando, gli occhi mi si stavano spillando venandosi di un rosso scarlatto che presto mi avrebbe risucchiato, qualcuno mi stava urlando nella mente quella parola … uccidere, uccidere e uccidere.”

Parola n*28 Soffocare
“Tra quegli amari singhiozzi mi sentivo soffocare, era come se il respiro non riuscisse ad andare a pari passo con il dolore,e pian piano anche il cuore non ce l’avrebbe fatta, morirò d’amore”

Parola n*29 Picchiare
“ Picchiare forte su quelle pareti mi faceva in qualche modo sfogare tutta quell’ira che mi tartassava, perché dovevo essere così diversa?”

Parola n*30 Rompere
“ Era così bella e così irraggiungibile, una rosa bianca delle più candide circondata da mille spine frutto delle mie incertezze, come avrei fatto a rompere quelle catene?”

Parole n*31 smalto
“ Si sentiva così indifesa mentre aspettava che lo smalto si asciugasse, Mary Ghost la più temibile vampira di Londra, si sentiva per la prima volta in pericolo dal mondo”

Parola n*32 Clarinetto
“ Quinteggiava facendo cantare quel pezzo di ebano come a narrarla quell’opera, ma infondo era risaputo, quel clarinetto era un artefatto demoniaco”

Parola n*33 Reggiseno
“ Continuava a guardare rossa in viso quel reggiseno nero coperto di pizzi e merletti, indecisa se metterlo o no … quella sera l’avrebbe ricordata per tutta la vita”

Parola n*34 Casse
“ Allargava le braccia e danzava in estasi di quella melodia, mentre le casse pompavano come a voler scoppiare, in quel momento si sentiva padrona del mondo”

Parola n*35 Distanza
“ Il pensiero unisce ciò che la distanza allontana”

Parola n*36 Profumo
“ Continuava ad annaspare su quelle coperte cercando l’ultime tracce del suo odore, profumo di lussuria, di passione profumo di una notte di gemiti ed urla, un profumo di sesso.”

Parola n*37 Bandiera
“ Le veniva da piangere a guardarla imbracciare fiera di essere quel che era, quella bandiera su cui aveva basato i suoi principi”

Parola n*38 Calcio
“ Seguiva attenta come una gatta quella palla che schizzava da una parte all’altra del campo, non aveva mai immaginato che quello sport che tanto odiava l’avesse potuta rapire solo perché in campo c’era lui, dio … stava anche incominciando ad amare il calcio “

Parola n*39 Letto
“Quel letto le sembrava così vuoto senza di lui, era come se il soffitto stesse cercando di schiacciarla e l’ombra fluisse lentamente nella sua gola soffocandola pian piano”

Parola n*40 Muro
“ Perché dovevo essere così cretina? Perché? E perché sono ormai 10 minuti che tiro testate al muro senza riuscire a capirne il motivo?”

   
 
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